se vi siete persi la prima parte potete leggerla qui:
– Le nozze
Mentre il fotografo stava scattando alcune foto di lei con le sue amiche arrivarono anche i suoi genitori, e dopo qualche altra foto di rito furono pronti a partire. Giusi era terribilmente agitata, aveva paura che chiunque sapesse cosa indossava sotto il bianco vestito nuziale, che potessero leggerle in volto il suo imbarazzo o peggio il piacere frammisto al dolore che provava. Cercando di essere più naturale possibile salì in macchina con i suoi genitori mentre Sara Nancy e Raffaella presero la seconda auto.
Nonostante la chiesa distasse pochi chilometri il viaggio le sembrò durare ore, ogni sussulto della macchina si ripercuoteva nel suo corpo attraverso il grosso fallo che la riempiva, mentre il seno le inviava fitte di dolore ad ogni sobbalzo.
Per quanto tempo sarebbe riuscita a trattenere i gemiti e a nascondere la crescente eccitazione che le divorava il ventre, e cosa avrebbero detto sua madre e suo padre se si fossero resi conto di cosa nascondeva sotto il tessuto del suo abito nuziale?
La chiesa apparve grande ed imponente dopo una curva appena fuori città, un vescovo era arrivato apposta per celebrare le nozze. Lo sposo, vestito con un completo nero elegantissimo, era già al suo posto che attendeva la sposa.
La cerimonia fu lunga e sfarzosa con canti e letture di brani biblici in cui la donna serviva il marito. Durante tutto il tempo in cui i futuri sposi rimasero di fronte all’altare l’eccitazione di Giusi continuò ad aumentare costantemente. La presenza del grosso fallo infilatole nell’ano non era più così dolorosa come all’inizio e il fatto di sentirsi completamente piena, unito allo sfregamento della corda in mezzo alle labbra del sesso, la stava facendo letteralmente impazzire. Sapeva di essere completamente fradicia in mezzo alle gambe ed aveva paura di non riuscire a sopportare ancora quella estenuante tortura, doveva raggiungere l’orgasmo che per tutto quel tempo le era stato negato ma sapeva che non avrebbe mai potuto lasciarsi andare li, dentro una chiesa.
Al termine della cerimonia lo sposo baciò candidamente la sposa appoggiando appena le sue labbra su quelle di lei. Il vescovo li dichiarò marito e moglie e fra gli applausi di tutti li invitò a firmare le carte che avrebbero siglato il loro matrimonio anche per lo stato, mentre tutti gli invitati lasciavano la chiesa per portarsi ad attendere i giovani sposi sul piazzale antistante.
In chiesa ormai non era rimasto praticamente nessuno e due chierichetti si avviarono ad accostare le porte, intanto i testimoni di nozze si avvicinarono per apporre le firme di rito. Il vescovo fece inginocchiare la sposa che dovette prendere in bocca prima il cazzo del testimone del marito e poi leccare la fica della sua testimone, infine mentre il vescovo benediceva ancora la loro unione dovette prendere in bocca il cazzo del marito e spompinarlo fino a farlo venire. Giusi bevve tutto ed il vescovo dichiarò cosi consumato il matrimonio, mentre lui stesso levatosi la tunica le mise il suo cazzo in bocca.
Ma il giorno delle loro nozze era solo all’inizio e lei sapeva che la parte peggiore doveva ancora arrivare.
…dieci minuti dopo stavano varcando il portone della chiesa con tutti gli invitati intorno ad attenderli…
– Le foto
Gli sposi erano sul portone della chiesa in cui pochi minuti prima avevano pronunciato il fatidico “si” e tutti gli invitati li stavano applaudendo mentre lanciavano del riso di buon augurio verso di loro. Il tempo di scendere la lunga scalinata della chiesa con l’enorme fallo nel culo e la corda che le sfregava all’interno delle grandi labbra che l’eccitazione di Giusi raggiunse il culmine portandola quasi all’orgasmo e costringendola a stringersi al braccio del novello sposo.
“Attenta mia cara sposina, ricordati che non ti è ancora permesso avere un orgasmo” le sussurrò con un tono appena percettibile.
“Si marito mio, non temere sarò una schiava ubbidiente”. Con molta fatica Giusi riprese il controllo di se e i due, salutando momentaneamente tutti i loro ospiti, si avviarono alla macchina che li avrebbe portati sulle rive di un lago per le foto del loro personalissimo album di nozze.
Anche i testimoni furono invitati a seguirli per fare alcune foto insieme ed ovviamente portare la giovane sposa ad un nuovo e più alto livello di depravazione.
