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‘Mi accompagni in bagno?’: metafora di un’amicizia
Pubblicato il 17 novembre 2013 da V.
L’equilibrio nella vita è importante. Specialmente se sei in un bagno pubblico,con le chiappe all’aria e la voce di tua madre nella testa che ti ripete:’Fai in modo di non toccare mai,MAI,le superfici!’. E questo è uno dei primi insegnamenti con i quali una fanciulla in tenera età viene istruita e ciò avviene molto prima del ‘Gli uomini vogliono solo una cosa’ e il ‘Lascia che paghi lui’. Perchè tua madre,al tuo culo,almeno per un po’ ci ha tenuto veramente e ti metteva strati e strati di carta igienica sull’asse e a volte,quando era proprio in vena,ti sosteneva lei stessa tutto il tuo peso.
Ma arriva il momento in cui al tuo culo ci devi pensare da sola e sei stata così brava a cercare di non diventare come tua madre che hai perso la grazia con cui lei ti aveva insegnato a fare pipì. E le gambe ti tremano per lo sforzo -riesci perfino a vedere il tacco 12 che oscilla un po’-senti,dietro la porta scassata,lo sguardo incazzato delle altre donne in fila (c’è sempre la fila) con le gambe incrociate per non farsela addosso e non puoi certo biasimarle visto che un attimo prima eri una di loro. Che poi c’è puntualmente quella che,noncurante della leggendaria solidarità femminile,deve testare tutte le porte casomai le donne in fila fossero idiote e non si fossero accorte di un bagno non occupato. E tu,piegata in posizioni che non sapevi di poter riuscire ad assumere,senti i suoi passi pesanti avvicinarsi seguiti dalla scia di ‘occupato!’ dei bagni accanto. E sai che sta per arrivare il tuo turno. La porta non reggerà mai alla forza bruta di quella donna,devi cercare di bloccarla con la mano:quale mano? Una è impegnata a reggere i pantaloni e l’altra la tua costosissima borsa,la scelta è impossibile. Tu volevi solo fare la pipì,non mettere in discussione tutta la tua vita. Mentre sei ancora li a pensare al da farsi,la porta viene scossa con violenza:istintivamente sbatti la mano con la borsa contro la porta gridando o ruggendo- non lo sai nemmeno tu-‘Occupato!’. Nel fare questo gesto qualcosa finisce puntualmente sul paviemento lercio:il telefono,i pantaloni,il portafoglio o una delle qualsiasi mille cose che una donna porta sempre con se. Ed imprechi. Tua madre non sarebbe fiera di te,no proprio no:non hai fazzoletti (la carta igienica tanto non c’è mai). E tu preferiresti raccontarle di tutti gli uomini con cui sei andata piuttosto che confessarle una mancanza simile,preferiresti insegnarle ad usare uno smartphone piuttosto che farti vedere come molto elegantemente ti ‘scrolli’ in mancanza di un’alternativa migliore. Ed esci da quel buco infernale con la faccia sudata e il trucco sbavato,mentre le altre-sempre in fila-ti lanciano sguardi disperati da ‘Non aprire l’acqua per lavarti le mani o lo faccio qui!’.
Ed ecco perchè nascono le pipì di gruppo.
Dietro la porta sgangherata ci sarà un volto amico,che impedirà a chiunque di avvicinarsi alla tua maledettissima porta;la tua amica sarà li per te,ad evitare che qualcuno ti veda con il sedere all’insù e le mutande con i maialini volanti alle caviglie. Protegge i tuoi segreti e la tua biancheria imbarazzante,come nella vita. E sarà sempre lei che ti sorreggerà nei momenti difficili nello stesso modo in cui tiene saldamente tra le mani non solo la sua borsa,ma anche la tua, cosa che un volo rayan air-per esempio- non approverebbe nemmeno pagando la sovrattassa. L’amica è colei che ti impedisce di fare delle grandi cazzatte e ti propone la soluzione,nello stesso modo in cui ti passa da sotto la porta il (suo) pacchetto di fazzoletti e tu puoi uscire da quel buco infernale un po’ meno sudata e sfatta. E passerai davanti alle altre donne senza timore,con spavalderia e sorriso beffardo. Salvo poi accorgerti di essere andata in giro con un pezzo di carta attaccato alle scarpe,senza che l’amica-la stronza-ti abbia detto nulla!

