Che eccitazione a leggere queste pagine, quanto è bravo l’amore mio a raccontare di noi due, mi sono bagnata in continuazione sia dagli occhi che dalla mia passerona; si avete capito bene, sono io la topolona Gabriella, una 64enne che è ancora innamorata come una ragazzina del suo compagno di 8 anni più giovane; vedo che mi ha descritta nei minimi dettagli, a cominciare ovviamente dal mio seno enorme di cui vado molto fiera, ma visto che lui ha evitato accuratamente di descriversi lo faccio io per lui; Riccardo è alto più di un metro e ottanta con i capelli castano scuro, anche se cominciano ad avere un po’ di striature grigie, gli occhi tra il verde e il castano e un bel fisico, anche se in leggero sovrappeso, con un bel ciondolo 20×15 in mezzo alle gambe che mi fa godere come una pazza ogni volta che mi entra dentro, figa o culo che sia; non poteva non puntualizzare la nostra adorazione per i formaggi, ereditata da mia madre, nonchè sua nonna, e di come ci piaccia mangiarli praticamente a tutti i pasti, colazione esclusa, anche se a volte è capitato anche li. Ma non mi sono intromessa nel suo racconto solo per questo, vi voglio raccontare di un altro evento che si è svolto poco più di un anno dopo dal weekend a tre con Antonella la mia sorellona; vi dico subito che la settimana dopo durante il nostro soggiorno alla SPA, l’unica cosa degna di essere annotata è la scopata che ci siamo fatti nella grotta, approfittando di essere fra i pochi ospiti della struttura; non perchè sia stato un weekend noioso, abbiamo goduto di tutte le offerte della SPA e soprattutto le molle del lettone della nostra stanza sono state sollecitate assai dalle nostre numerose scopate.
Prima di raccontare di questo nuovo evento, vi aggiorno sulla questione rimasta in sospeso con le mie cosiddette sorelle; ho visto che Riccardo ha riportato fedelmente la frase che mi davano della zoccola da quando ci eravamo dichiarati; non era un modo di dire, le stronze continuavano a mandarmi messaggi con cadenza settimanale, a turno, dove il termine zoccola era il più delicato; a quei messaggi non ho mai risposto, ma mi pesavano come un macigno e dopo la rivelazione di Antonella non riuscivo più a sopportarle; mi sono fatta mandare la foto dei miei nipoti da Antonella, sono andata al paese e ho pazientemente aspettato di fronte al bar della piazza che comparisse il simpaticone del loro vero padre; gli ho scattato un po’ di foto con il cellulare e me ne sono tornata a casa, senza che il tizio si accorgesse di nulla, anche perchè portavo un cappello, gli occhiali scuri e un giaccone largo per non far vedere le mie forme abbondanti; ho scelto fra le foto che gli ho fatto una dove il suo viso si vedesse chiaramente e l’ho inviata alle mie sorelle insieme alla foto dei loro figli con la dicitura <<Se volete vedere delle zoccole mettetevi davanti allo specchio; se vi permetterete di rimandarmi un solo messaggio di insulti, queste foto le mando ai vostri mariti>>; è seguita una serie di messaggi del tipo, ma come ti permetti, non capiamo di che parli e via facendo, messaggi ai quali non ho mai risposto; poi col passare dei giorni le mie sorelle hanno cambiato approccio, dicendosi addirittura disposte a perdonarmi e a riprendere i contatti; la mia risposta è stata che non dovevo farmi perdonare niente e che per me potevano fottersi entrambe, finchè non si fossero scusate con me e Riccardo insieme a tutta la loro tribù di mariti, figli eccetera; ma del seguito ne parlerà Riccardo successivamente, anche perchè di questo scambio di messaggi non ne ha mai saputo nulla, come non ha mai saputo nulla di quello che vi sto per raccontare; l’unica a sapere tutto è Antonella, che però con le due stronze ha sempre negato.