Nancy che aveva sostituito Sara alla firma come testimone fu subito felice di accettare, vogliosa di vedere fin dove questo gioco avrebbe portato la sua amica, ma soprattutto fin dove lei sarebbe riuscita ad arrivare. Raffaella dopo poche indecisioni decise di andare anche lei e così alla fine anche Sara accettò di seguirli. I testimoni del marito invece già avvezzi a simili pratiche non ebbero problemi ad accettare, mentre pregustavano già le nuove umiliazioni a cui avrebbero sottoposto la giovane sposina.
Saliti in macchina le venne tolto il corpetto di raso mettendo così in mostra i capezzoli bloccati all’interno del corsetto che le stringeva il seno.
“Ora che sei diventata ufficialmente mia moglie, dovrai diventare ufficialmente anche la mia schiava e la mia troia personale altrimenti domani stesso il matrimonio sarà annullato”
“Lo sai che ti amo e che ho già acconsentito da tempo a diventare la tua schiava sessuale, questo vestito e tutto quello che ho accettato mi venisse fatto negli ultimi giorni ne sono la prova. Oggi diventerò ufficialmente la tua schiava davanti a tutti e sono contenta di accettare qualsiasi cosa tu abbia preparato per me”
“Le tue parole mi fanno molto piacere, anch’io ti amo tantissimo e sono certo di aver scelto la più bella schiava che un uomo possa mai incontrare, ma ora devi prepararti, siamo quasi arrivati al lago” e così dicendo tirò fuori da un cassettino della limousine un piccolo collare di cuoio bianco con tre gemme azzurre e un grosso anello dorato.
“Questo è il collare che ti verrà messo questa sera, e con cui dovrai girare fra i tavoli come una cagna facendoti toccare da chiunque lo desideri, ma per ora lo indosserai giusto per qualche foto in cui potrai ancora stare in piedi come una persona normale”
La vista del collare, l’aver sentito cosa l’aspettava, e quella parola “normale” così lontana, così inappropriata a lei, alla sua condizione di schiava che nulla aveva di normale, le fecero ancora una volta mancare il respiro, e i dubbi di non riuscire ad essere come lui la voleva tornarono a tormentarla.
Intanto la macchina si era fermata in uno spiazzo sulle rive del lago, l’autista le venne ad aprire la portiera e lei fu fatta scendere così con i capezzoli inanellati e in bella vista. Intanto anche il suo sposo era sceso dall’auto e stava andando ad incontrare i loro testimoni di nozze che nel frattempo stavano uscendo dalla seconda limousine.
“Bene miei cari amici, sono felice di vedervi tutti qui con noi per condividere questi momenti di gioia e di festa” mentre parlava il suo sguardo si soffermò particolarmente sulle tre giovani damigelle della sposa, che da pochi giorni lui stesso aveva reso partecipi di quel mondo di lussuria in cui aveva trascinato la loro amica per farne sua moglie e la sua schiva.
“Questo è il collare con cui questa sera la mia giovane e splendida sposa diverrà ufficialmente la mia schiava di piacere, voglio darlo ad una di queste bellissime damigelle affinché lo porti al ricevimento e lo metta poi al collo della schiava decretandone così la definitiva rinuncia ad ogni libertà.”
Sara si irrigidì talmente a quelle parole che sembrò essersi tramutata in una statua di sale, mentre Nancy e Raffaella sbigottite si guardarono l’un l’altra incerte su cosa fare.
“Ma prima raggiungiamo la mia bellissima moglie e facciamo qualche foto sulle rive di questo magnifico lago”
Giusi era ferma accanto alla limousine, con il suo bellissimo abito da sposa. I testimoni dello sposo rimasero incantati di fronte a lei, stupiti di come avesse potuto rimanere impassibile per tutta la cerimonia, ora che potevano vedere i suoi capezzoli inanellati e stirati fare capolino dalle aperture del corsetto. Nessuno di loro aveva immaginato che sotto quell’abito candido lei potesse già stare subendo una simile tortura.
“Vedo con piacere che apprezzate l’abito che lei stessa ha scelto, ovviamente corredato da alcuni dettagli della mia personale collezione, ma non soffermatevi alle apparenze, così come prima non potevate vedere i suoi capezzoli anche ora ci sono molti dettagli che ancora rimangono celati alla vostra vista” mentre parlava i suoi occhi incontrarono quelli di lei, che immediatamente li abbassò.
