Circa Idraulico1999

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Mi mescolo con te

Lei è uno spettacolo innaturale, d’altronde la sua manifestazione è chiaramente artificiosa e studiata: il vezzo eccentrico e stravagante, per di più artefatto e ingannevole della protesta bislacca della vocazione da una parte, assieme all’interesse voluto, per l’esplosività e per la sensazionalità caricata esplicitamente dall’altra.

Cedevole e gustosa letizia

Lei è sempre rivolta di schiena, s’inginocchia e si mette carponi, inizia a masturbarsi, con un piacere che si svela sempre più forte dal tremore delle sue ginocchia e dagli scatti della sua testa verso l’alto. Io vedo le grandi labbra gonfie, le sue dita che l’aprono e spariscono dentro quella pelosissima e nerissima fica con intervalli regolari, che cercano ogni volta d’entrare più a fondo, poi a un tratto sembra fermarsi e allarga un po’ di più le gambe.

Nicoletta

Lui s’alzò in piedi e schizzò sulle mie tette, io osservavo ammaliata e avvinta la sua densa e dirompente sborrata che là si posava, riversandomi addosso tutto il succo del suo denso e lattiginoso tesoro vitale. Successivamente mi lasciò lì totalmente impregnata, acciuffò l’annaffiatoio e s’allontanò ritornando per adoperarsi nelle sue quotidiane faccende, prodigandosi nei suoi doveri come se nulla fosse accaduto.

Come si cambia

Solamente con due ragazzi ho goduto veramente, raggiungendo sia l’orgasmo clitorideo che quello vaginale, di Manuele in particolare, ricordo il tocco deciso e vellutato della sua lingua che si posava dolcemente sulla mia fica, in quanto lui era un vero artista nell’arte del leccare, un ragazzo sensibile e tenero, con il quale ho partecipato alle più belle scopate della mia carriera di novella zoccola.

Debolmente allarmata

Come risposta lui m’agguanta intelligentemente la mano e la posa sulla patta dei jeans: lui è già acceso, enormemente invogliato quanto me, il nostro gioco continua, adesso sono io che accarezzo il suo ginocchio con prudenza salendo fino alla fine della coscia, quando mi spingo oltre fino a tastare la protuberanza del cazzo già piuttosto compatto, giacché un gemito gli esce entusiasta dalle labbra. Siamo arrivati, lui m’afferra per mano.

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