Leggi qui tutti i racconti erotici di: bruno55

Marco entra nello spogliatoio della sauna e si sceglie un armadietto libero;

comincia lentamente a spogliarsi, togliendo giacca, camicia e pantaloni, che

sistema nelle stampelle all’interno dell’armadietto; toglie i calzini e poi

le mutande, ammirando il suo uccello libero dalla cockcage; si avvolge uno

dei due asciugamano alla vita ed entra nei locali interni.

Ogni due settimane, Antonella gli toglie la cockcage per non far atrofizzare

del tutto il suo uccello ed anche per evitargli problemi di salute per la

continua contrazione del membro; di solito lo fa il lunedi’, questa volta ha

scelto di farlo il venerdi’, visto che lei ed Orfeo partono per il weekend in

un cottage vicino al mare, dove da quella sera di venerdi’ fino a domenica

pomeriggio inoltrato, daranno fondo a tutte le loro fantasie erotiche.

Marco da una parte e’ contento di stare senza gabbia per tutto il weekend, ma

dall’altra e’ scocciato; infatti di lunedi’, quando ci va lui di solito, la

sauna e’ riservata agli uomini, mentre il venerdi’ entrano anche le donne ed

i trans; un rapido giro d’assaggio dei locali gli permette di stabilire che

di donne neanche l’ombra, mentre ci sono invece parecchi trans, quasi tutti

a pagamento.

Lui che di solito si rimorchia maschi della sua eta’ o all’incirca, si mette

in caccia ma vede che i suoi soliti partners quel giorno non ci sono; che

palle, pensa, con la preoccupazione di ritrovarsi a girare per i locali

tutto il pomeriggio; gia’ ha dovuto discutere in ufficio per spostare il suo

permesso dal lunedi’ successivo al venerdi’ ed oltre tutto si ritrova senza

potersi divertire: “Ciao bello, andiamo?” gli chiede una trans mora che lo

incrocia nel corridoio, quasi buio, e lui gentilmente declina l’invito; da’

un’occhiata nella saletta di proiezione dei film gay e vede solo uomini

anziani con trans che cercano inutilmente di farglielo venire duro; fuori da

uno stanzino con la porta socchiusa un paio di uomini guardano all’interno;

quando riesce ad affacciarsi vede solo un trans che sta inculando un uomo

di mezza eta’; dopo una mezz’ora di giri continui con soste nel bagno turco,

nella vascona idromassaggio e in sauna, comincia a sentirsi scoglionato e

pensa di andarsene subito; passa davanti alla porta chiusa della saletta di

proiezione e si blocca; quei lunghi capelli biondi, quel fisico, quel viso

non bello …… non e’ possibile, ma e’ proprio lei, Laila, che per anni lo

ha tormentato nei suoi sogni erotici e di cui ricorda ancora il sapore di

quel pompino interrotto quella notte di oltre venti anni prima; sembra che

si stia annoiando anche lei e Marco, con il cuore a mille, apre la porta ed

entra; lei lo guarda distrattamente e volta lo sguardo, per poi guardarlo di

nuovo fisso; lo stupore del suo volto lascia il posso ad un sorriso radioso.

Si avvicina a lui e lo bacia sulla bocca; poi gli fa segno di non parlare,

lo prende per mano e lo conduce in uno stanzino aperto, che chiude con il

catenaccio appena sono entrati: “Amore mio, gustoso, lo sapevo che ti avrei

ritrovato prima o poi” lo tira a se e i due si baciano con passione, con le

lingue che si intrecciano fra di loro ed esplorano denti e palato dell’altro.

Il bacio dura quasi un quarto d’ora, con le inevitabili pause per riprendere

fiato: “Non sei cambiata per niente lo sai?” “Neanche tu amore, ma voglio

sentire se sei bravo con la lingua come allora; a sentire come baci direi

di si, ma ora voglio che riprendiamo quello che abbiamo lasciato quella notte.

