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Questa è il secondo appuntamento che ci concediamo, e tu non lo sai che mi sta venendo smania, non desiderio, proprio smania di te
Sei oggetto delle mie fantasie sessuali, così intense che se solo potessi toccarti ne saresti vittima. Voglio proprio possederti, senza mettere limiti, voglio entrarti dentro. Riuscire a farti desiderare le cose prima che accadano, a farti sperare che accadano.
Il desiderio più forte è quello di stupirti, di legarti al letto bendato e usarti.
A lungo.
Ti vedo già davanti a me, vestito da avvocato. Mi gusto già il piacere di toglierti giacca e cravatta, e di sbatterti sul letto.
Ti apro la camicia, bottone per bottone seduta su di te cavalcando il tuo sguardo, mentre volto le maniche dietro le spalle, per bloccarti sdraiato in quella posizione così languida . Ti osservo a lungo e con piacere, immaginando già le mosse successive. Vorrei accompagnare il mio sguardo a qualche carezza, che il tuo corpo mi invita a concedere, ma continuo a fissarti negli occhi.
Poi prendo le corde dalla borsa. Sono bianche, di seta, e non lasciano segni.
Ti chiedo di inarcare la schiena per permettermi di levarti la camicia, e prendendo in mano i tuoi polsi li stringo. Sembri divertito, e del resto ti basterebbe un solo movimento per liberarti di me e delle mie fantasie.
Ora lecco i tuoi polsi circondandoli di piccoli baci per farmi perdonare se il nodo strige un po. Tre giri attorno, un incrocio sulla corda e con un nodo da vela lego il primo polso al letto. Ti guardo, e vedo che già qualcosa si sta muovendo.
Sei inquieto, vero? Ma sono intenzionata solo a darti piacere, tranquillo. Procedo poi con l’altro, che ho in mente di legare vicino al primo, ma abbastanza lontani tra loro per farmi respirare sul tuo collo. Ho scelto dei nodi semplici, di quelli che maggiore è la tensione che trasmetti più si stringono, ma sono bastarda e non te lo dirò.
Ti lego lentamente, molto lentamente.
Devi emozionarti mentre senti la corda passare sulla pelle.
Devi iniziare a immaginare il dopo.
Ti lego stando seduta su di te, perché voglio che tu senta il mio profumo e veda il mio corpo tendersi verso la spalliera del letto mentre giro lentamente la corda.
Non guardarmi preoccupato, amore, mentre mi avvicino e sistemo i cuscini sotto la tua nuca . Ti voglio rilassato perché quando ti guarderò in faccia voglio vedere le labbra che si schiudono mentre inizio a levarti la cintura. La levo per intero sfilandola dai pantaloni e la tengo vicino a me e voglio che tu la veda tra le mie mani. Non so fino a che punto arriverò, e se me ne servirò, dipende da quanto sei docile.
Poi ti bendo.
Meglio così, da subito. Che piacere sapere che non vedi come mi muovo sul tuo corpo, che non puoi leggere nel mio sguardo le emozioni che provo.
Passo il pollice all’interno dei pantaloni : voglio sentire che sei caldo. Scendo sulle gambe accarezzandoti con le unghie. Arrivo ai piedi, li libero e inizio a solleticarti con le unghie.
I tuoi piedi sono piedi bellissimi, con dita lunghe, come la mia immaginazione. Passo la lingua sulla loro pianta i, e ne scaldo in bocca le dita. Rimango in attesa delle tue reazioni e intanto mi spoglio anch’io restando solo con la biancheria intima, ma tu non lo puoi vedere. Peccato, perché ti piacerebbe questo completino color panna così innocente.
La mancanza di vista è compensata dall’acuirsi degli altri sensi, così senti il rumore degli abiti che cadono e il profumo della mia crema che ti arriva vicino.