“Come vedete è stata già parzialmente addestrata al dolore e alla sottomissione, ma vi prego di ricordarvi che è solo una novizia che ancora non ha avuto il tempo di subire un vero addestramento, vi chiederei quindi di non esagerare con lei questa sera, richiedo per me il privilegio di iniziarla alla tortura come il nostro rituale prevede”
I testimoni dello sposo acconsentirono tutti all’unisono, mentre le tre damigelle della sposa si guardarono sempre più incredule. Sara era bianca e decisamente spaventata, non riusciva a riconoscere l’amica che credeva di conoscere, mentre Nancy e Raffaella cercavano di calmarla senza tuttavia essere troppo convinte nemmeno loro.
Fu Giusi ad interrompere tutti riportando l’attenzione su di se cercando di tranquillizzare le sue amiche. “Il mio padrone non avrà ragione di lamentarsi della sua schiava questa sera, cercherò di essere all’altezza della fiducia che lui ha riposto in me volendomi sposare e accetterò qualsiasi supplizio a cui verrò sottoposta. Vi chiedo solo di avere pazienza con me e di concedermi la possibilità di essere legata in caso io non riesca a rimanere ferma nella posizione in cui mi vorrete”
Lo sposo a quelle parole sorrise compiaciuto portandosi al suo fianco.
“So per certo che saprai affrontare la prova a cui sarai sottoposta, vi prego amici di osservare il suo vestito con attenzione” e così dicendo le palpò pesantemente il seno già compresso dal corsetto.
Le amiche trasalirono a quel gesto ben consce delle puntine da disegno nascoste nel reggiseno, ma lei rimase ferma lasciando che solo una smorfia di dolore rivelasse la sua sofferenza.
“Vedete, il reggiseno del corsetto che le stringe il seno è stato foderato con delle puntine da disegno che ora sicuramente stanno entrando nella tenera carne delle sue tette, non è così troia?”
“Si mio padrone ma il dolore è ancora sopportabile, vi prego di continuare se ciò vi aggrada”
“Vi prego di provare voi stessi, ha un seno veramente sodo e dei capezzoli estremamente sensibili” i ragazzi educatamente le si avvicinarono e presero a palparla e a strizzarle il seno e i capezzoli, mentre le sue amiche rimanevano impietrite nelle loro posizioni.
Giusi era estremamente eccitata a causa dei vari trattamenti subiti, e quelle mani non facevano altro che peggiorare la sua situazione, ma rimase ferma permettendo ai ragazzi di palparla come e dove volevano. Lo sposo la lascio nelle loro mani e si avvicinò alle damigelle.
“Lo so che tutto questo è assolutamente nuovo per voi, e probabilmente è molto più di quanto possiate accettare, tuttavia la vostra amica non è assolutamente costretta a fare nulla, anzi tutto ciò che avviene oggi è per sua scelta e non per una sua sottomissione psicologica o venale forzata, chiedeteglielo voi stesse”
Le ragazze rimasero lì come inebetite senza riuscire a dire nulla, così fu ancora una volta lo sposo a parlare. “Giusi perché non dici ai miei testimoni di smetterla e vieni qui a parlare con le tue amiche”
Giusi comprendeva lo stato in cui dovevano trovarsi Sara, Nancy e Raffaella e sapeva quanto era difficile venire a patti con se stessi, perché anche lei ci era passata. Ci sarebbe voluto tempo perché accettassero la sua condizione ma ora doveva cercare di rassicurarle e farle capire che andava tutto bene e che era lei stessa a volere tutto ciò, anche se loro non la comprendevano.
“Mi scuso con voi ma devo chiedervi di lasciarmi andare a parlare con le mie amiche per rassicurarle, se volete potete seguirmi cosi da potermi continuare a palpare e strizzare il seno” i tre ragazzi si scansarono da lei per lasciarla passare ma non la seguirono subito dandole il tempo di avvicinarsi a parlare con le sue amiche senza intromissioni.
“Lo so ragazze che vi sembro pazza e che pensate che io sia stata costretta in chissà quale modo ad accettare tutto ciò ma vi assicuro che non è così. Sono qui libera e senza nessuna costrizione di fronte a voi. Questa mattina siete state voi stesse ad aiutarmi ad indossare questo corsetto e a stringermelo sul seno fino a quando non era abbastanza stretto da farmi decisamente male. Adesso il mio seno è molto indolenzito a causa delle ore passate ma non ho intenzione di togliermelo o di alleggerire in alcun modo il dolore che continuo a provare perché sono io ad averlo voluto”
Intanto i ragazzi si erano nuovamente avvicinati a lei ma senza toccarla, come se aspettassero il suo consenso.
