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Faccio riavvolgere la cassetta della videocamera, resistendo alla tentazione di guardare le immagini. Collego i cavi al televisore. Abbasso la luce, mi accomodo sul divano, due telecomandi accanto.

L’immagine sfocata di qualcosa di chiaro prende consistenza man mano che l’oggetto si allontana e la visione d’assieme mi permette di riconoscere la gonna di Monica che si allontana. Ha acceso la videocamera, nascosta fra i libri della biblioteca, a un metro dal televisore che sto guardando adesso, puntata sul divano dove ora sono seduto.
Dalla porta del salone Monica si volta e fa l’occhiolino all’obiettivo.

Qualche secondo di silenzio. Il suono del campanello. La voce di Monica al citofono.

Faccio scorrere le immagini velocemente. Fino a quando Monica e un ragazzo appaiono sulla porta del salone.
So che è uno che cerca di guadagnarsi da vivere offrendosi per aiutare a portare la spesa all’auto o fino a casa, fuori del supermercato, ricevendo delle mance.
Monica dice che è carino e gentile, che la guarda adorante, che lei ha una gran voglia di farlo felice.

Insomma la eccita l’idea di donarsi a questo ragazzo di pelle scura, che la guarda intimidito, con gli occhi bassi.
Mi ha proposto di lasciarle carta bianca, che mi avrebbe raccontato tutto nei minimi dettagli.
Io le ho proposto la videocamera. Lei ha accettato entusiasta.
L’ho sistemata in modo da inquadrare il divano, abbiamo visto con quale angolo le riprese sarebbero venute meglio. Cassetta pronta, c’era solo da spingere il tasto. Due ore di registrazione in modo long playing.

Oggi è tornata a casa presto dal lavoro. Poi verso le 17 un suo sms:
“fatto… il tuo film ti aspetta…”
Stasera usciva con un’amica, quindi sono solo in casa.
Ha fatto in modo di far coincidere le due cose. Il ragazzo e l’amica, per non esserci mentre guardavo il video.
Non per vergogna, lo so. Ma per aumentare l’attesa.

Parlano. Ma capisco poco. C’è della musica che copre le parole. Stanno bevendo qualcosa.

Monica si siede vicino a lui, che se ne sta seduto composto, il bicchiere in mano.
Le sue cosce abbronzate risaltano sotto la gonna di tela bianca che risale.
Lei ha in mano un libro. Riconosco una guida del Touring Club sul Marocco.
Capisco che è questo il modo che ha scelto per circuirlo: chiedergli informazioni sul suo paese. Lo sfogliare insieme la guida le consente di stargli molto vicino, sfiorarlo con le cosce e le spalle, solleticarlo con i capelli, che ha lavato e cadono lisci e lucenti, inebriarlo con il suo profumo.

Passa qualche minuto e non accade nulla. Monica si alza per posare il bicchiere del ragazzo. Poi da dietro la spalliera del divano, si affaccia, sempre con la guida in mano, in modo che le sue braccia circondino le spalle e lui possa vedere quello che lei gli indica nelle pagine, i volti vicini, i capelli che si mischiano.

La musica per fortuna finisce. Monica deve aver abbassato quando si è alzata. Colgo le loro parole. Lei le sta chiedendo se esistono spiagge per nudisti. Perché a lei piace prendere il sole nuda.
Lui, si sente dal tono di voce, è molto in imbarazzo. La voce di lei invece è sicura, suadente, accattivante.
Si rende conto del turbamento che provoca e ci gioca, come il gatto col topo.

“e tu non ci sei mai andato?” sta chiedendo.
e lui: “no, io no… è un posto per stranieri…”
“ma ti vergogneresti? sei così un bel ragazzo… chissà quante signore faresti felici…”
lui non sa che rispondere….alza le spalle….
lei: “senti… ma… ti ecciteresti, pensi? a guardare una donna nuda … pensi che ti ecciteresti? ”
“in che senso?” dice lui….
“avresti un’erezione? “ride lei…
Mi pare di cogliere la sua pelle arrossarsi, nonostante la distanza e il colore scuro della pelle.
“No no ” dice… lui schermendosi, come se eccitarsi fosse per un maschio un segno di cattiva educazione…
“non ci credo … “dice lei. “ora sei eccitato, per esempio?”
“no no veramente…”
“non ci credo… dai alzati in piedi….”
“come?”
“alzati in piedi… hai capito… su su voglio vedere…”
Lui ride.
“daaaaiiiii alzati…. ”
Lui si alza, ma rimane un po’ piegato in avanti, ma non può nascondere il rigonfiamento dei calzoni.
“ahha lo vedi…” dice lei con tono di trionfo…” ti sei eccitato? e perché mica mi hai vista nuda….”
Lui non risponde, sta con gli occhi bassi, si risiede, sorride.
Lei va a sedersi vicino a lui. La gonna sale, le cosce si scoprono.
“Ti piaccio?”
Lui fa segno di sì con la testa, sempre sorridendo.
“Ti piaccio tanto?”
Ancora fa segno di sì.
“E dimmelo allora…”
“eh…”
“Dimmelo! suuuu dimmelo… ”
“Lei è molto bella signora e mi piace molto…”
Silenzio.
“Vuoi toccarmi?”
Lui è fermo e non dice niente. Lei gli prende la mano e se l’appoggia sulla coscia.
“dai toccami… puoi farlo… toccami…”
Lui le accarezza la coscia…
“Vuoi baciarmi?”
Risponde muovendo impercettibilmente la testa.
“dai baciami… ”

