Tutto comincia in una serata autunnale: sono fuori città per lavoro per qualche giorno, tempo da schifo e me ne resto in albergo. Dopo cena mi metto a chattare, cosa che non faccio mai perché a casa con la famiglia non è pensabile.
Clicco un nick interessante e cominciamo a parlare: dopo un’oretta circa mi rendo conto, al pari del mio interlocutore, di star chattando con un uomo (avevamo due nick neutri, per cui era facile confondersi). La conversazione però è gradevole, a tratti spiritosa, per cui continuiamo fino alla fine
trattando per sommi capi anche della nostra vita privata.
A fine serata i saluti di rito: il mio interlocutore però mi chiede se mi va di sentirci la sera successiva ché si è trovato bene ecc…
Francamente non mi va di passare un’altra serata a chattare con un uomo ma lascio la porta aperta: se non troverò di meglio da fare mi connetterò l’indomani.
E così faccio: riprendiamo a parlare amabilmente ma ad un certo punto della serata lui sposta l’attenzione su un argomento strano: sua moglie.
Io lo ascolto e cerco di capire dove vuole arrivare anche se l’istinto mi dice che si sta per profilare qualcosa d’interessante: sono una coppia sulla quarantina, come me, persone di cultura, molto uniti, reciprocamente fedeli, bimbi ormai grandi, evidentemente tentati da una nuova esperienza.
Ci aggiungiamo a messenger e nelle mie rare serate libere ci sentiamo: lui sta coinvolgendo la moglie in questo gioco cui lei è molto restia, benché a livello teorico molto intrigata.
Si capisce però che la lavora ai fianchi perché una sera decide di rompere gli indugi: mi chiede senza mezzi termini se mi va l’idea di scoparmi sua moglie con lui presente.
Mi va.
Mi detta le condizioni: ci vederemo in un albergo di una grande città a metà strada. Porterò a cena sua moglie per conoscerla con lui presente. Lui sarà sempre presente. La cosa si può interrompere da entrambe le parti in qualsiasi momento. Lei non è ancora così decisa…Se le cose andranno bene si proseguirà in albergo: prenoterà nello stesso albergo. Non vuole un bull ma un uomo che sappia interpretare con discrezione i gusti suoi e della moglie.
Mi sta bene: non mi sento bull ed è la situazione in quanto tale ad intrigarmi.
Detto le mie condizioni: lui sarà sempre presente ma rimarrà in silenzio. A cena si siederà ad un tavolino accanto al nostro e ascolterà passivamente i discorsi guardandomi corteggiare, senza interferire, sua moglie. Dopo cena, se le cose vanno per il verso giusto, si proseguirà nella mia camera. Lui se ne starà zitto a guardare e non potrà partecipare in alcun modo.
Ovviamente la serata potrà essere interrotta, se non sono convinti, in qualsiasi momento.
Ci deve pensare.
Mi dirà che è d’accordo in capo a qualche giorno.
Arriva il giorno dell’incontro.
Ci conosciamo nella hall dell’albergo alle 19 per prendere un aperitivo prima di uscire.
Sono l’unica coppia presente per cui vado a botta sicura: un disastro.
Mai vista gente così rigida e impettita.
Lei non sarebbe una brutta donna se non fosse vestita per una soireé di un circolo di anziani a Montecarlo. Ed è truccata anche peggio: è evidente che ha cercato di essere vistosa ma è tutto sbagliato; anche perchè io sono in jeans e scarpe da ginnastica…
Ma si prosegue.
Il ristorante l’ho scelto io che conosco la città e ho prenotato due tavoli vicini.
Lei è forse la peggior conversatrice in cui mi sia imbattuto: è impacciata, evita gli sguardi diretti o abbassa gli occhi quando la guardo. Tortura il tovagliolo con la forchetta ed è totalmente a disagio.
Lui al tavolino accanto è imperscrutabile ascolta e guarda altrove.
Ad un certo punto ho quasi la voglia di interrompere la serata e tornare da solo in albergo.
Ma tant’è finiamo la cena.
Pian piano il vino però inizia a fare effetto: lei accenna addirittura due risate.
Io le prendo la mano: non la tira indietro.
Comincia a guardarmi negli occhi.
Donna affascinante a suo modo, potrebbe essere la mia prof. di matematica del liceo ma ha decisamente un bel paio di tette che ora, ormai a suo agio, non si cura di nascondere.
