Leggi qui tutti i racconti erotici di: bruno55

Dall’oblò  vedo la pista di atterraggio che si avvicina sempre di più, e la mia adorata moglie seduta accanto mi stringe il braccio come fa sempre in questi casi; stiamo per atterrare all’aeroporto di Zurigo, siamo nella seconda settimana di settembre e, come promesso alle nostre amiche e testimoni, ci siamo presi una settimana di vacanza per passarla con loro due; il nostro “viaggio di nozze” è andato a meraviglia, a cominciare dalla lunga passeggiata fatta il giorno dopo il matrimonio per raggiungere la punta estrema d’Europa, in mezzo alla tundra artica fino al mare, con lo spettacolo dello sperone di Capo Nord alla nostra destra e con una gran voglia di fare sesso in quell’ambiente spettacolare, noi due da soli e senza nessun rumore della civiltà a disturbarci; voglia che purtroppo ci siamo dovuti tenere, vista l’impossibilità di trovare un posto riparato in quel luogo senza vegetazione. Poi come deciso, al ritorno abbiamo fatto un po’ di spese nel centro turistico di Capo Nord e abbiamo concluso il nostro secondo giorno da coniugi con una megascopata nella stanza insonorizzata; poi abbiamo intrapreso il nostro lento viaggio di discesa verso Narvik, godendoci lo spettacolo delle isole Lofoten per bene e non vedendole dal battello come avevamo fatto all’andata ed infine a Narvik abbiamo tristemente ripreso l’aereo per Oslo e poi per Roma, molto dispiaciuti di lasciare un posto così bello; inutile specificare che come ci eravamo ripromessi al ritorno abbiamo consumato in due giorni almeno un chilo di formaggi nostrani cadauno, mangiando solo quelli a colazione, pranzo e cena.

L’aereo nel frattempo è atterrato e stiamo facendo la coda al controllo documenti, per questo viaggio siamo di nuovo il signor Mariani e la signorina Renzetti purtroppo, ma pazienza, abbiamo già deciso che l’anno prossimo, covid permettendo, ce ne andiamo per un mesetto in Australia dove il nostro matrimonio è riconosciuto. Passato il controllo recuperiamo i bagagli ed usciamo, e subito vediamo Helen e Carola che ci aspettano fuori: “Signori Mariani che piacere rivedervi” ci dice Helen sorridendo prima di stamparmi un bacio sulle labbra per poi passare ad esplorare la bocca di Gabriella, mentre io e Carola ci baciamo sempre sulle labbra: “Dovremo farci un’oretta di viaggio prima di arrivare, se dovete andare in bagno vi consiglio di farlo qui” ci dice Helen, ed entrambi ne approfittiamo, per poi essere in macchina cinque minuti dopo e partire verso la loro baita sulle montagne vicino a Lucerna.