Marco non aspetta altro, scosta l’asciugamano e scopre l’enorme banana del

trans dove si tuffa con la bocca spalancata; bastano poche slinguazzate per

far cambiare subito di consistenza all’enorme cazzo che nella bocca di lui

si indurisce sempre piu’, con l’accompagnamento degli “Oooooohhhhhhhhhhhhh”

di goduria che emette Laila; lentamente, le pause tra un gemito e l’altro

diminuiscono e la durata dei gemiti aumenta; il cazzone e’ durissimo e teso

allo spasimo, e Marco fa una breve pausa per ammirare il capolavoro prima

di rituffarsi per completare l’opera; neanche un minuto ed al profondo:

“Oooooooooaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh” di Laila coincide una serie di sborrate

impressionanti che inondano il palato e la gola di Marco, che e’ costretto

a staccare la bocca per non soffocare, ricevendo gli ultimi schizzi sulla

faccia e sul petto; mentre lei riprende fiato, lui ingoia un po’ per volta

lo sperma che ha in bocca per poi raccogliere e succhiare quello che ha

addosso; si siede accanto a lei, che lo tira a se e gli infila la lingua

in bocca, per staccarsi solo dopo qualche minuto.

“Amore sei fantastico, era una vita che non godevo cosi’; io ti voglio a casa

mia, voglio scopare con te tutta la notte; dimmi che non sei sposato, per

favore” “Si sono sposato, ma per il weekend sono libero; ma tu abiti qui?”

“No, io vivo in Brasile, ma mi hanno mandato qui per tre mesi a lavorare

ad un club privee, la sera dal lunedi’ al giovedi’; sono qui da un mese e

restero’ per altri due” “Vivi sola?” “Si amore, mi hanno assegnato un bel

villino tranquillo, con due belle stanze; vedrai staremo benone, e poi ti

ho detto, non lavoro fino a lunedi'” “Vengo volentieri allora” “Fantastico;

ora ti spompino io e poi andiamo; hai la macchina?” “Si certo” “Ottimo, non

dovremo chiamare il taxi allora”.

Laila si china sul cazzo di Marco che per svuotarsi ci mette neanche cinque

minuti; poi i due si fanno una doccia e si rivestono rapidamente, per poi

lasciare la sauna; la casa di Laila e’ in una zona della citta’ che Marco

non frequenta e questo lo fa stare tranquillo; durante il percorso, lui le

racconta la sua attuale situazione, e dopo averlo ascoltato attentamente,

Laila dice: “Tu devi trasferirti da me, amore; io in due mesi, oltre a farti

stragodere di culo ti ritrasformo in un uomo, non ti riconoscerai piu’, ed

ancora di piu’ ti riconoscera’ la troiona, se vorrai tornare da lei” “La cosa

mi attira parecchio, ma come faccio” “Lo fai e basta. Come passi il weekend

da me, ci passi i prossimi due mesi; che ti frega di lei? E poi, pensi che

si preoccuperebbe o penserebbe solo a scopare?” “Non lo so, ma mi hai quasi

convinto; domani vado a casa e mi prendo un po’ di vestiti e le mie cose”.

Discorrendo del piu’ e del meno i due arrivano a casa di Laila; c’e’ anche

un posto auto interno e coperto, con gran sollievo di Marco che pensa ad

un possibile conoscente che passi da quelle parti, e dopo aver parcheggiato

i due entrano nel villino.

“Mettiti comodo amore, io preparo la cena; a proposito, io di solito ceno

con verdure e un po’ di formaggio, va bene per te?” “Va benissimo amore”

si sorprende a rispondere Marco; Laila gli da una vestaglia da uomo ed un

paio di sandali e lo invita a spogliarsi nudo, cosa che fa anche lei per

indossare un’altra vestaglia; dopo un quarto d’ora i due sono a tavola,

davanti ad un piatto di insalata di mais, carote e pomodori accompagnata

da una grossa fetta di formaggio olandese: “Meno male che ti piace il

formaggio, senno’ non avrei saputo cosa darti” “Tranquilla, mi piace molto,

certo questo tipo non mi fa impazzire” “E’ l’unico che trovo anche in

Brasile, sono abituata a mangiare questo o il Leerdammer” “Ti piacciono i

sapori piccanti?” “Da morire” “Bene, allora domani quando torno da casa

te ne porto un altro tipo da assaggiare, vedrai che ti piacera'” “Non vedo

l’ora amore mio”.

