Buongiorno a tutte e tutti, ecco la quarta parte della mia storia. Ancora non so di quante parti sarà composta, ma leggetene le varie parti in sequenza, altrimenti perderete dei dettagli importanti.
Come dicevo nell’introduzione alla prima parte, tutto quel che scrivo mi è realmente accaduto. Gli unici elementi di fantasia sono i nomi (il mio e quello delle persone di cui parlo) e non vi dirò dove vivo, ma non in Italia. Se volete, potete contattarmi su akagera365@protonmail.com – siate cortesi, altrimenti vi bloccherò.
Appena sedute arriva Giovanni, il solerte maître che ormai conosco da alcuni anni, e ci offre due calici di Cremant come aperitivo mentre prende la comanda. Conoscendomi, non consegna il menu a Roisin, sa il gioco che amo fare.
“Roisin, dimmi solo se hai allergie e se c’è qualcosa che non ami. Come vedi Giovanni non ti ha consegnato il menu, sarò io a ordinare per tutte e due.”
“Ohh. Grazie Nyam, mangio tutto tranne le interiora”
Ordino un plateau di frutti di mare crudi seguito da una aragosta alla brace, che divideremo.
Continueremo col Cremant, ma più secco di quello servito come aperitivo.
“Nyam, mi vuoi viziare, non ero mai stata in un posto così elegante. Poi, i crostacei….costeranno una fortuna. Ti posso confessare una cosa?”
“Dimmi Roisin”
“Ho sempre sognato uscire con un ragazzo che facesse quello che tu hai appena fatto per me, ordinare al mio posto in un ristorante. Ed ora l’hai fatto tu….grazie”
“Roisin, amo prendere l’iniziativa e decidere. E non solo sul lavoro e al ristorante. E da quel che capisco, a te piace che io decida per te, vedremo dove ci porterà questo gioco”
“Brindo a te e alla tua bellezza, Roisin. Sei uno splendore, grazie per esserti fatta bella per me”
“Nyam….grazie a te, e…”
“E….?”
“Scusa, non ci riesco ancora a dirti una cosa”
“Bevi un goccio, Roisin, e lascia che le cose escano al momento giusto”
“Scusami, vado un attimo a rinfrescarmi”
“Certamente. La toilette e’ in fondo sulla sinistra. Ma lascia qui la tua sciarpa, non coprirti il seno, lasciamelo immaginare”
“Sì Nyam, come vuoi”
“Adesso alzati, e muoviti lentamente, ti voglio guardare”
Si alza, me la mangio con gli occhi e voglio che se ne renda conto. Indovino sotto il vestito un corpo tonico ma con qualche chiletto di troppo, cosa che non mi dispiace. Un bel sederino sporgente.
“Po…posso andare, Nyam?”
“Sì cara, vai e non farmi aspettare a lungo”
La seguo con lo sguardo, davvero un bel bocconcino.
Quando ritorna, prima di sedersi si china al mio orecchio e mi sussurra:
“Grazie di tutto questo”
Alzo lo sguardo, i suoi occhi luccicano, è davvero emozionata, si siede.
Appoggia la mano sul tavolo, gliela sfioro, me la sfiora, ci provochiamo l’una con l’altra dei brividi di emozione e piacere.
Arriva il plateau, mangiamo in allegria e la prima bottiglia di Cremant come per magia finisce.
Ora devo controllare l’alcool, voglio che sia allegra ma non voglio che si ubriachi, deve restare lucida. Ci permetterò massimo un’altra bottiglia.
“Nyam, sai quello che non riuscivo a dirti prima?”
“È arrivato il momento, Roisin?”
“Sì, volevo dirti che….beh…mi piaci davvero tanto e…quando la prima volta mi hai parlato durante il caffé mi sono detta ‘oddio, questa ci sta provando con me’ e non mi è per niente dispiaciuto, anche se non mi era mai successo prima che una donna mi facesse delle avance, e poi quando per una settimana non ti ho più vista temevo di essermi illusa e…insomma, ecco…te l’ho detto.”
“Sono contenta che tu me l’abbia detto, Roisin. Allora ti dirò anch’io una cosa. Quella sera andando a casa mi sono masturbata pensando a te, ed è stato bellissimo”
Arrossì di colpo.
“Sai Roisin, mi piace moltissimo quando arrossisci così, vorrei poterti mettere una mano sul cuore e sentire i tuoi battiti accelerare, ma qui non possiamo”
“Nyam, ma tu….sei lesbica oppure..?”
“Non mi definisco lesbica Roisin; anche se sono attratta in maggioranza dalle donne talvolta mi capita di avere incontri maschili, ma di rado. E non disdegno affatto persone che si definiscono non binarie.”
“Io….non sono mai stata con una donna, Nyam, e prima di incontrati non pensavo di sentirne il desiderio”
Eravamo arrivate a fine pasto, faccio un segno al solerte Giovanni che mi porta discretamente una carta magnetica.
Roisin guarda, la guardo.
“Vieni cara, possiamo andare”
“Ma…paghiamo alla cassa?”
“Tu non devi pagare nulla, cara. Io pagherò domattina.”
“Do…mattina?”
“Ho prenotato una stanza qui, Roisin. Stanotte la passerai con me, sarai mia, anima e corpo”
“Non….non so cosa dire, Nyam”
“Non devi dire niente; giusto avvisa le tue coinquiline che non rientri, se pensi che stiano in pensiero”
“Ah, sì, faccio subito, ma sapevano che uscivo con te, oddio cosa penseranno?”
“Lascia che pensino quel che vogliono e goditi la vita, tesoro. Non dir lor a che ora rientrerai, ho in serbo altre sorprese per te”
“A…altre sorprese…?”
Le sorrido ma non dico nulla; arrossisce di nuovo, prende il telefono, manda un messaggio, poi un’altro.
“Fammi vedere il tuo telefono, Roisin, voglio leggere cosa hai scritto”
Me lo consegna senza fiatare; brava, sta entrando nel ruolo, questa ragazzina mi darà delle soddisfazioni.
Al gruppo “Casa” [Ciao, non aspetattemi a casa stanotte, tutto bene] [Ehi, grandi novità, congratulazioni, chi e’ il fortunato ragazzo?] [Vi dirò, sappiate che è una persona molto affascinante] [Brunch domattina insieme noi tre?] [Ancora non so, forse farò tardi, non aspettatemi] [Divertiti!] [Auguri]
“Brava Roisin, sia per avermi dato il tuo telefono, sia per aver scritto quel che hai scritto. E ora vieni, andiamo”