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I miei faggi, così alti
e grandi,
quanto un sogno!
Loro
sono tutto il mio ricordo.
La voce degli uccelli,
un sospiro,
un bacio,
un addio’
Oh, no, no, no,
tu non sai,
ma non li rivedrai mai,
perché non fioriscono più
se non nel ricordo bianco
del mio passato infranto.
E la loro voce mi raccontava
di fantasmi amici,
che piangevano nella bufera,
di una vecchia fattucchiera’
No, mai più,
non più’
I miei faggi sono morti,
si &egrave alzato il vento,
li ha sepolti.
Oh, i miei sogni!
Ricordi!
Molti
furono i giorni
trascorsi,
il tuo pianto era il mio pianto,
il tuo istante era il mio istante,
la bella mano sul tuo petto ansante,
ma ritorneranno, sì, i miei boschi,
il grido triste della capinera
amica della strega,
ancor si leva,
nella breva’

Autore Pubblicato il: 22 Gennaio 2007Categorie: Poesia Erotica0 Commenti

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