Mi scappa fortissimo la pipì
Che farsi la pipì addosso sia più comune di quanto si creda?
Ok, forse con la pipì è più frequente, ma perché mollare ciò che stiamo facendo e correre in bagno ci pare una brutta idea finché non diventa critica la situazione?
O incastrarsi la cintura, o bloccarsi i gancetti del body, o incepparsi una fibbia, o restare attaccato il reggicalze…noi donne amiamo indossare un’infinità di ostacoli quando si tratta di dover far pipì in fretta!
E’ scientificamente provato che non appena superiamo la porta di casa o entriamo nel bagno…la vescica decide che ormai non serva più trattenerla!
cioè io di solito aspetto sempre l’ultimo momento per andare al bagno..perkè mi sembra una perdita di tempo
O_O una volta ero di fretta, corro in bagno tutta bordeaux in faccia perkè tenevo la pipi da tipo tre ore…non guardo neanke il water, mi calo i pantaloni..la faccio.. PUAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!!!
Non avevo tirato su il coperkio del water dalla fretta!!!!!
UAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHA
mi sono bagnata completamente i jeans appena messi per uscire…tutto il pavimento innacquato di piscio X””’D

G.B. A me capita per la fretta di non riuscire ad abbassarmi bene mutandine e pigiama e poi disastroooo

G. B. Io mi trovavo per strada in giro e mi viene lo stimolo di andare al bagno…e mi son detta vabbe ora faggio una scorreggina e chi se me frega e intanto raggiungo casa di mia nonna che abita al centro…ma aimè quella scorreggina fu letale

