– Tu vuoi che io venga nel tuo ufficio vestita col tubino nero senza niente sotto?
– Veramente ho detto che sotto devi mettere le reggicalze intonate col vestito’
– Ma sei fuso?
– Perché? Tu mi hai chiesto di venire alla presentazione della tua azienda e io, ho detto mille volte No. Solo stamattina, è la terza volta che me lo chiedi e allora, se vuoi che io venga davvero, ho pensato di chiederti questo piccolo sacrificio in cambio.
– Piccolo sacrificio? Questo è un ricatto sessuale!
– Sarebbe un ricatti se tu non avessi scelta: io lo vedo come un gioco erotico che mi stuzzica molto. Pensare a te che ti vesti in quel modo mi eccita parecchio.
– Lo sai che non la farei mai! è contro il mio modo d’essere.
– Bene: Così abbiamo chiuso questo discorso.
– Mi ha infastidito questa tua richiesta.
– E perché mai?
– Non sono merce di scambio! Pensavi davvero che sarei scesa così in basso pur di portarti dal mio proprietario per fare bella figura?
– Non voglio entrare in discussione. Tu dovresti farlo perché te l’ho chiesto io e soprattutto, farlo perché ti piace pensare che io ti desidero.
– Io non sono una geisha a comando!
– E io non sono uno che parte a richiesta, quindi, non insistere.
– Lo sai quanto è importante per la mia immagine, portarti nella mia azienda’
– Ancora? Allora non m’accontento più! A questo punto, oltre a vestirti come ti ho detto, il giorno che vengo in azienda da te, verrai a prendermi e dovrai sottostare alle mie voglie maniacali fino a che non saremo arrivati. E dovrai sempre essere senza slip.
– Ma sei proprio stronzo’
– Forse, ma, l’idea di averti a mia disposizione per un paio di ore’
– Tu non sei normale’
– Vedi che non è un ricatto? è una trattativa sottile tra due persone che si desiderano e che non vogliono superare certi limiti.
– Quando ti fa comodo diventi filosofo?
– Cerco un compromesso’
– Per me rimane un semplice ricatto: t’approfitti della tua posizione.
– Stai diventando pesante’
– Perché ho colpito nel segno!
– Non dire cretinate. Non sei una bambina e siamo stati insieme molte volte; è solo un pensiero erotico che mi è venuto. Era un gioco diverso dalla routine.
– Una cosa è chiedere nell’ambito sessuale, una cosa diversa nell’ambito del lavoro
– Allora non paragonare le due situazioni.
– Stai cercando di rimediare?
– Io non devo recuperare niente! Era un invito a venire da me e ti ho spiegato come avrei voluto fossi vestita. Il collegamento con il lavoro, era una scusa per invogliarti a partire. Una volta saresti partita subito.
– Lo faccio ancora, ma non se mi sento un oggetto.
– Questa discussione tende alla lite’
– Io lo vedo solo come un chiarimento, una veduta diversa della stessa immagine.
– Va beh, lasciamo stare’
– E perché mai? Adesso che abbiamo chiarito i contorni del problema, l’idea di venire da te mi ha eccitata’Non potevi chiedermi di venire vestita come hai detto, quando era più caldo?
– Hai sempre detto che non ami girare svestita sotto.
– Vero. Ma si può sempre cambiare’
.- Senti, ho una proposta per superare questa discussione.
– Dimmi.
– Vengo su io: sotto i calzoni non metto niente, che ne pensi?
– Ma ti metti anche le autoreggenti? L’immagine di te nudo in quel modo, mi fa morire dal ridere’
– Tesoro: le ho provate, ma, mi stanno male: per questa volta accontentati.
– Amo la tua ironia’Allora facciamo così: oggi vieni senza autoreggenti, ma t’avviso che il giorno che andremo in azienda dovrai mettere il reggicalze’
– Tu vestiti come ho chiesto, e io metterò per la prima volta il reggicalze, poi, vorrà dire, che durante il viaggio troveremo il modo d’aggiustare la situazione e chissà, magari riesco a convincerti che stanno meglio a te le calze’
– Questa mi sembra una buona soluzione. Vieni a trovarmi davvero?
– Certo tesoro, il tempo di andare a comprare un paio d’autoreggenti che si adattino al mio fisico e poi parto.
– Che cretino che sei’Dai, parti e vieni qui, io ne ho un sacco pieno, troveremo qualcosa di adatto anche per te’
– Va bene cara, prepara la tua collezione d’intimo, ho proprio voglia di farci un giro dentro.
– Solo al mio intimo?
– Ecco. Quando sei così maliziosa, ti sposerei.
– M’accontento di molto meno, mi basterebbe vedere sfoltito il tuo harem’
– Vedrai che se comincio a girare con le autoreggenti, lo sfoltisco in fretta.
– Si, credo anch’io’Adesso parti che ho voglia di stringerti tra le braccia.
– Parto subito, giusto il tempo di trovare un paio di scarpe col tacco dodici da mettere, così faccio un figurone’