Marco e’ seduto in poltrona a guardare la televisione; e’ domenica e lui e sua
madre hanno finito di pranzare da poco; nonostante fossero solo loro due, il
padre e’ fuori per lavoro, la signora Maria ha preparato gli gnocchi e gli
involtini col sugo, con contorno di insalata.
Il ragazzo guarda distrattamente la televisione, pensa ancora a quello che e’
successo tre giorni prima con il suo amico Riccardo; il calore dei suoi baci,
il sapore della sua lingua e il senso di potenza che aveva sentito quando lo
aveva inculato; per non dire del calore che aveva sentito quando in culo lo
aveva preso lui; i suoi pensieri sono pero’ interrotti dal trillo del telefono.
“Vado io” dice Maria dalla cucina; i passi della signora sono coperti dal
trillo finche’ non si sente la cornetta che si alza: “Pronto! Ah buongiorno
signora ……. ah mi dispiace …… si certo ci mancherebbe altro, glielo
dico subito …… ma si figuri, gli dica di riguardarsi ….. si certo a
presto, arrivederci”. Marco sente la madre riattaccare e la vede comparire
sulla porta del salone: “Che e’ successo, mamma?” “Era la mamma di Riccardo;
dice che sta poco bene e siccome lei deve uscire chiedeva se potevi andare
a fare compagnia al figlio” “Ok, ma non ti dispiace restare sola?” “E che
vuoi che mi succeda, vai tranquillo”.
Il ragazzo si alza e va a prepararsi per uscire; dopo cinque minuti esce di
casa, dopo essersi scambiato un bacio sulla guancia con la madre.
Si avvia a passo veloce verso casa dell’amico, pregustando un bis di quanto
fatto tre giorni prima; sempre se Riccardo non sta troppo male, ma questo lo
si vedra’ subito. Dieci minuti ed e’ davanti al portone a suonare il citofono.
“Vieni su Marco” le risponde la signora Livia, madre di Riccardo; il ragazzo
si fa i due piani di scale a due a due e trova la porta accostata con la
signora che lo aspetta: “Buongiorno signora” “Ciao Marco, grazie per essere
venuto” “Ci mancherebbe, per il mio amico questo e altro”.
Livia lo carezza sul volto e gli sorride; Marco fa per andare in stanza del
suo amico ma la voce della donna lo ferma: “Riccardo non c’e’, e’ uscito e non
tornera’ prima di stasera”.
Il ragazzo si blocca e si volta verso di lei: “Ma non capisco, mia madre mi
ha detto che …..” “Lo so cosa ti ha detto, sono stata io a dirglielo per
farti venire qui. Devo parlarti Marco, seriamente e subito” il tono di Livia
si e’ alzato per quest’ultima frase e Marco si sente molto a disagio.
La donna se ne accorge, gli sorride e gli va vicino cingendogli la spalla con
il braccio: “Non ti preoccupare mica ti mangio. Vieni, mettiamoci sul divano,
posso offrirti un caffe’, o qualcos’altro?” “No grazie signora, ho pranzato da
poco”.
I due si siedono sul divano, l’uno di fianco all’altra, e Livia prende la mano
del ragazzo: “Dimmi una cosa Marco, giovedi’ tu e mio figlio, dopo che io e mio
marito ce ne siamo andati, avete studiato tutto il tempo?” “Certo signora”
risponde Marco con voce convinta “Non avete fatto nient’altro, sicuro?” “No
signora, anzi si, verso le cinque ci e’ venuta fame e ci siamo fatti un panino”
“Va bene Marco, e dopo il panino?” “Ci siamo rimessi a studiare” il ragazzo e’
a disagio e la sua voce non e’ piu’ ferma come prima; Livia lo incalza: “Marco
guardami negli occhi e ripetimelo; non avete fatto altro?” “N….no signora”
le guance del ragazzo si colorano di rosso e la donna mette una mano nella
tasca della vestaglia e ne estrae un pezzo di stoffa bianco: “Marco, queste
mutande sono di mio figlio, le ha messe in lavatrice giovedi’ sera; va bene che
abbiano tracce di sperma sul davanti, ma che le abbiano anche sul retro, oltre
a una macchiolina di sangue no; mi dici cosa e’ successo?” “Io …… non ….”