Come vi dicevo era passato poco più di un anno dal regalo di compleanno ad Antonella, e un pomeriggio in mezzo alla settimana di ritorno dal lavoro sono passata da lei per fare due chiacchiere, c’erano anche nipotine e nipotini che erano tutti molto eccitati, in quanto la settimana successiva le scuola elementare e quella materna del paese avevano organizzato un campo scuola in Umbria e tutti e quattro sarebbero rimasti fuori dal lunedì al venerdì successivo: “Ma bravi, vi divertirete tanto allora tesori di zia; e i vostri genitori potranno fare gli sposini, soli soli” “No Gabri” era intervenuta mia sorella “Sia Rodolfo che Roberto la prossima settimana saranno fuori per lavoro” e aveva accompagnato la rivelazione facendomi l’occhiolino; quando dopo un’oretta sono andata via, mi sono fatta accompagnare da lei, lasciando i nipotini a giocare: “Che volevi dirmi con quell’occhiolino sorellona?” “Mi è sfuggito sorellina, ma diciamo che io e le mie nuore quando siamo sole troviamo il modo di passare il tempo” “Mmmmmmm che invidia” “Dai su, hai il tuo stallone a disposizione in casa, non puoi proprio lamentarti dai” “No figurati se mi lamento sorellona, però un po’ di sesso lesbico non mi dispiacerebbe; ma state insieme la sera quando le ragazze tornano dal lavoro?” “Per la precisione, le ragazze si sono prese tre giorni di permesso da martedì a giovedì, all’insaputa dei miei figlioli; ci faremo un bel tour, potresti passare tornando dal lavoro” “Non se ne parla, non ho nessuna voglia di fare le cose di nascosto a Riccardo; divertitevi e pensa ogni tanto alla tua sorellina mentre stai godendo” “Si penserò alla mia sorellina che in quel momento starà sicuramente ululando di goduria con il suo maschione” e così dicendo ci siamo salutate.
Non potevo assolutamente immaginare che Riccardo al suo arrivo, ovviamente dopo il nostro lungo bacio alla francese, mi dicesse: “Amore, quei rompipalle del lavoro mi mandano a Londra per tutta la prossima settimana” “Ma che stai dicendo amore mio, ma non possono fare così,senza avvertirti per tempo” “Purtroppo possono eccome; c’è da fare una revisione a un lavoro che ho fatto a suo tempo, e nessuno se la sente di metterci le mani”; la discussione è andata avanti per un po’ finchè non è risalito per la cena e non mi vergogno a dirvi che ero eccitata da morire al pensiero di potermi unire a mia sorella e alle cognatine di mio marito; per avvertirla ho aspettato il giorno dopo, prima dovevo consolare il mio adorato Riccardo, e dopo cena mi sono concessa a lui due volte, prima sul divano e poi sul nostro lettone; l’indomani ho mandato un messaggio ad Antonella avvisandola della clamorosa novità, e la risposta è stata che ne avrebbe parlato alle ragazze; in effetti non ci avevo pensato, non potevo essere sicura che Amanda e Barbara gradissero la mia presenza e sono stata un po’ preoccupata per almeno mezz’ora, finchè non mi è arrivato il messaggio di Amanda che mi diceva pressappoco <<Cazzo zia non vedo l’ora>>, messaggio bissato un’oretta dopo da Barbara, identico a parte la parola cazzo; nel weekend ho fatto fare scorta di sesso al mio adorato, per non fargli venire strane tentazioni; l’ho anche cavalcato due volte con relativo orgasmo anale nel caso avesse reincontrato la nigeriana; il lunedì mattina ci siamo salutati con un fortissimo abbraccio, ed ho aspettato quel momento per informarlo che da martedì me ne sarei andata a stare da sua madre per farle compagnia vista l’assenza contemporanea dei fratelli e dei nipoti; mi ha guardato con un’espressione del tipo <<sei una gran troia>> e se ne è andato.
