Leggi qui tutti i racconti erotici di: KLIMT

Quello che sto per raccontarvi &egrave successo anni fa,
15 anni precisamente, ma &egrave un esperienza che porto e porterò dentro per sempre.
non sono gay, mi reputo un esteta. Amo la bellezza avunque essa si manifesta sia in un uomo che in una donna.
Lui era un amico di classe di mia sorella minore, spesso veniva a casa per motivi scolastici.
Un goirno venne ma mia sorella non c’era l’ho invitai ad entrare e aspettarla, lui accettò.
Per inganare il tempo parlammo un pò.
Mi disse che aveva pochi amici che non usciva quasi mai e non andava da tempo al mare, eravamo nel mese di luglio,lo notai subito era ancore pallidino.
L’invitai ad uscire con me e lui subito accettò.
La sera stessa alle 21:00 era già sotto casa.
Entrò a far parte del gruppo senza preblemi, anche se l’età media dei miei amici era sui 19/20 anni,ed io ne avevo 20.
Si istaurò tra noi una bella amicizia, non c’era posto in cui mancava se c’ero io.
L’ho invitai persino in un posto che andavo quando volevo restare solo. Il terrazzo di casa mia dove non portai nemmeno la ragazze che mi scopavo.
Abbitavo in una palazzina isolata la più alta del vicinato dove non veniva mia nessuno, spesso d’estate andavo a prendere il sole avvolte anche integrale.
Un pomeriggio l’ho invitai,ci sdraiammo l’uno accanto a laltro come facevamo tante volte e mentre mi fumavo la sigaretta rispondevo alle sue domande da 13enne vergine: com’&egrave una figa, che si prova nel ficcare e leccarela. domante che non poneva a nessuno tranne che a me.
Quel pomeriggio si alzo da un lato, verso di me e con un filo di voce timidamente come non mai
“mi insegni a baciare? dammi un bacio…”
non risposi non avavo capito o non volevo capire ma pochi istanti e senti le sue labbra carnose scaldate dal sole delle 15:00, sulle mie. subito dopo
” sono calde riscaldate dal sole”
E di nuovo le sue labbra contro le mie,le mordeva, le leccava come vedeva in tv,lo spinsi dolcemente indietro per farlo sdraiare e iniziai a mettere all’opera il mio bagaglio d’esperienza.
dolcemente gli ficcai in gola la lingua e lui la succhiava avidamente. poi mi bloccai sentivo il mio cazzo indurirsi nelle mutande mi distaccai trovai delle scuse per andare via.
Ci separiamo, ma non riuscivo a non pensare a quello che era successo il mio cazzo diventa sempre più duro tanto da darmi un certo fastidio non riesco memmeno a spararmi una sega, il rimedio fù la vecchia doccia fredda.
alle 21:00 come sempre lui venne a chiamarmi, lo feci salire, non dicemmò una parola fini di prepararmi e uscimmò.
Non appena sul pianerottolo uno sguardo tra noi e uno al terrazzo, ci ritrovammo sdraiati sul mio vecchio sacco a pelo, tirato fuori dal ripostiglio, parlammò per un bel pò senza accenare a nulla poi, io
“mi dispiace per quello che…”
lui mi interruppe
“no, perch&egrave mi &egrave piaciuto, magari!…”
mi senti sollevato,
“anche a me &egrave pia…”
Mi saltò addosso e mi baciò con foga, passammò li quella serata… soli.
Sentivo il sua cazzo ingrossarsi spingere sul mio addome,agni tanto ficcava una mano nelle mutante per metterlo in una posizione più comoda.
Lo feci sdraiare nuovamente accanto a me mi inginocchiai accanto a lui gli sfilai la T-short, e poi i jeans, lasciandolo in slip, uno di quelli con una buffa faccetta di cagnolino sul d’avanti un sorriso e via lontano da noi anche gli slip.
Era un ragazzetto magrolino, muscoli appena accentuati, glabro, solo il pube eveva dei peletti neri soffici e radi, d’addolescente, che emanavano un odore di bagno schiuma al pino che ancora usa. Anche se il suo cazzo ara più piccolo era duro e dritto come una candelina su di una torta, mi piegai su di lui un bacio una leccata alla candelina poi, mi entrò tutto in bocca anche parte delle palle poco polose.
Iniziai a succhiarglielo, lo sentivo tremare mi fermai, mi mise una mano sulla testa e la spinse di nuovo giù verso il suo cazzo, continuai inperterrito a leccarlo succhiarlo poi sentii uno vocina sospirare
“Mi fa male!”.
Si dimenava lo sentivo tremare e ansimare tanto da ficcargli il mio dito in bocca e lui lo succhiò come se non avesse fetto altro fino ad allora, capi che erano le prime volte che sborrava poi senti scendermi in golo un fiotto un rivolo della sua sborra,dolce colda,liquida,non ancora viscosa, la ingoiai avidamente succhiandola fine a l’ultima goccia
volevo che parte di lui entrasse dentro di me.
mi sdaiai accanto a lui.
Come avevo fatto io mi tira fuori il cazzo non esagaretamente grade ma duro, lo scrutava lo studiava un pò, tanto da memorizare le mie vene pulsanti e si abbasò per prenderlo in bocca,lo allontanai mi rifiutai, mi feci sparare una bella e sonora sega Tutto il resto accade tutt’ora,ma questa &egrave un altra storia che racconterò se mi verrà chiesta.
Sappiate che addesso siamo sposati, amiamo le nostre mogli, entrambi abbiamo dei figli, sono il suo testimone di nozze.
A volte ci scambiamo quello che le nosri magli non ci possono dare: un CAZZO grosso nervoruto che ci fa godere.
Lui non &egrave cambiato molto, anzi si, ha fatto un cazzo pari al mio 18/19 cm, mi piace tanto spompinarlo a volte vengo solo sentendolo godere dei miei pompini. A lui piace godere tanto nel prenderselo nel culo, sodo, piccolo e glabro come allora.
Anche lui porta parte di me dentro di lui,ogni volta che &egrave mio.

by KLIMT
per commenti consigli o altro..
angel.gold73@libero.it

Autore Pubblicato il: 25 Aprile 2008Categorie: Racconti Gay0 Commenti

Lascia un commento