Leggi qui tutti i racconti erotici di: robertino48

Erano le otto di una sera d’inverno e Marika,23 anni, studentessa fuori corso di economia, ma prossima alla laurea, commessa di un importante catena di commercio di preziosi, si apprestava a riporre nella camera blindata i gioielli che aveva acquistato da persone anziane ed in difficoltà ed il contante con cui remunerare gli stessi, in più era riuscita a vendere alcuni pezzi, ricavandone un buon utile, Alfredo, il titolare, ne sarebbe stato contento.
Alfredo ‘ Marika aveva una cotta per lui, giovane imprenditore trentenne, alto, atletico, sempre sobriamente elegante, gentile, e poi era libero, Marika, se gliel’avesse chiesta, gliel’avrebbe data su di un piatto d’argento, anzi d’oro, ogni volta che veniva nella sua agenzia si sentiva sciogliere, pendeva dalle sue labbra, sentiva un calore tra le cosce e si bagnava, ma le sembrava che lui non se ne accorgesse, forse lei non lanciava sufficienti messaggi, eppure anche lei era una bella ragazza, bionda naturale, un faccino dolce, un fisichino asciutto, ma non scheletrico, con un bel culetto alto a mandolino, forse le tette erano un po’ piccole, per questo quando sapeva che Alfredo sarebbe venuto (come era previsto quella sera) evitava di mettere il reggipetto ( tanto non aveva molto da reggere) e si vestiva più sexy del solito, quella sera aveva una minigonna a tubino marroncina, che la fasciava mettendo ben in evidenza il deretano, ed una maglietta panna sotto la quale ben si vedevano le tette con i capezzoli eretti, quasi a voler bucare il tessuto, al di sotto un perizoma giallo garzato che lasciava intravvedere i peli biondi e ben curati della fica, per l’ occasione non aveva messo collants, ma un paio di calze autoreggenti sottilissime, quasi nudo.
Aveva finito di riporre tutto e si apprestava a chiudere la camera blindata inserendo il temporizzatore quando si affacciò, un po’ in ritardo sul suo solito, Alfredo.
Ad Alfredo Marika piaceva, ma non sapeva bene come comportarsi, si era accorto del suo interesse per lui, ma era reduce da una delusione, si era reso conto tardi che la sua ex non voleva bene a lui, ma ai suoi soldi, per questo era diffidente, ma quella sera voleva essere più gentile del solito e tastarle il poso: l’ avrebbe trattenuta con una scusa per parlarle un po’, così aveva deciso di passare da un take away e prendere qualcosa da consumare insieme, non voleva portarla al ristorante tra la gente, nella stanza blindata c’era un tavolino e delle sedie che servivano per controllare e catalogare i preziosi, l’ avrebbero usato come desco.
Quando arrivò Marika aveva calato a metà la saracinesca, la alzò fece entrare Alfredo poi, per sicurezza, l’abbassò del tutto, pensando che Alfredo volesse controllare preziosi e soldi o depositare il ricavato di altre agenzie o oggetti di qualche cliente, visto che la camera blindata faceva da cassetta di sicurezza alternativa alla banca per persone selezionate, ma Alfredo aveva altre intenzioni.
Sapeva che Marika, che proveniva dalla provincia, viveva sola, o meglio, divideva un appartamento con altre ragazze e sarebbe andata in qualche squallida pizzeria a mangiare un boccone, tenendo conto che quel giorno aveva fatto orario continuato, senza pausa pranzo, avrebbe certamente gradito mangiare con lui.
Alla proposta di dividere la cena con Alfredo Marika fu, a dir poco, entusiasta: era evidente che il capo, per il quale sbavava, si interessava a lei.
Alfredo aveva provveduto a tutto, anche ad una tovaglietta di carta, cibo freddo o tiepido tra cui anche un po’ di sushi, bevande come acqua, vinello ed anche un dolcino e del limoncello, una vera chicca.
Marika si affrettò a sgombrare il tavolino dagli oggetti ancora presenti ed ad apparecchiare, era ansiosa di cenare con Alfredo, era tutta eccitata, si sentiva bagnata tra le cosce, gli sarebbe saltata addosso, ma non voleva scoprirsi, Alfredo, dal canto suo, la guardava andare indaffarata su e giù dal negozio alla camera blindata, era veramente carina, sexy, e, quando si piegava un po’ si vedeva comparire il culetto col sottile filo del perizoma che separava le chiappe, da far tirare il cazzo anche ad un morto e lui morto non era.
Cenarono tranquilli, chiacchierando amabilmente, Alfredo la fece bere un pochino per farle sciogliere le lingua, l’ alcool fa un po’ da siero della verità, e lui voleva capire se Marika, di cui aveva capito l’ interesse, fosse interessata a lui come uomo o, come per la sua ex, ai suoi soldi.
Marika si sciolse ed Alfredo ebbe la possibilità, di apprezzarla ulteriormente, certo era un po’ indietro con gli studi, ma si stava impegnando, nonostante il lavoro, ma ebbe l’impressione che lui le piacesse non per la sua posizione, ma per le sue qualità e la cosa era positiva.
Avevano terminato e Marika si recò nel negozio per prendere una busta capiente in cui mettere i contenitori dei cibi, ma nel rientrare, inavvertitamente toccò il fermo della pesante porta blindata che iniziò a chiudersi, Marika se ne accorse troppo tardi, tentò di fermarla, ma era troppo pesante per lei e non ci riuscì e la porta si chiuse e la serratura scattò automaticamente.
‘Cazzo, noo!! E ora come facciamo?’
