Leggi qui tutti i racconti erotici di: Silo

Quest’anno sono andato al mare con la famiglia, dopo qualche anno che non lo faccio piu’. Stiamo in albergo a Rimini, un normale 3 stelle vicino al lungomare.

La prima sera, a cena, il mio sguardo viene rapito da una bellissima ragazza seduta a un tavolo vicino insieme ad un bimbo piccolo, la madre e un’altra donna sulla cinquantina; chissa’, una zia forse. Provo a incrociarne lo sguardo ma e’ distratta dai discorsi della madre. Io scruto per bene il suo corpo: e’ fantastico, e’ magra con un punto vita piuttosto stretto, un paio di tette enormi (chiaramente una quinta), fianchi larghi al punto giusto, un bel culo carnoso e belle gambe lunghe. Indossa un vestitino nero scollato che mostra una scollatura da capogiro, mentre la gonna non scende oltre le ginocchia. Il viso dolce mi incanta e mi colpisce su tutto: e’ sicuramente piu’ piccola di me, nonostante il fisico strabiliante, ha capelli castano scuro lunghi e lisci, occhi marroni e un’espressione dolce e innocente, da tipica ragazzetta tutta acqua e sapone.

A un certo punto lei nota il mio sguardo indagatore, cosi’ lo distolgo subito. Notera’ un altro paio di volte le mie occhiate indiscrete durante la cena.

Il giorno dopo, sempre a cena, me la ritrovo seduta dall’altra parte del tavolo, che mi da le spalle. Chissa’, forse l’ho messa in imbarazzo la sera prima. Questa volta indossa una maglietta bianca e dei pantaloncini corti di jeans, ma e’ sempre troppo bella.

La mattina seguente riesco finalmente a incontrarla in spiaggia, mentre prendo un gelato al bar. Ci salutiamo timidamente con un sorriso, poi ci scambiamo qualche parola per presentarci. Ha 18 anni e si chiama Sonia, e’ toscana e appare un po’ timida: il suo grosso seno e’ seminascosto da un top bianco, mentre un pareo lascia intravedere il costume bianco e rosso. Io ho 23 anni, sono un po’ piu’ grande e vengo dal Lazio. Dopo qualche minuto ci salutiamo e ritorniamo ognuno al proprio ombrellone. Purtroppo i nostri ombrelloni non sono vicini e non riesco a vedere bene dove si trova il suo.

