Celia ed Adua ripartirono due giorni dopo. Il pullman le lasciò al centro e Celia passò dalla casa di sua madre. Poi uscì, andò da zia Olga , raccolse le sue cose.
– Cosa fai, Celia? Vai via?
– Si, zia Olga. Devo seguire un po’ la mamma che non sta molto bene.
Era vero a metà, ma lei voleva uscire da quella situazione. Adua le aveva aperto gli occhi, le aveva spiegato che Olga l’aveva corrotta per potersi fare Emilio e lui, stupido, l’aveva assecondata. L’avevano trattata come un burattino, abusando della sua ingenuità, del suo sentimento per Emilio e del suo desiderio di sesso.
Giunta a casa, sistemò le sue cose, spiegando alla madre che preferiva tornare a stare con lei, ed andò dal parrucchiere. Ne uscì dopo qualche ora e si fermò in un negozio di abiti: voleva rinnovarsi, vestire diversamente, cancellare l’immagine della ragazza ingenua da ingannare. Pensò: in meno di una settimana si era chiavata due uomini, non le sarebbero mancati ragazzi o uomini.
La chiamò Emilio
– Amore, sei tornata e non mi hai avvisato?
– Non era necessario.
– Quando ci vediamo?
– Non lo so, adesso ho da fare. Ti chiamo io.- e chiuse il telefono.
La chiamò Adua.
– Ciao Celia, tutto a posto?
– Si, grazie Adua e grazie per avermi chiarito la situazione nella quale mi trovavo. Ci ho pensato, hai ragione, sto cambiando tutto. Stammi vicina.
– Sei la mia amica, Celia, per te ci sono sempre.
Quella ragazza magra, bruttina e lesbica le voleva bene, lei lo capiva. Forse qualche volta l’avrebbe accontentata a fare sesso insieme, anche se il lesbo le piaceva poco.
Uscì il mattino dopo, andò alla posta a pagare bollettini e le tasse per il nuovo anno universitario. Stava in fila e vide una vecchia conoscente.
– Caspita!- disse lei – Celia! Come di sei fatta bella.
– Grazie, signora Adriana. Mi sono tirata un po’ su.
– Avrei sempre voluto dirtelo di tirarti su e di prendere la vita come ti vedo adesso. Fidanzata?
– A me i ragazzi giovani non piacciono più, signora, non danno niente.
– Hai ragione, Celia; per una ragazza col tuo fisico ci vorrebbe un uomo adulto.
– A trovarlo….- disse lei.
Adriana la guardò intensamente e le disse.
– Vienimi a trovare, se passi dalle mie parti. Vieni. Ricordi dove abito? – ma glielo disse in un modo che Celia capì, come se avesse detto: te li procuro io.
Aveva ancora un mese di tempo prima dell’inizio dei corsi.
Si trovò a passare per le stradine dietro il Teatro e si ricordò che Adriana abitava da quella parti,. Decise di passare a salutarla.
Parlarono un po’, ma il discorso venne a cedere sull’amore e sul sesso.
– Una ragazza come te – disse Adriana- gli uomini se li può mangiare. Sei un tipo che piace molto agli uomini. Ma hai ragione a volere uomini maturi che ti diano soddisfazione, ho capito bene che è questo che ti fa scartare i ragazzi?
– Beh, si.
– Ascolta, io posso aiutarti, se vuoi. Ti faccio conoscere alcune persone, uomini belli ed importanti. Dai, vienimi a trovare domani che te ne presento uno davvero forte.
– Le telefono e glielo faccio sapere.
– Brava, però chiamami prima delle otto, altrimenti non lo trovo.
Celia aveva capito, Adriana voleva farla chiavare con suoi amici, se erano amici e non altro, un po’ come una avventura occasionale. Ma lei perché lo faceva? Forse si faceva pagare per questo? Ne parlò con Adua.
-Celia, penso che lei ci guadagni a procurare incontri.
– Vorrebbe farmi fare la puttana?
– Si. Tu hai quello che cerchi e lei qualche vantaggio. Che ti importa? Non lo saprà nessuno. Prova, poi magari rinunci, ma almeno prova.
Ci andò di pomeriggio. Era un bell’uomo di sicuro, un cinquantenne bruno, bel fisico, bel viso. Adriana la fece entrare nella stanza da letto dove lui aspettava e chiuse la porta.
– Spogliati – disse l’uomo – voglio vederti.
Il suo tono di comando la eccitava, si spogliò davanti a lui. Lui le prese in mano i seni e le accarezzò le cosce.
– Sei un bel tipo – disse – vediamo come chiavi.
Celia di sua iniziativa glielo prese in bocca. Era un bel cazzo normale, un po’ grosso. Gli prese in mano i testicoli e cominciò a succhiarlo.
– Brava – disse lui – sei una vera troia.
Non lo fece venire, voleva eccitarlo solo per essere chiavata e andò così. Lei gli aprì le cosce e lui la penetrò. Era bravo, chiavava come un uomo di esperienza e lei sentiva crescere l’orgasmo nella fica. Lei ebbe un primo orgasmo e sembrò che l’uomo provasse soddisfazione; continuò a chiavarla.
– Aspettami ancora – gli disse Celia – aspettami, voglio venire di nuovo.
L’uomo tentò di baciarla, ma lei lo evitò; lui resistette finché non la sentì di nuovo spingersi forte col bacino contro il cazzo; stava venendo e lui intensificò i colpi per venire con lei.
– Bella fica – le disse – e anche stretta. Mi sei piaciuta.- Si vestì ed uscì.
– Contenta? – le chiese Adriana – Era quello che volevi?
– Si, contenta.
– Ascolta, ti chiamo io quando ho un nuovo amico; ci stai?
– Tu ti fai pagare da loro per questi servigi?
– Una ragazza come te potrebbe guadagnare molti soldi, se tu volessi. Ti piace il cazzo e ti piace molto; avresti questo e un bel vantaggio economico. Pensaci. Però tieni il segreto, mi raccomando. Sono amici che vengono da fuori, nessuno della città, ma devo proteggerli. Tu fai tutto? Mi capisci? Tutto?
– Credo di si.
– Brava. Ascolta, vieni domani. Vengono due amici da fuori. Vedrai che cose bellissime ti faranno fare. Pensa, ne avrai due. Verrai?
– Si, non l’ho mai fatto così, voglio provare. Cosa mi faranno fare?
– Alcuni giochi che tu non conosci: la doppia penetrazione: ti fanno mettere a cavallo col cazzo dentro e l’altro ti incula. Dopo però ti chiavano a troia.
– Come sarebbe?
– Ti mettono in ginocchio sul bordo del letto e loro dietro. Ti danno 12-15 colpi ognuno e poi cambio. Dura moltissimo perché l’interruzione li raffredda, rallenta il loro orgasmo mentre tu vieni chiavata di continuo, senza sosta, solo nella fica.
– Accidenti, ma è terribile! bello !
– Si, fa venire la donna in continuazione. Alcune svengono dal piacere. Dopo devi stare ferma alcuni giorni, la fica si irrita molto. Te lo farò fare.
-Adriana, voglio chiavare di più; vengo tutti i giorni, almeno finché non mi cominciano i corsi. Poi vediamo come fare quando sono libera.
– Ascolta. Domani ne ho uno alle quattro e l’altro alle sei, ma forse questo viene con un amico, Vuoi farteli tutti e tre? uno dietro l’altro?
– Si, si, fammeli fare.