I due cenano rapidamente e solo dopo cena Marco si accorge di una forte

vibrazione; e’ il suo telefono e su whatsapp trova due messaggi di sua moglie:

<<Si puo’ sapere dove sei?>> <<Ma sei ancora vivo?>>; sorridendo risponde:

<<Sono vivo; ma come mai mi cerchi? Non hai altro da fare?>>; dopo pochi

secondi appare il segnale di lettura messaggio e subito dopo: <<Non mi

rispondere cosi’ merda; dove sei?>> <<Non preoccuparti di dove sono; sto bene,

anzi benissimo>> <<Ma come ti permetti, io ti distruggo quando torno>>

<<Quando torni farai quello che ti pare; ora pensa a scopare con Orfeo e

non mi rompere piu’ i coglioni, non ti rispondo piu’ fino a domenica sera>>;

Marco aspetta qualche minuto dopo l’avviso di lettura ma non arrivano altri

messaggi e dopo un po’ Antonella non risulta piu’ in linea.

“Hai finito con tua moglie? Dai tesoro voglio scopare” “Anche io amore, anzi

ti va di fare un gioco? Ho sognato che lo facevamo” “Dai dimmi” “Ci facciamo

un sessantanove e ci tiriamo su i nostri piselli; poi ci affrontiamo in un

incontro di scherma, usando solo loro; chi per primo colpisce l’altro per

dieci volte sul busto, non sulla schiena, vince e incula l’altro”.

Laila scoppia a ridere e risponde: “Si mi piace, soprattutto perche’ me lo

riprendi in bocca, sei troppo bravo”; lo porta nella stanza da letto e i

due si sdraiano di fianco nel letto ad una piazza e mezza; dopo cinque

minuti sono entrambi in piedi a fronteggiarsi con le loro mazze dritte;

rispetto al sogno, lo spadone di Laila e’ tale e quale, mentre Marco sembra

piu’ avere un coltellino svizzero; ed infatti lo scontro non dura neanche due

minuti; Laila fa un totale di dieci affondi ai quali Marco risponde solo con:

“Aaaaahhhh ….. Uuuuhhhhh ….. Ooouuuhhhh …… Oooohhhhhh …. Aaaaaahhh

… Oooohhhiiiii …… Aaaaahhh …… Ooooohhhhh …. Uuuuuuuhhhhhh …..

Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh”; neanche una volta riesce ad opporsi all’enorme

mazza che lo centra tutte e dieci le volte allo stomaco, quasi allo stesso

punto, e dopo essere stato centrato dal decimo affondo crolla in ginocchio

gemendo e toccandosi la parte colpita: “Uuuooohhhhh eeeeeehhhhh”.

Laila lo aiuta a rialzarsi e lo bacia in bocca con passione: “Amore mio,

e’ un bel gioco ma ora non hai nessuna possibilita’ di battermi; e poi io

ho troppa voglia di starti dentro e di unirmi a te; ma vedrai che con il

mio trattamento e con il tempo riuscirai a tenermi testa; lo rifaremo e

anche spesso; adesso vieni dai ho troppa voglia”; lo prende per mano e se

lo porta in bagno facendolo sistemare con le mani sul lavandino e con lo

specchio che li riflette entrambi; poi lei si china ed inizia a leccare il

buco del culo di lui, massaggiandosi l’enorme mazza per mantenerla dritta

e dura e facendo mugolare Marco per il piacere; dopo un paio di minuti si

rialza, gira il viso di lui per scambiare una lunga slinguazzata e punta

decisa la cappella nel buco del culo; Marco sente il cuore a mille, si sta

avverando finalmente quel bellissimo sogno; quando Laila comincia a spingere

gli sembra di sentire come se il culo gli si spaccasse per quanto e’ enorme

quella cappella; ancora piu’ di quella di Orfeo e dello strapon grosso di

Antonella: “Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmhhhhhhhhhhh” geme sentendo lo sfintere

