Bukkake con i trans
Un mio sogno erotico, essere al centro dei trans.
Un mio sogno erotico, essere al centro dei trans.
Ormai tutto era pronto, la formula perfezionata e la sostanza sintetizzata a dovere; mancava solo la prova sul campo.
Natale è passato. L'Epifania è passata. Le feste sono passate.
Ancora una volta Girolamo mi sorprende, stavolta mi mette a pancia in su e mi scopa sul davanti, pure lui è al limite, lo intuisco bene, pochi nerboruti affondi, ed ecco che pure lui mi riverisce a dovere. Io lo assecondo, lui estrae il cazzo dalla fica, mentre io favorendolo lo masturbo fino a quando non lo faccio sborrare di gusto, intanto che mi sommerge subissandomi e gemendo con il suo consistente e abbondante fluido la pancia e la fica. Io m’abbandono al visibilio di quel meraviglioso incantesimo, di quello sbalorditivo e impensato benessere corporeo, mentre Girolamo accostandosi a me, mi occulta al mondo con la sua corporatura, custodendomi da tutto e salvaguardandomi da tutti.
Alla fine, quello che rischiava di accadere, accadde. Mia moglie Laura era rimasta incinta di Roberto..
Il giorno dopo, come programmato, somministrai il mio siero a Laura mentre ancora dormiva,,
Lilly ha un figlio che incontra Gvina al mares. Le due sono amiche e vicine di casa. Gavina avvia il giovane alla perversione facendosi scopare mentre racconta le sensazioni al marito in diretta telefonica. Poi Lilly si confessa con lei perché vuole restare incinta ed organizzano una serata per far sì che lei venga fecondata.
Andrea in cuor suo bramava e fremeva focosamente d’unirci e di scopare a tre, io in quell’istante restai sgomenta, manifestamente smarrita, francamente sbalordita e assai sconcertata senza dire nulla. Com’era fattibile e realizzabile tutto ciò? Forse io non ero stata sufficientemente valida ed efficiente, non ero stata pienamente all’altezza per placare i suoi bramosi bollori, i suoi lussuriosi slanci assieme a suoi depravati, maniaci e istintivi ardori di maschio? Ponderai rimuginando a svariate vicende, dopo lei, in silenzio, iniziò a sfiorarmi la cute procurandomi una leggera frizione che m’ammansì sedandomi, in seguito iniziò a manipolarmi la testa con perizia, dopo passò alla chioma, intanto io mi distesi sul canapè rasserenata.
Si tratta del capitolo iniziale della serie di racconti già pubblicata e che mancava.
Giulia ha 45 anni. È la direttrice di un’azienda “di famiglia”. Nel senso che il marito, per motivi fiscali, le ha intestato una azienda. E ufficialmente la dirige. È in vacanza e sta facendo una doccia. Sabrina è la figlia del marito. Ha 21 anni. Dopo aver completato la scuola privata in quel di Milano si è trasferita in un’università privata svizzera assieme al suo gruppo di amiche con cui condivide l’esperienza educativa fin dall’adolescenza. È una ragazza molto sportiva, come le sue amiche. Nella sua esperienza educativa ha sviluppato solamente vizi, ozio e crescenti necessità di esposizione. Oltre alla sua passione per il nuoto: le spalle larghe accolgono dolcemente ogni giorno i suoi capelli finemente curati, lunghi fino a metà della schiena, biondi. I seni sodi quasi non risaltano rispetto al fisico asciutto, denso di muscolatura tesa, turgida. Gli occhi verdi osservano il mondo svogliatamente, ogni volta. Anche questa mattina, mentre attende che la matrigna esca dalla doccia.