il ragazzo abbassa lo sguardo e comincia a singhiozzare: “Signora …. io …
non so cosa ci e’ preso ….. ci siamo letti un giornale porno e …… oddio
mio” Marco non riesce piu’ a fermare le lacrime e i singhiozzi; Livia si accosta
a lui e lo stringe forte tra le braccia: “Dai tesoro, ora sfogati” gli sussurra
dolcemente all’orecchio e il ragazzo continua a singhiozzare per almeno un paio
di minuti, finche’ non riesce a calmarsi; la donna lo stacca un po’ da se e lo
guarda con dolcezza: “La prego signora, non lo dica a mia madre” dice Marco con
voce ancora un po’ rotta: “No non glielo dico stai tranquillo, ma devi aiutarmi
a risolvere questa situazione; io non voglio che mio figlio diventi frocio e
neanche che lo diventi tu; e sono disposta a qualunque cosa per evitarlo” e
cosi’ dicendo lo tira di nuovo a se e lo stringe forte; dal canto suo Marco,
rinfrancato dalla promessa della donna, sente che non e’ per niente male stare
abbracciato a lei, stretto al suo grosso seno; anzi e’ proprio bello e sente
un certo movimento nelle sue parti basse. Livia lo stringe ancora piu’ forte a
se e il ragazzo sente che gli sta venendo duro; quando dopo un bel po’ la donna
lo stacca da se, il suo sguardo cade proprio sulla patta gonfia: “Ah ma allora
le donne ti piacciono” ride: “Certo che mi piacciono signora; purtroppo pero’
e’ difficile trovarne una disponibile” risponde lui imbarazzato.
Livia si alza e fa cenno a Marco di alzarsi anche lui: “Vieni con me” gli dice
prendendolo per mano; la donna si incammina e porta il ragazzo al bagno, davanti
alla doccia: “Togliti pantaloni e mutande dai” “Ma…..” “Fai quello che ti ho
detto, non puoi rimanere cosi'”; il ragazzo obbedisce e in pochi secondi mette
in mostra il suo pisello dritto come un fuso con la cappella violacea; lei lo
guarda e sorride: “Sai Marco, e’ bello per una della mia eta’ fare questo effetto
a un bel ragazzo come te” e senza aspettare la risposta apre le ante della doccia
e fa mettere il ragazzo con la faccia rivolta all’interno; gli si mette dietro
e lo cinge con il braccio sinistro sullo stomaco e con la mano destra afferra
la mazza durissima.
“Ooohhh ma cosa fa signora…… oooohhhh ssiiiii” geme il ragazzo sentendo la
mano che scorre veloce sul suo pisello; il seno di Livia schiacciato sulla sua
schiena e la bocca di lei che gli alita sul collo fanno il resto e in meno di
due minuti un poderoso schizzo di sperma va ad infrangersi contro le maioliche
della doccia, accompagnato da un lungo “Oooooaaahhhhhhhh” emesso da Marco; la
donna continua a segarlo finche’ non e’ sicura di averlo svuotato del tutto.
“Va meglio adesso?” gli chiede facendolo voltare: “Signora grazie, mi sembra
di rivivere” risponde lui con il fiatone: “Si ma non hai ancora visto niente”
insiste lei tirando la cintura della vestaglia; il ragazzo strabuzza gli occhi,
la donna sotto e’ completamente nuda e Marco non riesce a staccare gli occhi
dal suo grosso seno, che nonostante Livia sia sopra i 50, sta ancora su alla
grande; ma la donna e’ ben messa ovunque, anche se un po’ in carne e Marco sente
il pisello che da’ subito segni di risveglio; lei lo tira a se e gli schiude le
labbra con la lingua, facendola poi guizzare fino al palato di lui; i due si
scambiano la saliva per quasi un minuto finche’, a corto di fiato, si staccano.
“E’ ora che questo bel pisello faccia godere anche me, vieni tesoro” e subito i
due si dirigono nella stanza da letto di lei, alzano le coperte e si tuffano
sul letto avvinghiati e cominciano a rotolarsi rimanendo bocca a bocca, con le
lingue che si intrecciano fra di loro; il grosso seno di lei appiccicato a pelle
sul suo petto eccita Marco da morire e in pochi minuti il suo membro e’ di nuovo
durissimo; non appena lei lo sente premere sul suo stomaco si stacca e si sdraia
di schiena con la testa sul cuscino e le gambe larghe.