che gli si allarga a dismisura, fino quasi a lacerarsi; Laila spinge con

estrema lentezza, ma il dolore diventa quasi insopportabile ed i gemiti

di Marco sono rotti da singhiozzi; lo schiocco che indica che la cappella

ha superato lo sfintere e’ seguito dal: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhh”

di Marco che comincia a singhiozzare senza freni; Laila gli carezza il viso

asciugando le lacrime che scorrono copiose: “Amore mio resisti; adesso mi

fermo finche’ non ti sei abituato, vedrai che fra un po’ non senti piu’ il

dolore; poi piano piano ti impalo fino in fondo, te lo faccio sentire fino

in gola; ti faro’ impazzire amore mio, godrai come una vera troiona, vedrai”.

Laila carezza in continuazione il viso di Marco e lo bacia sul collo con

passione, mentre con le mani gli massaggia le chiappe vicino allo sfintere

per ammorbidirgliele; la cura funziona, e dopo neanche due minuti lui smette

di singhiozzare e di gemere; dopo altri due minuti la autorizza a riprendere

la spinta; il cazzone riprende la lentissima corsa su per l’ano di Marco,

che geme in continuazione sentendo l’enorme cappella che letteralmente gli

sta dragando il canale: “Oooooooohhhhh ……. Uuuuuuhhhhh …… Uuuuuooo.

… Aaaaahhhhhhh”; dopo cinque lunghissimi minuti le palle di Laila sono

a contatto con le chiappe di Marco: “Ooooooooohhhhhhh …… e’ enorme …..

mi stai sfondando tutto …… Aaaaaaahhhhhhhh”; Laila gli gira la testa e

gli apre le labbra con la lingua e lo bacia con trasporto, per buoni cinque

minuti facendolo rilassare completamente: “Ok Laila; ora lo sento tutto ma

non mi fa piu’ male” “Benissimo amore mio, allora comincio” “Si ma ti prego,

fai piano”; lei non gli risponde e comincia ad estrarre l’enorme mazza dal

culo, con lui che sente un enorme risucchio dal suo interno, come se gli

avessero appiccicato una pompa a pressione; giunta a meta’ Laila lo rispinge

dentro fino alle palle: “Aaaaaaaahhhhhhhh” geme lui, ma si capisce che adesso

e’ piu’ la goduria del dolore; Laila ripete l’operazione per altre tre volte, e

Marco cambia decisamente tono: “Siiiiii daiiiiii lo voglio tuttoooooohhhh”.

Per Laila e’ il segnale di via libera e comincia a far andare il bestione

avanti e indietro sempre piu’ velocemente; ad ogni colpo, le palle sbattono

sulle chiappe di Marco che sobbalza ogni volta, sentendo il colpo fino alla

bocca dello stomaco: “Aaaaaaaaaaaaahhhhhh …… siiiiiiiii …… che bello

……. mi fai morireeeeeeeeeeeehhhhhhh” e lei gli piazza una impressionante

serie di fendenti tirando il cazzo fino a lasciar dentro la sola cappella e

colpendo con un colpo secco infilandolo tutto fino alle palle; nel bel mezzo

di questa serie il cazzo di Marco si produce in una lunga sborrata: “Ooohhh

…. vengooooooooohhhhhhhhaaaaaahhhhhh” “Te lo faccio svuotare tutto mia

bella troiona” risponde lei aumentando ancora di piu’ il ritmo.

