Era una fredda giornata invernale, per il sentiero non c’era anima e io stavo vagando in cerca di un riparo. Finalmente vidi una baita e infreddolita entrai, tentai immediatamente di accendere un fuoco e appena riuscii vidi un uomo, al momento mi spaventai, poi calmandomi mi avvicinai a lui > appena alzò la testa vidi che indossava in passamontagna e mi rispose in spagnolo che andava tutto bene, ma che aveva freddo, immediatamente gli sorrisi, mi eccitavano gli spagnoli, e gli diedi la coperta che avevo nello zaino, immediatamente senza pensarci due volte si alzò spogliandosi, era alto circa un metro e novanta e appena rimase spoglio capii che doveva essere anziano, aveva i peli del petto canuti, ma nonostante l’età apparente era muscoloso, ma ciò che attirò la mia attenzione era ciò che aveva tra le gambe, aveva un attrezzo enorme, a riposo gli giungeva a mezza coscia, lui si accorse che lo osservavo, interessata, ma non fece nulla per coprirsi, anzi divaricò leggermente le gambe, come per mettersi meglio in mostra, così fui costretta ad abbassare lo sguardo, poi cominciò a parlarmi con un italiano quasi perfetto > sorrisi e mi sedetti, immediatamente si mise accanto a me appoggiandosi una sua possente mano sulla gamba, non ebbi il coraggio di spostarlo e rimasi in imbarazzo > la mia provenienza parve risvegliargli dei ricordi e sorrise > annuì e cominciammo a parlare di lirica e cominciò ad esaltarsi, notai che mentre parlava si stava eccitano, infatti oltre alla velocità con la quale parlava la coperta in cui era avvolto non riusciva a nascondere la sua virilità in erezione, immediatamente mi alzai, perché sentivo che cominciavo a bagnarmi, e il desiderio di mettere le mani su quel pezzo di carne turgido, mi stava facendo impazzire, lui se ne accorse infatti si alzò e cominciò a muovere dei passi verso di me e così cominciai a indietreggiare, non che non volessi, però non volevo mostrarmi così troia da offrirmi subito, ma lui cominciò a parlare e la sua voce calda mi mandò in estasi, all’improvviso senza capire come mi trovai con le spalle al muro e i pantaloni alle caviglie, mentre lui era davanti a me, la coperta che lo nascondeva alla mia vista era a terra e potevo osservare la sua stupenda persona > negai con il capo e lui avvicinò una mano al mio clitoride e cominciò a stimolarmi con foga istintivamente aprii le gambe > non ebbi più la forza di allontanarlo specialmente per quella mano sapiente ed esperta che mi stava già facendo raggiungere un punto di non ritorno, poi quando ero sull’orlo di un fantastico orgasmo lui si allontanò da me, lo guardai con gli occhi pieni di lacrime di desiderio, lui emise una risata fragorosa e parlò > non so cosa mi prese, ero abituata ad avere sempre la situazione in pugno e non fare cose a comando, ma come un’autonoma mi inginocchiai davanti a lui e cominciai leggermente a leccargli il grande, ma non voleva quello, infatti mettendo la mano dietro la mia nuca mi spinse il suo pene fino in gola, tentai di indietreggiare, mi pareva di soffocare, ma lui cominciò a muovere il bacino e scoparmi letteralmente la bocca mi veniva da vomitare, i conati erano sempre più frequenti, ma mi stavo eccitando, nessun uomo mi aveva mai trattato come lui in quel momento, lo sentii al limite e mi fece alzare, immediatamente mi spinse contro il muro e cominciò a succhiarmi i capezzoli aspettava che raggiungessi l’orlo dell’orgasmo e poi si fermava, poi dal nulla avvicinò il suo pene a me e con una mossa veloce del bacino mi penetrò violentemente, urlai per l’improvviso dolore, lui aspettò un istante che mi abituassi alla sua presenza dentro di me, poi cominciò a muoversi velocemente, mentre mi stringeva i glutei, lo stavo guardando negli occhi erano neri e tremendamente eccitanti, e guardandolo e sentendo il suo fiato caldo su di me, raggiunsi l’orgasmo, questa volta mi aiutò, infatti abbassò la bocca sul mio seno e appena raggiunsi l’orgasmo lui si tolse il passamontagna, rimasi allibita era l’uomo più bello che avessi mai visto aveva la folta canuta ma i suoi occhi avevano una piega gioiosa, ma ero rimasta allibita, perché sapevo perfettamente chi era e con un tremito nella voce lo interrogai > lui non smise di riempirmi con il suo possente sesso mentre scoppiò in una risata e con voce roca, dalla quale capii che era vicino all’orgasmo cominciò a parlarmi > sentii i suoi movimenti farsi più veloci e lo vidi alzare gli occhi verso il soffitto tentai di allontanarlo premendo le mani sul petto, ma improvvisamente sentii una scarica densa dentro di me e sentii il mio utero inondato di sperma e immediatamente uscì da me. Io mi accassciai al suolo e lui si sedette a gambe incrociate, non so come aveva il pene ancora eretto > lo guardai interrogativa, infatti mi trascinò in piedi e vedendo un tavolo mi piegò a pecorina su quello, pensavo che me lo volesse mettere da dietro, invece mi sbagliavo. Lo sentii sputare e insinuò un dito dentro di me mi fece male > lui rise > e lentamente insinuò dentro di me anche un secondo dito, tentai di allontanarmi, ma lui con voce imperiosa mi ordinò distare ferma e così feci la sua voce mi domava, poi lo sentii puntare il suo glande sul mio fiorellino senza nessun altro preliminare cominciò a spingere sentii il mio culo cedere sotto le sue spinte e immediatamente lo sentii entrare sentii un dolore lancinante e strinsi le mani sul bordo del tavolo, pensavo che fosse entrato tutto, ma quando mi accorsi che continuava a spingere capii che ciò che avevo dentro era solo la punta > ma lui non mi diede ascolto, così cominciai a tentare di allontanarlo mettendo una mano sulla gamba, ma non riuscivo così tentai di chiudere le gambe ma lui si incazzò di più > feci come mi aveva detto e dopo un po’ lo sentii tutto dentro ansimai e poi cominciai a scalciare come una forsennata, impalata da un membro di quelle dimensioni mi sentivo una vera puttana lui tentò di farmi calmare, e cominciò a massaggiarmi le spalle mentre cominciò a muoversi più velocemente e non so per quante volte raggiunsi l’orgasmo, non so per quanto tempo durò, ma fu un esperienza fantastica, poi si piegò su di me alitandomi sul collo e mi strinse il seno e finalmente venne e mi inondò le viscere di sperma ardente, poi ci sdraiammo sulla coperta e lo osservai accarezzandogli il ventre, ma lui indifferente si alzò, gli accarezzai leggermente la gamba > lui rise fragorosamente > e se ne andò lasciandomi sola.