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STELLA DELLA TELEVISIONE, SARAH MICHELLE GELLAR RICEVEVA SCULACCIATE IN PUBBLICO DA SUA MADRE A CASA E SCULACCIATE IN PRIVATO DAL SUO VIZIOSO E RAPACE ALLENATORE DI PATTINAGGIO!

La straordinaria cacciatrice di vampiri, Sarah Michelle Gellar, ha ammesso in una recente intervista che sua mamma Rosellen le ha abbassato le mutande per sculacciarla fino ai 20 anni!
“Io solamente temevo queste sculacciate.” Lei dice, “Bruciavano come l’inferno ed io ero veramente imbarazzata di essere sculacciata mezza nuda sulle ginocchia di mia madre. Sarei morta di vergogna se qualcuno a scuola l’avesse scoperto, ma nessuno se ne è mai accorto.” Rosellen Gellar più tardi confermò che aveva sculacciato sua figlia regolarmente.
“Sarah era una bellissima e brillante ragazza fin dall’infanzia, ma poteva essere molto testarda e cocciuta a volte, specialmente quando divenne più grande. Io ho un nome all’antica e sono una madre all’antica. Il papà di Sarah se ne andò tanto tempo fa che Sarah non se lo ricorda. Io ho dovuto essere madre e padre in questa famiglia, così quando Sarah meritava una sculacciata, la prendeva! Io credo anche che il sedere deve essere sempre nudo quando viene sculacciato, così quello di Sarah lo era sempre. Quando il suo comportamento era particolarmente cattivo io aumentavo la sua punizione chiamando mia sorella a vederla che le prendeva. Sarah disprezzava questo, ma sovente era necessario. La sua faccia era rossa come il suo sedere, ma dopo il suo comportamento era veramente buono per molto tempo.”
Le imprese della signorina Gellar non sono ristrette solamente al mondo di Hollywood. Da giovane era una pattinatrice artistica di talento, che arrivò terza nello stato di New York. Comunque la corona di pattinatrice non è senza il suo prezzo, come imparammo da diverse compagne di pattinaggio di Sarah. Si vedeva che ricevevano molte sculacciate viziose a sedere nudo da parte dell’allenatore di pattinaggio che da molto tempo, furbamente, si è ritirato dalla professione di allenatore.
“Era un vero dominatore.” Dice una delle pattinatrici allenate da lui. “Eravamo completamente sotto il suo controllo. Nell’anello, era un dio.”
Divinità o no, questo gentiluomo aveva un forte gusto per scoprire e sculacciare il sedere delle ragazze. La nostra informatrice andava a dire il numero di giovani ragazze che venivano portate dentro lo spogliatoio per le sculacciate dopo aver bloccato le porte.
“Lui ci sculacciava per ogni cosa” dice la ragazza, “esercizi sbagliati, ritardi o errori sull’anello. Una volta eravamo Sarah ed io nello spogliatoio insieme per le sculacciate. Io le presi per prima e poi guardai mentre le prendeva lei. Lei aveva davvero un bellissimo fondoschiena ed io suppongo che sia per questo che prendeva più sculacciate di chiunque altro.”

Questa è la testimonianza di una intervista fatta alla madre di sarah, chiaramente l’intervista si ferma li, ma io vi racconterò una punizione subita dalla bellissima sarah attraverso gli occhi della sua amica ( che chiamerò eleonor ).

Intervistatore: – bene eleonor , ha detto che voi e sarah eravate sculacciate dal vostro allenatore di pattinaggio. Ci racconti un’esperienza particolare avvenuta durante queste sculacciate. –

Eleonor: -si certo me ne viene in mente una particolarmente severa, era la vigilia di una gara molto importante, sarah quel giorno aveva avuto dei litigi con sua madre, e i segni che aveva sulle natiche ne era la testimonianza.-

Intervistatore: – che segni aveva?-

Eleonor: – beh aveva dei piccoli cerchi rossi appartenenti sicuramente a una mestola di legno, ma torniamo a quel giorno.
Il suo sguardo era come perso nel vuoto, non bisognava essere esperti per capire che non era concentrata sugli esercizi da fare, durante l’allenamento cascò diverse volte sbagliando degli esercizi banali, l’allenatore era su tutte le furie, mi girai a guardarlo con preoccupazione poi tornai a guardare sarah, la quale si stava aggiustando i pattini.
Ma ecco che mentre facevo ciò andai a sbattere su una mia compagna che cadde al suolo, diventai bianca come il ghiaccio, l’allenatore si girò di scatto e mi fulminò, poi si diresse verso lucy , -lucy come stai? ‘ lucy si stava toccando il ginocchio destro preoccupata, si girò verso di me senza odio ma con rammarico quasi ‘ mi sa che per oggi non potrò più pattinare mi dispiace mister- lui la aiutò a rialzarsi ‘ bene allora ringrazia lucy perché dovrai venire domani mattina presto per recuperare- lei mi diede un bacio sulla guancia e mi sussurò all’orecchio ‘ buona sculacciata signorina-