Piu’ tardi vado in acqua da solo a farmi il bagno.
Sto per riavvicinarmi a riva quando, all’improvviso, sento un forte schizzo d’acqua arrivarmi addosso sulle spalle e in testa. Mi volto e mi sento salutare: ‘Ciao!’. Con il sole in faccia faccio un attimo fatica a vedere l’artefice del piccolo scherzo, quando ecco che i miei occhi mettono finalmente a fuoco il dolce viso sorridente di Sonia, che mi si avvicina con la sua solita aria da ragazzina timida. ‘Ciao!’ la risaluto io, felicemente sorpreso.
Rimaniamo un po’ in acqua a nuotare e farci stupidi scherzi: finalmente riesco a vederla in costume, quel costume bianco decorato con fiori rossi che a fatica le contiene il seno. Di tanto in tanto, infatti, lei se lo sistema per evitare che i capezzoli si affaccino dalle coppe del reggiseno, mentre io apprezzo anche il suo bellissimo fondoschiena. La sua pelle e’ liscia, perfetta. Tra un gioco e l’altro mi capita di toccarle inavvertitamente il seno un paio di volte, ma lei sembra non farci caso.
Iniziamo a essere un po’ stanchi e ci fermiamo, uno di fronte all’altra, con l’acqua che arriva fino al collo di lei, un po’ piu’ bassa di me, mentre ci teniamo sorridenti per le braccia. I nostri sguardi si intrecciano e, dopo un attimo di esitazione, sento le sue mani che sotto l’acqua scivolano sul mio bacino, cosi’ anch’io mi permetto di cingerle la vita e accostare le mie labbra alle sue. Tentenniamo un istante, non riusciamo a parlare, le nostre labbra si accostano dolcemente e iniziamo a baciarci con delicatezza, sento la sua lingua dentro la mia bocca, slinguiamo un po’ esplorandoci a vicenda; nel frattempo, mentre le nostre lingue esplorano le nostre bocche, le nostre mani, nascoste sotto l’acqua, esplorano i nostri corpi. Accarezzo la sua pelle morbida, palpo le sue natiche tonde e sode, i seni rigogliosi e altrettanto sodi e alti; lei mi palpa soprattutto il pacco, sente tutta la lunghezza e la turgidita’ del mio membro eretto, sembra prenderci gusto. a un certo punto ci fermiamo e ci sorridiamo a vicenda.
‘Mi piaci tantissimo’ le dico.
‘Anche tu mi piaci… Ti ho visto, l’altra sera mentre mi guardavi…’ replica lei.
‘Scusa, non volevo metterti in imbarazzo ma…’
‘No, tranquillo! I tuoi sguardi continui mi hanno colpita, be’… Mi vergogno un po’ a dirtelo ma… mi hanno fatto eccitare!’
Mi metto a ridere e le dico: ‘Ah ah! Non ti devi vergognare! E’ normale!’
‘Mi piacerebbe…’ tenta di dirmi qualcosa con imbarazzo, ma arrossisce subito.
‘Cosa?’ le chiedo io mentre continuo a toccarla sotto l’acqua.
‘Be’… Oggi pomriggio mamma e zia se ne vanno a Riccione a vedere certi negozi, si portano dietro mio fratello, ma io non ho voglia di andare con loro. Avrei la camera libera…’ e mentre me lo dice mi palpa il membro. Io non posso non accettare. Ci scambiamo altri baci ed effusioni, toccandoci e pomiciando per un po’: siamo entrambi eccittisimi, poi usciamo dall’acqua e torniamo ai nostri ombrelloni.

Torniamo tutti in albergo per il pranzo poi, verso le tre, io invento una stupida scusa per giustificare la mia permanenza in albergo, cosi’ da non dover seguire la mia famiglia in spiaggia.

Aspetto nel cortile come da accordo ed ecco arrivare la bella Sonia, che si siede al mio tavolino nel cortile dell’hotel. ‘Sono andati! Staranno via almeno fino alle 8!’ mi dice lei. Prendiamo un caffe’ insieme, lei ora sembra piu’ rilassata.

Saliamo finalmente in camera sua. Ci chiudiamo dentro e abbassiamo la serranda quanto basta a nasconderci, ma lasciando comunque filtrare un po’ di luce, bassa, soffusa, delicata. Lei, in piedi di fronte a me, si spoglia subito rimanendo in costume: i miei pantaloncini corti non nascondono la mia eccitazione, ho il cazzo durissimo e drittissimo, che mi da fastidio perche’ il costume non riesce a contenerlo. Mi spoglio anche io rimanendo in costume e in piedi mi avvicino a lei: ‘Spogliami tu!’ Mi chiede a bassa voce mentre mi tocca: inizio a slacciarle il reggiseno, lasciando adagiare il grosso seno, poi le sfilo piano le mutande mentre lei si appoggia a me. Mentre la spoglio godo della vista del suo meraviglioso corpo nudo, con quel seno quasi spropositato, la vita stretta, le natiche tonde e sode, le gambe sinuose: tocco la sua pelle liscia e morbida, provo sensazioni miste di dolcezza e grande eccitazione. Ora e’ tutta nuda, i capezzoli rosei sono abbastanza grandi, la vulva depilata con solo un triangolino di corti peli castani ben curato sopra il clitoride. Ora e’ lei che mi toglie il costume, scoprendo il mio grande membro eretto. ‘Hai un cazzo enorme!’, esclama stupita. Siamo nudi, in piedi, ci tocchiamo. Lei mi prende il pene fra le mani, iniziando a massaggiarmelo piano, mentre io lascio scorrere le mie mani dai capezzoli alle natiche alla vagina. Ci baciamo in bocca, intrecciamo le nostre lingue.

‘Non sono molto esperta…’ mi confida lei sussurrando.

