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Il mio Pinocchio di legno
&egrave morto.
L’ho affidato a mani turchine
e di fuoco,
che l’hanno cullato
nel loro abbraccio
crudele
e appassionato.
Pinocchio,
Pinocchio,
dove sei?
Risponde soltanto
la voce delle fiamme,
tremenda
e tanto, tanto fredda.
In essa
trema il ricordo
dei tuoi occhi d’argento,
candidi e languidi.

Autore Pubblicato il: 3 Febbraio 2007Categorie: Poesia Erotica0 Commenti

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