“Dai non resisto piu’ mettimelo dentro” squittisce la donna, e il ragazzo non se
lo fa ripetere; si sdraia sopra di lei e, aiutandosi con la mano, porta la sua
cappella a contatto con le grandi labbra della donna; a quel punto si blocca
emozionato, finche’ Livia dopo averlo incitato inutilmente, prende lei in mano
il pisello e lo fa entrare dentro di lei: “Ooooooohhhhhh” geme quando lo sente
tutto dentro: “Dai Marco fammelo sentire tutto, fammi sentire che maschio sei”
e come aveva fatto con l’amico tre giorni prima, il ragazzo inizia a far andare
e venire il cazzo dentro la figa bollente della madre: “Siiiii daiii cosiiii”
geme lei e lui aumenta il ritmo; sfortunatamente l’emozione della prima chiavata
con una donna ha il suo peso e dopo neanche tre minuti il ragazzo e’ prossimo
a sborrare: “Non resisto piu’ signora” “No dai ti prego ancora un po’ mi piace
…… aaahhhhhhhhh” ma il gemito di lei da’ il colpo di grazia e Marco cede
svuotandosi le palle nella figona calda; quando fa per uscire, sente le gambe
di lei accavallate sulla sua schiena bloccargli il movimento: “Eh no bello mio
io non ti mollo” gli dice la donna tirandolo a se e infilandogli la lingua in
gola; il lungo bacio e i movimenti del bacino ottengono il risultato voluto, e
il cazzo di Marco rimane duro dentro la donna che continua imperterrita, finche’
una bordata le fa capire che il ragazzo e’ di nuovo pronto: “Adesso sbattimi per
bene e non fare scherzi”.
Marco parte subito con un buon ritmo e Livia lo sente piu’ sicuro di se e questa
sensazione aumenta il piacere che prova: “Dai siiiii cosiiiiii daiiiii ……..
ooooohhhhhhh ……. aaaaaahhhhhh mi piaceeeeee ……..”; questa volta lui non
da segni di cedimento e dopo un po’ la donna mugola: “Oooooaaaaaahhhhh siiiiii
….. mi fai venireeeeee …….. siiiiiii vengooooooooaaaaaaaahhhhh” squirta
travolta da un violento orgasmo; la consapevolezza di scoparsi l’amico di suo
figlio e’ fantastica e sta godendo come non e’ mai riuscita a fare col marito;
nel pieno di un nuovo orgasmo sente il ragazzo che le farcisce la figa con una
lunga sborrata: “Signora e’ stato bellissimo” geme Marco non appena si staccano:
“Senti, chiamami signora quando c’e’ qualcunaltro, ma adesso che siamo io e te
da soli, nudi e abbiamo appena scopato, voglio che mi chiami Livia e mi dai del
tu. Chiaro?”
“Come vuoi tu Livia” risponde lui tirandola a se e baciandola in bocca. I due
restano a coccolarsi per qualche minuto, finche’ la donna riprende il membro del
ragazzo in mano; in una decina di minuti glielo ritira su e lo fa sdraiare di
schiena, impalandosi a smorzacandela: “Aaaaaaahhhhhhhh” geme la troiona sentendo
la mazza tutta dentro; la cavalcata dura una ventina di minuti, durante i quali
Marco le titilla ininterrottamente le grosse tette, facendola gemere ed ululare
di goduria in continuazione ed al termine dei quali fa un’altra flebo di sborra
alla donna che nel frattempo ha contato altri due violenti orgasmi; lei si china
su di lui, con il cazzo ancora dentro, e lo bacia con passione: “Allora dimmi,
preferisci con Riccardo o con me?” “Riccardo chi?” risponde lui scoppiando a
ridere, subito imitato dalla donna, che poi volge lo sguardo alla sveglia sul
comodino: “Ehi sono le cinque, non ti e’ venuta fame questa volta?” “Eh si, e
anche parecchia, nonostante mia madre abbia dato il meglio di se a pranzo”;
Livia si alza e mette la vestaglia: “Che avete mangiato con Riccardo, giovedi’?”
“Provolone piccante” “Ottimo, non rompiamo il fluido” sorride lei dirigendosi
in cucina; Marco sdraiato sul letto sente i rumori provenienti dalla cucina,
finche’ Livia non ricompare tenendo in mano un vassoio con dentro due panini:
“Cavolo!” esclama alla vista dell’abbondante imbottitura dei panini: “Tesoro,
mica abbiamo finito qui eh, ti voglio bello in forma” risponde lei dando un
grosso morso al suo panino; i due si siedono sul letto e abbracciati attaccano
i due abbondantissimi panini; come due innamorati si scambiano spesso lunghi
baci fra un morso e l’altro e mordono reciprocamente l’uno il panino dell’altra.
