Leggi qui tutti i racconti erotici di: bruno55

Da quel giorno, Antonella e Orfeo si incontrano almeno due volte a settimana;

l’appuntamento e’ sempre a casa di lei, nel pomeriggio, quando lei ovviamente

ha il turno di mattina; di solito si vedono verso le 16 per avere almeno un

paio d’ore per scopare tranquillamente, considerando che Marco dall’ufficio

non rientra mai prima delle 19; se capita che Marco avverte che arrivera’ in

ritardo, i due ne approfittano per prolungare il piacere.

Nel contempo la signora non si sogna nemmeno di interrompere il flirt con il

suo collega omonimo del marito; anzi, le capita spesso di scopare la mattina

con lui e il pomeriggio stesso con Orfeo; il periodo in cui si credeva frigida

e’ un lontanissimo ricordo; si sente proprio una gran troiona da monta e se ne

avesse la possibilita’ passerebbe la vita con un cazzo dentro; nonostante sia

piu’ dotato dell’altro, ad Orfeo si concede quasi subito anche di culo, per

scoprire che anche cosi’ impazzisce di goduria.

Il tutto senza nessuna ombra di sospetto da parte del marito; Marco continua

a comportarsi sempre nello stesso modo con lei, ed il fatto che ormai non

gliela dia se non a distanza di almeno tre mesi tra un rapporto e l’altro,

sembra non scuoterlo piu’ di tanto; in questa situazione la troiona continua

la sua felice vita per altri due anni; finche’ un giorno succede il patatrac.

“Oooooaaaaaaaaaaaaaahhhhhh ssssssssiiiiiiiiiii daiiiiiiiii” sta urlando lei

sul lettone, mentre Orfeo la sta stantuffando nella figa a pecorina; mentre

viene travolta dall’ennesimo orgasmo sente come un colpo sulla porta, e

quando si volta vede Marco che li fissa inebetito: “Ma che cazzo!” si limita

a dire; Orfeo esce subito dalla figa e si alza dal letto in preda a paura e

soprattutto imbarazzo; ma Marco non sembra volerli aggredire, si limita a

fissarli, soprattutto Antonella; poi succede una cosa che nessuno avrebbe mai

potuto prevedere; lei si alza ed affronta il marito come una furia: “Che

cazzo dici? Lo puoi dire forte! Lui si che ha il cazzo e lo sa usare bene.

Hai sentito come mi fa godere vero? Tu neanche te lo immagini e come puoi,

con quel cazzetto ridicolo che ti ritrovi; e poi almeno lo sapessi usare,

ma neanche quello sai fare, neanche una volta ogni tre mesi. Sei una merda

Marco, sei solo una merda d’uomo” e avvicinandosi lo colpisce con un forte

schiaffo; lui fa per reagire ma poi si ferma e abbassa lo sguardo: “Lo vedi

come sei? Non reagisci nemmeno. Levati dalle palle merda facci scopare in

pace, poi parleremo. Ora esci, FUORI!!!”.

Marco completamente annientato esce dalla stanza lasciando la porta aperta;

Antonella la chiude con un calcio e si rivolge ad Orfeo che nel frattempo

non ha proferito parola, fissandola inebetito e provando persino un briciolo

di simpatia per Marco; vedendo che nel frattempo si e’ ammosciato, lei si

limita ad imboccarselo di nuovo e dopo pochi minuti riprendono la scopata

da dove si era interrotta; dal salone, Marco e’ tormentato dai gemiti e dagli

ululati di goduria della moglie.

Finalmente dopo quasi un’ora il silenzio cala nella stanza; dopo un po’ la

porta si apre e Orfeo passa davanti a Marco per andarsene: “Ciao Marco….

credimi, mi dispiace da morire” farfuglia, mentre l’altro non solo non gli

risponde ma non alza neanche lo sguardo.