Quel giorno ho avvisato che non sarei andata in ufficio per il resto della settimana, ma che potevano contattarmi in caso di problemi; l’indomani di buon mattino ho infilato in una borsetta un po’ di cose per il bagno e i due strapon e me ne sono andata da Antonella; le ho trovate tutte e tre in vestaglia e si intuiva benissimo che sotto non portavano nulla; mi sono liberata dei vestiti e con la massima naturalezza ho detto loro che le vestaglie mi sembravano inutili, e quasi in contemporanea se ne sono liberate tutte e tre; Amanda è stata la più rapida a venire da me e abbracciarmi per poi infilarmi la lingua in bocca, nonostante la mia settima e la sua quinta: “Zia era una vita che lo sognavo” “Perchè io no?” ha ribattuto Barbara infilandomi a sua volta la lingua in gola: “Un’altra voglia che ho sempre avuto è di succhiarti quei due provoloni” ha proseguito: “Idem” ha fatto eco Amanda: “Accomodatevi, ma per favore chiamatemi Gabriella e non zia, non scopo con chi mi chiama zia”; hanno riso entrambe e si sono chinate, dividendosi un capezzolo per una; a quel punto la mia sorellona si è avvicinata e mi ha offerto la sua calda bocca da baciare, e subito le nostre lingue si sono intrecciate; niente male come inizio vero?
Quando ci siamo staccate Amanda mi ha chiesto cosa mi andava di fare e per tutta risposta ho tirato fuori i due strapon: “Tirate a sorte e chi vince prende quello più grosso” e la fortuna ha baciato Amanda e io l’ho presa per mano e l’ho condotta verso una delle poltrone, mentre Antonella faceva lo stesso con Barbara; mi sono messa con il culo in pizzo al cuscino e ho alzato le cosce: “Dai Amanda fammi sentire come fai il maschio” “Non l’ho mai fatto zi…. scusa Gabriella” “Dai non fare la modesta su Amanda dai……” “Aaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh” è arrivato il gemito di Antonella che Barbara dal canto suo aveva già impalato: “Siiii daiiii chiavami Barbarella miaaaaa”; e i gemiti della suocera hanno infoiato Amanda al punto che mi ha sollevato ancora di più le cosce e si è chinata impalandomi la figa con un colpo solo: “Oooooooooooaaaaaaaaahhhh” ho urlato a squarciagola: “Cazzooooo dai Amanda cavalcami tuttaaaaaahhhhh”; le cognatine nonostante fosse la prima volta sembrava non avessero fatto altro nella vita e in pochi minuti a poca distanza l’una dall’altra sia io che Antonella abbiamo urlato travolte dall’orgasmo “Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh ……. Uuuuuuooooooaaaaaaaaahhhhhh” e le bordate continue ci hanno portato rapidamente al secondo orgasmo, con Amanda che spesso si chinava per slinguazzarci; dopo altri cinque minuti ho sentito il fuoco prorompermi dal basso: “Siiiiii oddiooooooo come godooooooo vengoooooooaaaaaahhhhh” ho urlato incrociando lo sguardo dolce di Amanda sopra di me:”Vengooooooo” ha urlato subito dopo Antonella e io ho fatto cenno ad Amanda di fermarsi ed uscire: “Bravissima” le ho detto subito dopo essermi alzata e l’ho baciata in bocca con passione: “Dai passami lo strapon che ti ricambio” e lei non se l’è fatto ripetere; lei e Barbara si sono messe a pecorina sul divano, una a fianco dell’altra, mentre io e Antonella ci siamo piazzate dietro a loro e le abbiamo impalate in contemporanea: “Oooooooaaaahhhhhh …. Uuuuuuuooooohhhhhhh” hanno strillato le due mentre le sbattevamo da dietro con bordate sempre più vigorose; ci abbiamo messo meno di dieci minuti per portarle entrambe tre volte all’orgasmo e a quel punto ci siamo fermate ed abbiamo estratto; le cognatine si sono abbattute di schiena sul divano gemendo e massaggiandosi le tettone, mentre io e Antonella ci liberavamo degli strapon: “Complimenti sorellona, ti vedo sempre in gran forma” “Grazie sorellina, di te non ne dubitavo affatto; si è fatto mezzogiorno e mezza signore che ne dite di fare la pausa pranzo?” “Volentieri” hanno risposto all’unisono Amanda e Barbara: “Sorellina vieni a darmi una mano” mi ha detto Anto precedendomi verso la cucina.