“Vedrete che vi piacerà il nostro nido ragazzi” ci dice Carola durante il viaggio, seduta insieme a Gabriella sul sedile posteriore, con me sul sedile accanto ad Helen che guida: “Ovviamente abbiamo anche la camera per gli ospiti con un bel lettone matrimoniale, che finora non è mai stata occupata” dice ancora: “E’ un onore essere i primi a farlo, anche voi siete state le nostre prime ospiti a casa nostra” le rispondo: “Si ma te lo dico subito Riccardo; non pensare di tenere la tua mogliettina tutta per te” mi dice Helen con un mezzo sorriso: “Tranquilla Helen, vi farò rinverdire i vostri bei ricordi” le rispondo subito: “Ci penserò io a distrarti nel frattempo stai tranquillo” mi fa eco Carola passandosi un dito sulla scollatura: “Ehi bella attenta a non approfittarne troppo” le dice Gabriella ridendo: “Ehi ragazze, il nostro uomo me lo voglio provare anche io cosa vi credete?” “Anche tu Helen, veramente?” chiede Gabriella un po’ sorpresa: “Certo tesoro, sono l’unica delle tre che non è mai stata con un uomo e a 62 anni penso proprio sia arrivato il momento di provare; e chi meglio del marito della mia più cara amica, spero non ti dispiaccia” “Penso che te lo debba dire Riccardo, non trovi tesoro?” “Certo, deve andare a te Riccardo, ti va?” si rivolge a me: “Certo che mi va Helen, spero di non deluderti” “Lo vedremo caro; oh siamo arrivati alla fattoria” “La fattoria?” chiede Gabriella: “Eh si, alla baita non abbiamo niente da mangiare, dobbiamo fare rifornimento e qui hanno i migliori salumi e soprattutto formaggi di tutta la zona, e poi un po’ di carne, frutta e verdura”; scendiamo e dopo mezz’ora ripartiamo imboccando una strada che sale sulla costa della montagna e arriviamo alla baita dopo una ventina di km di salita; portiamo dentro la spesa, che mi pare un po’ esagerata, dovremmo restare per cinque giorni e c’è da mangiare almeno per il doppio, e poi le valigie: “Ragazzi assaggiate questo è buonissimo, si chiama Berner Alpenkas” ci dice porgendoci uno spicchio di formaggio, ed entrambi concordiamo: “Riccardo senti quant’è buono questo, l’Etivaz” mi dice Gabriella porgendomi un altro pezzo, e al mio cenno di assenso continua: “Quanto ce ne siamo mangiato in quel mese di questo Helen?” “Direi una mezza forma Gabriella” risponde Helen con la bocca piena: “A me piace da morire questo” ci fa eco Carola mentre addenta un pezzo di Emmentaler: “Io e Riccardo su quello non siamo tanto d’accordo” risponde Gabriella togliendomi le parole di bocca, ma l’altra scuote il capo: “Vi sbagliate, questo è un tipo pregiato, stagionato in grotta, non ha niente a che vedere con quello che arriva da voi, datemi retta assaggiatelo” e a malincuore entrambi acconsentiamo: “Cazzo ma è buono” Gabriella si lascia sfuggire l’esclamazione in italiano: “Si davvero, niente a che fare con quella schifezza che ho mangiato una volta” aggiungo guardando male mia moglie che si mette a ridere; poi le nostre amiche ci fanno visitare il loro nido che devo ammettere vale veramente il viaggio; all’entrata c’è il saloncino con angolo cottura, con un tavolo rustico e due panche dal lato lungo, con in più un divano a tre posti e due poltrone che guardano verso la vetrata che a sua volta da sul balconcino da dove si può ammirare il panorama del lago di Lucerna, panorama che è a dir poco spettacolare, e c’è anche un televisore LCD con antenna satellitare, ma non credo servirà più di tanto in questi giorni eheh; dietro ci sono due stanze da letto di media grandezza, entrambe con lettone matrimoniale, comodini e un piccolo armadio; completano l’arredamento due piccoli bagni, uno per ogni stanza, cosa che in quattro ci farà comodo; le nostre amiche ci invitano a darci una rinfrescata e a metterci in libertà e io e Gabriella ne approfittiamo per farci una bella doccia insieme, con inclusa lunga pomiciata, per poi indossare due comode vestaglie da mezza stagione, da quelle parti già fa molto fresco, ma la casa è ben riscaldata; torniamo in salone e troviamo la tavola apparecchiata, con le nostre ospiti che hanno messo su un tagliere tre grossi piatti pieni di spicchi di tutti e tre i tipi di formaggio comprati, insieme a un altro grosso piatto con fette di prosciutto e un altro con fette di salame; una grossa insalatiera di lattuga e un cesto di frutta completa quello che si promette un pranzo soddisfacente; anche loro indossano una comoda vestaglia di mezza stagione, che mette in mostra l’abbondanza delle loro forme; non ve ne ho parlato, ma sia Helen che Carola non hanno niente da invidiare a Gabriella in quanto a dotazione di tette, anzi Carola le ha addirittura più grosse penso porti l’ottava misura.

