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Io e miei fratelli siamo cresciuti praticamente in campagna. Mio fratello più grande Simone ha due anni più di me,poi ci sono io Diego e infine Valentina di due anni più piccola. Vivevamo in una cittadina agricola e i miei nonni abitavano poco distante da noi in una fattoria. Noi godevamo di grande libertà,perciò insieme agli amici scorrazzavamo liberi e felici. Non ho mai pensato a mia sorella come ad una femmina. A lei sono sempre piaciuti i nostri giochi. Mamma per non sprecare denaro la vestiva con i nostri vestiti smessi. Non portava i capelli lunghi,non le piaceva la danza,non giocava con le bambole. In compenso giocava benissimo a calcio e con la fionda era imbattibile. Se la cavava bene pure con la lotta, davanti ad una pozzanghera non si tirava indietro.
Facevamo anche il bagno assieme almeno fino ai 8/10 anni .
Non ero per niente preparato al cambiamento che avvenne in lei verso i 12 anni:le si arrotondarono i fianchi e il sedere,la vita le si assottigliò,le labbra si fecero più carnose. Si fece crescere i capelli,cominciò a curare l’abbigliamento indossando cose più femminili . Mi preoccupai così tanto che ne parlai con mamma ,ma questa si fece una risata e mi disse che Valentina era come le mie compagne ,era una femmina,si stava sviluppando ,era tutto normale.
Vale una femmina???? Questa eventualità era per me incredibile.
Quel mostro alieno che stava mutando in casa mia completò la sua mutazione verso i 14 anni ,quando le tette si fecero evidenti.
Io intanto continuavo a non essere persuaso da questo cambiamento.
Quando compì i 16 anni Valentina aveva due tette strepitose :una quarta piena. Il suo fisico era asciutto ,plasmato dallo sport perciò le tette si notavano ancora di più. Era pienamente consapevole della sua femminilità e la sottolineava con un abbigliamento provocante. I miei genitori sembravano ignari.
Io invece ero molto turbato. Avevo anche cercato di allontanarla ma inutilmente. A casa non c’era mai stato un pudore particolare, si entrava ed usciva dal bagno senza problemi. Ma a me seccava che lei entrasse quando c’ero io, ed io mi guardavo bene dal entrare quando c’era lei. Mamma però non voleva saperne di mettere la chiave e Valentina ignorava sistematicamente la mia richiesta di rispetto della privacy.
La domenica ,in memoria dei vecchi tempi, a volte voleva fare la lotta sul mio letto e sentire quel corpo morbido attraverso la stoffa dei pigiami mi turbava,ma lei era implacabile.
Inoltre era successo più volte un fatto che mi aveva turbato:passando per il centro del paese avevo notato una ragazza molto bella e avevo fatto pensieri impuri ,rendendomi conto solo in un secondo momento che quella ragazza era mia sorella!
Frequentavamo scuole diverse ,ma la città era piccola e si finiva per incontrarsi. Per me Valentina aveva un comportamento troppo esplicito,era troppo espansiva. Ma se le dicevo qualcosa nemmeno mi ascoltava.
Finalmente cominciai l’università,così mi dovetti trasferire in un’altra città. Tornavo il fine settimana.
Valentina era spesso fuori e io avevo una ragazza.
L’anno del diciottesimo compleanno di Valentina ,i miei organizzarono una super festa.
Affittarono il capannone che di solito si usava per la festa del paese. Invitarono circa 150 persone,soprattutto amici di mia sorella ma anche adulti. Chiamarono il catering,un intrattenimento musicale .Mia sorella non fu contenta della presenza degli adulti ma ottenne che ad una certa ora se ne sarebbero andati. Gli invitati dovevano vestire di bianco o nero,Valentina sarebbe stata in rosso.
A me era sembrato tutto eccessivo , ma devo ammettere che fu bello vedere tutti quegli amici e parenti insieme. Valentina era splendida. Indossava un abito sottoveste corto , rosso con la gonna asimmetrica e sopra un coprispalle in tinta,la scollatura metteva in evidenza il suo decolletèe pieno. Io ero stato incaricato di riportarla a casa ,visto che nel frattempo ero single e così sarei rimasto per tutta la festa.
Quando l’ultimo degli adulti se ne andò,sembrò scattare tra i partecipanti alla festa un segnale in codice che però io non riuscii a vedere.
Si abbassarono le luci,la musica si fece più sensuale. Le ragazze si tolsero giacche e coprispallla rivelando scollature profonde. Sulla pista da ballo coppie si avvinghiavano piuttosto strettamente. Qualche coppia si dirigeva verso gli angoli in penombra. Comparvero anche bottiglie di superalcolici.
