Non ricordo perfettamente perché stiamo cenando vestiti “bene”… lei con un tubino nero sopra il ginocchio, delle calze velate nere, un filo di trucco semplice, ma efficace e i capelli con la giusta piega che adornano il suo volto sensuale… insomma sexy ed elegante allo stesso tempo.
Io come tutti i ragazzi, molto più semplicemente in camicia e jeans scuri….
Ad un tratto, sul finire della cena… Stefy si alza, con un semplice gesto si slaccia il tubino e lo lascia scivolare a terra… rimanendo in tacchi, autoreggenti… niente altro, rimango sbalordito ed estasiato.
Stefy, con fare dominante, si avvicina a me e mi intima di spogliarmi.
Mentre eseguo l’ordine prende la sedia al mio fianco e si siede di fronte pregandomi di masturbarmi per lei senza toccarla; nudo e in quello stato non ci metto molto ad avere un’erezione ed a iniziare a toccarmi dolcemente, con dei gesti lenti e sensuali.
Lo scappello facendolo scivolare su e giù nel mio palmo.
Con l’altra mano mi accarezzo le palle, massaggiandole facendola restare lì ipnotizzata a guardare le mani che toccano, accarezzano, impugnano…
Stefy mi lascia fare, ma ovviamente inizia a toccarsi a sua volta divaricando oscenamente la cosce e penetrandosi prima con un dito e poi con gli altri.
Guardandomi vogliosa… ti distogli dalla tua fichetta e cerchi il mio ano… lo infastidisci, ma noti che ormai la cappella è bagnata e così afferri, dalla tavola, la ciotola della crema di vaniglia e la svoti sul mio cazzo… ; il freddo mi fa gridare, ma non smetto di smanettarmi.
La scena arrapante, ti fa inginocchiare avvicinandoti con il viso al mio cazzo e così la lingua inizia a leccarmelo gustandosi ogni parte della mia carne turgida ricoperta di crema.
Mi fai godere!
Il tuo pompino è fatto con calma alternando la gentilezza e il possesso guardandomi negli occhi… siii godo!
Mi porti all’apice del godimento facendomi notare e provare il tuo Piacere, si perché oltre che godere con la bocca ti masturbi avidamente… sei un fremito!
Mi stai facendo scoppiare…. Ignori le suppliche di rallentare perché sei avida e vogliosa.. mi riguardi negli occhi adesso penetrandomi l’ano… urlo e gemo… quasi vengoooo, ma tu non me lo concedi ancora…
Il tuo gioco erotico prosegue nel godere anche di “piccole” cose… Smetti di succhiarmi e penetrarmi per lasciarmi lì senza far nulla e senza toccarti… solo per pochi istanti, perché adesso mi tocchi con i polpastrelli.. accarezzi circolarmente la cappella aprendo e chiudendo il buchino, insomma ci giri intorno sentendo i miei fremiti e ciò che dicevo.
Non ti interessa, domini il gioco perché adori la mia cappella rossa ed adesso vuoi essere sbattuta!
Adesso provo io a condurre il gioco….
Mi alzo in piedi, ti alzo in piedi e capisci ciò che vorrei fare… ma per farmi pazientare ancora afferri una delle nostre candele dal centrotavola e ti fai sdraiare sul tavolo facendoti largo tra i piatti… mandando le gambe in aria afferri la candela e ci sfiori la fichetta passandola intorno alle tue grandi labbra mentre io ancora una volta inerme continuo a segarmi… ipnotizzato.
Lubrifichi la candela con la bocca per poi farla entrare e sparire nella tua figa grondante: è un vero spettacolo porno! Fai dentro e fuori con un ritmo micidiale, godendo e urlando, sempre guardandomi.
Non resisto, mi inginocchio e inizio al leccarti lì dove so che perdi la tesa… il tuo ventre si inarca e urli ancora di più.
Afferro quel che resta della candela con cui ti sta sfondando e la scaglio lontano da noi… ci infilo io la mano e urli ancora più forte… implorandomi di sfondarti
Ti guardo con sorriso malizioso, ci capiamo con gli occhi e entro con il mio cazzo nelle tue viscere fradice, ti riempio di me! Colpi forti, decisi e profondi che ti aprono più che mai. Sei sempre più vogliosa quasi non accontentarti.
Rovescio sul tuo corpo lo zucchero a velo del pandoro (era poco a fianco sul tavolo) cosi mi chino su di te per baciarti e succhiarti le tette mentre continuo a colpirti… di piacere. Mordo i capezzoli e urli ancora di più.
Mi risollevo per riprendere la nostra danza sessuale con ancor più vigore, continuando a “sporcarti” con cibarie dolci prese dalla tavola… adoriamo il sesso selvaggio.
Ti sostengo la coscia con una mano e con l’altra ti schiaffeggio arrosandoti la pelle. Mentre ormai le nostre urla sono vere proprie grida di piacere…. impazzire di piacere!
Siamo dispiaciuti che abitiamo in una villa, altrimenti anche i nostri vicini avrebbero “goduto” anche loro.
Urlo ancora… ancora qualche colpo che scivola nella tua fica completamente slabbrata e aperta… esco e ti tiro in ginocchio non esitando ad accovacciarti sotto il mio cazzo che sto segando… pochi attimi e ti ritrovi inondata di sperma… faccia e tette…
Stremato mi risiedo sulla sedia e tu ti abbandoni sulle cosce per terra.. guardandomi maliziosa e soddisfatta… leccandoti le dita.. zuccherose e “spermose”.
Tempo di ricomporci, quasi… che suonano al citofono…. Ovviamente non rispondiamo….
Chissà chi sarà stato e quanto avrà goduto nel sentirci…. Non lo scopriremo mai o forse no….
Il dubbio mista eccitazioni ci rimane….