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Vide per caso; l’uomo stava poggiato al muro, aveva il suo grosso cazzo fuori e Sara si inginocchiò, glielo prese in bocca e muoveva la testa. Poi vide l’uomo contrarsi e Sara che sputava.

Sara era la domestica di casa, una donna di paese. Sua madre la chiamava quando si trasferivano in campagna per l’estate. Era magra, bruttina in volto, ma aveva modi molto affettuosi con lui. Durante l’estate dormiva in casa con loro per non dovere andare e venire per i 15 kilometri che distava i paese. Non aveva marito, viveva in paese con i vecchi genitori e lavorava come poteva per far quadrare le spese.

Ripensò a quello che aveva visto, il cazzo duro e forte dell’uomo, Sara che lo imboccava  e lo succhiava. Non capiva perché gli era piaciuto vedere tutto. Era pomeriggio, faceva molto caldo e lui stava solo coi pantaloncini a prendere il sole sulla sdraio.

– Vuoi qualcosa da bere, Nico? – le chiese Sara – Ti porto una limonata.

Quando tornò con la bibita lui la guardò intensamente e lei gli chiese:

– Perché mi guardi così?

– Beh, ti ho vista.

Sara capii subito, si mise il dito sulla bocca per fargli cenno di tacere.

– Tu dov’eri? – gli sussurrò – e che hai visto?

– Ho visto il cazzo di quell’uomo e tu che glielo hai preso in bocca.

– Sai tenere un segreto? Altrimenti tua madre mi manda via. Se tieni il segreto lo faccio anche a te; vedrai è bello farselo fare. Prometti?

Annuii e lei si tranquillizzò, si fidava di me.

– Stanotte vengo da te e te lo faccio. Aspettami.

Fu di parola. Nico dormiva al piano terra, i suoi genitori al primo piano. Sara entrò silenziosamente. Era quasi buio, solo la luna faceva filtrare un po’ di luce dalla finestra.

– Dai, Nico, fammelo vedere.

– Sara, io non ho un cazzo bello come quell’uomo.

– Si, è bello. E’ piaciuto anche a te vederglielo? Ma pure il tuo è bello così duro.

Gli fece un pompino appassionato, Nico non lo aveva mai provato e fu felice quando le  venne in bocca.

– Brava Sara, che bello.

– Sai che è più bello farlo che farselo fare? Lui viene di nuovo domattina, vuoi vedere ancora? Però non farti vedere da lui. Hai ragione, ha un cazzo molto bello.

Il mattino dopo Sara lo fece avvicinare di più al finestrino da cui lui li aveva visti. Disse qualcosa all’uomo nell’orecchio, lui tirò fuori il cazzo e lei lo masturbava lievemente; lei voleva accontentare Nico facendogli vedere come lo facevano. Poi lei appoggiò le mani sul muro, l’uomo le alzo la veste e Nico vide che la stava penetrando da dietro.

Più tardi, quando vide Nico gli chiese:

– Ci hai visti?

– Si.

– Lo vuoi fare anche tu così? Te lo faccio fare, stanotte. Hai visto pure il suo cazzo?

– Si.

-Ti è piaciuto? L’ho fatto apposta per fartelo vedere. E’ bello, vero?

Quella notte Sara sembrava più contenta. Si mise in ginocchio sul letto, gli pese il cazzo in mano e lo giudò ad entrarle nella fica. Nico ci mise tempo a venire e lei sembrava che le piacesse prolungare la cosa.

– Così è più bello per me. Sapessi come è bello farselo mettere così. Bravo Nico, mi hai fatto venire.

– Mi è piaciuto molto fartelo. Lo voglio fare ancora.

– Adesso è tardi e poi mi devo andare a lavare. Aspettiamo domani, te lo faccio fare di nuovo, promesso.

Il giorno dopo l’uomo non venne. In un momento in cui erano soli  Nico le domandò:

– Sara, ma che si prova a prenderlo in bocca?

– Ssss…. Attento, parla pianissimo. E’ bello quando l’uomo ha un cazzo così grosso, è bellissimo, quasi quasi…piacerebbe anche a te provarci.

Quella notte Sara gli volle fare il pompino; aveva detto solo un poco e poi facevano l’altra cosa, ma lo succhiava con grande passione, gli teneva in mano i testicoli e, quando sentì che lui stava per venire, gli mise la punta del dito nell’ano e tirava un po’ in basso.

– Ti è piaciuto di più così, vero? Ho voluto farti sentire un poco cosa si prova ad essere penetrati. Ti è piaciuto? Lo facciamo ancora così prima che me lo metti.

Ogni hanno d’estate, i genitori di Nico andavano ad un pellegrinaggio. Lui quell’anno non ne volle sapere di accompagnarli. Si trattava solo di due giorni e sua madre lo affidò a Sara con mille raccomandazioni. Loro sarebbero partiti la sera per essere al mattino alla processione.

– Stanotte siamo soli, Nico. Vuoi che faccio venire anche lui? Dai, ci divertiamo.

Dovettero aspettare le nove di sera quando l’uomo venne. Sara gli aveva raccomandato di non farsi vedere subito, doveva prima convincerlo. Andarono nella stanza di Sara e lei lasciò la porta aperta.

– Mario, devo far contento il ragazzo, a lui è piaciuto vederci. Dai, che fastidio ti dà? Lo chiamo, tu spogliati.

