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………….L’appetito sessuale &egrave un istinto molto forte della natura femminile, che ha come scopo di assicurare la fecondazione. La monogamia, imposta alle donne allo scopo di assicurare al maschio una discendenza certa, a cui devolvere la proprietà ed i vantaggi del suo status sociale, &egrave una condizione biologicamente innaturale.
Le prime società umane furono comunità matriarcali, dove il potere era femminile e dove ogni donna poteva accoppiarsi con chi voleva. Dei figli si riconosceva solo la madre, il padre non era identificabile.

Nella antica Persia, a corte, dopo il primo parto, sicuramente dovuto alla fecondazione del marito, alla donna era concesso di farsi chiavare dagli schiavi e dai domestici alla condizione del coitus interruptus, cio&egrave di un rapporto non fecondativo, al solo scopo di permettere alla donna soddisfazione sessuale. Nell’antica Roma, durante le feste dei baccanali, che duravano 5 giorni e 5 notti, la donna poteva farsi chiavare da chiunque, anche in strada o in pubblico, senza alcuna inibizione.
I costumi di molti popoli primitivi spiegano che presso gli indiani d’America non vi erano vincoli o limiti alla libertà della donna di accoppiarsi, ed in tal modo di cambiare ufficialmente partner; presso il popoli polinesiani la libertà della donna era assoluta per il persistere di costumi matriarcali.
D’altra parte &egrave ancora questa la ragione per la quale il tempo dell’orgasmo femminile &egrave più lungo di quello maschile e non si esaurisce immediatamente dopo l’orgasmo. Inoltre l’orgasmo femminile può essere raggiunto sia per eccitazione del clito, cosa che non avviene nel coito, sia, ma molto più raramente , anche per penetrazione, alla condizione che la penetrazione riesca ad eccitare il punto G che &egrave un plesso nervoso che si trova sulla volta della vagina. L’orgasmo maschile spegne la libido, e si ha una caduta di erezione; l’orgasmo femminile invece aumenta il desiderio e la disponibilità ad avere immediatamente un altro rapporto.
L’insufficienza del tempo dell’orgasmo maschile rispetto al tempo richiesto per l’orgasmo femminile provoca diversi fenomeni psicologici. Uno di questi fenomeni, molto frequente, &egrave il sogno di avere un rapporto con due uomini insieme, il modo da poter prolungare il tempo della penetrazione. Un altro fenomeno, abbastanza frequente, &egrave un status psicologico nel quale la donna gode a sentirsi troia, cio&egrave disponibile ad accogliere nella sua vagina quanti più membri maschili sia possibile.
– Professore, quindi la troia &egrave una condizione naturale per la donna?
– Si. Esprime la massima disponibilità a farsi chiavare da chiunque. In natura era una necessità e , difatti, nelle prime comunità umane una donna veniva penetrata da più individui di seguito, a volte dall’intera popolazione maschile del clan, inclusi il proprio padre, che le era sconosciuto, ed i propri figli, un’abitudine che fu anche delle matrone romane, le quali ‘svezzavano’ i loro figli maschi insegnando loro il sesso. In seguito si &egrave passati alla repressione dell’istinto riproduttivo femminile, imponendo che la donna dovesse ‘conoscere’ un solo uomo, il marito.
– Professore, e come spieghiamo il lesbo? si dice risalga all’origine dell’uomo.
– Il lesbo, il più delle volte, &egrave il prodotto della insoddisfazione sessuale femminile. L’organo del piacere femminile &egrave il clito, ma la penetrazione maschile lo lascia in disparte. Nel lesbo, invece, il clito &egrave l’oggetto fondamentale del rapporto; la pratica lesbica stimola il clito e provoca orgasmi certi, anche se questa pratica comprende la penetrazione con le dita o con oggetti fallici. Ma il lesbo non preclude alla donna il rapporto con l’uomo; nella omosessualità maschile, invece, si ha una vera e propria mutazione di ruolo. Il soggetto ‘paziente’, spesso non ha neppure erezione durante la penetrazione perché il piacere di essere penetrati non &egrave fisiologico ma psicologico. La donna si sente donna anche nel lesbo; l’uomo, che ha un ruolo passivo nella omosessualità maschile, non si sente uomo nel senso tecnico del termine.
– Professore, ma vi sono anche i bisex.
– Il bisex &egrave un soggetto la cui sessualità &egrave in migrazione dal ruolo maschile a quello passivo omosessuale. Vi &egrave un evidente conflitto tra le due cose e questo conflitto infine si risolve a vantaggio della omosessualità. I due desideri posso persistere per un certo lasso di tempo, ed il soggetto quindi svolge entrambi questi ruoli; ma alla fine prevale l’omosessualità, spesso versatile, ma infine passiva per l’amore del soggetto verso il pene maschile.
E’ significativo, a questo proposito, il fatto che la stimolazione dei capezzoli porti il soggetto bisex a raggiungere un grado di sensibilità anche maggiore di quella femminile sui capezzoli e che questa sensibilità, se stimolata, faccia insorgere nel soggetto il desiderio di essere penetrato. La prova &egrave che il soggetto maschile, se sapientemente stimolato, si dirige verso l’omosessualità e raggiunge brevemente e facilmente un punto di non ritorno.
– Quindi professore, la penetrazione anale non dà piacere fisico?
– In alcuni casi ,si. Un eccesso di eccitazione dovuta a penetrazione anale può provocare un orgasmo spontaneo, il caso più frequente &egrave la masturbazione mentre il soggetto &egrave penetrato. Poi vi &egrave il postillonage.
– Cos’&egrave?
– In medicina viene chiamato “mungitura della prostata” e viene utilizzato pr svuotare la prostata. Ma &egrave anche una tecnica erotica molto raffinata; consiste in una penetrazione misurata il modo che il glande maschile sfiori la prostata: se fatto ad arte può provocare orgasmi spontanei. La penetrazione anale femminile, se fatta ad arte, può provocae un orgasmo fortissimo alla donna; &egrave una tecnica difficile, si tratta di pressare il retto verso il basso in modo che la pressione comprima il pinto G nella vagina. Accade sempre nel caso di una doppia penetrazione vaginale-anale alla donna da parte di due soggetti maschili dotati, ma anche un solo soggeto, se conosce la tecnica della penetrazione anale femminile può ottenere un risultato simile. L’uso di intrusori artificiali non consente di avere lo stesso effetto.Ma , ripeto, in tutte e due i casi di penetrazione anale, maschile e femminile, &egrave necessario che l’attore conosca esattamente di quanto &egrave necessario penetrare, mediante tastazione digitale. Ma tutti i soggetti maschili, occorre precisare, ricevono piacere se durante il rapporto orale la donna li penetra analmente.
– Anche i maschi?
– Si, certamente, se vincono l’inibizione a farsi penetrare. Di solito questa penetrazione digitale viene fatta durante il boccheggio con indice e medio e tenendo le dita incrociate il modo da aumentare la dilatazione anale. In queste condizioni l’orgasmo maschile diviene più intenso e più prolungato. Ma c’&egrave da dire, però, che questo esercizio attiva la parte femminile della psiche maschile; un esercizio costante di questa pratica ingenera nel maschio il desiderio di essere penetrato dal pene maschile.
– Vale a dire che il maschio si arricchiona?
– Il termine non &egrave scientifico, ma possiamo tollerarlo in quanto rende bene il concetto.

Autore Pubblicato il: 7 Giugno 2017Categorie: Interviste Erotiche0 Commenti

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