Neanche un mese dopo Emma partì sola per le Marche dove avrebbe dovuto risolvere alcuni dettagli relativi a delle proprietà che aveva. Viaggio noioso, qualche parente visto, poche distrazioni. Si sarebbe rilassata e goduta due giorni in tranquillità.
O almeno era quello che pensava.
Alloggiava in un b&b molto carino, sulle colline di San Benedetto del Tronto. Si vedeva il mare, c’era un camino e una bella stanza da letto.
Mentre si infilava in doccia la mente corse indietro di un paio di mesi. Un brivido le corse lungo la schiena, fece qualche pensiero erotico con Gianmarco e lei in quella situazione. La mano scese verso il basso e cominciò a toccarsi ripensando a quanto successo nell’altro b&b, quello della loro relazione.
Quando arrivò l’orgasmo ritrovò serenità.
Era finita, lo sapevano tutti e due. Non ci avrebbe più pensato.
Nel pomeriggio, bevendo un caffè al bar guardò il cellulare apprese da facebook con enorme stupore che Gianmarco era non poco distante da lei per un evento gastronomico.
Era solo, pensò? Le avrebbe scritto? Di solito lo faceva quando era fuori, complice l’alcool. Le avrebbe risposto?
Si promise di non scrivergli, ma sapeva benissimo che lo desiderava. Bevve un bicchiere di vino.
Cominciò a eccitarsi nuovamente.
Girò intorno al telefono come un ape sul miele.
Infine controllò le foto che postava e capì che era con i suoi amici.
Gli mandò un messaggio con una scusa.
Rispose, ovviamente subito.
La conversazione cominciò subito a scaldarsi perché Gianmarco capiva quando era il caso di insistere. Ormai la conosceva bene.
Lei infine cedette e gli confidò di essere lì vicino. E sola.
A Gianmarco non sembrò vero.
Le chiese se avesse impegni per il dopo cena.
Lei senza indugio gli mandò l’indirizzo.
Lui era eccitatissimo e anche un po’ brillo. Le scrisse una cosa quasi scontata, ma che poi si rivelò impensabile per lei.
“Ci stai a fare un gioco?” fu il messaggio.
“Ormai sono abituata” rispose Emma sicura di se.
“Ci vediamo alle 22, porto una sorpresa”.
“Staremo a vedere”.
Nell’attesa Emma bevve un altro calice di ottimo vino rosso, che la eccitò particolarmente. Anzi, possiamo dire che era alticcia.
Talmente tanto da volerlo accogliere con l’impermeabile e sotto solo intimo. Anche degli stivali di pelle alti sopra il ginocchio, senza tacco. S’era inoltre rasata “tutta”.
L’effetto del vino fu efficace.
Alle 22 suonarono alla porta ed Emma si mise l’impermeabile ed andò ad aprire.
Il primo commento di Gianmarco fu “stai uscendo?”.
Lei slaccio il soprabito e disse “no, ho altre intenzioni”.
Lui tirò fuori una benda dalla tasca della giacca e gliela mise.
Sussurrò all’orecchio “se non vuoi basta che lo dici”.
“Perché non dovrei volerlo…” immaginando un sesso con bondage come la volta scorsa.
Ma era tutt’altro.
Non sentì chiudere la porta. Sentì invece rumore di tacchi che entravano.
Restò immobile, quasi paralizzata.
Gianmarco portò un’altra donna. Una escort.
Le aveva sempre detto che gli sarebbe piaciuto fare sesso a tre ma mai avrebbe immaginato che quella sera sarebbe finita così.
Gaia si chiamava, così aveva sentito Gianmarco chiamarla.
28 anni, castana, capelli lunghi, non volgare, avrebbe potuto essere tranquillamente un’impiegata per come era vestita discretamente. Camicetta bianca, gonna al ginocchio, calze nere, scarpa col tacco alto. Così le aveva chiesto Gianmarco.
Emma prese coraggio per dire qualcosa ma Gaia le avvicinò un dito sullo labbra e disse “è solo sesso, non preoccuparti”.
Tolse il dito, avvicinò le labbra e la baciò. La ragazza era risoluta, evidentemente sapeva cosa faceva…
Nel frattempo il suo uomo si avvicinò anch’esso da dietro, le prese la mano per darle coraggio e la comincio a baciare sul collo.
Emma non capiva più nulla, di chi fossero le labbra che la stavano baciando, le lingue che cominciavano a leccarla, le mani che frugavano fra le sue intimità.
La presero e la misero sul letto.
Gianmarco era eccitatissimo e mise il suo pene nella bocca di Emma, che era ancora bendata, ma capì subito di cosa si trattasse. Iniziò a succhiare senza indugio.