– Vieni Nico, non temere. Ti faccio vedere Mario.- e gli sussurrò – Vuoi vedere il suo cazzo? Dai, ti piace vederlo, che male c’è?

Mario stava disteso nudo sul letto, Sara gli prese il cazzo in mano e lo manipolava per farlo duro.

– Aspetta Maro, faglielo vedere; a lui è piaciuto vederlo.

Prese Nico per mano e lo fece avvicinare all’uomo . Poi gli sussurrò:

– Vuoi pure toccarlo? Dai, lui non ti dice niente.

 E prese la mano di Nico e gli fece toccare il cazzo dell’uomo.-

– Stringilo un pò, Nico, muovi la mano, dai, ti piacerà. Mario aspetta, poi ti facciamo vedere tutto.

Nico strinse il cazzo dell’uomo con emozione, gli venne una erezione a toccarlo, è mosso un po’ la mano a masturbare. Sara si era spogliata.

– Aspetta, Mario, voglio fargli vedere pure la mia fica.

Aprì le cosce, allargò i peli neri e allargò le gradi labbra. Poi Mario le fu addosso e la chiavava con brutalità finchè non venne. Nico se ne era andato nella sua stanza.

Dopo circa mezz’ora Entrò Sara.

– Se ne è andato, ora siamo solo io e te. Vuoi farlo? Aspetta, mi vado a lavare e tu spogliati.

Quando rientrò si tolse il vestito., Si mise in ginocchio sul letto, Nico non era ancora pronto, si era masturbato mentre loro lo facevano, eccitato dal contatto col cazzo.

– Ti è piaciuto toccarlo , vero? Pensaci, così diventi duro come prima.

La penetrò ma ci volle tempo per venire. Lei aveva una fica stretta, gli dava molto piacere. Nico la sentì respirare forte e mugolare.

– Ancora – diceva – fammelo ancora, sto per venire.

La sentì che si torceva sotto il cazzo, stava venendo e Nico resistette per farla venire. Poi gli bastò poco per venirle nella fica.

– Mi dai più piacere tu che lui, è la seconda volta che mi fai venire, ah, bello.

Asciugò il cazzo di Nico ed andò a lavarsi, nuda. Poi rientrò e si mise accanto a lui nel letto.

– E’ bello fra me e te – disse – lo farei sempre, tu non vieni presto presto, mi porti a venire. Ti ho sentito che mi aspettavi per venire anche tu dopo di me. Sei bello, innamori le femmine.

– Piace pure a me con te. Sai, tu ei la prima donna con la quale l’ho fatto. Con le ragazze non è possibile, non te la danno.

– Sai, ti ho toccato mentre toccavi il suo cazzo, eri duro, ti eccitava. Ti è piaciuto che te l’ho fatto toccare?

– Si, molto.

– Ascolta, vorrei farti provare un’altra cosa e non temere, lui ci sta oppure non gli faccio fare più niente. Voglio farti provare a prenderlo in bocca; sono sicura che ti piacerà da morire.

Mentre parlava, toccava il corpo di Nico, gli carezzava i capezzoli e lo accarezzava passando il taglio della nato tra le sue natiche. Poi cercò il suo ano e spinse la puta del dito dentro.

– Ti piace così? – ma non si aspettava risposta, sentiva cn la coscia che il cazzo del ragazzo si stava indurendo.

– Aspetta, Nico, te ne metto di più. Ti sta piacendo molto.

Si inumidì le  punte di indice e medio e lentamente  forzava per entrargli nel culo. Le muoveva e le spingeva finché il culo cedette e lei gli fece entrare le su dita dentro. Lui aveva il cazzo durissimo.

– Vuoi venire così? Con le mie dita nel culo? Si, tu vuoi farlo così.

Cominciò a fargli il pompino mentre con le dita lo chiavava nel culo, forte, spingendo le dita fino in fondo; lo sentì venire e si accorse di quanto gli era piaciuto dalla forza del suo orgasmo.

Prima di andarsene gli sussurrò nell’orecchio:

– Domani sera te lo faccio prendere in bocca, pensa al suo cazzo se ti viene di masturbarti.

– Cos’, Nico, fino ala gola e deglutisci, come se volessi ingoiarlo. Ti piace tantissimo, vero. Fai così succhia forte quando vai indietro e quando vai avanti fai passare i glande sotto il tuo palato.

Lo incoraggiava spingendolo un poco sula nuca affinché il cazzo dell’uomo arrivasse fino alla gola.

– Cos’, Nico, continua, lentamente e forte. Ti è venuto il desiderio di farlo venire? Fallo venire nella tua bocca, ti piacerà moltissimo.

E mentre lui lo faceva, lei lo inculava con due dita incrociate, forte, per allargarlo. L’uomo voleva sverginargli il culo e lei lo stava preparando, come erano d’accordo.

Il giorno dopo Sara gli sussurrò:

– Ti è piaciuto?

– Beh, si, mi è piaciuto.

– Ascolta .Nico. Il cazzo è bellissimo, soprattutto quando lo senti nel tuo corpo. Devi provarlo.

– Sara ma poi……

– Stasera, lui viene e tu te lo fai fare nel culetto, vero? Avanti, prometti, altrimenti lui non viene più. Oramai sei pronto per farlo. Starò vicina a te mentre lui te lo fa, non temere. Dimmi che vuoi farlo, coraggio, prometti. Stasera sarai sverginato.

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Autore Pubblicato il: 16 Settembre 2021Categorie: Racconti Gay0 Commenti

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