Marco e’ ormai fuori dalla grazia di Dio, urla e geme in continuazione e si

sente proprio una gran troia da monta; alla prima sborrata ne seguono altre

tre nei venti minuti seguenti e Laila continua a trapanarlo senza dare alcun

segno di cedimento; l’enorme bestione va e viene nel culo martoriato di lui,

che non offre ormai piu’ alcuna resistenza, facendolo scorrere liberamente

dalla cappella alle palle; dopo un po’ la cappella di Marco comincia a colare

sperma senza interruzione, come se la prostata non fosse piu’ in grado di

controllare niente: “Siiiiiiiiiiii daiiiiiiii ….. sono la tua troiaaaaaa..

non ti fermare sfondami tuttoooooohhhhhhh ……. aaaaaaaahhhhhhhhhhh …..

non hai un cazzo hai un trapano a percussione, come godooooooooohhhhh mi fai

morireeeeeeeeeehhhhhh …… uuuuuuuooooooooooaaaaaaaaahhhhhhh”; dopo altri

dieci minuti Laila sente che e’ giunta al limite; da’ quattro colpi uno piu’

forte dell’altro, finendo di sfondare completamente il culo di lui, e poi

estrae la mazza, dopo avergliela tenuta in culo per quasi cinquanta minuti.

Lo schiocco della cappella che esce rimbomba per tutto il bagno; Laila fa

inginocchiare Marco davanti a lei e gli dice di spalancare la bocca; il primo

getto di sborra somiglia ad un idrante a pressione e centra la bocca di lui,

cosi’ come il secondo e il terzo; i successivi li dirotta sulla faccia e sul

corpo di Marco, fino a fradiciarlo tutto; nonostante il pompino di qualche ora

prima, Laila aveva le palle pienissime e Marco ci mette due minuti buoni solo

per inghiottire lo sperma che ha in bocca; solo dopo raccoglie con le mani

quello che ha addosso e se lo succhia tutto.

Laila lo aiuta ad alzarsi: “Hai un culo spettacolare amore mio, non mi sarei

mai fermata” “Mi hai ammazzato Laila, ma mi hai anche fatto godere come mai

in vita mia; e chi si muove piu’ da qui” “Bravo amore; ora pero’ ci siamo

meritati una bella dormita; vuoi dormire in salone o con me?” “Hai bisogno di

chiedermelo? Certo che voglio dormire con te” “Il letto non e’ a due piazze,

e’ a una e mezza” “Ci stringeremo” “Giusto dai, andiamo”.

Appena in camera, fa sdraiare Marco di fianco e gli si sdraia di dietro; si

tasta il cazzone ancora abbastanza duro e dice: “C’e’ un modo sicuro per stare

stretti senza il rischio di cadere” e con un rapido movimento gli impala di

nuovo il cazzone nel culo sfondato: “Aaaaaaaaahhhhhhhh” geme lui, mentre lei

gli cinge lo stomaco con un braccio: “Io dormiro’ benissimo cosi’, tu Marco?”

“Anche io Laila, ho un sonno che mi si porta via” “A chi lo dici, amore”.

Dopo due minuti entrambi stanno russando fragorosamente; e’ l’una del mattino.

Il sole filtra attraverso le tapparelle quando Marco riapre gli occhi; la

paura di aver nuovamente sognato si dissolve nel sentire il braccio di Laila

che lo tiene saldamente sullo stomaco e soprattutto l’enorme cazzo che ancora

gli riempie il culo, a cui si aggiunge il soffio bollente che gli scalda il

collo, provocato dal fragoroso russare di Laila; il grosso cazzo, anche se

non durissimo, gli rimanda alla mente l’immensa goduria provata la notte

precedente e gli provoca una gran voglia di fare il bis; cosi’ comincia a

contrarre lo sfintere per sollecitare l’enorme mazza e soprattutto per

svegliare Laila; sulle prime il tentativo sembra non dare alcun risultato,

ma poi pian piano la consistenza della mazza comincia a mutare, e Marco la

sente sempre piu’ dura, mentre nel contempo il pesante russare di Laila viene

inframezzato da mugolii sempre piu’ frequenti, finche’ anche lei finalmente

spalanca gli occhi: “Buongiorno amore mio” dice con voce un po’ impastata:

“Buongiorno amore” risponde lui per poi proseguire: “Ma voglio un buongiorno

diverso, un po’ piu’ maschio, e mi pare che tu sia gia’ pronta a darmelo”

“Ah ah, me lo hai fatto rivenire duro, e allora peggio per te” e subito

scosta il braccio dallo stomaco e serra la mano forte sul fianco di Marco;

poi estrae l’uccello fino a meta’ corsa e glielo ripianta fino in fondo.