Intervistatore: – alla faccia di non ti aveva guardato con odio-

Eleonor : – non sapeva ancora di doversi alzare alle 6:00 eheh comunque andiamo al sodo, il resto dell’allenamento andò bene senza altri imprevisti.
Appena finii l’allenamento tutte noi ci si diresse velocemente verso gli spogliatoi, ma io e sarah si venne fermate dall’allenatore ‘ dove andate voi due? Vi voglio trovare nude con solo l’asciugamano addosso tra dieci minuti, dopo che tutte le vostre compagne saranno andate via intesi? E ora andate a dire a vostra madre che farete tardi-

Intervistatore:- ma le vostre madri sapevano di certe ‘cose’-

Eleonor : – certo mia madre trovava giuste le varie sculacciate impartiteci da lui, e la sua sculacciandola già a casa pensava anche lei che fossero giuste e meritate-

Intervistatore : – sicché loro quando siete andate a dirgli del ‘ritardo’ sapevano benissimo ciò che voleva dire per voi-

Eleonor : – beh si. Andammo da loro e gli si disse che dovevamo restare un po’ di più perché l’allenatore ci doveva parlare, mia madre mi guardò ‘ che hai fatto?- io abbassando lo sguardo ‘ ho fatto cadere una mia compagna ed è stata costretta a smettere perché gli faceva male il ginocchio, quindi dovrà recuperare domani mattina- lei con sguardo severo ‘ ma che avevi per la testa? Se gli facevi male sul serio domani non avrebbe potuto partecipare alla gara, lo sai vero?- Io mi limitai ad annuire e corsi negli spogliatoi, da lontano sarah stava facendo la stessa cosa.
Passarono circa dieci minuti e tutte le nostre compagne se ne andarono via, la tensione mia e di sarah era palpabile nell’aria, avevamo indosso solo gli asciugamani legati sotto le ascelle.-

Intervistatore: – vi faceva attendere molto prima di iniziare la punizione?-

Eleonor: – no di solito no ma solo perché aveva sempre da fare in casa.
Appena furono uscite tutte chiuse le porte e venne verso gli spogliatoi, i suoi passi pesanti e decisi erano accompagnati dal crescere della nostra paura, sarah era con il viso abbassato e non diceva niente, mentre io guardavo impaurita la maniglia della porta, i passi si fermarono e vidi la porta aprirsi, entrò guardandoci in maniera severa ‘ bene signorinelle oggi abbiamo fatto ciò che ci pareva vero? E lo sapete cosa significa questo?- le nostre teste annuirono contemporaneamente, lui sospirando ‘ possibile che voi giovani mi costringiate sempre a sculacciarvi? Comunque ho un’altra notizia per voi, gracy e marie vi sostituiranno domani alla gara- io feci per protestare e cosi anche sarah, i nostri volti erano rossi di vergogna e adesso anche di rabbia, infatti quella decisione ci sembrava troppo severa, ma prima che potessi dire a, lui alzando la voce tuonò ‘ silenzio tanto ogni vostra affermazione sarebbe vana, guardate di comportarvi più maturamente la prossima volta- noi spaventate ci limitammo solo ad abbassare i nostri sguardi-