Appoggio i tuoi piedi sul mio seno e mi accarezzo usando le tue dita, facendoti sentire il pizzo che riveste i miei capezzoli, prima di ritornare ai tuoi fianchi e slacciare i pantaloni. Mi pulsa il contatto con te, e non metto molto tempo a levarli. Sono così inutili e ti osservo. Unica spettatrice e artefice del tuo godimento. Sei imponente e bello , legato al letto. Così tenero mentre osservo le narici che cercano di assaporare la nuova sensazione allargandosi ritmicamente. Così indifeso con l’unico pezzo di stoffa rimasto a coprirti il sesso.
Forse ti lascerò quest’ultima barriera a protezione per un poco, non so. Aspetto a muovermi, voglio che l’ombra delli’nquietudine si legga nei movimenti del tuo corpo. Voglio che ti chieda cosa accadrà e attendere, spiandoti silenziosa.
Mi levo il reggiseno e rapidamente mi avvicino alla tua bocca chiedendoti di leccarmi in quel tuo modo speciale, di passare la lingua tutto intorno ai capezzoli e di succhiarli mentre li mordi. Passo da un seno all’altro, toccandomi mentre non vedi nulla, e inizio il gioco.
Le regole sono chiare, poche e precise. Sono qui solo per farti godere, e puoi interrompere il gioco in qualunque momento.
Ti dar indicazioni solo se necessario, e tu starai zitto.
Potrai chiedere di non ripetere una esperienza, ma solo esclusivamente dopo averla provata.
Tanto sei legato al letto, solo mio. Solo mio avrei voglia di sbatterti subito dentro di me, ma le piccole cose hanno la precedenza, e arriverò al punto di farti chiedere di continuare. Mi avvicino a te, ma non ti sfioro ; desidero che tu senta il mio calore mentre resto sospesa sopra il tuo corpo .
Percorro con la punta dei miei seni tutto il tuo corpo, fino a scendere davanti al tuo sesso, a cominciare la danza. Nascondo il pollice sotto lo slip che ancora porti addosso e lentamente seguo il contorno dei tuoi fianchi.
Lo sento, fa molto caldo lì sotto.
Abbasso gli slip perché in questo momento sono io che smanio dal desiderio di prenderlo nel solco dei seni e spingere la pelle sino a poterlo baciare. Stringo forte perché tu senta bene scorrere il sangue. Vederlo così da vicino mentre danza su di me, e staccarmene quasi dolorosamente per iniziare a leccarlo. Parto dalla radice del tuo piacere, succhiandoti mentre con la mano faccio scorrere con la pelle il desiderio. Attendo con calma di vedere crescere l’eccitazione in te per approfittarne sfiorando il solco segreto che segue il tuo corpo. Mi fermo affannata e lascio decantare ogni cosa. Poi riprendo lentamente a leccare. Ogni volta che ti sento gemere mi fermo, e uso la bocca su di te. Vado avanti per un po perché voglio che ti abitui a questa sensazione.
Sarà più doloroso passare all’altra.
Accendo una candela. L’ho scelta all’ambra perché ha il colore dell’oro e profuma d’oriente. Il vaso di vetro che la contiene trattiene ogni goccia di liquido caldo. Mi avvicino al tuo petto e lentamente vedo che ti muovi, forse avverti qualcosa intorno: il profumo così vicino, il calore che si diffonde. Mi siedo su di te, circondandoti i fianchi stringendoli tra le cosce. Il mio bacino abbastanza vicino al tuo sesso che umido mi attira. Levo gli slip e
guido la candela attorno al tuo viso . Lentamente ti chiedo scusa per quello che farò, poi inclino l’ambra liquida e ne faccio scivolare poche gocce sul tuo petto nudo. Avrai la bocca spalancata dallo stupore e sentirai bruciare, ma io sono pronta a scivolare su te, sul tuo sesso mentre inizio a muovere i fianchi. Perdonami, amore non lo faccio più. Ma che bello vedere quel segno rosso sul tuo petto a marchio del mio amore. Strano. Non mi chiedi di interrompere il gioco. Forse sei così sorpreso, che te ne sei scordato. Allora di nuovo inclino la candela fino a sfiorarti il petto.