Dopo un po’ Antonella si affaccia nel salone; e’ ancora completamente nuda,

e dalla figa le colano sperma ed umori vaginali il cui odore arriva al naso

di Marco come una coltellata: “Stammi a sentire” non e’ piu’ una furia come

prima, ma il tono rimane duro: “Da una parte sono pure contenta, almeno non

devo piu’ fingere o nascondermi. Perche’ sia chiaro, io a Orfeo non rinuncio,

non ci penso nemmeno; se non ti sta bene, o ti comporti da uomo e mi rompi

la faccia, o te ne vai. Se vorrai rimanere saro’ contenta, perche’, magari

ti sembrera’ strano, ma sono ancora innamorata di te. Ma anche il sesso e’

importante, e con te non ho mai saputo cosa vuol dire, a parte quando me la

lecchi. Ma non mi basta piu’. CHIARO?”.

Marco ha solo una gran voglia di sparire; continua a tenere lo sguardo

abbassato finche’ lei gli si avvicina e gli prende il mento fra le mani per

sollevarglielo; lo sguardo assente di lui la fa infuriare e gli molla altri

due schiaffi; fa per dargliene un altro ma lui le blocca la mano: “Fai quello

che cazzo ti pare. Io da qui non me ne vado, e’ anche casa mia, potrai sempre

fare finta che io non esista, come hai fatto finora”.

La discussione finisce qui, perche’ in fondo non c’e’ altro da dire; da quel

momento Marco diventa come un fantasma nella sua casa, cercando di sparire

quando c’e’ Orfeo; la cosa non e’ facile, perche’ i due hanno anche trovato il

modo di passare quasi tutti i weekend insieme, con lui che finge di avere

una ragazza lontano e di andarla a trovare tutti i weekend; col passare dei

mesi, Marco si accorge anche che sentire la moglie godere lo eccita da morire

e sempre piu’ spesso si accosta alla porta chiusa della stanza fa letto, fino

a sbirciare dal buco della serratura; poi passa a segarsi in bagno al ritmo

degli ululati di goduria di Antonella e la cosa gli piace sempre di piu’.

“Antonella, tuo marito non mi convince” dice Orfeo una sera: “In che senso?”

“Possibile che sopporti tutto questo senza reagire?” “In effetti si, mi ha

molto delusa, proprio un cornuto smidollato” “Io sospetto un’altra cosa; per

me gli piace; l’altro giorno sono andato in bagno e sul lavandino c’erano

tracce di sperma che non era sicuramente mio” “Stai dicendo che si sega nel

sentirci scopare? Che merda” “Ma sono anche certo di un’altra cosa; per me

lui e’ bisex, deve esserlo per forza” “Lo ammazzo se e’ cosi’, ma come faccio

a saperlo?”.

Lui glielo dice e lei annuisce prendendogli il cazzo in bocca; quando diventa

un palo di carne lui si alza ed esce dalla stanza chiudendo la porta, e va

in salone: “Cosa fai qui?” gli chiede Marco vedendolo nudo e con il bestione

in tiro: “Tua moglie me l’ha tirato su ed e’ crollata a dormire” “Ti ha detto

male” “Non e’ detto” “Non capisco” “Potrei sfogarmi in un altro modo” “Ma che

dici” “Marco, sono sicuro che lo vuoi anche tu” “Io……..” “Dai su andiamo

in bagno”; Marco si lascia trascinare ed aiuta Orfeo a spogliarlo, l’altro

si sputa sulle mani e gli umetta il buco e lo punta con la cappella; non e’

molto delicato nella penetrazione e in pochi secondi la cappella supera lo

sfintere ed in un minuto il cazzo e’ tutto dentro; lo tira quasi tutto fuori

e glielo pianta tutto con un colpo secco: “Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhh”

urla Marco mentre Orfeo comincia a devastargli il culo con bordate poderose

e continue; dopo pochi minuti Marco sborra per la prima volta, e mentre i

colpi nel suo culo si susseguono lui gode sempre di piu’; dopo un quarto d’ora

il cazzo comincia a colare sperma senza interruzione ed e’ subito dopo che la

voce di Antonella si erge al disopra dei suoi gemiti: “Basta cosi'”.

Orfeo estrae l’uccello ancora duro e Marco, ansimando e con il cazzo che gli

cola ancora, guarda con orrore sua moglie che lo fissa puntandogli contro il

suo smartphone: “Brutto frocio cornuto di merda; e io che non ci credevo;

non sei neanche un mezzo uomo, sei solo un pigliainculo schifoso. Ma adesso

ti sistemo io per le feste”.