‘Beh che c’è da preoccuparsi, conosci bene la combinazione e si può fare anche dall’ interno,no?’
‘Sì e no, avevo messo il temporizzatore e anche se compongo la combinazione la porta non si può aprire prima delle otto di domani mattina, hai capito che bel guaio, tutta colpa mia’
Marika iniziò a piagnucolare
‘è tutta colpa mia, non mi sono accorta di aver spostato il fermo ‘ ‘
Alfredo la consolò abbracciandola e sentì distintamente la pressione dei capezzoli eretti contro il suo petto
‘Dai, non è un dramma, non so tu, ma io non avevo nulla da fare questa sera, non ho nemmeno i miei che mi aspettano a casa, quindi posso rimanere qui tranquillo tutta la notte, avremo modo di conoscersi meglio, abbiamo mangiato, abbiamo ancora qualcosa da bere, c’è la presa d’aria, che vuoi di più?’
Marika si tranquillizzò, Alfredo non si era arrabbiato, anzi, decise di organizzare la notte, per fortuna nella stanza c’erano delle luci, si diede da fare per preparare con il materiale presente dei giacigli, così facendo si piegava ed Alfredo aveva modo di osservare il culetto che compariva quando si piegava, era proprio appetitoso, dopo tanto affannarsi Marika si sedette sulla sedia di fronte ad Alfredo, si era un po’ stancata, si appoggiò allo schienale e, inavvertitamente aprì le cosce, facendo risalire la gonna e mostrando il cavallo del perizoma che, a stento, le copriva la fichetta.
Ad Alfredo venne l’ acquolina, le sarebbe volentieri saltato addosso, ma non voleva rompere l’incanto, gli bastava per il momento guardarla e sentire il cazzo che gli tirava nelle mutande, Marika si era appisolata, Alfredo vedeva il petto muoversi ritmicamente ed i capezzoli eretti tirare il tessuto della maglia, era proprio un bello spettacolo, dopo un po’, però, Marika si risvegliò guardandosi intorno
‘Che c’è, qualcosa non va?’
‘No, o meglio qual cosina, mi scappa la pipì, l’ho fatta parecchio tempo fa, e ora ho anche bevuto, mi scappa proprio, ma dove posso farla, ahi, ahi, tra un po’ me la faccio addosso’
Ad Alfredo l’idea che Marika si pisciasse nelle mutande fece di nuovo rizzare il cazzo, ma ebbe una idea migliore
‘Dai, per terra è meglio non farla, tieni, qui c’è uno dei contenitori di plastica della rosticceria, falla qua dentro’
Così dicendo prese uno dei contenitori più grandi e lo appoggiò su di una sedia, Marika lo osservò, si vergognava da pazzi, esitava
‘Che c’è, non ti scappa più?’
‘No, è che mi vergogno’
‘Capisco che ti senti a disagio, ma è meglio che la fai’
Marika assentì, sollevò la gonna, abbassò le mutandine e si accosciò sul contenitore lasciando defluire un getto dorato che lo riempì in buona parte
‘Vorrei asciugarmi, ma non ho niente’
Detto questo Marika sollevò le mutandine che si inumidirono al cavallo
‘Che vergogna, l’ho fatta davanti a te e mi sono pure bagnata lo stesso’
‘Dai, tanto ti devo rendere la pariglia, devo pisciare anche io,però, lo sai che hai proprio una bella fichetta?’
Alfredo armeggiò un istante con la patta dei calzoni e tirò fuori il cazzo semieretto
‘Però, anche tu hai un bel cazzo, se ti slacci tutto vedrò anche le palle’
Marika si era disinibita e guardava Alfredo che, slacciati del tutto i calzoni, estrasse anche lo scroto
‘Beh, anche queste mica male, sei un bel cavallo da monta, ed ora dove pensi di farla visto che il contenitore l’ho riempito?’
‘Non ti preoccupare, c’è una bottiglia vuota’
Alfredo appoggiò la punta dell’uccello al collo della bottiglia in modo che il meato fosse in giusta direzione e mollò anche lui una lunga pisciata
‘Ora siamo pari, ok’
Alfredo avrebbe voluto allungare una mano e toccarle la fica ed anche Marika era tentata di tastargli il cazzo, ma nessuno dei due ne ebbe il coraggio, si ricomposero e si adagiarono sui giacigli di fortuna preparati da Marika.
Erano passate alcune ore, Alfredo si destò e guardò l’orologio, erano le sette e mezza, tra poco il temporizzatore si sarebbe disattivato e sarebbero stati liberi, guardò Marika, era in posizione fetale con una mano dentro il perizoma, probabilmente si era sditalinata, la vide muoversi, si stava destando anche lei e sentì distintamente un prrr ‘, Marika aveva mollato una sonora scorreggia, poi aprì gli occhi e vide Alfredo che la guardava
‘Scusami, mi è proprio scappata ‘ al mattino mi succede ..’
‘Dai, è normale, e poi abbiamo pisciato l’uno davanti all’altra ed ora ci dobbiamo impressionare per una scorreggia?’
Marika si rincuorò, come le piaceva Alfredo e la sua semplicità, un sibilo annunciò che il temporizzatore si era disattivato, Marika compose la combinazione e furono liberi
‘Marika, questa mattina lascia chiuso,metti un cartello, vai a casa a sistemarti, riaprirai nel pomeriggio, questa sera sei invitata a cena a casa mia, così non abbiamo temporizzatori tra le palle , vedrai sarà una bella serata, lo sai che sei molto sexy quando pisci ed anche quando scorreggi? Sei naturale! A stasera e, chissà, ti faro assaggiare anche il mio pisello’
Alfredo se ne andò e Marika stava gongolando, pregustando la serata scopereccia che la attendeva.

Autore Pubblicato il: 3 Novembre 2016Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Racconti Erotici Etero0 Commenti

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