Chiedo il conto che arriva: lui, molto signorilmente, lo sottrae da nostro tavolo e va a pagare.
Approfitto per spostarmi verso di lei che sta al gioco.
La bacio dall’altra parte del tavolo.
Lei ricambia.
Bel bacio.
Non so se lui vede.
Si esce e si prende un taxi: lui davanti, noi due dietro.
Le metto la mano sul ginocchio. Lei me la stringe.
Risalgo verso l’interno della coscia. Lei lascia fare.
Il gioco è cominciato. Sposto con decisione la mano tra le sue gambe.
Me la trattiene: ma a me sembra più un pro forma.
La forzo e lei sposta la sua mano: allarga impercettibilmente le gambe.
Perfetto.
Si sale in camera mia: lei è brilla ed eccitatissima.
Lui non si capisce.
Lascio aperta la porta del bagno con la luce accesa e spengo le altre luci.
Lui si accomoda sulla poltroncina.
Io e lei in piedi alla finestra: ci baciamo. Piace molto baciare alla signora e del resto bacia benissimo.
Non ho nessuna fretta, sono a mio agio e anche lei.
Inizio a frugarla per bene sotto il vestito: reagisce perfettamente.
Le scosto gli slip: è un lago.
La faccio sdraiare sul letto e inaspettatamente irrompe il marito: – Per me basta così ‘ dice.
Io resto sorpreso almeno quanto la moglie.
Attimo di silenzio: mi alzo e mi ricompongo.
Lei visibilmente contrariata. Lui mi chiede se posso lasciarli un attimo da soli.
Non c’è problema. Esco sul pianerottolo.
Discutono una decina di minuti.
Lui esce sbattendo la porta e mi passa davanti senza nemmeno guardarmi.
Lei riapre la porta e mi fa entrare: credo stia per piangere.
La abbraccio.
E’ stato lui a convincermi ‘ mi dice. – Io non volevo. Ma adesso che sono qui voglio andare fino in fondo –
Ne sei convinta – chiedo ? –
Sicura. Costi quello che costi –
La bacio. Le sfilo il vestito e la porto sul letto: in un attimo sono dentro di lei.
Lei è fuoco: oltre ogni aspettativa.
Calda e insospettabilmente disinibita.
Le piacciono le maniere decise ed anche questa è una bellissima sorpresa: io non mi faccio supplicare.
La mordo, le tiro i capelli, le massacro le tette.
Capisce che sono eccitatissimo: – Ti voglio bere ‘ mi dice, e senza nemmeno darmi il tempo di rispondere mi ritrovo dentro la sua bocca che mi fa venire.
Tantissimo.
Restiamo abbracciati sul letto come due amanti: ha fatto bene ad uscire il marito penso tra me e me.
Si stringe a me e forse ci addormentiamo pure qualche momento.
Poi riprendiamo a baciarci con foga: tutto molto chiaro.
Ho le istruzioni per l’uso e la sua assoluta complicità.
Assoluta padronanza di lei e totale disponibilità da parte sua.
Abbiamo continuato fino alle 5 di mattina senza un attimo di pausa finché lei mi ha detto: – Adesso voglio che mi vieni dentro -.
Così è stato con un orgasmo che ha travolto entrambi lasciandoci sfiniti uno tra le braccia dell’altro.
Una cosa molto diversa dall’incontro che avevo immaginato.
Siamo rimasti così in un dormiveglia che sarà durato fino alle 8 del mattino.
Poi lei si è alzata e rivestita.
è venuta a darmi ancora un lungo bacio e mi ha detto: – Grazie –
io mi sono voltato dalla sua parte del letto per sentirne ancora l’odore e mi sono addormentato.
L’indomani non c’erano saluti da fare. Ho fatto le mie valige e sono ripartito.
Dopo una settimana circa ho ricevuto una mail dal marito: si scusava per la sua maleducazione.
Mi raccontava che dopo aver girovagato un po’ era andato nella sua stanza, confinante con la mia, ed aveva usato il fondo del bicchiere per sentire me e sua moglie fare sesso.
Suppongo, ma è una mia illazione, che si sia masturbato fino all’alba.
Mi aveva infine ringraziato dicendomi che gli avevo regalato una delle notti più belle della sua vita.
Questa è stata la mia avventura senza aggiunte o limature: proprio come l’ho raccontata.
Non essendo uno scrittore professionista accetto critiche, suggerimenti, commenti…
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