Un’amica di mia sorella ,Michela, si strusciava su di me. Alta 1,60 m una terza di taglia,biondina senza tante pretese. Sapevo di piacerle da parecchio tempo perciò approfittai per scambiare qualche slinguazzata. Ma non volevo andare oltre ,dovevo tenere d’occhio mia sorella. Si sentiva nell’aria un’eccitazione,stava per succedere qualcosa. Infatti di li a poco vidi un gruppo di persone,tra cui mia sorella che discutevano animatamente. Decisi di avvicinarmi per capire cosa succedeva.
All’inizio non capii ma ben presto compresi anche troppo.
Mia sorella si apprestava a fare diciotto pompini!Ero sconvolto!Avrebbero messo dei biglietti con i nomi dei ragazzi in un cappello e poi estratto 18 biglietti!
Lei non sembrava minimamente turbata ,anzi era tranquilla e sorridente.
La discussione che si stava svolgendo era stata innescata da alcune ragazze che pretendevano di poter mettere anche loro un biglietto con il loro nome nel capello! Ma i ragazzi non erano d’accordo.
Ero decisamente sconvolto. Mi avvicinai a Valentina e la trascinai in disparte tentando di convincerla a sottrarsi a quella attività. Le proposi pure di andarsene.
Ma lei non ne voleva sentir parlare anzi ,scoprii che era la moda del momento per le ragazze che festeggiavano i 18 anni.
Raggiunsi allora mio fratello ,anche lui presente con la sua ragazza. Ma anche lui mi disse di lasciarla divertirsi,che non c’era niente di male.
Intanto i ragazzi avevano deciso di far partecipare alla lotteria anche le ragazze e bigliettini cominciavano a cadere in un cilindro color argento,spuntato chissà da dove.
Un amico di mia sorella faceva da imbonitore e custode del cilindro ,mescolò i biglietti,quindi porse la tuba a Valentina perchè pescasse il primo biglietto.
Io mi sedetti sconsolato poco distante ,da dove potevo tenere d’occhi la situazione.
Il primo ragazzo si fece avanti facendo il segno di vittoria con le braccia. Tutti intorno facevano il tifo.
Il tipo si avvicinò a mia sorella ,ballarono un po’,si scambiarono un bacio con la lingua e mia sorella cominciò a massaggiargli il pacco….non ci credevo!!!
Lui allora si sedette su una poltrona messa a l centro ,lei si inginocchiò tra le sue gambe gli aprì la cintura e la patta liberando la sua virilità. Non era niente di che dissi tra me,ma questo non scoraggiò mia sorella che subito aprì la bocca e lo accolse dentro. Intorno tutti la incoraggiavano anche se non ne aveva bisogno. Io ebbi un tuffo al cuore e un sommovimento nei pantaloni.
Vale alternava lingua e bocca ,sembrava avere esperienza .Lo succhiava,lo scopava ,lo faceva entrare ed uscire dalla bocca con grande perizia. Lui doveva essere piuttosto eccitato perchè non ci mise molto a venire. Lei ingoiò pure ,gli altri applaudirono.
Ricomparve il capello,Vale prese un altro biglietto e arrivò un altro ragazzo.
Intanto io ero stato raggiunto da Michela ,che di nuovo si strusciava su di me,sapeva di alcool,ed era piuttosto intraprendente.
Io però ero preso da mia sorella e la lasciai fare. Michela non era brutta ,ma non era il mio tipo anche se sembrava molto calda. Mentre con la bocca cercava la mia lingua ,strusciava il suo inguine sulla mia coscia e con una mano massaggiava il mio pacco già notevolmente ingrossato.
Intanto i ragazzi si alternavano sulla poltrona ,tra uno e l’altro qualche amica portava a Vale da bere qualcosa. Si vedeva che era sudata,i capelli scomposti e tracce di sperma sul viso. Una spallina del vestito le era scesa e un seno era quasi completamente a vista ,era sensualissima.
Michela continuava il suo lavoro,era scesa tra le mie gambe e mi stava facendo un pompino.
Visto che questa troietta si dava da fare ,lo facesse bene almeno!Le misi una mano sulla testa e le spinsi a prendere tutta la mia asta fino in gola.
Ma la mia attenzione fu attirata dal mormorio che si levò dal gruppo dove stava mia sorella che aveva appena pescato un altro biglietto. Era il nome di una ragazza e tutti erano curiosi.
La ragazza che si fece avanti non la conoscevo ,comunque era piuttosto carina ,anche lei vestita succinta con un tatuaggio tribale su un braccio.