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh” urla lui

squassato dalla bordata; lei si solleva sul gomito e comincia a sbatterlo

con bordate vigorose, facendolo ululare dal piacere; il dolore fortissimo

della sera prima e’ ormai un lontano ricordo per Marco, che entra nel suo

ruolo di troiona insaziabile con grande passione, con il suo culo ormai rotto

e pronto a digerire senza problemi quell’enorme mazza; dopo una decina di

minuti scarsi, lei si stufa di quella posizione, estrae il bestione dal

culo di lui e si alza in piedi: “Mettiti a pecorina, ti sfondo cosi’ in piedi”

e lui obbedisce prontamente, ma e’ colto impreparato dalla poderosa bordata

che lo impala completamente in un colpo solo: “Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhh…..

Oooooooooooooooohhhhhhh …… Uuuuuuooooooooooaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh”

urla con tutto il fiato mentre lei inizia a devastargli il canale anale.

“Vengooooooooooooaaaaaaaaahhhhhhh” urla sentendo la sborra colargli copiosa

dal cazzo moscio, mentre Laila incurante continua a demolirgli il culo; un

secondo orgasmo anale lo travolge dopo cinque minuti e altri due lo seguono,

prima che Laila gli farcisca il culo con una lunga e caldissima sborrata,

talmente potente che filtra fra i ridottissimi spazi, che il bestione lascia

nel canale anale, e cola dalle palle di Laila; con il cazzo ancora dentro,

Laila fa sdraiare Marco ad elefante e quando lo vede sdraiato estrae il

suo bestione; come la cappella stappa lo sfintere, un getto poderoso di

sborra esce quasi a pressione dal culo di Marco, inondando il lenzuolo; lei

lo fa rimanere cosi’ sdraiato finche’ il getto, diventato poi un rivolo, non

si interrompe definitivamente e solo allora gli permette di alzarsi.

“Adesso pero’ la colazione la prepari tu” dice Laila, e Marco, abituato a

farlo tutti i giorni a casa sua, obbedisce volentieri; prepara due caffe’

alla macchinetta, scalda un bricco di latte che poi versa in due grosse

tazze e mette in tavola biscotti e frutta, mentre Laila scalda quattro

fette di pane tostato da cui ricava poi due toast che riempie con una

fetta di Leerdammer ciascuno; dopo l’abbondante colazione, i due passano

in bagno dove si fanno una lunga doccia insieme, condita da carezze e da

baci appassionati.

Per un paio d’ore poi, Laila si prende cura delle parti basse di Marco,

iniziando con un massaggio delicato al basso ventre per distendere i

muscoli pelvici rattrappiti; poi passa una crema sul pene di lui, e con

lunghi massaggi la fa penetrare in profondita’; verso le undici e mezza,

Marco esce per andare a prendersi un po’ di roba a casa sua, dopo aver dato

una rapida occhiata al frigo ed alla dispensa per vedere cosa occorre da

mangiare, oltre al formaggio piccante promesso a Laila.

In mezz’ora arriva a casa sua e si riempie due borsoni con camicie, pantaloni

eccetera; e’ quasi tentato di portare via il trancio di auricchio piccante

che ha comprato solo due giorni prima e che deve ancora essere iniziato, ma

decide di non provocare troppo quella gran troia di sua moglie, anche se lo

meriterebbe eccome; si reca quindi ad un supermercato della stessa catena

dove fa la spesa, pero’ piu’ vicino a casa di Laila, e compra quello che gli

serve; con il formaggio decide di rischiare e compra un trancio come quello

che ha in casa, del peso di quasi un chilo, convinto che a Laila piacera’ e

deciso a non dover tornare li per ricomprarlo, almeno non lo stesso giorno.