‘Non ti preoccupare…’ replico io accarezzandole con una mano il clitoride mentre mi abbasso a baciarle i seni e mordicchiarle i capezzoli. Sento i suoi leggeri ansimi, tengo fra le mani le sue grandi, belle tette, mentre lei fa scorrere le sue mani vogliose sul mio membro, massaggiandolo con cura, scorrendo dal fallo ai testicoli.

‘Non l’ho mai fatto, sono ancora vergine…’ mi sussurra. La rivelazione mi fa eccitare ulteriormente. Mi trascina lentamente verso il letto. ‘Ti prego, penetrami tutta, e’ troppo tempo che sogno questo momento!’ mi fa lei. ‘Certo, anch’io non faccio che sognarti da quando ti ho vista!’ le rispondo.

Lei si sdraia sul letto, allarga le gambe e si accarezza la bella fica, mi guarda sorridente e vogliosa; io prendo i preservativi, ne indosso uno, poi mi sdraio sopra di lei. La sua mano guida il mio membro verso la sua dolce fessura, poi mi abbraccia: ‘Lo sai che una volta stavo quasi per sverinarmi da sola col vibratore di una mia amica? Ah Ah!’ mi dice, e ride, poi continua: ‘Avevo troppa voglia di cazzo! Che roba… adesso ci sei tu, e finalmente sapro’ che significa farlo veramente! Penetrami!’. Ricambio il sorriso e inizio a spingere lentamente il mio membro tra le labbra della sua fichetta ancora vergine: e’ stretta e calda, e mi fa godere da impazzire spingerlo dentro. Con movimenti ritmati inizio a penetrarla, sempre di piu’ fin quando, in un improvviso gemito di dolore, la libero dalla sua verginita’: il mio membro durissimo la penetra finalmente in tutta la sua lunghezza, sento la sua calda fica avvolgermi, lei inizia a godere ancora di piu’, e’ arrapatissima, e’ tutta bagnata, non ha sentito troppo dolore e le e’ uscito pochissimo sangue. Posso sentire il suo liquido vaginale colarmi fin sulle palle mentre inizio a scoparla con vigore: lei impazzisce, e’ presa da un piacere delirante, e’ sopraffatta da un primo orgasmo, si muove spasmodicamente sotto di me in preda a una voglia smaniosa, che dopo troppo tempo trova finalmente il suo sfogo improvviso.

‘Cielo che bello! Mi hai sfondata, cazzo! Ce l’hai lunghissimo e lo sento tutto dentro!’ mi dice lei eccitata.

‘Ti faccio male se continuo a spingere cosi’?’ replico io.

‘No no, cioe’, poco ma… spingimelo tutto dentro, piu’ che puoi! Mi piace troppo!’.

E cosi’ continuiamo a scopare arrapati guasti tutti e due: la penetro con forza, ritmando le mie spinte, baciandola in bocca, sul collo e sulle grosse tette. Sto raggiungendo l’orgasmo, le infliggo le ultime spinte con maggior vigore mentre eiaculo dentro di lei, lei geme piu’ forte, sta godendo come mai aveva goduto prima. Estraggo il mio pene dalla sua calda fica, tutta bagnata, e la bacio in bocca. Mentre sorride e’ dolcissima. Lei mi tocca il pene, curiosa, guarda lo sperma raccolto nel preservativo, poi vado verso il bagno per pulirmi. Lei mi segue e entra in bagno, mi bacia delictamente sul collo mentre mi pulisco il pene, poi me lo prende in mano e me lo massaggia mentre la mia erezione torna immediatamente vigorosa.