Ci mettiamo a tavola, divisi per coppia sul lato lungo e iniziamo a mangiare; dopo il pranzo io vorrei proporre una passeggiata digestiva ma capisco da subito che le signore hanno altre idee; Gabriella seduta accanto a me inizia a mugolare tra un boccone e l’altro e capisco che Helen seduta davanti a lei le sta facendo piedino, e presto sento anche io il piede di Carola che mi si poggia sulla caviglia e sale lentamente fino alle mie cosce e decido di contraccambiarla facendola sobbalzare lievemente; il pranzo va avanti così, io e mia moglie ci scambiamo i bocconi un paio di volte e siamo subito imitate dalle nostre amiche mentre i nostri piedi continuano la loro opera di esplorazione; dopo mezz’ora i piatti sono tutti ripuliti, aiutiamo a caricare la lavastoviglie e a sparecchiare e alla fine la mia adorata moglie mi tira a se e mi infila la lingua in gola per un lunghissimo bacio alla francese, poi quando ci stacchiamo mi sorride: “Mi raccomando maritino, non mi far fare una figuraccia con la buona Carola” mi dice per poi avvicinarsi ad Helen; le due si prendono per mano e si dirigono verso una delle due stanze dove entrano e chiudono la porta e io con una punta di gelosia mi giro verso Carola che mi sorride, mi si avvicina e mi stampa un bacio sulla bocca toccandomi le labbra con la lingua: “Dai Riccardo che le lasciamo scopare da sole?” mi dice prendendomi per mano e conducendomi verso l’altra stanza; chiude la porta e mi slaccia la vestaglia: “Wow che cazzo che hai Riccardo mio; dai slaccia anche a me” e io la assecondo e come liberate da una morsa le sue immani tettone escono fuori come una valanga: “Carola mia, non avrei mai pensato di trovarmi davanti due tette più grosse di quelle di Gabriella, ma che misura porti?” le chiedo mentre gliele palpo: “Porto la nona, prima della menopausa avevo l’ottava, cominciano a pesarmi un po’ lo sai oooohhhhhh. Mi pesano ma impazzisco a sentirmele palpare, dai Riccardo sono più di vent’anni che non prendo un cazzo vero” e ci togliamo le vestaglie per poi stringerci e fondere le nostre labbra e le nostre lingue in un lunghissimo bacio alla francese; il suo sapore è un po’ diverso da quello di mia moglie ma mi piace tantissimo e dopo pochi secondi siamo entrambi sdraiati nudi sul lettone con le sue labbra che mi avviluppano la cappella: “Ooooooohhhhhhh” gemo forte, mentre dall’altra stanza mi arriva: “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh” di Gabriella, ma non mi frega nulla di quello che sta facendo, se la godesse per bene amore mio.