Il gruppo rumoreggiava ,i ragazzi erano eccitatissimi.
Vale prese Erika,così si chiamava, per mano e cominciarono a ballare insieme avvinghiate e accarezzandosi. Si baciarono a lungo e si toccarono reciprocamente le tette. Il silenzio era calato tra i ragazzi che guardavano. Vale abbassò le spalline del vestito di Erika e cominciò a succhiarle i capezzoli e a leccarglieli. Tutti attorno erano attentissimi e si erano stretti ancor di più vicino.
Vale fece accomodare Erika sulla poltrona si inginocchiò tra le sue gambe e alzò la gonna.
Erika indossava uno slip nero,Vale cominciò a baciarla e a leccarla,la ragazza sembra apprezzare mugolava e inarcava la schiena.
Tolti gli slip,rivelò la fica completamente rasata con un piercing alle grandi labbra. I ragazzi intorno avevano gli occhi fuori dalle orbite.
Valentina non si fece tanti problemi,si abbassò e cominciò a lavorare di lingua. Anche in questo caso mia sorella stava rivelando grande esperienza. Con le lingua faceva lenti giri sul clitoride,ogni tanto si fermava. Poi cercava ,sempre con la lingua,l’ingresso della vagina e si vedeva che spingeva dentro la lingua,si fermava ,succhiava e poi ricominciava..Erika apprezzava molto:la schiena sempre inarcata,le gambe oscenamente spalancate,il bacino proteso in avanti ad offrirsi tutto .Se fossi stato più vicino avrei sentito anche i mugolii……me li immaginai. Vale non ci mise molto a far venire la ragazza e io venni in contemporanea più per aver visto loro che per il pessimo pompino di Michela. Quest’ultima ,quando cominciò a sentire il mio seme,voleva ritirarsi ma io prontamente le misi una mano sulla testa e le spinsi la cappella in gola e la innaffiai.
Michela se la prese ma io non ci feci caso. Poco dopo infatti tornò a cercarmi,si accoccolò vicino e cominciò a toccarsi sotto la gonna. Mi fece pena,così feci scivolare la mia mano dentro le sue mutande e cominciai a masturbarla,le torturai il clitoride sfregandolo e pizzicandolo ,le piaceva.
Poi ,quando sentii gli umori della sua vagina grondare,cercai l’ingresso della vagina ,infilai due dita e cominciai a stantuffarla in maniera rude. Lei mi guardava adorante. Poco dopo le pareti della sua vagina cominciarono a contrarsi ritmicamente,lei gettò indietro la testa e dalla sua bocca uscirono rochi singulti. Era venuta,chissà che mi lasciasse in pace ora.
Valentina intanto continuava a darsi da fare,io avevo perso il conto.
Ad un certo punto l’imbonitore disse che si era alla fine,ora sarebbe stato pescato l’ultimo biglietto.
Mise la mano dentro e rimescolò,porse il cappello a Valentina che infilò anch’essa la mano. Lui tirò fuori la mano,subito dopo lei e gli porse il biglietto.
L’imbonitore lo fece vedere al pubblico aumentando la suspance, molti non erano stati chiamati.
Lo aprì e disse….non riuscii a capire, il rumore era troppo ,ma fu chiara la delusione dei presenti. Continuava a sventolare il biglietto ,chiamando il ‘fortunato’,ma non si presentava nessuno. Ad un certo punto ,guardò dalla mia parte,incrociò il mio sguardo,lo vidi illuminarsi e farmi cenno di andare da lui. Non capii subito,pensai si rivolgesse a qualcuno dietro me. Ma dietro me non c’era nessuno. Guardai allora mia sorella,aveva sulla faccia un’espressione mista di sfida e malizia.
Io non avevo scritto nessun biglietto…cosa aveva combinato quella piccola troietta in calore?
Se mi stava provocando ,avrei raccolto la sfida .Così mi alzai. Michela che era appoggiata a me ,ma che non era tanto lucida ,cadde imprecando. Non mi interessava,io andai diretto da Vale.
Quando i ragazzi che guardavano mi videro e capirono che ero io il prossimo ed ultimo fortunato cominciarono a rumoreggiare eccitati. Io non avevo nessuna intenzione di tirarmi indietro,e anche Valentina sembrava convinta di continuare.
Quando le fui vicino sentii l’odore dello sperma di tutti quelli che mi avevano preceduto misto all’alcool che lei aveva bevuto. I suoi capelli erano in disordine,sporchi di sperma,il trucco sfatto e tracce di sperma erano anche sul suo viso. Era stanca ma sembrava anche lucida.