Ciao a tutti, mi Chiamo Rossella, ho 19 anni, e vi voglio raccontare una divertente cosa che mi è capitata a casa di mia zia in questi giorni, in cui ci siamo trovate per le feste. Io sono da sempre una appassionata di cacca addosso, mi piace farmela nelle mutande molto spesso. Ma non pensavo che anche mia zia, del tutto involontariamente, lo sarebbe diventata.
Eravamo a casa sua, e dopo una bella mangiata di quelle che quasi ti scoppia la pancia, mentre eravamo a tavola mi è scappata una scureggia grandissima. Mia zia si è messa a ridere come una matta, e subito dopo ne ha fatta una anche lei. Allora ho proposto, così per caso, di giocare ad un gioco: a chi faceva più scuregge e a chi le faceva durare di più. Mia zia, divertita dalla cosa, si accende una sigaretta e dice: “va bene, così mi rilasso per bene”. Comincio io, e ne faccio una niente male, medio lunga, rumore apprezzabile. Naturalmente giù a ridere come matte. è il turno di mia zia: scureggia veloce, troppo rapida, anche se piuttosto puzzolente, segno che forse già lì aveva un po’ di cacca nel sedere. Poi tocca a me: scureggia leggermente più lunga della prima, quasi 7 secondi. Giù a ridere come matte. Poi è il turno di mia zia, che ne fa una piuttosto lunga, un po’ di più di quella che avevo fatto io. L’odore si sentiva molto, tant’è che lei se ne era accorta, e ridendoci su diceva: “mamma mia, che puzza, sembra quasi che c’è qui vicino la cacca”.
Poi ritocca a me, e stavolta mi va a buca: una scureggia molto corta e brutta. Allora mia zia tutta eccitata dice: “ah, adesso è la volta buona per recuperarti, mi sa!”. Allora solleva un po’ di più il suo sedere tanto che si possono vedere anche le sue mutande si nylon trasparenti (ha sempre portato queste). Comincia a scureggiare e fa un rumore piuttosto denso e lungo, quando ad un certo punto la vedo che con la sigaretta in bocca la alza violentemente facendo un lungo tiro in verticale (quando scureggiava le veniva sì da tirare, ma non così tanto: tirava così tanto che avrà fatto almeno un centimetro di cenere!), e nello stesso tempo grugnisce con un “mmmm”…guardo subito le mutande, e vedo un serpentone marrone che sbuca fuori. Mia zia parla e dice: “ahhrgg…è cacca, rossella…ahhhhrr…cacca, tanta cacca”. La cacca continua a uscire, pezzettoni lunghi ma morbidi che si arrotolano su se stessi…l’odore è fortissimo e mi eccita. Ero fuori di me nel vederla farsi la cacca addosso così.
Faccio finta di essere mortificata: “Oh, zia…mi dispiace tanto…adesso mettiamo subito a posto, non ti preoccupare…è solo cacca…”. E lei continuando a spingere forte, mi dice: “ahhhgg…lo so cara…mi capita alcune volte di farmi la cacca sotto…mi rilassa molto…”. Allora, non so con che sfacciataggine riuscii a dirlo, le dissi: “Zia, se vuoi te la slargo, così spingi meglio”. E lei incredibilmente mi rispose: “S’ tesoro, schiacciamela…dai!”. Subito poggiai la mia mano e cominciai a schiacciargliela: era un’emozione sentire quei bastoncini di cacca schiacciarsi sotto la mia mano, e vederli slargarsi per tutte le mutande della zia e acquistare una puzza di quelle intense. Mia zia moriva dal piacere: “Ahhrgg…schiacciala, brava, schiacciala tutta…arhhggg”.
Alla fine, mia zia aveva tutte le mutande piene, e un odore di quelli incredibili. Ma era eccitatissima, e mi chiese se anche io mi facevo qualche volta la cacca addosso. Le spiegai tutto, e rimase contenta, e non mi rimproverò nulla: anzi, da quel giorno mi disse che avremmo avuto quel segreto in comune, e che avremmo potuto fare tanta cacca addosso. Allora le chiesi di fare una cosa che a me piaceva tanto: stare sulle ginocchia mentre spingevo fuori la cacca e sentirmela slargare all’istante. Mia zia accettò entusiasta.
Si accese un’altra sigaretta, e mi fece salire sulle sue ginocchia. Mi ci volle pochissimo per sentire la cacca pronta ad uscire, e lo dissi alla zia: “zia…mi sta per uscire la cacca…sta scivolando…arhgggg”. Il primo pezzo non fece in tempo ad uscirmi che il suo ginocchio era già sotto il mio sedere che si muoveva a destra e sinstra freneticamente. Più spingevo e più il suo ginocchio roteva velocemente: io ero come impazzita di gioia, era quasi un orgasmo, e sentivo solo la cacca calda che si slargava, e mi dava un senso di piacere dover spingere tanto per vincere la forza del ginocchio. Anche mia zia era eccitatissima, e spingeva il suo ginocchio dentro il mio sedere in modo sempre più forte, e con le mani cercava di schiacciarmi in giù contro di esso: la sua forza la vedevo da come teneva la sigaretta tra le labbra: faceva delle tirate lunghissime e lente.
Io ero piena di cacca, slargata da tutte le parti, e spingevo gli ultimi pezzettini. Quando ebbi finito, ero la persona più felice del mondo. Poi mi zia la schiacciò un po’ di più con le mani, e volle sentirne l’odore bello forte.
Che fantastico Natale aver scoperto una zia così. La speranza è che il nostro segreto duri per sempre, senza che i miei genitori se ne accorgano.
Ciao a tutti, se volete vi racconterò altre esperienze appena fatte con mia zia.
Ciao
Rossella

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Autore Pubblicato il: 9 Novembre 2017Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici0 Commenti

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