quando terminai la doccia e mi fui rivestita , non pensavo che a tornare in negozio in fretta prima dell’apertura: uscii da quel palazzo desiderando di non rimetterci mai più piede nè altro .
Nella strada , pensando a ciò che era successo al mio immenso ( almeno per me) culone , credevo che tutti si girassero per guardarmelo e magari commentare : ma guarda quanto lo ha grosso! di sicuro glielo hanno fatto di recente!
Ma non doveva poi essere vero che si vedesse, almeno lo speravo. Arrivata in negozio aprii , intanto Marco prima delle sei di sera non sarebbe arrivato ,mentre la commessa sarebbe giunta di lì a poco: così ebbi modo di ritirarmi un momento in bagno e sentire se il buchino era ancora aperto o no…ed era ancora dilatato.
Terminata la verifica intima, uscii dal bagno e vidi attraverso la vetrina la commessa che apriva la porta: le dissi che sarei andata a fare delle commissioni e che non sarei stata in negozio per la chiusura e di riferire a mio marito che lo avrei aspettato a casa. Non volevo chiamarlo al cellulare perchè forse la mia voce avrebbe tradito che c’era qualcosa che non andava, e , avviandomi verso casa, pensavo a che scusa potevo avanzare per giustificare quello che , a tutti gli effetti, era stato un tradimento.
Tornata a casa mi rifecii un’altra doccia, reastai in vestagli, e preparai una cena veloce: alle ventuno minuto più minuto meno sentii che la porta di casa si apriva e Marco che , entrando , salutava.
Ciao Monica! Come va? tutto bene? che bel profumo!
risposi io con delle parole scontate: il mio o quello della cena?
E lui altrettanto scontato: tutti e due ,lo sai!
Che seccatura le cose ovvie mah!
Mi cambio e arrivo in un attimo mi disse dopo aver appeso la giacca e dirigendosi verso dalla camera da letto.
Senti dissi io devo dirti alcune cose ma non volevo farlo in negozio.
Che c’è disse lui è successo qualcosa con la banca? Lui pensava solo al lavoro e ai soldi , sia da dare che da incassare.
No niente dissi io nulla di grave o cui non ci sia rimedio , è una cosa più nostra che del negozio ..ma la banca in qualche modo c’entra.
Dimmi disse lui mentre seduto sul bordo del letto si toglieva le scarpe.
Ecco vedi …ti ricordi che circa due settimane fa ci hanno concesso quell’extra fido in banca…
sì disse lui certo:sei andata a parlare con la direttrice e te lo hanno concesso no?
Non è proprio andata così però..ecco ,vedi ,io non te l’ho voluto dire subito ma..
ma che cosa? fece lui con impazienza visto che tardavo a terminare la frase.
ecco per avere quell’extra io sono dovuta andare a letto con un uomo! un uomo ce non sei tu è chiaro sennò lo sapresti!
Ah! bene bene bene fece lui che ,nel frattempo era rmasto in mutande e canottiera.Così sei andata a letto con uno e hai avuto l’extra fido: è così vero? non ho capito male?
Esatto è così! Non girarci tanto intorno Marco: se vuoi me ne vado di casa oggi stesso! Inatanto quello che dovevi ottenere lo hai ottenuto, il fido a te interessava no?Ricorda che comunque è concesso fino al 31/ 12 dopo di che ti devi dare da fare, anzi ti devi ddare da fare prima.
No no no cocca! tu rimani con me: ho un bel piano per noi due: intanto potresti raccontarmi come sono andate le cose, e poi possiamo fare anche qualcosa insieme noi due.
Che vuoi dire ? Che non sei arrabbiato? non ti incazzi?
No assolutamente! In fondo ho sempre desiderato che tu andassi con un altro , anzi mi conferma alcune cose: la prima è che sei una donna che ,anche se pientotta e cicciottella piace; poi che se usi bene le tue arti puoi fare molto per il negozio e per noi due:in fin dei conti hai un bello sguardo con quei tuoi occhi verdi, un bel seno che piace , e quel fondo schiena ( culone semmai !feci io) ch eattira gli sguardi degli uomini … e anche di qualche donna.
Senti non vorrai che mi metta a fare la puttana vero?
Ma no che dici? Dico solo che qualche scollatura in più e qualche sguardo un poco malizioso e …forse vien fuori qualche affare e riusciamo anzi a mettere in sesto il negozio. Beh? che ne dici? affare fatto?
Ma intanto adesso rifarai con me tutto quello che hai fatto con il tizio : va bene?
