Leggi qui tutti i racconti erotici di: Abe_Cuckold

Era passato qualche giorno e io ero indeciso sul come cominciare a ricattare mamma, decisi di cominciare con poco, per vedere se stesse al gioco, mi misi al PC e

decisi l’inizio della nostra avventura.
“Signore Irina, questi sono i primi ordini della serie, quando mi sentirò soddisfatto le restituirò il video, per ora le darò da fare qualcosa di abbastanza semplice,

voglio delle sue foto, sa, il materiale che sono riuscito ad avere &egrave piuttosto scadente, quindi per ora voglio che lei si vesta con gli abiti che le mostrerò (dovrà

fornirseli da sola chiaramente, la signora manager di certo non avrà problemi a trovarli) e inviarmi giusto qualche autoscatto in posa provocante.
Dimenticavo una piccola clausola che &egrave però molto importante, le foto devono essere scattate a Piazza Castello in pieno giorno e dovranno essere scattate alle 16:00 di

questo sabato, sarò li ad aspettarla, se non obbidirà tutto il mondo saprà che razza di troia da quattro soldi &egrave lei in realtà.
Allegai la foto dell’abito, era un vestito rosso corto appena il minimo per coprire il culo, con una spaccatura sul retro, di fronte era aperto fino all’ombelico e

permetteva di mostrare buona parte del seno.
Ero eccitatissimo quando inviai la mail e come al solito attesi la sera per mettermi in salotto con mamma a guardare la TV mentre lei era al computer, come sempre ero

seduto accanto a lei sul divano mentre era al pc vestita con un paio di shorts cortissimi e una maglietta bianca estremamente larga che metteva tranquillamente in

vista le sue forme.
Vedetti il preciso istante in cui mia madre aprì la mail e la lesse sbiancando.
Aprì anche l’allegato con la foto nell’abito e mise entrambe le mani di fronte alla bocca alla vista di ciò che avrebbe dovuto indossare sabato.
Io ero accanto a lei, ma era come fossi scomparso, così appoggiai una mano sulla sua spalla nuda e le chiesi se fosse un catalogo di moda e come mai fosse così

sconvolta, si ricompose come meglio poteva e sorridendo disse:”Mi stupisce la bellezza di questa donna, vorrei avere il suo fisico.”
Non era una reazione che mi sarei aspettato, ma cogliendo l’occasione dissi a mia madre:”Sei una donna bellissima e lei non ti &egrave nemmeno vicina.” e le diedi un bacio

sulla guancia, lei sorrise e mi ringraziò e io andai in camera.
Mi masturbai tutta la sera e per tutti i giorni a venire fino a sabato, giovedì inoltre arrivò il corriere con un pacco per mia madre che dedussi fosse l’abito per la

sua prima prova.
Arrivò sabato e io ero fuori casa, anzi, questa era la scusa che mi inventai, in realtà ero già in piazza ad attendere con un’ora di anticipo sperando di non perdere

l’arrivo di mia madre in mezzo alle centinaia di persone che erano in piazza.
Giunse il momento, erano le 15:55 e mia madre era arrivata in piazza con l’abito da me scelto, una cosa mi turbò, aveva una giacchetta di pelle che copriva la parte

sopra dell’abito rendendo il traggito da casa alla piazza meno troiesco, avrebbe pagato per questo trucchetto, ma l’avrebbe fatto in futuro.
Suonarono le campane delle 16 e mia madre rassegnata si tolse la giacchetta, era circa autunno e faceva freddo a Torino, cosa che aumentò gli occhi su mia madre, che

poggiato il vestiario inutile a terra estraette il cellulare e si fece alcuni selfie fingendo un sorriso, circondata da persone che facevano commenti su di lei e la

fissavano, scappò anche qualche schiamazzo da un gruppo di ragazzi del tipo:”Copriti troia che fa freddo, se ti viene il mal di gola come le spompini le persone!” e il

comico del gruppo rispose al suo compagno urlando:”Probabilmente sarà già abbastanza in calore per scaldarsi da sola e se proprio non le basta la scaldo a colpi di

cazzo!”
Mia madre era umiliata da queste affermazioni e fatte le foto semplicemente rimise e la giacchetta e rientrò nella macchina con cui era arrivata e torno a casa, io

feci il mio giretto e rientrai a casa qualche ora dopo.
Mi misi al PC, aprì l’e-mail e cominciai a scrivere:”Complimenti troia, non faceva freddo? Immagino di si visto che avevi una dannata giaccheta che nessuno ti ha

autotizzato ad avere! Questo significa che non mi ritengo minimanente soddisfatto e non riavrai i tuoi video, in compenso voglio che tu mi invii le foto e un’altra

cosetta a cui non avevo pensato, mi servirà il tuo numero di telefono, non darmi qualche merda che non usi mai, voglio quello che usi per lavoro, dovrai sempre tenere

la suoneria accesa, dovrai averlo sempre con te, dovrai rispondere sempre tempestivamente e non dovrà mai essere in silenzioso.”
Chiusi e inviai la mail, la risposta arrivò qualche ora dopo, erano allegate 4 foto di mamma col suo numero, c’era anche un messaggio scritto da lei:”La prego, non mi

scusi per la giacchetta, ma non aveva specificato che non potessi farlo, la prossima volta seguirò le istruzioni alla lettera”.
Eccitato come non mai non risposi alla lettera e mi masturbai pensando al prossimo ricatto da compiere…

Autore Pubblicato il: 22 Maggio 2016Categorie: Racconti Cuckold0 Commenti

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