– Ritorna Milly, ti prego!
La voce di Tom la raggiunse nel corridoio, Milly entrò in bagno e si lavò con cura fra le gambe. Si sentiva stranamente esultante, si accarezzò la fichina pensando al ragazzo, anche lui le aveva chiesto di raggiungerli ma non osava farlo, non ancora! Indugiò davanti allo specchio, lui aveva accarezzato le sue tettine, gli piacevano. . . Se le accarezzò anche lei lentamente sposandone la forma con le palme delle mani, non ebbe neanche bisogno di pizzicarsi i capezzoli tanto erano tesi.
Si accorse che le era nuovamente venuto voglia, prima quando nuda aspettava che Tom la raggiungesse non ne aveva affatto, aveva atteso il ragazzo come si aspetta una medicina della cui efficacia si é dubbiosi, ma ora. . . Sussultò, le voci di Franca e Tom giunsero attutite ma singolarmente nitide, poi i sospiri dell’amica. . .
Arrossì capendo che Franca non era apparsa per caso prima, aveva udito tutto, aprì la porta e lentamente ripercorse il corridoio fino alla camera da letto, non si ricordava di aver lasciato l’uscio socchiuso. . .
– Entra Milly, entra. . .
Attraverso la fessura della porta vide il sorriso dell’amica, entrò. Il vestito che prima portava era a terra e lei nuda cavalcioni del ragazzo disteso si muoveva molleggiando ritmicamente come una cavallerizza con le mani di lui sui fianchi che ne accompagnavano i movimenti.
Sorrideva ancora Franca ma il suo sorriso dolcemente sofferente e le guance arrossate dicevano del piacere che stava provando. Tom le sorrise e con un gesto della mano la invitò accanto a loro. Facendo il giro del letto passò dietro l’amica, vide il membro apparire nella curva delle sue natiche, sotto il sedere che si sollevava e si abbassava. Per un istante pensò che anche lei avesse voluto prenderlo nel culo poi mentre l’amica sollevava il bacino e si chinava sul ragazzo vide l’ano bruno e sotto la vulva aperta al membro.
Salì sul letto vicino alla coppia; Franca cercò la sua mano, anche Tom gli diede la sua da stringere; sorrise ai due, dunque non era un’estranea se la volevano vicina in un momento cosi particolare!
Franca continuava a muoversi su e giù, su e giù lamentandosi ad ogni calare del bacino, Tom aveva chiuso gli occhi, dopo un po li riaprì fissandola. Forse fu quello sguardo o fu il profumo particolare che colpì le sue narici a fugare le sue inibizioni; Milly sospirò profondamente e si chinò sul viso del ragazzo offrendogli la bocca in un bacio che subito divenne lascivo. Attirò in se la lingua che si insinuava, la succhiò voluttuosamente poi offrì la sua.
Quando sollevò il viso, il profumo del sesso di Franca si era fatto più forte, l’amica gemeva senza nascondere il piacere che provava, anche Tom sospirava, voltando appena il capo Milly poteva vedere l’asta di carne scomparire nel gonfiore liscio accompagnato da un rumore bagnato, uno ‘schlaff. . . schlaff. . . schlaff. . .’ che fece venir voglia alla ragazza di accarezzarsi fra le gambe per dare sollievo alla fichina.
– Vieni Milly. . . La invitò lui leccandole l’orecchio.
– Si Milly. . . vieni anche tu! Disse anche l’amica.
Franca le porse entrambe le mani, Milly si aggrappò ad esse per mettersi in ginocchio. Nei suoi occhi vide una luce particolare, un’espressione di dolce sofferenza illuminava il suo viso facendole socchiudere le labbra in un sorriso dolcissimo, sentì che Tom sollevava il suo ginocchio ponendolo dall’altro lato del suo capo.
– Milly cara. . . hai una fica bellissima! Lo udì esclamare.
Stranamente il complimento non la scioccò; solo allora si rese conto di avere le ginocchia divaricate sopra il viso del ragazzo, davanti a se Franca continuava ad andare su e giù; sentì che lasciava le sue mani per posare le braccia sul suo collo appoggiandosi a lei, gli occhi spalancati nei suoi, le labbra socchiuse, lamentandosi dolcemente.
– Oh Milly, é bello, é bello. . . Disse attirandola.