Prese lei l’iniziativa quando fui vicino,si appoggio a me cominciò ad accarezzarmi il torace aderendo con il suo corpo a me. Io potevo sentire i suoi capezzoli turgidi attraverso i tessuti sottili.
Lei sicuramente sentiva la mia erezione già notevole.
Mi accomodai sulla poltrona ,allargai le gambe e cominciai a slacciarmi la cintura ,mentre lei si inginocchiava e cominciata ad aprirmi i pantaloni.
Quando il mio cazzo,non ancora completamente in tiro,venne fuori,si sentì qualche mormorio di ammirazione. Sapevo di essere ben fornito e non potevo che provare piacere a quei complimenti.
Vale lo impugnò con la mano e cominciò a segarlo lentamente,si avvicinò al mio orecchio e mi disse :
‘Non sai da quanto aspetto questo momento,ti desidero!’
‘Allora fammi vedere cosa sai fare,visto che sembri brava!’ le dissi io.
Lei non se lo fece ripetere. Cominciò a baciarmelo con delicatezza.
Sapere che erano le labbra di mia sorella che stavano facendo quel lavoretto era ancora più eccitante.
Ogni tanto mi cercava con lo sguardo. Poi comincio a salire e scendere lungo l’asta con la lingua,soffermandosi a volte a titillare il prepuzio.
A quelle attenzioni il mio cazzo non era rimasto indifferente e si era ingrossato ancora di più. Lo sentivo pulsare. La cappella era rossa e turgida. Avrei voluto prendere mia sorella e metterla a pecorina e fotterla fino allo sfinimento.
Non ero sicuro di essere io l’aguzzino in quel momento. Con la sua bocca Vale mi stava facendo impazzire e ancora non lo aveva preso dentro.
Finalmente cominciò a succhiare la cappella. Sentivo la sua lingua compiere movimenti rotatori. Era come se una spirale stesse lentamente risucchiando la mia verga.
Con la lingua si divertiva a trastullare il frenulo con lentezza. Quello era uno dei punti più sensibili per me e resistere all’eiaculazione era duro,ma me lo volevo godere alla grande quel pompino.
E poi vedere mia sorella inginocchiata tra le mie gambe con il mio cazzo in bocca era veramente fantastico.
Doveva avere veramente esperienza la troietta perchè quando i miei lombi cominciavano a sussultare ritmicamente,lei si fermava e cambiava lavoretto.
Si staccò dal cazzo e mi leccò le palle ,dandomi anche piccoli morsi.
Fece colare un po’ di saliva sulla punta quindi aprì la sua bocca e cominciò a scendere lungo la mia asta. Lentamente cominciò a risalire e poi a ridiscendere facendo aderire il più possibile la lingua e le pareti della bocca alla mia asta. Non sapevo quanto sarei potuto resistere. Ogni tanto mi guardava e mi sorrideva. Inoltre le sue tette completamente scoperte si appoggiavano al mio interno cosce e anche quella vista era molto stimolante. Io avevo perso la cognizione del tempo ma sapevo che quel pompino stava durando più di tutti e non solo per le mie capacità ma anche perchè lei voleva così.
Prese il ritmo di scoparmi il cazzo,dentro fuori,e accelerava se pur lentamente cercando di ingoiarlo tutto ogni volta. Ma era pur sempre molto lungo e grosso e non ci riusciva completamente. Io mi rilassai e mi concentrai su quel ritmo. Chi ci guardava cominciò a scandire il ritmo con la voce .
Reclinai indietro la testa mentre i miei lombi cominciarono a spingere verso la bocca di Valentina e scoppiai. La inondai di sperma,cominciò ad uscire a fiotti e non sembrava esaurirsi mai. Lei teneva la bocca ben serrata per non perder neanche una goccia. Quando finalmente finii di venire lei si staccò ,aprì la bocca e mi fece vedere il mio sperma che le riempiva la cavità e lei ci giocava con la lingua mentre si accarezzava i capezzoli. Poi inghiottì.
Attorno a noi scoppiò il casino,grida a e applausi si mescolavano.
‘Come sono andata?’
‘Niente male effettivamente…ma non pensare che mi accontenti di questo!’
Una luce le si accese negli occhi ,ma già i suoi amici l’avevano raggiunta per festeggiarla.
I ragazzi ripresero a ballare anche se esausti ,molti erano avvinghiati sui divani ,mia sorella si addormentò esausta su una poltrona. L’avrei lasciata riposare un po’ prima di riportarla a casa. Io intanto ero stato circondato da qualche ragazza che mi voleva lasciare il suo numero.

Autore Pubblicato il: 20 Aprile 2010Categorie: Erotici Racconti0 Commenti

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