Fu Sara a rompere il silenzio, “Come puoi accettare una cosa simile, hai visto il collare che vuole metterti, ti tratterà come un animale e tu glie lo lascerai fare? Come puoi chiederci di accettare una cosa simile?”
“Ti prego di credermi Sara quando ti dico che non sarò mai realmente considerata una bestia; anche se mi metteranno un collare e mi tratteranno come una cagna sarò sempre io a volerlo” Sara scuoteva la testa incredula. “Cosa vuoi che faccia, come posso convincerti che sono io a volere tutto questo per me?” Giusi era ad un passo dal pianto, era stanca e la continua eccitazione la rendeva estremamente frustrata, non petava sopportare che le sue migliori amiche la abbandonassero proprio ora, ma Nancy le venne in aiuto.
“Avanti Sara, ha ragione lei, non c’è nessuno qui a costringerla ne siamo tutte testimoni guardala” e allungò una mano verso il suo capezzolo prendendolo e torcendolo brutalmente.
“Ahaaaaaa” Giusi questa volta non riuscì a non gridare ma non fece nulla per sottrarsi a quel trattamento, Nancy tuttavia lasciò immediatamente il capezzolo con la paura di averle fatto troppo male.
“Scusami non volevo. Continua pure se lo desideri, sono felice di soffrire per mano tua Nancy perché in questo modo mi aiuterete ad essere una schiava migliore per il mio padrone”
Nancy guardo prima Sara e poi Raffaella “Allora cosa aspettate, che altro vi serve per rendervi conto che questo è solo un gioco estremo fra questi pervertiti, se a lei piace ed è consenziente per me non ci sono problemi, non sta a noi giudicarla”
“Hai ragione” disse Raffaella “scusaci Giusi, noi volevamo solo essere sicure che tu non fossi in pericolo o peggio”
Anche Sara alla fine capitolò “E va bene, allora vuol dire che ora sappiamo che anche tu sei una pervertita come loro, ma ti amiamo lo stesso Giusi e ti sosterrò sempre, mi dispiace di aver dubitato di te”
“Grazie”
“Bene visto che è tutto a posto direi di procedere con le foto” lo sposo prese per mano Giusi e si avviarono sulle rive del lago. Quei pochi metri furono un vero calvario per Giusi, la corda sfregava fra le grandi labbra della vulva e sulla clitoride, mentre il fallo che aveva nel culo si muoveva avanti e indietro per effetto della camminata, portando la sua eccitazione ad un livello tale da costringerla spesso a fermarsi per non godere lì in piedi davanti a tutti
Arrivati sulle rive del lago i ragazzi iniziarono subito a fare le prime foto, palpandola vistosamente ed infilandole le dita in bocca affinché le succhiasse. Lo sposo intanto era tornato dalle damigelle.
“Allora chi di voi vuole avere il privilegio di portare il collare con cui questa sera sanciremo la definitiva messa in schiavitù della vostra amica?”
Prese da un attimo di sorpresa a quella domanda a bruciapelo nessuna rispose, e immediatamente lo sposo continuò, con una vena di ilarità mista ad un velato tono di sfida: “bene, bene, vedo che tutte siete ansiose di aiutare la vostra amica, allora per scegliere chi fra voi ha la stoffa per portare questo dono faremo un piccolo gioco. Darò il collare a colei che dimostrerà di voler partecipare insieme a Giusi a questa giornata speciale, chi vuole partecipare deve levarsi il vestito, può però tenere l’intimo, e raggiungere Giusi per spogliarla della gonna mostrando poi chiaramente ai miei testimoni la condizione in cui si trovano le sue parti intime. Non avrete nulla da temere, nessuno vi toccherà, a meno che voi stesse non lo vogliate”
Le tre amiche rimasero un attimo a guardarsi, poi improvvisamente una di loro fece un passo verso lo sposo accettando la sua richiesta…
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chi sarà ad aver accettato la sfida?
La disinibita Nancy, la timida e remissiva Raffaella o Sara che non accettava il fatto che Giusi diventasse una schiava?
Assapetto le vostre proposte nei commenti, ci leggiamo fra una decina di giorni con il sequito
4 Comments
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io avrei un’idea aspetto quando arriverà sera
Complimenti, non vedo l’ora di continuare a leggere.
Comunque io opto per Sara :)
Deve essere una per forza in quel caso opterei Raffaella,
Quando imposterai il terzo che tanto aspettiamo?
Deve essere una per forza in quel caso opterei Raffaella, altrimenti tutte e 3 assime
Quando imposterai il terzo che tanto aspettiamo?