“Anche qui facciamo la cura del formaggio a quanto vedo?” ho esclamato vedendo un grosso pezzo di provolone piccante sul tavolo: “Beh mi pare ovvio sorellina, tu e quelle due di la non mangereste altro in vita vostra, io a forza di stare con voi non riesco più a stare senza, quindi perchè impiccarmi a cucinare ahahah” ha riso invitandomi a mettere il grosso pezzo sul tagliere da portare a tavola; lei a sua volta ha preso l’insalatiera con i pomodori e siamo tornate nel saloncino, dove Amanda e Barbara stavano appunto apparecchiando: “Mmmmmmmmmm” hanno mugolato entrambe alla vista del tagliere: “Dai ragazze diamoci da fare su” le ho esortate a sedersi; Antonella ha tagliato quattro grosse fette e ci siamo messe a tavola attaccando voracemente ognuna il suo piatto, e li abbiamo svuotati in pochi minuti, per poi svuotare l’insalatiera di pomodori e concederci tutte e quattro un bis di provolone; dopo pochi minuti i piatti erano di nuovo vuoti, ad eccezione di un piccolo pezzo di formaggio sui piatti di Amanda e Barbara; entrambi i pezzi avevano la forma come di un bastoncino rettangolare, dello spessore di un cm; le due si sono alzate e hanno preso ognuna il proprio pezzo, e Amanda è andata verso Antonella, mentre Barbara è venuta da me: ” Ti va un pezzetto Gabriella?” “Si” le ho risposto: “E allora vienitelo a prendere” e con una mossa rapida se l’è portato alla figa e lo ha spinto dentro fino a farlo sparire; con la coda dell’occhio ho visto Amanda fare lo stesso davanti ad Antonella che alzandosi ha detto: “Dai dividiamoci, Gabry voi andate nella tua vecchia stanza, tu Amanda con me nella mia; appena arrivate ho fatto sdraiare Barbara di schiena e mi sono tuffata con il viso fra le sue cosce infilando la mia lingua fra le sue grandi labbra: “Mmmmmmmmmmm oooooooooohhhhh aaaaaaaahhhhhhhh” ha iniziato a gemere la vaccona mentre la mia lingua la penetrava oltre le grandi labbra alla ricerca del pezzo di provolone; dopo un paio di minuti l’ho sentito in punta alla lingua e ho aumentato il ritmo fino a che Barbara non è stata travolta da un violento orgasmo: “Uuuuoooooooaaaaaaahhhhhh vengooooo” e con la contrazione della figa ha spinto il pezzo di formaggio in fuori quel tanto che bastava perchè io lo afferrassi con i denti, ma invece di morderlo l’ho lentamente tirato fuori da quella figa fradicia di piacere, mentre dalla stanza accanto ci è arrivato l’urlo di Amanda chiaramente in preda all’orgasmo anche lei; dopo averlo estratto tutto mi sono alzata davanti a Barbara mostrandole il pezzo di provolone che mi pendeva dalle labbra fradicio dei suoi umori: “Brava Gabriella te lo sei meritato” “Lo so tesoro, ma lo voglio dividere con te” e l’ho invitata ad alzarsi; ho fatto in modo che portasse l’altra estremità alla bocca e poi ne ho staccato una metà con un morso facendole cenno di imboccarsi il resto, per poi abbracciarla e tirarla a me infilandole la lingua in bocca, mentre masticava; ci siamo scambiate i bocconi per almeno due minuti prima di inghiottire il bolo che ci era rimasto in bocca; poi mi sono messa a letto e l’ho invitata a sdraiarsi accanto a me: “Cazzo Barbara, che bella idea di metterlo in figa e farselo togliere con la lingua, non ci avevo mai pensato” “Si con Amanda lo facciamo spesso quando siamo sole e ci piace da morire” “Beh poi con il provolone è il massimo” “Infatti, io ci camperei di formaggio se potessi e il provolone piccante è sempre stato il mio preferito” “Beh sei capitata nella famiglia giusta direi” “Fino a un certo punto, Roberto ne mangia ma non più di una volta a settimana, Raffaella e Lorenzo un po’ di più ma non certo al mio livello” “Dai sono bambini dagli tempo di crescere” “Io già alla loro età lo volevo tutti i giorni, Gabriella” “Figurati, io lo mangiavo tutti i giorni, nostra madre ne andava pazza e dall’età di dodici anni ho vissuto da sola con lei” “E con Riccardo nei weekend” “Già, il