…come una Rosa
La mia mano scriveva quello che la mia anima dettava. Io semplicemente assistevo.
La mia mano scriveva quello che la mia anima dettava. Io semplicemente assistevo.
Sono passati dei giorni, non so dire quanti. Nel frattempo il mondo è andato avanti. Ma io no! Vago tra le strade quotidiane senza riconoscerle. Senza riconoscermi. Aspetto con finta disinvoltura il suo ritorno, mento a me stessa di non averne bisogno. Ma la notte quando il mio corpo trova la quiete, la mia mente torna da lui. Lo voglio.
In un castello originario del Nord Europa, il silenzio serpeggia tra le stanze e i corridoi. Attende anch'esso la lussuria dei 2 corpi. I rintocchi di un orologio a pendolo scandiscono l'ora stabilita. La mezzanotte aveva fatto aprire la porta. I loro occhi si incontrarono. La scelta di quella schiava non era casuale, come d'altronde nemmeno i suoi prestigiosi trucchi.
In un castello originario del Nord Europa, il silenzio serpeggia tra le stanze e i corridoi. Attende anch'esso la lussuria dei 2 corpi. I rintocchi di un orologio a pendolo scandiscono l'ora stabilita. La mezzanotte aveva fatto aprire la porta. I loro occhi si incontrarono. La scelta di quella schiava non era casuale, come d'altronde nemmeno i suoi prestigiosi trucchi.
Sono passati dei giorni, non so dire quanti. Nel frattempo il mondo è andato avanti. Ma io no! Vago tra le strade quotidiane senza riconoscerle. Senza riconoscermi. Aspetto con finta disinvoltura il suo ritorno, mento a me stessa di non averne bisogno. Ma la notte quando il mio corpo trova la quiete, la mia mente torna da lui. Lo voglio.
Domintrice dominata.