Per colpa del mio lavoro, mi sono trasferito in una città a 400 km dalla mia, così dopo due anni di lavoro, ero alla ricerca di una casa/appartamento che soddisfasse le mie esigenze, tipo un primo piano, con ascensore, garage, posto auto’
Alla fine, ormai ci stavo perdendo la voglia, quando una mattina mi arrivò la chiamata di Cinzia… (il titolare dell’agenzia immobiliare)’
– Sam ho trovato un appartamentino di nuova costruzione che ha tutti i requisiti che hai chiesto’ ancora non sta nemmeno online.
– Ok’ ottimo quando lo possiamo vedere, aggiunsi?
– Se per te va bene, possiamo fare per le 19:00′
– Ok risposi’
– Allora vada per le 19:00, sempre al solito, ci vediamo in ufficio così poi ci andiamo insieme’
– Ok va benissimo..
– Buona serata
Quel giorno uscì da lavoro alle 17.00 ebbi il tempo di andare nell’appartamento che avevo in affitto, sistemare un po’ di robe che avevo lasciato in giro, prepararmi qualcosina da mangiare per la sera, in più una sana doccia calda e con una consueta masturbazione pensando di vedere quella fica di Cinzia’ ed in fine mi preparai per uscire, l’agenzia si trovava a 500mt dal mio appartamento’
Uscì qualche minuto prima’arrivai puntualissimo(amo la puntualità)’ entrando vidi le quattro dipendenti che mi salutarono al mio arrivo, ormai ero una di casa, mi vedevano quasi 3 volte alla settimana per vedere appartamenti, in ognuna di loro un sorriso, da Adele a Selenia e da Anna alla porcellina del gruppo Monica, che indossava sempre abitini super sex stando in quell’ufficio, Cinzia che era nella stanza interna, sentendo la mia voce uscì dalla stanza avvicinandosi a me, ed allungando una mano, strinse la mia’ regalandomi attimi di puro arrapamento’indossava un tailleur nero, con sotto una camicia semi sbottonata bianca’che s’intravedeva buona parte del seno, ma soprattutto il solco delle sue enormi tette, strette da un reggiseno almeno di una misura più piccola’infatti volevano esplodere’ un paio di pantaloni sempre di colore nero che se faceva valorizzare il suo sedere tonico, ai piedi una scarpa nera con tacco dodici’
– Ok dammi cinque minuti che finisco di scaricare delle foto e andiamo’.
Rimasi seduto pensando a Cinzia’ alta 1.75 occhi verdi, capelli castani mossi, lunghi sulle spalla, fisico statuario, palestra almeno per quello che poi mi disse 3 volte a settimana, seno sodo una 4’misura piena, tenuto su da solo’ gambe super tonificate, ma quello che si intravedeva da sotto quei pantaloni neri era un sedere da favola’alto sodo ma soprattutto rotondo come mi piacciono a me’
Stavo cominciando ha farneticare con il suo corpo prendendola in tutte le posizioni del kama, quando mi posò una mano sulla spalla dicendo che era pronta e che potevamo andare’
Raggiungemmo l’auto parcheggiata sotto l’azienda, mentre camminavamo, avevo il suo sedere in bella mostra’ a quella vista la mia eccitazione aumentava’
Per strada mi parlava dell’appartamento, che finalmente dopo anni l’aveva trovato’
Dopo circa tre km di strada arriviamo in un complesso di tre palazzine molto eleganti, ognuna di sei appartamenti’nuova costruzione’mi facevo sempre precedere per guardargli quel fantastico sedere’ arrivati davanti alla porta, mi porse la chiave, come per scaramanzia, mi disse con fare molto amichevole’
– apri tu la porta, così sembrerebbe che già sia tua’ bella idea risposi’
Aprendo la porta, l’appartamento si mostrava molto carino e accogliente, si entrava subito’ mi trovai in un salone abbastanza grande, alla destra un’enorme cucina di 40mq, difronte un lungo corridoio che divideva le tre stanze da letto con i due bagni, infine mi disse che di sotto c’era un garage di 35 mq, con doppio parcheggio personale all’esterno’
Girammo per tutta la casa vuota, costatando io stesso come fossero stati messi i vari servizi, gli infissi, porte’ ecc.’ poi fu la volta della veranda di circa 40mq’ con un panorama bestiale’ mi disse che era perfetta per delle belle serate con amici, per abbuffate e grigliate di tutti i colori’ effettivamente l’appartamentino era quello che cercavo, quello dei miei sogni’.
Alla fine scendemmo nel garage, lì cambio tutto quello che fu il seguito della storia’ entrando controllai che non ci fosse dell’umidità sui muri, all’interno dello stesso c’era anche una porticina, la quale avevano creato un efficientissimo bagnetto, con lavabo e un box doccia, tutto in muratura’fatto benissimo, anche noi particolari’
Mentre controllavo la tubolatura del lavabo Cinzia mi venne dietro’mi avvinghiò a lei, mi girai di scatto guardandola fissa negli occhi’
– Ma?