nostro amore si può dire che è nato mangiando pane e formaggio ahah” “Senti posso chiederti una cosa di voi due?” “Si Barbara, non ti dispiace se ti tocco un po’ mentre parliamo?” “Certo che no, anzi ti contraccambio volentieri” e tra un bacio e una palpatina Barbara mi ha fatto la domanda, mentre dalla stanza accanto ci arrivavano i gemiti delle altre due impegnate in chissà cosa: “Hai avuto solo lui come uomo?” “Da quando viviamo insieme assolutamente si; prima no ne ho avuti altri, anche se mai al suo livello” “In che senso?” “Nel senso che con lui ci ho sempre messo l’amore, con lui non è mai stata una semplice scopata” “Anche prima di dichiararvi?” “Si tesoro, anche prima; ma perchè mi chiedi questo?” “Perchè vi invidio Gabriella; fin da quel brutto giorno quando vi siete dichiarati; scusa brutto non per voi, ma perchè ci ha diviso per tanti anni” “Lo so cucciola, vai avanti mi piace ….. oooooohhhh” mentre ci strizzavamo le tettone a vicenda: “Non l’ho mai detto a nessuno, ma ti giuro che quando Roberto ti ha dato della zoccola stavo per prenderlo io a schiaffi, ma Riccardo è arrivato prima; l’ho odiato da morire a mio marito in quel momento e gli ho tenuto il broncio per parecchio” le ho visto una lacrima scenderle sulla guancia e mi sono sinceramente commossa: “Abbracciami e dammi un bacio tesorina bella” l’ho tirata a me e le nostre labbra sono rimaste appiccicate per un po’, con le lingue che sono rimaste al loro posto: “Ti voglio bene Gabriella” mi ha detto lei con voce rotta: “Anche io voglio bene a te Barbara; e so che se siamo di nuovo tutti insieme è in gran parte merito tuo e di Amanda; e non potrò mai ringraziarvi abbastanza, mia sorella mi è mancata da morire in quel periodo; ma voglio bene anche a Roberto, chi ci pensa più a quel giorno, evidentemente si era fatto trascinare dal clima che c’era, magari a vedere soffrire la madre si è scaldato troppo; è per questo che non dimenticherò mai l’abbraccio che ci siamo dati quel giorno in cantina a casa mia” “Con zia Donatella e zia Fiorella niente invece?” “Cucciola ti prego, non rovinare tutto nominandomi quelle due” “Si scusa, è che con noi sono dolcissime e mi sembra assurda questa situazione” “Ti posso capire cara, ma vedi c’è una questione generazionale in tutto questo; loro sono molto attaccate ad Antonella, a Roberto e a Rodolfo perchè sono nati insieme ai loro figli e sono sempre stati insieme; io sono sempre stata fuori dal loro mondo, e Riccardo ne è uscito come sono nati tuo marito e gli altri; è anche questo che ha unito Riccardo e me, oltre a tutto il resto” “Quando lo nomini ti si illuminano gli occhi sai? Non credo di aver mai visto una donna innamorata del suo uomo come te” “Cucciola, ma perchè tu non sei innamorata di Roberto?” “Certo che lo sono, e ti giuro che neanche io sono mai stata con un altro uomo da quando sto con lui; però vedo che tra te e Riccardo c’è qualcosa di più e la cosa mi fa ingelosire non mi vergogno a dirtelo” “Sai cucciola, forse è perchè io e lui ci siamo forzati a stare lontani per più di venti anni prima di capire, o meglio prima che mia madre ci facesse capire che eravamo due coglioni; forse stiamo semplicemente recuperando il tempo perduto” “No Gabriella non ci credo; voi due sarete così anche fra trent’anni, voi siete speciali; sai ho chiesto una volta a tua sorella cosa c’era scritto in quella lettera che le hai fatto leggere, ma non me lo ha mai voluto dire” “Ti posso solo dire che era una specie di atto di accusa verso me e Riccardo, ma scritto con parole meravigliose e con amore immenso” mi si sono inumiditi gli occhi mentre lo dicevo “Dai tesoro ora basta con le domande che ne dici di un bel sessantanove? Senti quelle due come godono” “Splendida idea” ha risposto lei baciandomi e facendomi sdraiare di schiena sul letto: “Mmmmmmmmmmmmmmm mmmmmmmmmmmmmmmhhhhhh” abbiamo cominciato presto a mugolare per la goduria.