Ed e’ cosi’ che Marco si ritrova da cornuto a succube della coppia; Antonella

gli compra la cockcage da portare sempre per impedirgli di segarsi, e poi

indumenti femminili da indossare quando e’ a casa; da quel momento, Marco

e’ costretto a servire i due in tutto e per tutto, colazione, pranzo, cena,

fare le pulizie, pulire il loro letto eccetera; viene messo a dormire in un

lettino nella stanzetta accanto e la moglie non lo vuole con lui neanche

quando non c’e’ Orfeo. L’unica cosa che gli concedono e’ “il premio” se si

comporta bene; la cosa e’ peggiorata dal fatto che da quel momento anche

Orfeo prende a trattarlo come una merda, avendo completamente perso quel

senso di quasi solidarieta’ che aveva all’inizio.

Tornando ad oggi, Marco con in mano il vassoio del pranzo si avvicina alla

porta e dal vetro specchio vede che i due sono in pausa e si scambiano

coccole; bussa delicatamente: “Vieni avanti cornuto di merda” risponde la

moglie; lui entra e posa il vassoio sul letto in mezzo ai due e si ritrae

di un passo, rimanendo fermo in attesa; Antonella si avvicina il piatto di

pasta e impugna la forchetta: “Che cazzo fai li come un deficiente; che ti

devo pure dire bravo? Levati dalle palle e chiudi la porta; starai qui fuori

finche’ non avremo finito. Solo dopo potrai mangiare anche tu”.

Lui esce e rimane a fissare inebetito i due che lentamente svuotano i due

piatti di pasta; poi li vede attaccare gli affettati e il formaggio con

forchetta e coltello; poi l’insalata e la frutta e dopo un minuto, senza

voltarsi verso la porta: “Vieni a riprendere il vassoio merda”.

Marco entra ed esegue, poi fa per andarsene: “Fermo li. Chi ti ha detto che

potevi uscire. Vogliamo anche il caffe'” gli intima Antonella; va in cucina

e prepara i due caffe’ alla macchinetta elettrica, per portarli subito ai due.

“Esci fuori, voglio godermelo il caffe’ e con te in mezzo non mi godo niente”;

lui sempre piu’ umiliato esce ed aspetta di vedere che i due abbiano finito e

rientra a prendersi le tazze: “Ascolta bene. Non ti voglio piu’ vedere fino

a quando non ci porterai la cena; facci una bistecca con insalata e formaggio

come a pranzo. Fuori dai coglioni, ora puoi anche pranzare. VIA!”.

Marco torna in cucina e si prepara il pranzo; la moglie gli ha imposto una

dieta molto rigida, formaggio e insalata, e lui mette in una scodella la

lattuga avanzata e si taglia un pezzo di groviera; Antonella non vuole che

tocchi l’auricchio, riservato a lei e al suo uomo; ha appena iniziato che

gli giunge l’eco dei gemiti di lei, che evidentemente ha iniziato una nuova

trombata con Orfeo; Marco mangia rapidamente e si dedica a pulire stoviglie

e cucina, sempre con il sottofondo della moglie che di la sta godendo come

una troiona. Quando finisce di pulire non arriva piu’ nessun rumore dalla

stanza da letto; si avvicina in punta di piede e li vede nudi e abbracciati

che russano fragorosamente.

Decide cosi’ di mettersi a pulire la casa e l’operazione gli porta via un

paio d’ore; quando ha finito decide di rilassarsi un po’ e di mettersi in

poltrona a leggere: “Aaaaaaaaaahhhhhhh” gli giunge l’urlo di Antonella dalla

stanza da letto dopo circa un’ora; impossibilitato a concentrarsi sul libro,

si accende la TV, ma anche li gli ululati di goduria di Antonella non gli

permettono di concentrarsi; passa cosi’ al computer collegandosi con una chat

di cornuti e scambiando un po’ di pareri con altri mariti nelle sue stesse

condizioni, anche loro con le mogli impegnate a scopare con amanti o bull.