– Lo so che mi desideri’dal primo giorno che ti ho visto aspettavo questo momento’ così dicendo mi prese la testa e con una foca incredibile mi bacia, m’infila la lingua in bocca, le nostre lingue s’intrecciano in un mulinello che durò per diversi minuti’
– Si che ti desidero’ risposi
– Allora facciamolo che ho una voglia che non resisto più’ da troppo che desidero il tuo corpo, ma soprattutto quello che ai in mezzo alle gambe’
Nel frattempo le nostre mani danzavano sui nostri corpi, io avevo sbottonato la giacca e la camicia, avevo preso in mano una tetta e con l’altra mano, mi dedicai ai pantaloni, li sbottonai e poi fatti scendere più’ lei mi sbottonò i pantaloni cominciando un massaggio pressante sul mio arnese’
Quando ci staccammo, non perse tempo, con i pantaloni calati alle caviglie, si mise in ginocchio, mi abbassò i box, strinse il mio arnese e mi disse: – L’ho sognato per molto tempo, ma mai avrei immaginato che avessi un cazzo di queste dimensioni, adesso di certo non lo farò più scappare’con un tocco da vera milf lo fece scomparire all’interno della sua bocca’ era un vulcano in erezione’ con la lingua di tanto in tanto leccava in tutta la lunghezza, il mio arnese raggiunse subito l’apice della sua lunghezza’la cappella era ormai larga è violacee ed il tronco era durissimo con tutte le vene che emergevano da esso’ quel suo pompino mi stava portando ad avere un orgasmo spaventoso, se ne accorse e aumentò la velocità… quando arrivarono i primi schizzi l’ingoiò uno dietro l’altro’ qualcuno finì nel solco delle sue tette’ ma con un dito lo riportò vicino la bocca e uscendo la lingua pulì il tutto guardandomi come una vera maiala’mi ripulì per bene, e senza neanche dire una parola, la feci sdraiare per terra, la spogliai completamente’ gli allargai le gambe tuffandomi in quella passera piena di umori bollenti, era tutta rasata, neanche un ciuffo’le grandi labbra rosse come peperoni, il clitoride fuoriuscito pavoneggiava in bella vista’ gl’introdussi due dita e poi un terzo, poi la leccai fino che lei ebbe un orgasmo potente’ mi stringeva la testa fra le sue gambe e inarcava frequentemente la schiena, mugolava come una vera cagna, era desiderosa di cazzo’ poi messa in quella posizione mi disse… ‘ dai adesso possiedimi che ho una voglia matta di godere con il tuo cazzo’senza perdere minuti preziosi, sempre in quella posizione nel missionario, la penetrai’ dapprima piano poi aumentai la velocità, era una donna spettacolare’le sue tette ballavano a ogni mio affondo’sembravano mozzarelle’ le mordevo i capezzoloni come proiettili per farla eccitare sempre di più’
Dopo una decina di minuti, la voltai e mi disse di leccargli il buco del culo’a tale frase, non persi tempo.. allargai quelle chiappe sode e leccai quel suo orifizio, notando che già era stato deliziato da molti cazzi’ infatti nonostante le mie notevoli dimensioni(23cm) non ebbi nessuna difficoltà ha penetrarla’ quando lo misi dentro mi prego di fare piano, , insalivai bene il buco, così dopo due tre affondi ebbi il buco abbastanza lubrificato’.udivo che godeva più così che prima’ con la mano sinistra gli masturbavo la fica e il clitoride’ mentre che la inculavo’ fu un susseguirsi di orgasmi la quale ad ognuno sentivo che tremava’.
Tutta sconquassata con poca voce, mi disse ‘ guai a te se lo togli da dietro quando vieni, che mi voglio tenere il tuo seme mentre vado a casa’venni copiosamente tutto dentro di lei e uscendo mi ripulì per bene il mio armese passandolo nelle tettone e infine lo introdusse in bocca pulendolo meglio’
-hai un sapore buonissimo’ mi fa eccitare ancora di più’
Ci alzammo, ci sistemammo e dopo siamo saliti nuovamente su per chiudere le persiane, quando stavamo per chiudere alla porta, la presi da dietro stringendogli le tettone, lei si girò’le dissi
– Adesso sai dove abito, poi venire quando vuoi’
– Questo era sicuro’ non ti lascerò così facilmente’mi rispose’
– Ci baciammo per una decina di minuti, poi sulle scale gli dissi’.
– Affare fatto’ma non so ancora il prezzo..
– Mi rispose’ che per quello c’era ancora tempo… ma che sicuramente vorrai rivederla almeno altre due volte’