“Ti voglio Riccardo, fammi urlare come la tua Gabriella daiiii” mi dice ammirando la mia mazza durissima; la faccio mettere a pecorina sul letto e mi metto in piedi dietro di lei, le punto le grandi labbra e affondo: “Ooooooohhhhhh” “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh” proprio mentre dall’altra stanza arriva l’ululato di Gabriella: “Oddioooooo vengoooooooooooooo”; comincio a stantuffare la figona fradicia di Carola con le sue immani tettone che ballano al ritmo delle mie bordate: “Oooooooaaaaahhhhh che cazzo che hai siiiiiiii come godooooooooaaaahhhh” geme ed è curioso sentire di la Gabriella che gode in italiano e Carola che gode in tedesco, ma mi concentro su di lei e la sbatto ancora più forte: “Siiiiiiii vengoooooooooo” urla travolta dal primo orgasmo e io la faccio girare di schiena sul letto con le gambe alzate e rimanendo in piedi la impalo di nuovo: “Oooooooooaaaaaaahhhhhhhhh siiiiiiiiii” gode la tettona mentre io la continuo a sbattere, e mi tira a lei cercando avidamente la mia lingua con la sua e al termine della slinguata le piazzo una serie di bordate che la portano al secondo orgasmo, mentre dall’altra stanza arriva il: “Sssiiiiiiiii vengoooooooooo” della mia adorata moglie; sono quasi al limite e sussurro a Carola dove vuole che la sborri: “Dentro Riccardo la voglio dentro” mi sibila prima di urlare il suo: “Godoooooooo vengoooooooo” per il terzo orgasmo a cui segue il mio: “Ti sborro tuttaaaaaaahhhhh” sentendo le mie palle che si svuotano dentro quel forno che è diventato la sua figona: “Ssssssiiiiiii tuttaaaaah caldaaahhhhhhhh”; ci sdraiamo a tubare mentre gli ululati di Gabriella continuano ad arrivarci dall’altra stanza: “Ci stanno dando dentro eh?” dico a Carola: “Eh si, Helen con lo strapon è instancabile; dai voglio ricominciare” e si tuffa avida con la bocca sulla mia mazza; tra la sua bravura e gli ululati di Gabriella ci metto poco a farmelo tornare duro e lei mi si impala sopra a smorzacandela: “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh” urla quando le sue chiappe sbattono sulle mie palle e si china su di me dondolando quegli immani provoloni che faccio quasi fatica a palpare per quanto sono grossi; la sbatto da sotto e la porto all’orgasmo altre due volte prima di farla rimettere a pecorina: “Oooooooooooaaaaaahhhhhhh vengoooooooo” urla quasi subito come comincio a trapanarle la figa e continuo imperterrito per più di mezz’ora prima di farle un’altra flebo di sborra caldissima, dopo che lei è venuta altre due volte; ci sdraiamo di fianco abbracciati, entrambi con il fiatone: “Riccardo mio hai un cazzo insuperabile quanto mi hai fatto godere, quant’è fortunata la tua Gabriella” “Anche tu sei stata fantastica Carola, sei bollentissima e poi queste tettone da gran premio sono uno spettacolo” “Adesso riposiamoci un po’ se ci riusciamo con quelle due di la ahahah” infatti continuavano ad arrivare gli “Aaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh ooooooooooooooohhhhhhhhhhh” questa volta di Helen, segno che lo strapon era passato a Gabriella, e nonostante tutto neanche due minuti dopo Carola ha attaccato il suo: “KKKKKRRRRRRRRRRR ROOOOOONNFFFF” “Certo che le tettone russano tutte” è stato l’ultimo pensiero che ho avuto prima di crollare anche io a dormire.