Alla sera, Marco porta la cena ai due amanti e rimane pazientemente fuori

ad aspettare che loro la consumino; quando rientra per prendere il vassoio,

Antonella gli dice di mangiare anche lui e poi tornare subito da loro; lui

va in cucina e si mangia, come a pranzo, formaggio coi buchi ed insalata, per

poi rientrare nella stanza, dove i due amanti stanno discutendo amorevolmente.

“Adesso vai nella tua stanza; fra un po’ veniamo, fatti trovare nudo con solo

la gabbietta addosso” gli dice la moglie cacciandolo poi in malo modo; Marco

non sta nella pelle per l’eccitazione; lo vogliono “premiare”.

Torna nella sua stanza ed aspetta eccitato; ma i minuti passano e la porta

non si apre, finche’ dopo quasi un quarto d’ora quasi sobbalza vedendola

spalancarsi; Antonella entra, nuda con un grosso strapon alla vita ed un

altro ancora piu’ grosso in mano, seguita da Orfeo con la sua enorme banana

che gli pende floscia fra le gambe; lei ha in mano anche un bavaglio con

un piccolo fallo che gli infila tra le labbra, legandolo dietro la nuca;

con un gesto chiaro lo fa mettere a pecorina sul letto; lui prontamente le

obbedisce e lei gli e’ subito dietro e con un colpo secco lo impala fino in

fondo: “Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm” geme Marco mentre Antonella comincia a

ravanargli lo sfintere con colpi secchi e continui; dopo un minuto fa cenno

ad Orfeo di avvicinarsi e gli imbocca l’enorme banana e gli “Ooooooohhhhh”

di lui si fondono con i mugolii di Marco; dopo una decina di minuti, la mazza

di Orfeo si erge durissima ed Antonella estrae lo strapon lasciando il posto

all’amante; anche lui, senza nessun riguardo, affonda l’enorme mazza nello

sfintere allargato di Marco: “MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm”

e’ la risposta che senza il bavaglio sarebbe un urlo sovrumano; l’uomo inizia

un’opera di devastazione con la sua mazza che ara letteralmente il culo di

Marco; dopo cinque minuti Antonella vede chiaramente la sborra filtrare fra

le fessure della cockcage per cadere sul lenzuolo: “La troietta e’ venuta, dai

spaccalo in due questa merda” parole alle quali l’uomo fa seguire una lunga

serie di bordate poderose che fanno sborrare nuovamente Marco; la cavalcata

devastante dura per quasi mezz’ora, al termine della quale il cazzo di Marco

cola continuamente sborra tra le fessure ed Orfeo gli farcisce il culo con

una lunga e violenta sborrata che filtra fra le chiappe dello sventurato.

Quando poi estrae la mazza, il culo di Marco spruzza un getto di sperma quasi

come una fontana; Antonella indossa lo strapon piu’ grosso, spinge il marito

a pancia sotto nella posizione ad elefante, e gli e’ subito sopra impalandolo

con un colpo secco; lui ormai riesce solo a mugolare debolmente, devastato

com’e’ e la donna lo cavalca per il tempo necessario a far tornare duro il

cazzo del suo amante; come lo sente durissimo slaccia il bavaglio al marito

ed estrae violentemente lo strapon dal suo culo; “Ooooooohhhhh eeeeeehhhhhh”

geme debolmente Marco mentre si dibatte sul lettino: “Stammi bene merda”

gli alita in faccia Antonella, per poi uscire dalla stanza con Orfeo dopo

aver sbattuto la porta.

Marco si sente sfondato e umiliato e vorrebbe solo crollare a dormire, ma il

suo cervello sembra rifiutarsi di dare alle sue membra martoriate l’ordine di

rilassarsi; finalmente, dopo un tempo che sembra infinito sente il sonno che

lo sta per travolgere e si abbandona; ma subito prima di crollare a dormire,

le sue orecchie percepiscono distintamente il “Ooooooohhhhhh” maschile a cui

segue il “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhh” femminile; dopo pochissimo

i gemiti della stanza vicina sono coperti dal suo sonoro russare.

 

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Autore Pubblicato il: 15 Ottobre 2019Categorie: Racconti Cuckold, Racconti erotici sull'Incesto, Racconti Gay0 Commenti

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