Sentì contro il petto lo strusciare dei seni dell’amica i cui fremiti si trasmettevano alle sue tettine. Chiuse gli occhi, labbra avide sposarono le sue, con un sospiro ricevette la lingua che si spingeva nella sua bocca, l’aspirò voluttuosamente, la succhiò. . . Alla pressione delle mani che il ragazzo aveva posato sui suoi fianchi fletté le ginocchia. . .
Emise un grido di spavento nella bocca dell’amica sentendo la lingua calda che Tom aveva spinto fra le sue chiappette, cercò di sottrarsi ma lui la teneva forte proseguendo nel suo omaggio, allora spostò all’indietro il bacino. . . Dopo qualche istante sospirò nella bocca che non aveva lasciato di baciare la sua e divaricando maggiormente le ginocchia abbandonò la fichina alla bocca del ragazzo.
Quando aveva accettato quell’incontro non si aspettava di rimanere così coinvolta, neanche nei suoi sogni più audaci vi era nulla di tanto sconvolgente, Milly aveva sempre concepito l’amore a due. . .
– Oh cosa sto facendo! Si chiese vergognandosi, vide le smorfie di piacere dell’amica, Franca sembrava non vederla, con espressione sognante continuava a cavalcare il membro del ragazzo inseguendo un piacere che si avvicinava sempre più. Al gemito che Milly emise nel sentirsi leccata nel punto più sensibile Franca si scosse e quasi con fierezza si lasciò andare all’indietro sostenendosi sulle braccia tese per mostrare all’amica il membro conficcato fra le cosce.
– Oh é. . . osceno. . . é osceno. . . Esclamò dentro di se Milly.
Ma non riusciva a staccare gli occhi dalla fica dilatata, dalle labbra strette come avvinghiate alla nerchia che continuava a ricevere nel ventre. Vide il membro bagnato dagli umori amorosi che alla sua base formavano una sorta di schiuma.
– Oh come lo sta scopando! Pensò con una punta di invidia.
Ora anche lei sospirava per la lingua che andava nella sua fica, a tratti sentiva che prendeva in bocca le sue labbra intime, le aspirava. Si sorprese a ondulare languidamente spostando avanti e indietro il bacino per dargliela tutta la sua fichina e quando nel suo movimento offriva le chiappette aperte si fermava per dar modo alla calda lingua di stuzzicare la sua rosellina.
– Ohhh. . . mi piace. . . mi piaaace. . . Sospirò all’amica.
Smise di vergognarsi vedendo il sorriso sofferente dell’altra. Con un gemito spostò il bacino per dare alla bocca ingorda la sua crestolina, si lamentò nel sentire le labbra che la imprigionavano, la succhiavano. Un fiotto caldo colò nella bocca del ragazzo, sentì come la lambiva, come immergeva la lingua nella sua vagina, la muoveva.
– Ah com’é bello! Pensò estasiata.
Stava godendo, anche Franca godeva strisciando le natiche sulle cosce del ragazzo avanti e indietro sforzandosi di prenderlo tutto il cazzo che Milly vedeva apparire e scomparire nel ventre teso. Vedeva come i seni ballonzolavano al suo muoversi, ne fu attirata e chinandosi in avanti prese ad inseguirli con la bocca ansante.
– Oh si. . . si. . . Esclamò l’altra sentendosi incappucciare una punta.
Era duro, lungo il capezzolo che ora Milly aspirava e appena la tenera protuberanza le sfuggì, inseguì l’altra con la bocca avida.
– Milly. . . sto godendo. . . ahhh. . . si, mordimi. . . succhiami. . . mhh. . . mhh. . .
Anche questo seno le sfuggì, Franca si era lasciata andare all’indietro, Milly la trattenne alla vita mentre la sua bocca scendeva lungo l’addome, il suo ventre. Avrebbe voluto calare la bocca lungo il pube rasato, lambire il clitoride che si ergeva nudo, leccare la fica in movimento insieme al membro che ingoiava, per farlo avrebbe dovuto spostarsi all’indietro sfuggendo alla lingua che la sollazzava oltre ogni dire e che la stava portando alle più alte vette del piacere. Lo avrebbe fatto ma non ne ebbe il tempo.
Sotto la sua bocca sentì i muscoli del ventre che stava baciando tendersi, riconobbe i fremiti che in Franca preannunciano l’orgasmo; aiutò l’amica a tirarsi su, vide il suo sguardo disperato. . .
– Milly amore. . . sto venendo! Ah. . . adesso. . . adesso. . . ah. . . ahh. . . ahhh!