Intervistatore: – a quanto dici vi incuteva timore lui?-

Eleonor:- si abbastanza. Si sedette sulla panca di legno nel mezzo della stanza, fece un cenno a sarah la quale si distese sulle ginocchia di lui, si tirò su le maniche ‘ bene sarah vedrai che quando uscirai di qui avrai un culetto bello rosso fuoco- lei con voce lieve e priva di speranze ‘ a prego ho già subito una sculacciata stamani- lui ridendo ‘ beh vorrà dire che stasera ne subirai un’altra e anche senza tante storie, poi non sono cieco vedo i segni sul sedere- lei deglutii arresa,
la mano dell’allenatore si alzò poi abbattersi sul sedere ancora coperto dall’asciugamano, lo schiocco riecheggiò nella stanza, come l’urlo di sarah i colpi susseguivano ritmici e potenti, sarah ad ogni colpo inarcava la schiena tirando in su la testa e accompagnava questo gesto con piccoli mugugni di dolore.
I colpi erano molto forti, l’allenatore doveva essere molto furioso.
Dopo circa una trentina di colpi levò l’asciugamano a sarah cercò di coprirsi in qualche modo, ma la mano del prof fece tornare il braccio di sarah in posizione, tirandolo via da sopra il sedere nudo in modo brusco e deciso.
Il corpo nudo di sarah era molto bello e come detto prima era quella che aveva il sedere più bello fra tutte noi, il professore rialzò il braccio e ciac uno schiocco più forte di quelli di prima echeggiò e adesso e adesso i mugolii erano più forti anche se non urlava, la cosa andò avanti per 10 minuti non contai i colpi ma erano stati parecchi, chiaramente avrei voluto distogliere lo sguardo da quella dura punizione ma l’allenatore voleva che si guardasse mentre puniva le nostre compagne. La fece rialzare lei fece per toccarsi il sedere rosso fuoco ma una sberla dell’allenatore sulla mano gli fece capire che non poteva farlo, a quel punto toccò a me. –

Intervistatore : – ma sicuramente te non ne hai ricevute quanto lei vero?

Eleonor: – certo meno ma non per questo meno dolorose, infatti appena sarah si posizionò nell’angolo mi prese per un braccio e levandomi fin da subito l’asciugamano mi mise sulle sue ginocchia, la paura mi pervase, vidi dallo specchio di un armadietto la sua mano alzarsi e poi ciac sul mio sedere indifeso, andai anche io in avanti per il dolore lanciando un urlo, mi domandai come avesse fatto sarah a non urlare, ma sapevo che lei era una ragazza orgogliosa e non avrebbe urlato tanto facilmente.
Le lacrime cominciarono a fuoriuscirmi dagli occhi, la mano dell’allenatore si abbatte per 5-7 minuti sul mio sedere scoperto in maniera molto dolorosa e tutti accompagnati dalla danza delle sculacciate, questo era il modo che chiamava il movimento di noi sculacciate mentre venivamo colpite, mi fece rialzare e mettere nell’angolo di fronte a sarah che nel frattempo stava piangendo mentre nervosamente giocherellava con le dita delle sue mani.

Intervistatore: – dopo questa cosa finì la vostra punizione?-

Eleonor: -no era solo il riscaldamento, infatti dopo circa 2 o 3 minuti andò a prendere la stecca che usava per indicare alla lavagna i passi da fare, essa era una stecca sottile lunga circa 80 cm, io ancora non la avevo provata ma sarah a vedere dall’espressione la doveva conoscere.
Iniziò da me con mio grande sconforto, dato che il mio sedere era stato appena battuto, mi intimo di piegarmi e di poggiare le mani sulla panca, a quel punto si mise dietro di me ‘bene adesso ti colpirò 50 volte con questa stecca se ti muovi, se perdi la posizione o ti copri con le mani il sedere, saranno ogni volta 5 colpi in più- io deglutendo feci cenno di si.
L’allenatore alzò la stecca e dopo un sibilo terrificante la stecca si abbatté sul mio sedere, lanciai un urlo come non avevo mai fatto, sentii come lacerarsi la pelle lui mi guardò ‘ quante storie cerca di non urlare cosi o sembrerà che ti stia sventrando- balbettando in lacrime ‘s s si ssignooore- la stecca si rialzò e ciac altro colpo, cercai di trattenermi il più possibile per non urlare lui sorrise e ricominciò, i colpi non erano impartiti particolarmente veloci però erano ritmici, usava appoggiare la stecca al centro del sedere per poi farla abbattere su di esso in maniera decisa, riuscii a non urlare fino verso la trentesima, dopo di che comincia a urlare dal dolore.
Finita la mia punizione mi toccò il sedere come per controllare il suo operato, sembrava soddisfatto, mi fece cenno di andare all’angolo, sarah si avvicinò alla panca e si piegò appoggiando le mani su di essa come poco fa avevo fatto io, l’allenatore sorrise, bene sarah te riceverai 80 colpi per le tue stupide cadute- sarah in un momento di quasi rabbia ‘ ma perché io 80 non e giusto- lui gli sferrò un colpo fortissimo che la fece sobbalzare ‘ bene adesso sono 90 riparla e arriveremo a 100 capito?- lei mordendosi le labbra per non rispondere annui col capo, lui si limitò a dire ‘ bene ‘ la sua mano si alzo e ciac la bocca di sarah si spalancò, ma non ne uscì nessun rumore, lui guardandola ‘ oggi non ce la farai a non urlare, ti assicuro sarah che oggi urlerai ‘ detto ciò alzò il braccio e sferrò un colpo potente, notai fin da subito che i colpi inferti a lei erano molto più potenti che quelli somministrati a me, sarah non emise neanche un suono fino alla cinquantesima, a quel punto l’allenatore mi guardò eleonor tienigli le mani e bloccala, io mi avvicinai e rammaricata eseguii il compito, nel mentre che mi avvicinavo vidi il sedere pieno di strisce viola,dentro di me sentii come un nodo allo stomaco ma non dissi nulla, lui con voce leggermente affannata ‘ adesso capirai cosa volevo dire con la frase ti farò urlare – detto ciò iniziò a colpirla velocemente, i sibili e i colpi erano tremendi dopo una decina di colpi dato con quel ritmo veloce sarah scoppiò a piangere ed a urlare, lui sorrise felice della sua vittoria ‘ urla piccola stupida così brava, vediamo adesso dov’è finito il tuo orgoglio- e giù colpi io tenevo con forza le mani di sarah, che sotto quei colpi cosi veloci da non dargli nemmeno il tempo di riprendersi, si stava dimenando come una disperata.
Nonostante non si fosse levata da quella posizione l’allenatore arrivò fino a 100 colpi e si fermò.
Appena finii mi guardò ‘ bene te eleonor puoi andartene io senza proferir parola mi vestii velocemente e corsi fuori_………

