Scena prima
Ufficio di Carla.
Carla è alla sua scrivania ad esamina alcuni documenti.
Dino lavora al computer, tutto compunto, schiena dritta e sedere in fuori,con l’atteggiamento della segretaria diligente.
Indossa un abito molto provocante, i capelli biondo platino hanno un taglio corto ma molto femminile.
Entra Alessia:- un saluto ad ambedue! Come va?.-
Carla:- bene cara.
Dino:- ciao!
Alessia si guarda intorno….
Alessia a Carla:- che bella borsa che hai..ma questa costa un patrimonio!-
Carla:- aah ho capito.Sei venuta a riscuotere,vero?Ho preparato qui la tua parte.-
Le porge una busta piena di euro.
Alessia:- ma…tutto qui?Pensavo di più, veramente. Che succede?-
Carla:- succede che il signor Dino , qui, non c’è la fa più di tanto a fare il suo dovere. E rivendica diritti come fosse un sindacalista…
Alessia:- cosa devo sentirmi dire Dino.Vuoi sempre essere maschietto? Ancora quel problema?
Dino:- nooo…mi sono abituato al mio nuovo corpo. Ora lo accetto.Sono molto maturato.A me basta che voi mi vogliate bene…-
Alessia gli si avvicina, lo bacia sulla bocca con trasporto.
Alessia:- sei proprio un amore,lo sai? Ti voglio bene. Ma allora scusa, dove sta il problema?-
Dino:- è il mio sedere…se lavora troppo brucia, fa male.
Carla:- in effetti non ha tutti i torti.È arrossatissimo lì dietro.-
Alessia riflette, e quando riflette così significa che sta cercando una soluzione pratica e semplice a un problema.
Alessia:- bè, insomma,quando un lavoratore opera con uno strumento inadeguato occorre efficientare lo strumento…me ne occupo io.-
Scena seconda.
Casa di Alessia.
Alessia e Dino sul divano.
Alessia:- quindi Dino, qual’ è il tuo principale strumento di lavoro?-
Dino:- il computer, credo.
Alessio:- bene, ma quello è per le tue mansioni accessorie. Per il tuo compito principale invece?-
Dino:- il sedere, intendi?
Alessia:- esatto..bravissimo. E lo dobbiamo allenare, per renderlo più funzionale allo scopo. Mi segui?-
Dino:- si.
Alessia:- prima di cominciare ti faccio fare la popò, per evitare inconvenienti.-
Dino:- va bene.-
Vanno nel bellissimo bagno di Alessia.
Alessia:- scusa amore, ma qui non ho il tuo ippopotamo rosa.
Ci adatteremo con questo catino, che mi pare abbastanza capiente, ok?Accovacciati per bene..ora,
Ecco bravo, così, e fai tutto quello che devi fare.-
Dino:- si .
Alessia ora guarda con gli occhi sgranati. Il grosso sedere di Dino le dà sempre nuove sorprese.
Ora dal buco del culo,sta facendo uscire pian piano, uno stronzo durissimo, simile a un grosso pane integrale, molto largo al centro e leggermente puntuto alle due estremità, che infine cade nel catino con un forte tonfo.
Alessia è senza fiato.
Alessia:- ti sei liberato per bene!Ne avevi proprio bisogno, he!
Bravo, ora ti pulisco..e poi vai a metterti nel salotto, in ginocchio vicino al divano.-
Dopo poco Alessia raggiunge Dino, che è inginocchiato con le mani sulla testa. Porta in mano un oggetto di plastica, largo e tozzo.
Alessia:- ho deciso per quello più grande, visto che enormità riesci a espellere.Ecco amore mio. Siediti pure qui sopra. Lo lubrifico così dovrebbe entrarti senza creare irritazioni. –
Ora Dino è seduto con tutto il butt-plug ben dentro il suo sedere.
Alessia: – dà fastidio?
Dino:- no ma mi allarga tutto..tanto.
Alessia:- e questo deve farti, tesoro. Ora stai lì buono per un’oretta. Io vado di là che ho da fare. Ti metto un film.-
Scena terza
Carla e Alessia a mensa.
Carla:- sembra che il problema si stia risolvendo.
Alessia:- non era poi così difficile, ma qualcuno doveva pur pensarci…-
Carla:- e il genio in questione saresti tu…ho capito.-
Alessia:- hai visto? Ora a Dino nel sedere puoi mettergli di tutto. Entra tutto con estrema facilità.Stando aperto quasi tutto il giorno, il suo bucone si è adattato…e accomodato a qualsiasi invasione.-
Scena quarta.
Ufficio di Carla.
Entrano Carla e Alessia, chiacchierando allegramente.
Dino è al suo posto di lavoro.
Indossa un completino attillato ma molto serio.
Alessia:- ciao tesoro mio.
Dino:- ciao!
Carla:- oggi è un gran giorno. Dino finalmente ricomincia la sua attività, quella vera. Ha tantissime prenotazioni.
Alessia, rivolta a Dino:- e ti piace il tuo lavoro vero? –
Dino:- si, se non brucia…
Alessia:- ricordati, mentre lavori, che tu sei sempre il mio Dino, gagliardo e tosto.Non c’è ne sono tosti come te in giro.-
Lo accarezza in mezzo alle chiappe.
Alessia:- e basta problemoni di identità. Non sei donna, non sei sicuramente neanche più un maschio…magari un po è pure colpa mia. Ora sei Dino e basta, senza aggettivi.-
Dino:- però, anche se il lavoro mi piace…- arrossisce violentemente.- lo faccio soprattutto perché voi padroncine siate contente di me!-
Alessia è deliziata.
Alessia:- venite voi due alla finestra.
Si affacciano. Alessia al centro del terzetto tiene una mano alla vita di Carla e l’altra sul culo di Dino.
Alessia:- guardate la mia macchina nuova.-
Carla, sbalordita:- quella? Non può essere!-
Alessia:- può essere. Può essere.-
Dino:- wow
Alessia:- per te, poverino, con il tuo stipendio da segretaria… figuriamoci, una super car così è e sarà solo un sogno. Se fai il bravo, tesoro, un giorno ti ci porto a fare un giro. –