Gli dissi : senti ci devo pensare un pochino perchè ,anche se a te sembrerà facile ed eccittante , per me proprio non lo è stato! ( E intanto che parlavo si avvicinava verso di me)
Se l’ho fatto ecco l’ho fatto per salvare la baracca: a me di lui non me ne importava niente e neanche adesso me ne importa.
E mi disse, mentre mi prendeva per i fianchi e mi stringeva verso di lui per baciarmi, lo aveva grande? com’era ? dai dimmelo! e intanto mentre mi baciava sentivo la sua erezione verso il mio sesso che , pian piano , cominciava a reagire anche lui, forse sollecitato dal ricordo e forse stimolato dall’erezione di Marco: strano ma entrambi eravamo stimolati lui dalla fantasia , dall’immaginarmi presa da un altro e io stimolata dalle sua braccia, dal ricordo del sesso di Toni ( del secondo incontro a tre, con Paolo e Toni, non ne avrei parlato almeno per il momento).
Vieni sediamoci dissi io ,anche per togliermi un peso, ti faccio vedere come sono andate le cose.
E così terminai di spogliarlo e, abbassandomi su di lui , che nel frattempo si era rimesso in piedi, cominciai a prendere in bocca il suo cazzo e a slinguarlo per benino come non avevo mai fatto.
Marco mi diceva brava continua così , e mi incoraggiava, anche se non avevo bisogno di incoraggiamento perchè , per me e per lui , era una liberazione: io ch evenivo “accettata” anche se ero stata con un altro e io che accettavo il fatto che lui mi “voleva desiderata da altri uomini” e anzi mi incoraggiava verso quella strada!
Ripeteva così così brava ! fino a quando venne tra le mie labbra che erano gonfie per l’uso e l’abuso dei tre uomini che avevo soddisfatto…senza però essermi soddisfatta io!
Ora tocca a te Marco perchè, dopo che sarai tornato in forma dovrai prendermi e farmi godere dissi io:
puoi cominciare come ha fatto lui leccandomi per bene la figa che ,come saprai, è stata depilata per festeggiare no?
Marco a questo punto mi aiutò a levarmi la vestaglia e mi abbassò con delicatezza le mutandine e , abbassandosi questa volta lui verso il mio sesso , ci infilò “a razzo” la lingua, cominciando a leccare con movimenti circolari e spingendo , di tanto in tanto, la punta della lingua per iniziare una penetrazione, anticipo di quella che aspettavo dal suo cazzo che , speravo prima o poi si riprendesse così da penetrarmi per bene: Marco non era mini dotato ma , immaginavo io , nella media e di sicuro in condizioni da farsi apprezzare. Mentre si dava da fare con la lingua gli chiesi di accarezzarmi il seno che era rimasto libero e desideroso di essere toccato: ci mettemmo sul letto in posizione del 69 in quanto volevo stimolarlo affinchè il suo cazzo riprendesse subito forza equindi essere penetrata: venni però prima sotto i colpi della sua lingua e il frugare delle sue dita e fui comunque soddisfatta della prestazione orale di Marco.
Ormai ero però esausta e forse anche stufa del sesso ,e così chiesi e ottenni una tregua: a patto di continuare il racconto e rivivere con lui le performances del tradimento e non solo…
( fine prima parte: il lavoro mi chiama e non voglio annoiarvi scusate)
Cenammo parlando poi del più e del meno ( io ) e di lavoro, come sempre, Marco.
Sapevo che sarebbe arrivato al dunque, e il suo dunque erano delle condizioni per gestire , lui però, il menage. Ecco le sue condizioni: sia io che lui potevamo , se del caso, andare a letto con chi volevamo e cercare di rendere, eventualmente l’amplesso, produttivo per il negozio e per i nostri affari.
Per me nel complesso la cosa si poteva anche fare, anzi ero io che lo avevo già fatto: lui disse che , se la cosa non mi avesse dato fastidio, potevo anche andare con qualche donna: gli feci eco io, dicendogli che anche tu Marco ,se vuoi , potresti andare con qualche uomo no?
E lui di rimbalzo: ma sei matta? a farmelo mettere dietro?
E perchè no, gli dissi , se il tizio magari ti compra dei mobili poi? Lo faresti per il bene della tua ditta!
Pensaci potrebbe anche piacerti , anche se a me quando me lo facesti tu mi fece male , ricordi bello?
E va bene disse lui se tu vuoi fai quello che ti pare , vai con chi vuoi, io con gli uomini non ci andrò stanne certa.Però adesso andiamo di là in camera e continua il racconto , anzi farai come hai fatto con lui, e dimmi, fece ancora mentre mi tirava quasi per un braccio per accelerare i miei movimenti, come era lui? alto, grosso, calvo su dai dimmi di lui che sono curioso.
