Vociferazioni sterili [Autobiografico]

Dicevano ripetendo peraltro come dei dischi rotti, che per entrare nelle tue intime e accoglienti grazie, era più opportuno se fossi stato un avvocato o un medico, essere in possesso di un’auto sportiva molto costosa, frequentare un ristorante di fiducia per offrirti una cena intima a lume di candela, con il cameriere lì dinanzi soltanto a disposizione per noi, avere la musica classica in sottofondo e come ciliegina sulla torta, in ultimo un dopo cena frequentato da personaggi di grosso spessore. Ma allora, perché? Per quale ragione, adesso ti stai muovendo come una gatta sopra di me, gemendo focosamente e bisbigliandomi ardentemente parole arroventate, lascive e scurrili, senza che io t’abbia dispensato nulla di tutto questo? Per quale motivo, sento i brividi quando i tuoi capelli neri mi sfiorano il viso, la pancia e le gambe? Perché sobbalzo a ogni tua carezza e non riesco a non guardarti, mentre con i baci mi benedici la pelle?

Di |2020-01-14T16:28:07+01:0014 Gennaio 2020|Racconti Erotici|

Sventatezza succulenta

Il cielo di Firenze attualmente era uno spettacolo con i fuochi d’artificio e nell’appartamento di fronte si poteva osservare un gruppo di ragazzi ballare tra i palloncini colorati e le luci psichedeliche. Clotilde avvertì l’uomo dietro di sé, s’appoggiò contro con le mani per stringerla tra il suo corpo e il davanzale, lì in quell’istante colse tutto il suo desiderio. Lui le parlava piano quasi alitandole sul collo cercando di sciropparsi il suo profumo, lei per la circostanza rimase immobile e lasciò che salisse con la mano sopra le sue ginocchia, lungo le cosce, che le sfiorasse di proposito l’elastico del reggicalze e che arrivasse lì tra il pizzo della tutina tra quei morbidi e foltissimi peli scuri.

Di |2020-06-17T09:02:57+02:009 Gennaio 2020|Racconti Erotici|
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