Intervistatore: – vuoi dire che dopo quella tremenda punizione non aveva ancora finito?-

Eleonor : – no infatti uscii ma non andai via bensì restai fuori dalla porta e sbircia dall’oblò, l’allenatore aveva una paletta di legno, procurata probabilmente da degli scarti in una falegnameria, era larga circa 10 cm e lunga 60 lo vidi mettersi dietro sarah, a quel punto vidi il sedere di sarah, il quale era attraversato da diverse righe viola, con del sangue che colava come piccoli petali di rosa rossa.
Alzò la paletta e giù il primo colpo, sarah urlò fino dall’inizio, dovevano essere molto forti infatti potevo udire i colpi anche da lì, gliene diede una trentina circa forse anche di più, il suo sedere adesso aveva oltre alle strisce viola delle specie di bolle bianche sulle natiche, concentrate soprattutto nel centro di esse dopo di che la lasciò a terra sfinita ridendo ‘ visto che ti ho fatta urlare ‘ mentre diceva ciò si girò e mi vide, corse verso la porta feci per scappare ma mi prese al volo dopo pochi metri -che facevi spiavi? non lo sai che e maleducazione spiare dalle porte?- io spaventata -si signore mi scusi- lui mi fece cenno di mettermi mano alla parete e si sfilò la cinta, feci ciò che mi era stato ordinato e mi misi in posizione, lui arrotolo parte della cinta alla mano dopo di che alzandomi la gonna iniziò a colpirmi, piangevo e urlavo dal male, lui aveva sempre la solita aria severa e non muoveva ciglio verso le mie inutili raccomandazioni, me ne assestò una quarantina poi rimettendosi la cinta ‘ aspetta che parliamo con tua madre adesso- io sbiancai che cosa mai voleva da mia madre? arrivate da lei mia madre mi guardò ‘ bene vedo dalla tua espressione che ne hai chiappate per bene vero?- con un filo di voce ‘ si mamma e cosi, è stato molto severo- lei mi prendendomi la mano ‘ mi scusi signore per i continui fastidi che gli provoca mia figlia- l’allenatore sorridendo ‘ nessun disturbo e dovere impartire un po di rigidità a queste ragazze,sai lei signora dovrebbe riservargli lo stesso trattamento, quando si comporta stupidamente delle sonore sculacciate non fanno altro che bene glielo assicuro- lei annui verso l’allenatore poi mi trascinò in macchina, da quel giorno a volte vengo sculacciata da mia madre per mie mancanze o ritardi-

Intervistatore:- wow eleonor chi lo avrebbe detto che delle atlete di pattinaggio, ma soprattutto la cara michelle , sono costrette a subire certe punizioni, bene abbiamo finito grazie per averci raccontato questo episodio

Eleonor: -prego adesso vado che se faccio tardi a cena sono guai ciao a tutti-

Autore Pubblicato il: 21 Agosto 2010Categorie: Racconti di Dominazione0 Commenti

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