Quando riapro gli occhi vedo Carola accanto a me che mi sorride: “Ahahah pure tu a russare ti difendi bene eh?” “Eh si, ci siamo accoppiati bene anche con te, come con Gabriella; anche Helen russa?” “Si da paura Riccardo” “Quanto abbiamo dormito?” “Tre ore circa, anche io mi sono svegliata da poco” “Mi sa che sono crollate anche loro alla fine, non si sente più niente” “Dai andiamo a impicciarci” mi risponde alzandosi dal letto: “Non ti rimetti la vestaglia?” le chiedo vedendola aprire la porta rimanendo nuda: “Ma per favore Riccardo dai vieni, non ci vede nessuno tranquillo” e decido di assecondarla, mi alzo dal letto e la raggiungo; apriamo lentamente la porta dell’altra stanza e veniamo investiti da una forte zaffata di umori vaginali, oltre che da un rombo continuo “VRUUONNN KKKRRRRRRRRR ….. RROOOOOOOONNNNNFFFFF RRRRRRRRRRR” e le vediamo sdraiate di fianco abbracciate strette, entrambe con gli strapon legati alla vita a russarsi reciprocamente in viso: “Ci hanno dato giù di brutto direi” “Eh si Riccardo, dovevano recuperare 23 anni di lontananza; Helen non mi ha mai nascosto che con Gabriella ha passato un mese da favola e io mi sono rassegnata ormai ad essere solo un ripiego per lei; ma non fa niente, la amo da morire e so che anche lei mi ama” “Mi sembri ingiusta nei tuoi confronti Carola; non si resta 20 anni con un ripiego, sono certo che per Helen ci sei soltanto tu” “Gabriella ha faticato a convincerti a lasciarla scopare con Helen?” “No, mi è bastato che mi dicesse che aveva voglia di riprovare il piacere di accoppiarsi con la sua amica e non ci ho trovato niente di male; del resto abbiamo scopato anche noi due, non è che siamo rimasti a guardare” “Perchè parli al passato? Io ho ancora voglia” “E allora lasciamo russare le colombelle e torniamocene di la” le rispondo prendendola per mano; richiudiamo la porta e ce ne torniamo nell’altra stanza per tuffarci subito a pomiciare alla francese sul lettone; la sua bocca è sempre molto calda e in un quarto d’ora scarso sono pronto a prenderla di nuovo: “Riccardo lo voglio in culo questa volta” “Sicura Carola? Da quanto non lo prendi li?” “Un cazzo vero non l’ho mai preso, ma Helen mi ci infila lo strapon almeno due volte a settimana, e me lo tiene dentro anche per un’ora” “D’accordo allora, vieni andiamo in bagno” “Perchè in bagno?” “Fidati di me dai” le rispondo e la prendo per mano: “Dai poggiati con le mani sul lavandino” “Wow con lo specchio davanti che splendida idea pisellone mio” “Pronta?” “Si prontissima” “Tieni allora” e con una bordata secca faccio passare la cappella oltre il suo sfintere.

“Mio Dioooooo aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh” “Ti fa male?” “Un po’ si ma non preoccuparti, spingiiiiiii” e con altri due colpi ben assestati le mie palle vanno a toccare le sue chiappone: “Oooooooooaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh cazzzooooooooooo sei enormeeeeeee mi piaceeeeeeeeeeeeee” “Riprendi un po’ fiato signora e dammi tu il via” le sussurro all’orecchio; lei annuisce e dopo neanche un minuto mi fa cenno di partire, e io lo estraggo fino a metà corsa e lo ripianto in profondità con un colpo secco: “Uuuuuuuoooooooaaaaaaahhhhh” urla lei e comincio a sbatterla con un ritmo forte facendole ripetere l’urlo ad ogni mia bordata, finchè dopo neanche due minuti: “Sssssssssiiiiiiiiiiiiiii vengooooooooooaaaaaahhhhhh” e la sua abnorme nona misura balla all’impazzata riflessa allo specchio, insieme ai suoi linamenti stravolti dall’immane piacere che le sto dando: “Oddiioooo come godoooo vengo ancoraaaa” urla di nuovo dopo cinque minuti, mentre io instancabilmente continuo ad affondare la mia mazza nel suo culone; ogni tanto do un’occhiata allo specchio per vedere se abbiamo spettatori, senza che le altre due compaiano: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhh vengooooooooooooooo” urla di nuovo Carola e io continuo imperterrito a trapanarle il canale anale: “Siiiiii lo sento fino allo stomaco, come sei durooooo come sei potenteeeee come sei enormeeee siii mettici anche i coglioni Riccardo mio, mi fai morire di piacere, siiiiii vengo ancoraaaaaaaa odddiiiiiioooooooooo” e continuo a trapanarla per quasi un’ora, finchè non sento le palle che stanno per esplodermi, e allora le piazzo tre colpi fortissimi che la portano all’ennesimo orgasmo e glielo estraggo facendola inginocchiare