Si buttò contro di lei come un’affamata, prese a muoversi in modo scomposto soffocando i rantoli di piacere dell’amica nella sua bocca, frugandola con la lingua avida che spingeva perché la succhiasse, Milly bevve i suoi rantoli insieme alla sua saliva finché l’amica si quietò.
Ora era lei a gemere, la lingua che sentiva nella fichina la stava portando all’orgasmo, serrò le cosce sul viso del ragazzo, non voleva venire nella sua bocca! Franca si sciolse dall’abbraccio e sollevandosi lasciò uscire il membro, scese dal letto poi scrutò il viso accaldato dell’amica.
– E’ stato bellissimo! Tu. . . non hai goduto? Chiese.
– No. . . non ancora. . . Confessò la ragazza arrossendo.
– Neanche lui. . . Indicò la verga rigida, con gesto eloquente prese la sua mano posandola sul membro e prima di uscire disse:
– Adesso tocca a te. . .
Lo sentì scivoloso nella sua mano, la contrazione che percepì appena trascinò la pelle la fece fremere di desiderio. Cedette alla pressione delle mani sulle sue cosce e si lamentò:
– Mhhh. . . La lingua aveva ripreso a danzare nella sua vulva, sentiva la fica in fiamme Milly, le mani del ragazzo furono sulle sue natiche, risalirono lungo la sua schiena, sulle sue spalle, la spinsero a chinarsi mentre udì la voce fra le sue cosce supplicare:
– Ti prego Milly. . .
Capì quello che Tom le chiedeva ma non provò repulsione, il membro era contro le sue labbra, le aprì, il glande gonfio le fece spalancare la bocca, la calò lentamente ritrovando il sapore del sesso di Franca.
– Mhhh. . . Una strana esultanza si impossessò di lei:
– Gli sto facendo un bocchino! Pensò sorpresa.
Strusciò la vulva sulla bocca del ragazzo muovendo avanti e indietro il bacino, la sua bocca risalì, scese nuovamente, le labbra solleticate dalle venuzze del cazzo che stava ingoiando, le mani alla sua base ne tesero la pelle, prese i suoi testicoli, ne palpò le palle, udì i sospiri dell’amico che la lambiva soavemente.
– Ahhh. . . Gemette con la bocca piena.
No, non era sconcio quello che stava facendo se piaceva a Tommy. La sua bocca andava su e giù, provò a succhiarlo stringendo le labbra sotto il glande, fu felice di udirlo rantolare, la lingua che la sollazzava la ricompensava ampiamente, continuò a succhiarlo ogni volta che risaliva la verga dura.
– Uhhh. . . Fu sorpresa del sapore leggermente salato che sentì in bocca, la sollevò. Cielo com’era bella quella verga, lo disse senza reticenza:
– Oh il tuo cazzo. . . mi piace. . . oh mi piace, mi piace. . .
Vide la goccia ambrata spuntare dal meato, vi passò la lingua poi leccò tutto il glande, la verga fin giù, lambì l’interno delle cosce aperte, i testicoli, incurante dei peli che solleticavano le sue labbra poi calò nuovamente la bocca sforzandosi di prenderlo tutto il suo cazzo, percepì l’urto del glande contro il fondo della gola. . .
– Ahhh. . . La bocca del ragazzo fra le sue cosce si era fatta famelica, la lingua ora la lambiva freneticamente, Milly prese ad andare su e giù con ingordigia come se il piacere che saliva in lei dipendesse da come ingoiava quel cazzo poderoso.
– Ahhh. . . ahhh. . . Si mosse tutta porgendo la fica alla lingua avida che batteva nelle sue carni, offrendo il clitoride ai morsi amorosi, sottraendolo appena le sollecitazioni che riceveva si facevano irresistibili per sentire la calda appendice del ragazzo tuffarsi nella sua vagina, non si vergognò più quando si sentì lambire fra le chiappette, stuzzicare il suo buchino.
Delirava Milly agitandosi tutta, sfregando le tettine sul ventre del ragazzo, gemendo per i capezzoli che sentiva dolenti, per il piacere che saliva dal suo ventre, le fitte che cominciavano a susseguirsi le fecero serrare le cosce sul suo viso, lui le mantenne aperte a forza, leccandola in modo irresistibile, spronandola a calare la bocca sul suo cazzo, le mani ad inseguire le labbra trascinandone la pelle, malmenando il membro ormai agli stremi. Si sentì venire, strinse ancora inutilmente le cosce, poi si lasciò andare facendosi pesante:
– Ahhhh! ! ! In pieno orgasmo mosse velocemente la bocca su e giù succhiando voracemente il suo cazzo, il ragazzo urlò nella sua fica, Milly sentì la cappella gonfiarsi. . .