Questa volta mi preparo con la bocca vicino al tuo pene. Voglio vedere se riesco a farti confondere le sensazioni. Così vedo poche gocce colare calde sul tuo petto, ed ecco che al primo gemito della tua bocca, la mia si muove su de te. Ingoio in bocca tutto il tuo sesso, e lo muovo ritmicamente, stringendo tra le mani tutto il resto.
Stai gemendo per piacere o per dolore?
Per farti dimenticare quanto sono stata cattiva continuo a muovere la bocca su di te. Il desiderio di sentirti dentro è sempre più forte, e va assolutamente contenuto. Sto soffrendo quanto te .
Adesso amore caro resto incollata su di te, e senti che mi sto dedicando al mio piacere. Mi accarezzo al tempo del mio cuore, sino a diventare umida e bollente.
Poi con tutta la dolcezza possibile, a contraddire il desiderio impetuoso di possederti, impugno la tua erezione e l’appoggio all’ingresso del mio sesso. Piano, lentamente, conto sino a otto ed ogni volta appoggio il tuo pene dentro me, senza spingere. Voglio sentire con ogni fibra la tua presenza ; percepire la differenza tra l’averti in mezzo alle gambe e il possederti sino in fondo.
Non mi segui, povero amore, mentre conto a voce bassa uno, e sento il tuo glande umido contro le mie grandi labbra, due e ti spingo solo all’ingresso di me, tre e di nuovo entri per un istante che pare interminabile, quattro e inizio a provare pena di noi, cinque e di nuovo il tuo sesso umido che preme, sei aspetta amore, non spingere, sette e so che manca poco , otto e mi preparo a nove, quando con tutta la violenza possibile ti spingo dentro, fino in fondo, fino a sentire che stai penetrando la radice del mio essere.
Mi muovo su di te succhiando ritmicamente il tuo pene al mio interno Vorrei non finisse mai questo gemito che ci accomuna, questo godimento del nove. E invecedi nuovo me ne stacco, e di nuovo ricomincia la conta.
Amore, sono distrutta e mentre mi riavvicino a te mi chiedo quanto sia tu la vittima ed io il carnefice. Sono pronta con ogni fibra del mio corpo a godere di te, e voglio che tu mi senta. Che sollievo sapere che non mi vedi, che non guardi il mio volto sconvolto, arrossato e pieno di desiderio. Sento fondere del liquido dentro di me, uno scroscio di nervi assetati di caldo si sta muovendo nelle mie anche. Basta, per favore, sento il godimento che parte da molto lontano, dal centro di me e mentre spingo con forza te stesso in me stessa, i movimenti del bacino si fanno incontrollati, frenetici, e godo. Godo di me, di te e di noi. Crollo sul tuo petto, finalmente vinta. Il mio respiro è ancora affannato, cerco aria e affetto. Mi avvicino al tuo collo e bacio quella vena che pulsa così ritmicamente attraverso la pelle. Sono calda e morbida, mi sono sciolta tra le tue braccia, e il tuo sesso è ancora in me. Ricomincio a muovermi lentamente, questa volta desidero sentire solo te e il tuo godimento farsi strada. Non posso più combattere da sola, sono stremata così penso di chiederti se vuoi essere slegato. Poi ci ripenso.no amore, solo mio fino in fondo. Ti cavalco , scivolo su di te ed ogni colpo tutto il mio essere accoglie nella sua rilassatezza la tua vigorosità. Sento crescere la tua voglia, ti sento diventare impaziente e i movimenti si fanno impetuosi. Godi, amore godi di questa strana avventura, di questo strano incontro di anime legate. Rimango così, sopraffatta dal tuo piacere intenso. Mentre osservo i polsi ancora legati, scivolo piano per un ultimo bacio al tuo sesso pieno di noi, per assaporare il nostro incontro. poi, con tutta la lentezza del mio essere appagato, ti slego.

Autore Pubblicato il: 18 Gennaio 2011Categorie: Senza categoria0 Commenti

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