davanti a me: “Apri la bocca” le intimo e lei mi obbedisce subito, in tempo per ricevere il primo schizzo direttamente in gola, poi un secondo sempre in bocca, mentre gli altri glieli dirotto sulle tettone fradiciandogliele completamente: “Oddio Riccardo me le hai inondate che meraviglia, e quant’è buona la tua sborra” mi dice: “Brava Carola, quella sulle tettone non te la toccare” si sente la voce di Gabriella dalla stanza e subito dopo la vedo entrare insieme ad Helen, entrambe nude, aiutano Carola ad alzarsi e si dedicano a pulirla dividendosi una tetta per uno; poi Gabriella si volta mi tira a se e mi infila la lingua in bocca per un lunghissimo bacio, mentre vedo Helen che fa lo stesso con Carola: “Maritino mio complimenti, era mezz’ora che io e Helen stavamo di la a sditalinarci a vicenda, sembrava che non voleste mai finire” “Beh era la terza, normale che ci mettessi un po’, non trovi? Anche voi prima ci avete dato dentro vi sentivamo benissimo, anzi sentivamo a te più che altro” “Beh anche noi sentivamo Carola se è per questo; eh si, Helen con lo strapon è eccezionale, poi a un certo punto non vi abbiamo più sentito” “E si, ci siamo addormentati proprio quando hai cominciato tu con lo strapon, si sentiva Helen che urlava” “Abbiamo continuato per un’altra ora e poi siamo crollate a dormire anche noi” “Lo so vi abbiamo viste, belle abbracciate” “Ehi non farmi il gelosone eh. Stanotte si dorme in coppie regolari, quindi avrai la tua topolona abbracciata stretta a te contento?” “Certo, e tu?” “Domanda stupida amore mio” mi risponde dandomi un altro bacio.

“Non so voi ma io ho una fame boia, andiamocene di la metto a fare un po’ di tè” ci dice Carola e facciamo per seguirla, ma Helen dopo aver fatto passare Gabriella mi blocca il passo: “Tesoro per favore aiuta tu Carola, io devo parlare un attimo con Riccardo” “Va bene” risponde Gabriella, la vedo un po’ perplessa ma obbedisce alla sua amica ed esce dalla stanza; Helen si siede sul bordo del letto e mi invita a sedermi accanto a lei e come lo faccio mi cinge con il braccio sulla vita e si fa cingere le spalle: “Volevo ringraziarti Riccardo, stare con Gabriella mi ha fatto tornare indietro di tanti anni; sei un uomo fortunato ha ancora la stessa energia di allora, e a quanto ci ha fatto sentire Carola, anche lei è una donna fortunata ahah” “Posso chiederti una cosa Helen?” le dico rimanendo serio: “Certo caro dimmi pure” “Tu a Carola la ami?”; il sorriso le si spegne quasi subito: “Cosa ti ha detto?” “Eh no Helen, non puoi rispondermi con un’altra domanda” “Carola è la mia vita Riccardo e senza di lei penso che impazzirei; ora mi puoi dire cosa ti ha detto?” “Non mi ha detto niente di preciso” mento “Solo che le parli sempre di Gabriella e ho avuto l’impressione che si senta come un ripiego” “Impressione sbagliatissima Riccardo te lo giuro; la amo da morire a Carola, si forse è vero di Gabriella parlo un po’ troppo, specialmente da quando ci siamo riappacificate, ma è solo per nostalgia Riccardo, non avevamo neanche quarant’anni eravamo giovani e continuamente vogliose, te l’ha detto vero?” “Si non ci nascondiamo niente” “E neanche io ho nascosto niente a Carola, così come lei mi ha tranquillamente parlato di tutte le sue esperienze con uomini, donne e trans; e vuoi sapere? Tu e Gabriella siete le nostre prime esperienze da quando ci siamo sposate” “Siamo uguali anche in quello allora ahah” mento anche questa volta, sperando che Gabri non le abbia raccontato tutto: “Ehi il tè è pronto venite” si sente la voce di Carola dal salone ed Helen mi sorride: “Ti voglio bene Riccardo” e sento le sue labbra sulle mie e la sua lingua che me le schiude; contraccambio e ci scambiamo un lungo bacio alla francese: “Anche io ti voglio bene Helen” riesco a rispondere prima di sentire la voce di Gabriella affacciata