Torniamo in camera, mi sdraio sul letto, lei pure sale su e inizia a baciarmi il pene, china sul mio ventre: sento le sue morbide labbra che le avvolgono insicure, mentre con una mano lo tiene. ‘Te lo voglio ciucciare, ma non ho mai fatto un bocchino!’ mi dice imbarazzata. ‘Non ti preoccupare!’ sorrido io ‘…lasciati andare…’ la rassicuro mentre le accarezzo la testa. Lei si scansa i capelli dal viso per lasciarmi vedere la sua bocca lavorare, i suoi grandi seni penzoloni. ‘Leccalo, mentre lo ciucci…’ le dico io. Lei inizia a prendere un po’ piu’ confidenza con il sesso orale e procede con piu’ gusto. certo, non e’ bravissima a ciucciare, e’ giovane e inesperta, ma forse e’ proprio per questo che sono eccitatissimo. ‘Mi verresti in bocca? Voglio sentire che sapore ha…’ mi chiede lei. ‘Certo, piccola!’. Inizia a ciucciare con maggior foga, me lo lecca, mi palpa, la avviso che sto per venire e lei sembra emozionarsi all’idea di ricevere dentro di se’ tutto il mio caldo seme: inizio a eiaculare abbondantemente, le riempio la bocca e la gola di sperma, fa un po’ fatica a contenerlo, poi lo ingoia tutto insieme con estrema soddisfazione, le piace, poi mi lecca tutto il cazzo per pulirmelo bene, ciucciandoselo un po’.

‘Ti va di continuare?’ le propongo io.

‘Altroche’! Abbiamo tutto il tempo…’ conferma lei ancora vogliosa, estasiata dalle gioie della carne.

La faccio mettere a pecora e la penetro stringendola per i fianchi; ha un culo bellissimo, tonde chiappe sode, che ogni tanto palpeggio. La sfondo via via con maggior impeto facendola godere di nuovo tantissimo, sento i suoi gemiti di piacere, le tasto le tette. Finalmente inizia a lasciarsi andare anche nei modi e nelle espressioni: ‘Sfondami tutta la fregna, mi sento una vera porca, oggi! Mi e’ piaciuto troppo quando mi hai sborrato in bocca!’ dice lei, ‘Fammi sentire tutto il tuo cazzo dentro! Fottimi!’. La sfondo con forza fino a quando non le faccio male, allora tolgo il mio pene e le propongo qualcos’altro: ‘Ehi, Sonia, ti piacerebbe farti sfondare pure il culo?’. ‘Si’, fai tutto cio’ che vuoi, sono qui per te, sono tutta tua!’. Le allargo bene le chiappe, lubrifico un po’ il suo bel buchetto con un po’ di saliva, poi inizio a sfondarla con il mio cazzo duro: glielo punto in culo e inizio a spingere, la penetro un po’ per volta, cerco di non farle troppo male, poi quando e’ finalmente pronta, inizio a fotterla in culo. Godo tantissimo nel penetrare quel buchetto stretto, lei pure gode e geme, si volta a guardarmi.

Cambiamo posizione, io mi sdraio e lascio che sia lei a montarmi: e’ bellissimo sentire la sua calda fregna bollente e umida spalmarsi sul mio pene avvolgendolo lentamente. Inizia a cavalcarmi piano, non l’ha mai fatto, io posso godere del suo lento massaggio pubico, mentre con le mani le palpo le grandi, bellissime, tette che mi trovo difronte. Poi inizia a prendere confidenza con la posizione e cavalca meglio, godendo di piu’ anche lei. Raggiunge l’orgasmo prima di me, mi chiede di venirle di nuovo in bocca e l’accontento: mi alzo davanti a lei che spalanca la bocca e tira fuori la lingua. Le lascio prendere il mio cazzo in mano, me lo bacia e me lo lecca poi, maneggiandolo un po’, mi fa venire: eiaculo schizzando dentro la sua bocca spalancata, il mio sperma si riversa sulla sua lingua, lei ingoia tutto. Continua a spompinarmi ancora un po’ per bersi pure le ultime gocce di sbobba, fino a ripulrimi per bene il membro.

Stanca ma contenta si sdraia sul letto, io mi stendo a fianco a lei per abbracciarla: ci accarezziamo e ci baciamo. E’ stato splendido, eccitante e dolce al tempo stesso. Siamo stanchi e sudati, fa molto caldo.

Fra un po’ sara’ ora di andare, risistemarsi…

…prima che la madre torni qui.

Autore Pubblicato il: 29 Agosto 2008Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

Lascia un commento