Stai calmo mi fai male con il braccio!!
Lui si scusò accarezzandomi la testa e si tuffò nel letto .(Peccato pensai io che non avesse sbattuto la testa).
Ora rifarò un po’ tutto quello che abbiamo fatto io e il tizio: sì lo chiamerò così perchè tu non devi sapere chi è e non voglio che lo sappia, ok???
Vieni quì aggiunsi lui si avvicinò e cominciai a spogliarlo del pigiama, prima la parte di sopra, poi tolsi anche la canottiera, e gli passai di dietro per baciarlo lungo la schiena mentre gli dicevo :non immagini come sia stato bello spogliarlo, noi è anni forse che non ci spogliamo a vicenda. Sempre da dietro con le mani gli abbassai i pantaloni e poi anche le mutande e , mi curvai per passare con la testa tra le sue gambe , che nel frattempo aveva allargato, cosi che potei leccargli i testicoli: lui intanto cominciava, per fortuna, a reagire con dei gemiti di piacere che diventarono poi degli ah ah ah quando ,per sua e mia fortuna passai davanti a lui per predergli il sesso in bocca.
Il racconto aggiunto alla sua immaginazione ( non gli avevo descritto il tizio infatti) avevano contribuito a rendere il suo cazzo più grande del solito, almeno in grossezza di sicuro. Finalmente si accorse che esistevo anch’io e si diede da fare per spogliarmi della camicia da notte, che cadde a terra in un baleno slabbrandosi ( come mi notai con la coda dell’occhio): il mio entusiasmo scemò subito allorchè prese a muovere il bacino come se , invece della bocca, avesse il cazzo in figa e dopo pochi istanti venne dentro la mia bocca e si soddisfò.
Ora tocca a me però dissi io, tornando dal bagno dove avevo sputato il risultato del suo piacere e mi ero sciaquata un attimo la bocca; che schifo pensai come è dolce quella roba chissà come fanno certe a mandarla giù.
Mi sdraiai nel letto e Marco si degnò di chinarsi a tra le mie cosce e iniziò a leccarmi per bene la figa che era ancora asciutta e si stava , per ora , bagnando solo per via della sua saliva: per eccitarmi e preparami alla sua penetrazione glielo presi in mano e cominciai a giocarlo tra le dita di una mano, liberando la cappella , come se dovessi masturbarlo: stetti zitta per non eccitarlo troppo , non volevo che mi venisse nella mano, ma nemmeno che restasse moscio.Per fortuna rispose dopo alcni minuti agli stimoli, cosa che toccò anche a me, e lo dimostrai muovendo per bene il bacino, mentre lui cercava di farselo riprendere in bocca, ma io lo respinsi: avevo la figa da soddisfare e così lo feci sdraiare di schiena nel letto e mi piazzai sopra di lui, ma voltandogli le spalle, così poteva vedere per bene il mio culone ( che sembra attirare tanto gli uomini) e io mentre cavalcavo la sua asta che era ben dura, mi toccavo il sesso per aumentare le sensazioni di piacere: dopo un po lui venne dentro di me io ero ancora bisognosa di stimoli e lo costrinsi a leccare la figa che gocciolava del suo sperma : per aumentare il ritmo delle sue leccate gli dissi : pensa se un altro mi avesse preso poco fa lì, la cosa ti farebbe piacere ti ecciterebbe?
E lui rispose : sì sì certo.
Dopo questa conferma venni anche io stringendogli la testa tra le mie gambe.
Dopo che lo avevo liberato dalla mia stretta, restai immobile con il liquido che fuoriusciva dalla mia figa
e ripensavo che , alla fine, solo Marco mi aveva fatto godere.Sì è vero che avevo avuto ciò che ci serviva e grazie alle mie prestazioni e al tizio a cui piacevano le donne pienotte e col culo grosso, però
per ora solo Marco mio marito mi aveva dato il piacere, almeno quel tipo di piacere cui ero abituata.
Certo avevo anche scoperto che è bello spogliare un uomo ma…
pensavo anche se e quando ne avrei dovuto spogliare un altro per necessità e non per il mio piacere:
che le cose si potessero conciliare e andare d’accordo? e se invece di un uomo avessi dovuto spogliare una donna?
Mentre avevo questi pensieri nella mia testolina vidi che Marco si era addormentato (ma quanto tempo era passato???) e decisi di entrare anch’io nel mondo dei sogni, sperando che i miei ultimi pensieri , e soprattutto l’ultimo , non dovessero mai diventare realtà.
iset60