sulla porta: “Ehi piccioncini avete finito? Se volete vi chiudo la porta” aggiunge ridendo: “No tranquilla, dal tuo maschio mi faccio spupazzare per bene domani, oggi lo lascio tutto a voi” si alza e quando le passa accanto si toccano le labbra con un lieve bacio, la seguo e tenendoci per mano io e Gabriella andiamo a sederci sul divano, dove oltre al tè hanno sistemato una ciotola di biscotti; la merenda si svolge discutendo allegramente di noi e dopo mezz’ora circa il tè è finito e la ciotola di biscotti è vuota: “Sono le cinque che vogliamo fare?” ci chiede Helen: “Dicci tu cara” le risponde Gabriella: “Sentite, noi vogliamo portarvi a vedere un sacco di bei posti, però suggerirei di fare questo la mattina, per poi rientrare, mangiare e dedicare pomeriggio e sera al nostro divertimento; in cinque giorni vi faremo vedere tutto quello che vale la pena ve lo assicuro, dico bene Carola amore?” “Certo Helen, con cinque mattine gli facciamo vedere tutto” risponde Carola sorridendo: “Bene” conclude Gabriella “Allora ne consegue che per il resto del pomeriggio possiamo dedicarci al nostro divertimento, giusto?” “Giustissimo tesoro” risponde Helen fissandola e passandosi la lingua fra le labbra, per poi proseguire: “E visto che di solito noi ceniamo verso le otto, abbiamo tre ore buone per farlo; Riccardo, te la senti di fare a meno della tua adorata per altre tre ore?” “Beh dipende, se a Carola va di farmi compagnia non ci sono problemi” “Scherzi Riccardo? Molto ma molto volentieri” risponde Carola: “E allora andiamo dai”; Gabriella mi tira a se per un lungo bacio alla francese e poi raggiunge la sua amica per seguirla nella stanza da letto, e di nuovo vedo la porta chiudersi con una punta di gelosia: “Dai su Riccardo, c’è qui una nona di tettone che non vedono l’ora di avere la tua mazza nel mezzo” e mi bacia con la lingua per poi prendermi per mano e condurmi con lei nell’altra stanza; si siede sul letto e mi invita a mettere la mia mazza moscia in mezzo ai suoi provoloni, cosa che faccio volentieri, e me la stringe in mezzo leccando con voluttà la cappella: “Mmmmmmmmmmmmmmmm” gemo sempre più rumorosamente mentre dall’altra stanza giunge chiaro il: “Aaaaaaaaahhhhhhhhhhhh ooooouuuuuuuuuuhhhhhh” di Gabriella che evidentemente Helen ha cominciato a sbattere; in mezzo a quelle montagne di carne e con quella lingua ruvida e vogliosa che mi lecca la cappella ci metto pochissimo a farmelo venire duro: “Dai Riccardo prendimi ancora ti voglio” “Girati a pancia sotto” lei mi obbedisce e la mia cappella si fa strada fra le sue chiappone: “Siiiiii daiiiii rompimelo di nuovo mi piace troppo” squittisce lei, e io la assecondo spingendo la cappella sul suo sfintere e penetrandola con facilità: “Aaaaaaaahhhhhhhhhhhh” geme fortissimo facendo pandant con il “Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh” di Gabriella che ci arriva dall’altra parte del muro; infastidito affondo la mia mazza tutta dentro il suo culo con un colpo secco: “Ooooooooooooouuuuuuuuuuuaaaaaahhhhhhhh siiiiiiiiiiii” urla lei e soddisfatto comincio a trapanarle il canale anale che, allenato dalla precedente cavalcata, non offre praticamente resistenza: “Siiiiiiiiiiii vengooooooooooo” urla Carola talmente forte che dall’altra stanza avverto solo l’eco di “….goooooooo” di Gabriella e infoiato affondo sempre di più nel culo bollentissimo di Carola facendola venire di nuovo; la sbatto nel culo per altri quaranta minuti prima di svuotarmi dentro di esso nello stesso momento in cui lei urla il suo sesto orgasmo, lo estraggo dopo un minuto e mi godo la cascata di sperma che cola dal suo buco slabbrato sul lenzuolo; ci coccoliamo per quasi un’ora incuranti degli urli di Gabriella che ci arrivano dall’altra parte, e lei si china per ritirarmelo su proprio nel momento in cui è Helen a cominciare ad urlare.