Dopo due orgasmi ciascuna siamo andate nella stanza accanto dove le altre due ansimavano abbracciate strette sul letto: “Scusate ragazze, una domanda tecnica; ma stanotte come si dorme?” ho chiesto, e Amanda ha risposto prontamente: “Ci dividiamo, due a casa mia e due a casa di Barbara, poi tireremo a sorte, con una regola però; le due sorelle non dormiranno assieme” “Maialone” ha risposto Anto ridendo per poi proseguire: “Sentite io ho bisogno di riposarmi un po’, voi divertitevi tranquillamente, il salone è tutto vostro” e detto questo si è sdraiata sul suo letto; siamo uscite chiudendo la porta e ci siamo messe tutte e tre sul divano con me in mezzo per una lunga pomiciata a tre: “Ditemi ragazze, con il culetto come state messe?” Amanda è stata la prima a rispondermi: “Beh io qualche volta l’ho preso, ma è tanto che non lo faccio” “Io lo stesso, l’ultima volta è stato più di un anno fa, a Roberto non piace molto” le ha fatto eco Barbara: “Ok ragazze, ma a voi piace?” “Cazzo se mi piace, ma vallo a dire a mio marito” ha risposto Amanda: “Ok, avevo in mente una cosa, ma se è più di un anno che non lo fate devo fare qualcos’altro prima; andiamocene nella mia ex camera dai”; ho preso lo strapon medio e dalla mia borsetta l’olio di vaselina le ho raggiunte e le ho fatte mettere a pecorina sul lato corto del letto e mi sono bagnata entrambi gli indici con l’olio di vaselina e li ho cominciati a passare nel solco delle loro chiappe umettandole entrambe: “Mmmmmmmmm” mugolavano entrambe per passare ad un “Oooooohhhhh” quando ho cominciato ad introdurre gli indici dentro i loro culi; li ho agitati per un paio di minuti e poi li ho estratti per bagnarmi anche i medi e le ho penetrate con entrambe le dita: “Aaaaahhhhhhh” hanno risposto sentendosele dentro e anche questa volta dopo un paio di minuti ho staccato e mi sono umettata anche gli anulari e con la penetrazione a tre dita le ho portate entrambe all’orgasmo: “Brave cucciolotte ora rilassatevi” ho detto loro indossando lo strapon; poi mi sono messa dietro a Barbara e ho cominciato a spingere lentamente: “Mmmmmmmhhhhh oooooohhhhh cazzo è enorme … piano ti prego” ho continuato a spingere lentamente ma costantemente finchè non ho sentito che la cappella le superava lo sfintere: “Aaaaahhhhhhhhhh ti prego Gabriella mi fa maleeeeee” “Dai cucciola, ora penso ad Amanda riposati e rilassati” e l’ho estratto facendola mugolare di nuovo di dolore; con Amanda le cose sono andate allo stesso modo, con gemiti e lamenti per il dolore che sentiva, poi sono tornata a Barbara e sono riuscita a penetrarla completamente, sempre con la massima dolcezza, ma lasciandola a singhiozzare dal dolore quando sono uscita per fare lo stesso ad Amanda: “Aaaaahhhhhhh mio dio che male, ti prego Gabriella mi brucia da morire è troppo grosso oddiiooooooo …. aaaaaaahhhhhhh” ha urlato quando sono arrivata in fondo; l’ho estratto e sono uscita dalla stanza per vedere se i gemiti e gli ululati non avessero svegliato Antonella: “ROOOOOONF RRRRRRRRRRRRRR” russava imperterrita la mia sorellona, e la cosa mi ha fatto sorridere: “Dai sarai in forma per stasera” ho pensato e sono tornata dalle cognatine: “Oooooohhhh aaaaahhhhh siiiii daiiii che bellooooooo” urlava Amanda solo pochi minuti dopo: “Tocca a me daiiiiiiii” squittiva a sua volta Barbara e l’ho subito accontentata: “Ooooooaaaaahhhhhhh cazzooooooooo che meravigliaaaa” e ho cominciato a colpire forte e in profondità finchè dopo neanche un minuto: “Oddiiooooooo godoooooooo vengoooooooaaaaahhhh” sono passata ad Amanda