– Uhhh! Il getto che colpì la sua gola la sorprese, rantolò ma continuò a far andare la bocca, vinta dal piacere che aveva raggiunto il culmine, un altro getto, Milly si fermò e le labbra strette alla base del glande lo succhiò voracemente gemendo come una bambina.
Lo sperma gorgogliò nella sua bocca riempiendola. Si sollevò appena dandogli il clitoride da succhiare, mosse ancora le labbra sulla cazzo che sobbalzava ancora, poi con un ultimo grido si abbatté sfinita.
Mai aveva goduto in modo così travolgente, sollevò il bacino sottraendosi alla lingua che ancora la lambiva, sentì che Tom muovendo il capo baciava l’interno delle sue cosce.
– Milly amore. . . é stato bellissimo!
Non rispose, il glande ancora in bocca, accarezzò con le dita l’asta di carne, sentendo che stava perdendo la sua rigidità la liberò del tutto. Lo sperma aveva un sapore particolare che non le dispiacque, per un istante si chiese cosa facessero le altre ragazze in simili frangenti, poi lo trangugiò.
– Anche per me é stato bello sai? Rispose finalmente.
Il membro che accarezzava le fece tanta tenerezza, lo prese ancora in bocca.
– Sei tanto cara Milly, lo sai? Disse Tom scostando delicatamente il suo capo.
La ragazza si girò accoccolandosi contro il suo petto, lui depose un casto bacio sulle sue labbra, lei sorrise percependo il profumo del piacere che aveva bevuto fra le sue cosce portò la mano al pene ormai molle.
– Mi é piaciuto baciartelo, lo rifarei ancora. . . tu vorresti? Chiese scrutandolo.
La voce di Franca proveniente dalla cucina la fece sussultare:
– Allora piccioncini, avete finito?
Si alzarono e raggiunsero l’amica. Milly con una punta di rammarico vide che si era rivestita, sopra il tavolo troneggiava una teiera fumante con accanto le tartine spalmate di burro e marmellata. Mentre si servivano Tom pose la domanda che a Milly stava a cuore:
– Franca, perché. . . ti sei vestita? Io di voglia ne avrei ancora e anche Milly!
Franca arrossì. Neanche immaginavano quanto desiderio avesse ancora, fosse stato per lei avrebbe approfittato dell’opportunità di godere di quel ragazzo la cui forza amatoria sembrava rinnovarsi al più piccolo stimolo, ma era per Milly.
– Non vi basta? Milly ha solo diciannove anni, credo che sia abbastanza per lei!
Guardò la sua amica, sorrise dentro di se per il broncio che atteggiava le sue labbra in una smorfia infantile, indovinava il corpicino pronto a rinnovare il piacere che aveva provato con Tommy, la vedeva pronta a ricominciare, per questo aggiunse:
– Domani ci porti al cinema vero? Dopo avremo tutto il tempo che vogliamo ma oggi dobbiamo fare le compere per la settimana sai?
Presero il tè in silenzio poi mentre Milly era in bagno chiese:
– Cosa le hai fatto, non la riconosco più. Il ragazzo sorrise.
– Un gentiluomo non dice mai quello che fa con una dama! Scherzò.
Franca arrossì, se l’era meritata quella risposta. L’amica ritornò vestita per uscire, quando anche Tom si alzò per andare a rivestirsi le ragazze videro che il suo pene era quasi rigido, si scambiarono un’occhiata.
– Non é niente male vero? Osservò Milly, entrambe risero a quell’uscita.
Scesero insieme salutando il ragazzo sul portone. Mai avevano fatto la spesa con tanta allegria, la sera si coricarono tardi guardando la tele fin quasi a mezzanotte. Nel letto Milly si fece vicino all’amica.
– Anche per te é stato bello, vero? Fu lei questa volta a passare per prima le mani sotto la camiciola dell’altra, Franca la sollevò fin sopra il suo petto poi fece lo stesso con l’amica. Sovente prima di addormentarsi si concedevano il piacere di accarezzarsi, a Franca piaceva sentire quelle mani sul suo petto, sapeva come accarezzarla Milly.