La chiavo di nuovo a pecorina, poi mi sdraio sul letto e me la faccio montare sopra a smorzacandela per poi rigirarla a missionario e svuotarmi dentro di lei dopo un’ora e passa di cavalcata e dopo non so quanti orgasmi da parte sua; dall’altra stanza arriva solo il silenzio, segno che anche Gabriella ed Helen sono esauste, e dopo un quarto d’ora pensiamo di andare da loro, ma non facciamo neanche in tempo a sollevarci che vediamo ala porta aprirsi e le due che compaiono sorridenti: “Ehi Carola, me ne hai lasciato un po’ per stanotte?” chiede Gabriella con finto sguardo preoccupato: “Tesoro, penso che il tuo maritino ci potrebbe mettere in fila a tutte e tre e scoparci tranquillamente per tutto il giorno” le risponde Carola alla quale mando un bacio di ringraziamento: “Noi ci andiamo a fare la doccia e poi cominciamo a preparare per la cena” dice Helen per uscire di nuovo tenendo per mano Gabriella: “Ora esageri però cara la mia valchiria” penso, ma non ho tempo di pensare altro perchè Carola mi prense a sua volta per mano e mi porta al bagno e dopo neanche due minuti stiamo pomiciando sotto il getto dell’acqua tiepida; ci insaponiamo a vicenda senza smettere di baciarci e lasciamo che il getto d’acqua ci tolga la schiuma insieme al sudore e al sesso che ci siamo scambiati; quando usciamo dalla doccia rido vedendo che l’accappatoio di Gabriella non le si chiude sul seno e anche lei scoppia a ridere; ci dirigiamo verso l’altra stanza dove troviamo le altre infagottate negli accappatoi: “Gabriella è il caso che ce lo scambiamo non trovi?” “Ahahahah si Carola decisamente, il mio seno ci affoga qui dentro che sensazione strana non ci ero abituata.

Per cena Carola cucina quattro grosse fettine di manzo in padella con erbe aromatiche alla quale si va ad aggiungere una fetta di formaggio Etivaz ciascuno; poi ci sistemiamo su divano e poltrone, abbiamo portato le foto del nostro viaggio di nozze e ce le guardiamo insieme alle nostre amiche ridendo e scherzando, con l’aiuto di una bottiglia di Kirsch, acquavite di ciliegie, che consumiamo generosamente; è quasi mezzanotte quando decidiamo di comune accordo che è ora di andare a nanna, Gabriella mi bacia nuovamente in bocca alla francese e io la guardo stranito: “Ahahahahah stavo scherzando amore mio, andiamocene a letto” mi alita sul viso tutto l’alcool che ha consumato, ci salutiamo con le altre e ce ne andiamo in stanza; il letto è rimasto disfatto e Gabriella osserva: “Mi fai dormire sugli umori di Carola, domani avrò il suo odore per tutto il corpo” “E allora? Anche lei avrà il tuo se è per questo” “Beh si può sempre mischiare un po’ non trovi?” e dopo una decina di minuti parte il solito: “Ooooooooooohhhhhh” “Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhh” che riceve come un eco il: “Aaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh” di Carola dall’altra parte del muro; anche loro hanno deciso di mischiare un po’ evidentemente.

Commenti per questo racconto

  1. asterix 25 Novembre 2020 at 10:46

    Ciao Bruno sono Er non riesco a contattarti via mail perché dice non possiamo consegnare, hai un’altro contatto? Spero hai capito chi sono ti do le prime parole apaper

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