Si baciano. Si abbracciano. Lui è goffo.
“Sei timido … non ti preoccupare, ci penso io io “dice Monica.
Lo sta baciando, lo spoglia. Gli toglie la camicia. Lo bacia sul petto e ne segue un contorni con la lingua. Lecca i capezzoli.
E’ scuro, magro, non ha un pelo.
Scende piano sul ventre. Lui sobbalza. Contrae gli addominali, agita il bacino.
Lei slaccia i pantaloni.
Ogni tanto si volta verso la videocamera per controllare l’angolo di ripresa, si sistema in modo da non impallare l’obiettivo.
Glieli tira un po’ giù. Ha gli slip bianchi, larghi. Alzati a capanna al centro dal pene eretto.
Lei tira giù anche quelli e il lungo uccello le rimbalza in faccia.
E’ un bel pene. Lungo, scuro, ad eccezione del glande che è più rosato. E’ circonciso.
Lei si inginocchia davanti a lui e glielo lecca.
Dal basso verso l’alto, lungo l’asta.
Il ragazzo freme.
Glielo prende con la mano e lo accarezza. Basta questo per liberare un lungo zampillo di sperma che la colpisce fra i capelli.
Il secondo la coglie sul viso, mentre lei si avvicina, la bocca aperta. Lo masturba ed è una girandola di filamenti di sperma che volano in giro.
Lui ha la testa e gli occhi rovesciati all’indietro, il bacino offerto alla sua bocca e si lamenta piano, mentre gli schizzi che si susseguono rapidi disegnano sul volto di monica una ragnatela bianca.
Ha il naso, le labbra, le guance la fronte imbrattate. E gli ultimi zampilli li accoglie direttamente in bocca, deglutendo e succhiandolo dolcemente per estrarne le ultime stille.

Monica si volta verso di me, cioè, verso la videocamera. Sorride, si lecca le labbra. Passa con un dito a raccogliere la crema che ha sul viso e se lo porta alla bocca. Più volte. Così si pulisce il viso, leccandosi le dita e spalmando quello che resta sulla pelle. Poi finisce di spogliarlo, continuando a leccarglielo. Si spoglia anche lei.
In breve lui è di nuovo pronto.
Lei gli monta sopra e se lo infila dentro, cominciando a cavalcarlo. Lui le prende le natiche. Lei geme.

Poi si alza e si mette in ginocchio sul divano. Lui le si mette dietro, in piedi e la infila a pecorina.
Ho davanti il culo muscoloso del ragazzo che si contrae nelle spinte di bacino. Sembra proprio una pompa, spreme i glutei e spinge dentro.
Lei dice ansimando “vienimi dentro riempimi la fica” e lui non la fa attendere molto. Aumenta il ritmo , sempre più profondo, poi con un gemito roco si piega sopra di lei che ne sopporta il peso. Ancora delle spinte profonde, che posso immaginare corrispondano allo sperma che defluisce e arriva fino all’utero della femmina.

Il ragazzo si riprende, respirando pesantemente, poi si sfila e si accascia sul divano. Il pene lucido degli umori femminili. Lei resta piegata in avanti, la fica aperta rivolta verso l’obiettivo, si china e bacia il ragazzo.
Si tocca la fica, le dita raccolgono lo sperma che fuoriesce, lo spalmano.

Il ragazzo si alza, si veste. Dice che deve andare. Lei si mette una camicia addosso lo accompagna alla porta, lo bacia e lui va via.
Lei torna davanti alla vdc, sorride, si siede sul divano.
“scusa amore ma devo venire…” mi dice.
Alza le gambe e le apre, in modo che possa vedere bene. Si tocca la fica con la mano aperta, infila le dita, le porta alla bocca, le lecca assaporando il suo sapore mischiato a quello della sborra, si scopa con una mano mentre con l’altra si tocca leggera il clitoride. Ancora si lecca la mano, se la passa sul viso. Viene tremando, con un orgasmo che pare fortissimo.

Resta qualche istante ad occhi chiusi, massaggiandosi ancora lievemente. Poi sorride. Strizza l’occhio.
Manda un bacio. Si alza e spegne la videocamera. Le immagini finiscono.

Autore Pubblicato il: 2 Maggio 2012Categorie: Racconti Cuckold0 Commenti

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