Nel frattempo Gaia, da esperta del mestiere, cominciò a sfiorare la pelle di Emma con le unghie, fino ad arrivarle a pube. Un sussulto di Emma la fermò per un attimo, giusto il tempo di bloccarle una mano che voleva forse allontanarla. Le baciò il monte di venere per vedere la reazione, ma Emma era comunque intenta nel succhiare il pene di Gianmarco che era duro ed enorme come mai. Scesa sul clitoride e iniziò a leccarla.
Emma senti un fuoco che la invadeva in ogni angolo.
Le tolse la benda, oramai gli indugi furono spazzati via.
Gaia le parlava, la metteva a suo agio, come fossero vecchie amiche. Rideva, beveva anch’essa, le passava il bicchiere. Evidentemente era brava nel suo lavoro.
Le avrebbe voluto chiedere se godeva veramente, ma se ne sarebbe accorta da sola.
Comandava lei il gioco e diceva ai due cosa fare. Prese Gianmarco e lo distese poi disse a Emma “divertiamoci un pò” accompagnandola sopra di esso. Le salì sopra mentre Gaia si mise sopra la sua faccia, verso Emma che cominciò subito a fare da se. Avanti e indietro, fermandosi, ripartendo e venendo quasi subito. Gaia nel frattempo si faceva leccare mentre baciava in bocca Emma. Il povero Gianmarco era in preda all’eccitazione.
Quando fu sul punto di venire Gaia, da donna del mestiere, lo capì subito.
“Eh no bello mio, ora noi ci vogliamo divertire…”
Fece togliere Emma e spostò Gianmarco al bordo del letto.
“Guai a te se ti tocchi o vieni” intimò.
Obbedì e si mise in disparte a vedere un spettacolo che mai avrebbe solo immaginato.
Gaia spinse sul letto Emma e le montò sopra il volto come fece prima con Gianmarco.
Iniziò a farsela leccare e dopo qualche secondo Emma perse ogni freno inibitorio. Gaia godeva, eccome. Era un lago che inondava la bocca di Emma che si eccitava come non mai.
La tolse non appena fu soddisfatta del servizio e si girò verso la sua borsa. Prese un vibratore, molto grande in verità, e lo accese. Scoppiarono tutte e due in una risata mentre guardavano Gianmarco che non poteva toccarsi, tant’è che venne in parte.
Gaia lo infilò ripetutamente nella profondità di Emma che venne due o tre volte, e passò poi al buco più piccolo, dopo averlo lubrificato per bene.
Gaia sgridò Gianmarco e lo prese dal pene gettandolo sul letto.
“Vediamo che sai fare!”.
Lo fece sdraiare e prese Emma mettendola sopra ma in direzione opposta. Fece scivolare il pene nell’ano delicatamente. Mentre Emma cominciò a cavalcare Gaia prese il vibratore e la penetrò nella fica, facendole provare una sensazione che difficilmente riuscirà a ripetere. Una doppia penetrazione non la avrebbe nemmeno lontanamente immaginata. Venne 2 volte nel giro di pochi minuti, ma Gianmarco stava scoppiando. Gaia intuì e levò subito Emma, soffiandogli sul pene.
Mica potevano finire lì. Ordinò dunque all’uomo di montare la donna alla pecorina e lei si sdraiò davanti, aspettando la lingua di Emma. Gianmarco faceva avanti e indietro mentre Emma leccava Gaia, in un turbinio di passioni. Dopo qualche minuto Gianmarco cedette e si levò provando a venire ma Gaia lestamente prese la bocca di Emma e la avvicino al suo pene. Mentre lei lo masturbava con una mano con l’altra teneva la bocca di Emma pronta a bere. Qualche secondo e Gianmarco venì in bocca a Emma, in lago mai visto. Emma esausta cadde sul letto con Gianmarco, mentre Gaia, soddisfatta, si alzò verso il bagno.
Chiamò Emma prima di andare via e le diede una cosa. Le disse che Gianmarco lo aveva comprato per loro due ma che nella foga il “toys” era rimasto chiuso. Le sussurrò all’orecchio: “fagli una sorpresa, vedrai che sarà contento. Tutti gli uomini in fondo lo vogliono”. La salutò con un occhiolino e le disse anche a volte il suo lavoro le piaceva.
Chissà cosa intendeva, il pacco era chiuso. Pensò di aprirlo, ma la serata era già stata troppo movimentata…
Gianmarco invece se ne andò, lo aspettavano per la chiusura della serata, lasciando sola Emma coi suo pensieri. Il sesso di quella sera la rendeva ancora eccitata, si distese e provò a chiudere gli occhi.