L’impero dell’Alba ~IX
cominciò ad assaporare la pietanza suggendo dapprima i capezzoli e le labbra rosee, mordicchiando poi la pelle tenera dei fianchi, e terminando sul clitoride, che a lungo dilettò con la propria lingua e le proprie labbra
cominciò ad assaporare la pietanza suggendo dapprima i capezzoli e le labbra rosee, mordicchiando poi la pelle tenera dei fianchi, e terminando sul clitoride, che a lungo dilettò con la propria lingua e le proprie labbra
Il principe si mise a sedere per contemplare meglio quella linea perfetta, mobile, sinuosa. La studiò a lungo, ormai privo di quella malizia che il sesso aveva appena dissolto, libero finalmente di ammirarla nella sua selvaggia bellezza.
Iris sgranò gli occhi sorpresa "Quanti colpi mi darai, padrone?" Chiese abbassando lo sguardo. "Nessuno" la risposta le arrivò decisa, implacabile.
A un cenno del proprio padrone Giulia entrò, non indossava abiti neri da schiava, ma una raffinatissima lingerie terrestre di colore bianco, che risaltava ancor di più sulla sua pelle abbronzata togliendo il fiato a coloro che guardavano
Una storia fantasy-erotica, un viaggio in un mondo dove tutto è possibile.
Questo non è un capitolo normale, bensì uno spin off slegato dalla trama e scritto dal punto di vista di Alhamba.Guardavo come ipnotizzato il seno della mia schiava, Hildee, il quale spinto da un respiro affannato dall’eccitazione si alzava e si abbassava in un ritmo incostante, spinto dal parossismo degli spasmi che a tratti la attraversavano, irregolari e di durata incostante; ella avea le mani legate alla gamba di un divano alto e senza sponde, e ormai aveva anche rinunciato a cercare di divincolarsi o quantomeno cedere a inutili quanto ridicoli tentativi di ribellione.Il mio sguardo si spostò sulle labbra [...]
La stella del mattino non era ancora sorta quando Iris varcò la soglia di quella sala; sapeva che avrebbe dovuto cercare Alhamba in quel luogo quando si era svegliata sola nel letto alle prime luci dell’alba. E infatti lui era lì, mentre eseguiva una danza senza musica, volteggiando all'altezza di diversi metri, rilassato, noncurante, usava lunghi teli di seta turchese per fare acrobazie mozzafiato. Iris ebbe le vertigini al solo guardare, eppure lui si destreggiava passando elegantemente dall'uno all'altro, come se non provasse sforzo, indifferente al pericolo. Lo guardò estasiata, nella sua leggiadrìa, nella sua bellezza senza eccedenze, asciutto, ma con muscoli d'acciaio, [...]
Joy cominciò a maledire Kassandros ancor prima che arrivasse, le braccia si stavano indolenzendo legata in quella posizione. Gettò la testa in mezzo alle spalle in un moto frustrato, corde di seta morbidissime la legavano al soffitto, rosse, talmente sottili e resistenti da segarle i polsi. Diede uno strattone doloroso con le braccia, poi allungò il più possibile un piede verso il pavimento cercando di appoggiarsi per trovare sollievo, ma nulla. Le dita dei piedi sfioravano il pavimento lucidissimo tanto da farle credere che se solo avesse voluto avrebbe potuto toccarlo. Un lungo sospiro le gonfiò il petto prosperoso, respirò profondamente l'odore pungente [...]
Artemisia pensò che la penombra rendesse più affascinante il disordine nella stanza. Era finalmente arrivata a quel punto in cui i pensieri si azzeravano e la sua mente diventava leggera. Il sesso le faceva questo effetto, come un calmante agiva su di lei facendole dimenticare ogni preoccupazione, il ritmo cadenzato dei corpi la cullava come una ninna nanna. Hudes ne era completamente sopraffatto, la pelle sudata, gli occhi strabuzzati, Artemisia non gli dava tregua, né respiro, né pace.Lo cavalcava come un'amazzone e ad ogni colpo di bacino il membro di lui affondava dentro le sue carni, lo sentiva bene scivolarle dentro e [...]
Era una mattinata piacevolmente tiepida e soleggiata, una mattina di primavera. La parte bassa della Città Splendente brulicava come un formicaio d'estate in un miscuglio piacevole di ogni classe sociale: mercanti che promuovevano ad alta voce ogni tipo di merce, dalla noce moscata, al vino, alle pietre preziose, alle sculture d'ambra; gente proveniente da ogni parte del globo, uomini altissimi provenienti dal nord, con i capelli biondi e le spalle bruciate dal sole; medici greci e arabi; mongoli dagli occhi allungati, donne di ogni genere con bellissimi abiti variopinti. In quella folla così assortita spiccavano a colpo d'occhio alcuni schiavi completamente coperti [...]