Non appena rientra, lei gli e’ addosso e lo bacia in bocca con passione; gli

ha liberato alcuni scomparti nell’armadio per mettere la sua roba e Marco

comincia a sistemare; lei provvede a mettere a posto la spesa ed e’ attratta

dall’odore che emana l’involto con il formaggio; se ne taglia un pezzettino

e all’assaggio le pare squisito; ne taglia altri due pezzetti, lo infila nel

frigo e va in stanza da Marco: “Amore non e’ buono, e’ buonissimo” dice nel

porgergli uno dei pezzetti: “D’ora in avanti mangeremo solo questo tipo; dai

lavati le mani che e’ pronto”.

Laila porta in tavola due scodelle di riso con fagioli e carne di maiale e

i due si danno da fare per svuotarle; poi taglia due belle fette di provolone

che spariscono dai piatti in pochi minuti ed e’ talmente soddisfatta che si

concede il bis, che anche Marco fa volentieri; per frutta, Laila si concede

una banana e Marco propende per una mela renetta; dopo aver ingoiato l’ultimo

boccone a Marco cade la forchetta sotto al tavolo e si china per prenderla;

un attimo dopo sente la vestaglia scostarsi e la lingua di lui che le lappa

la grossa cappella: “Ooooooooohhhhhhh che meraviglia, hai anche la lingua

che pizzica e’ bellissimoooooooohhhh”; ci vuole pochissimo perche’ la grossa

banana di Laila si trasformi in un totem durissimo; Marco esce da sotto il

tavolo e lei si alza baciandolo in bocca con foga; il sapore piccante delle

loro lingue sembra eccitare ancora di piu’ i due e quando si staccano, lui si

posiziona su una poltrona con il culo in pizzo e le gambe alzate, slacciando

la vestaglia; Laila non si fa pregare e, dopo aver slacciato la sua, gli e’

subito sopra e lo impala con un colpo fortissimo.

“Oooooooooooooooaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhh” urla Marco squassato

dalla bordata; lei comincia a ravanarlo, chinandosi spesso per baciarlo in

bocca con la lingua; dopo una decina di minuti Marco sente il tremolio che

gli parte dalla base della schiena e che sale facendolo sbavare, e subito

dopo vede la colata di sborra uscire dal suo cazzo moscio e cadere sulla

sua pancia: “Succhiatela tutta troia” gli ingiunge Laila senza smettere di

ravanargli il culo; quando lui si e’ succhiato tutta la sua sborra, lei gli

piazza una serie di fendenti che lo fanno urlare e gli toglie il cazzo da

dentro; poi da un ripiano prende un grosso contenitore trasparente, lo

mette sul pavimento, aiuta Marco a rialzarsi e lo fa mettere a pecorina a

terra, proprio sopra il contenitore: “Oooooooooooooaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh”

urla lui dopo che lei si inginocchia dietro e glielo pianta di nuovo nel

culo; la cavalcata va avanti per una buona mezz’ora inframezzata dai gemiti

e dagli ululati di goduria di Marco, che sborra altre due volte, con lo

sperma che cola dentro al contenitore, finche’ la sborra che riempie le palle

di Laila non schizza violentemente nel culo di lui, filtrando fuori e colando

anche questa nel contenitore; Laila estrae lentamente il bestione e piega

le cosce, facendo nel contempo sollevare le braccia a Marco per far puntare

il buco del culo direttamente nel contenitore; poi lei stappa la cappella dal

buco e subito lo sperma schizza fuori copiosamente, andando ad infrangersi

nel fondo del contenitore, unendosi a quello rilasciato da Marco durante i

suoi orgasmi anali; Laila lo tiene in quella posizione finche’ il getto non

si esaurisce completamente; poi solleva il contenitore, lo porta sul piano

della cucina, tira fuori due grossi calici da vino e ci svuota dentro il

contenitore; poi prende i due calici e ne porge uno a Marco che si e’ appena

rialzato; fa tintinnare i due calici: “Alla salute amore mio” e i due portano

alla bocca i due calici di sborra svuotandoli con un solo sorso.

 

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