che neanche dopo trenta secondi: “Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh vengooooooooooooo”; le ho trapanate per almeno una ventina di minuti e le ho fatte arrivare all’orgasmo per altre due volte ciascuna e alla fine mi sono tolta lo strapon mentre le due cognatine si sono abbattute con le zinnone schiacciate sul letto, gemendo e riprendendo fiato: “E’ brava la mia sorellina vero?” la voce inaspettata di Antonella da dietro mi ha fatto trasalire: “Ti abbiamo svegliata mi dispiace” “Ho dormito abbastanza, ora voglio passare un po’ all’azione” e solo allora ho notato che aveva in mano lo strapon grande: “Ragazze fate posto alla mia sorellina e sentite come la faccio godere con quello più grande” e io non ho certo perso tempo, mi sono messa a pecorina sul lato che le altre mi avevano liberato per mettersi abbracciate a godersi lo spettacolo; ho sentito subito Antonella dietro di me e la cappella dello strapon che spingeva nel mio sfintere che, allenatissimo com’era, non ha opposto quasi resistenza: “Oooooooohhhhh siiiiiiii aaaaaaaaaaahhhhhhhhhh” ho urlato quando ho sentito l’addome della mia sorellona schiacciarsi sulle mie chiappe.
“Ti spacco in due sorellina troiona” mi ha sibilato Antonella senza smettere di sbattermi forte fino in fondo quell’enorme bastone: “Aaaaaaaaahhhhhhh cazzooooooooo come godoooooooooo vengoooooooooo” ho urlato come un’ossessa sentendomelo fino allo stomaco; accanto a me le due cognatine si toccavano e si slinguazzavano eccitate da morire per quanto stavo godendo: “Oddio che palo che hai sorellona mi fai morireeee, mi fai sbrodareeee cazzo vengo ancoraaaaaahhhhhh”; Antonella mi ha sbattuta per più di mezz’ora e mi ha fatta venire cinque volte prima di estrarre lo strapon dal mio culo tumefatto; sono crollata di fianco sul letto gemendo per l’immane goduria che mi aveva dato: “Sorellina spostati sulla poltroncina per favore lasciaci il letto” “Ok” ho risposto a fatica: “Che vuoi fare?” “Voglio godermi le mie nuore tutte per me, tu riposati e goditi lo spettacolo; poi ce ne andremo a cena; mi sono messa sulla poltroncina e ho visto Antonella dare ad Amanda lo strapon grosso e a Barbara quello medio: “Dai ragazze, tappatemi tutti e due i miei buconi e fatemi urlare come una troiona” e ha fatto sdraiare di schiena Amanda per impalarsi subito sopra a lei: “Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh che meraviglia” e si è chinata a baciare in bocca la nuora per poi incitare l’altra: “Dai Barbara rompimi il culo tu” e l’altra non se l’è fatto ripetere posizionandosi dietro a lei e penetrandola lentamente nel canale anale, mentre Amanda rimaneva ferma; le due cognatine hanno preso rapidamente il ritmo e io mi sono goduta la mia sorellona che godeva come una troia: “Aaaaaaaaaaahhhhhhh cazzooooooo vengooooooo …… dai spingete …… oddiooooo vengo ancoraaaaaa come godooooooo siiiiiiii” finchè dopo una ventina di minuti ed un numero imprecisato di orgasmi è stata lei stessa a pregare le nuore di smettere: “Ragazze mie che scopata” ha detto baciandole entrambe in bocca: “Dai ci siamo meritate una bella cena abbondante”.
Mentre noi tre preparavamo la tavola, Antonella è andata in cucina e quando è tornata in salone portava un tagliere con sopra quattro grossi spicchi di caciocavallo, ed era chiaro che si trattava di uno intero diviso in quattro: “Wow” abbiamo esclamato all’unisono: “Aspettate non ho finito” ed è tornata in cucina per poi ricomparire con un altra tagliere con il provolone piccante avanzato a pranzo: “Questo per dessert ahahah”.