Anche se invariabilmente pensava che fossero di un ragazzo le mani che vagavano sui suoi seni, lungo il suo ventre, Milly era molto più esperta di qualsiasi maschio, anche di Tommy, aprì le gambe alle dita che si insinuarono nel suo sesso. Anche lei stava accarezzando le coscette dell’amica, trovò la fichina già umida, ne spalmò gli umori sulle labbra intime fino a sentirle inturgidirsi, bagnò la crestolina del clitoride, lo premette. . .
– Mhhh. . . Milly cercò le sue labbra.
Sapeva baciare Milly, delicatamente prima lambiva le sue labbra e quando lei offriva la lingua l’accarezzava con piccoli tocchi della sua morbida appendice prima di catturarla e succhiarla dolcemente. In genere dopo quei preliminari, si voltava sul fianco e sollevava una gamba per permettere al viso dell’altra di poggiarsi sulla sua coscia dando inizio a un appagante sessantanove.
Le piaceva farsi leccare da Milly, lei stessa lambiva la fichina dell’amica assaporandone gli umori il viso nel caldo delle sue cosce. Ma questa volta non si voltò e appena le loro bocche si separarono disse:
– Racconta di Tommy, vuoi? Voleva sapere com’era riuscito dove altri. . .
– Abbiamo fatto all’amore. . .
– Lo so ma come ha fatto, come ti ha convinta? L’amica esitò.
– Non subito, non riuscivo ma. . . lui é stato molto caro. . . Una pausa e proseguì: é stato paziente e. . . avevi ragione quando mi hai detto di lavarmi. . . dentro.
Franca sussultò e accese la luce del comodino per guardare in viso l’amica.
– Te l’ha messo nel culetto? Chiese incredula.
– Ti prego, spegni! L’ho voluto io, mi sono messa con la schiena sopra di lui e quando l’ho sentito duro contro il mio buchino, ho spinto ed é. entrato tutto!
– Lo hai preso nel. . . sedere? Franca non riusciva a crederci, spense la luce.
– Sì. . . non capivo più nulla, ma sono contenta di averlo fatto!
Le raccontò tutto, della sua eccitazione nel sentirsi posseduta in quel modo, del suo spavento quando l’aveva sentito entrare nel suo grembo, del suo piacere. . . Franca pose un’infinità di domande, infine chiese ancora:
– E dopo, quando io sono uscita?
– Oh. . . lo sai quello che stava facendomi! Quando sei andata via, ha voluto la mia bocca, abbiamo fatto il sessantanove e. . . siamo venuti insieme!
– Nella tua bocca? Era allibita.
– Si, e io nella sua. . . altrimenti non sarei riuscita sai?
– E. . . dopo lo hai sputato?
– Non volevo offenderlo. . . Tu cosa fai quando. . . Franca si sentì arrossire.
– Non l’ho mai fatto. . . non ancora. Che effetto ti ha fatto ingoiarlo?
– E’ come quando mangi un’ostrica, subito ti fa senso, poi ti piace. . .
Durante quella confessione entrambe si erano eccitate oltre ogni dire e quando tacquero fu per ascoltare i sospiri che uscivano dalle loro gole mentre le dita giocavano nelle vulve portandole inesorabilmente agli stremi, vennero nello stesso tempo gemendo una nella bocca dell’altra, infine Franca strinse contro di se l’amica:
– Ho capito cosa ti é successo. Il pene ti faceva paura perché temevi le conseguenze dell’atto, non ti fa paura prenderlo in mano, anzi ti piace! Lo hai voluto nel culetto e questo ti ha eccitata talmente che ti sei lasciata scopare anche se di sorpresa, poi hai accettato di prenderlo in bocca, non vedevi nessun pericolo a farlo. . . Milly rise:
– Hai sbagliato mestiere, avresti dovuto fare la psicologa!
Anche Franca rise.
– Ma é così sai? Con Tommy puoi lasciarti andare perché si sa controllare, comunque dovresti prendere la pillola come faccio io e intanto . . . sai quando ti vengono le mestruazioni?
Glie lo disse, fecero i calcoli poi Franca le rivelò:
– Domani puoi farlo tranquillamente, lo sai che lo sperma fa bene all’utero? Non succederà niente, diciamo a Tommy che può lasciarsi andare dentro di te, vedrai come sarà bello, poi ti accompagno dal mio ginecologo per la pillola, va bene?
Milly pose ancora un mucchio di domande infine si convinse.
…………Continua………..
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