“Adesso si ragiona, Marco” dice la donna dopo aver ingoiato l’ultimo boccone; i
due si coccolano per una buona mezz’ora finche’ la donna alita nell’orecchio
del ragazzo: “Adesso facciamo un altro passo avanti” e in un attimo si china
sul pisello floscio, lo afferra e comincia a leccare la cappella: “Oooooohhhhh
come pizzica” squittisce lui: “Pizzica? Sara’ il provolone sicuramente, vuoi
che mi fermi, ti da fastidio?” “Ma che scherzi, e’ bellissimo”.
Livia riprende, alternando le slinguate con ingoi fino alla base, passando la
lingua vorace per tutta l’asta, con il risultato di sentirlo sempre piu’ duro
in bocca e sotto la lingua, finche’ dopo una ventina di minuti se lo ammira
dritto e durissimo: “Adesso voglio che mi prendi come fossi una puttanona”
dice mettendosi a pecorina e dimenandosi tutta; alla vista di quelle tettone
ballonzolanti il ragazzo le e’ subito dietro e con due colpi ben assestati la
impala fino in fondo: “Uuuuoooooaaaaahhhhh” geme la troiona, mentre lui prende
il via con un andirivieni continuo, veloce e sempre piu’ profondo; Marco alterna
la presa sui fianchi e sulle tettone strizzando forte e facendo ululare Livia
sempre piu’ forte; la donna impazzisce di piacere, il marito non la prende quasi
mai in quel modo, ma se anche fosse sente che non la farebbe mai godere come fa
Marco; dopo piu’ di mezz’ora il ragazzo sente di essere al limite: “Livia sto per
sborrare” “NOO ti prego Marco, resisti ancora, voglio venire insieme a te”; il
ragazzo rallenta un po’ il ritmo stringendo i denti e sforzandosi di pensare ad
altro, finche’ non la sente: “Oooooaahhhhh siiiiiii godooooooo vengoooooooo” e le
fa eco “Ti sborro tuttaaaaahhhhhhh” rilasciando tutto il seme che gli riempie
le palle nella figona calda e fradicia. I due rimangono sdraiati a riprendere
fiato per quasi un quarto d’ora, finche’ lei dice: “Marco, amore, sono le sette.
Dammi una mano a rifare il letto, poi dobbiamo anche lavarci, non vorrai che
Riccardo torni e mi senta che odoro di sesso”.
I due mettono a posto il letto e Marco va in bagno a mettersi un po’ in ordine;
mentre e’ li, Livia compone un numero al telefono e lascia fare due squilli
prima di riattaccare. Poi il ragazzo si veste e prima di uscire scambia un lungo
bacio in bocca con la donna.
Dopo un quarto d’ora Marco e’ di nuovo in casa; Maria lo bacia sulle guance e gli
chiede com’e’ andata; poi gli dice di spogliarsi che e’ quasi pronta la cena.
Il ragazzo si mette in pigiama e torna in cucina, dove la madre sta spegnendo il
fuoco: “La carne l’abbiamo mangiata a pranzo, ho fatto la frittata” “Va benissimo
mamma” risponde lui; i due consumano la frittata e i pomodori di contorno, poi
la donna prende il fiore sardo dalla scatola dei formaggi e se ne taglia una
fetta: “Va bene cosi’ anche per te?” chiede a Marco: “No mamma grazie, non mi va
il formaggio” “E come mai?” chiede con voce sorpresa: “Da Riccardo ho fatto
merenda con pane e provolone” risponde lui facendola sorridere: “Curioso! Anche
n… anche io mi sono fatta un panino col provolone, prima; come vuoi non insisto,
ma io a chiudere con il formaggio non rinuncio” e cosi’ dicendo ne taglia un pezzo
e se lo porta alla bocca: “Mamma ti dispiace se me ne vado a letto? Mi sento un
po’ stanco” “Ma non ti senti bene?” “No mamma, sono solo stanco te l’ho detto”
“Va bene, dammi un bacio e buona notte” la donna scambia un bacio col figlio e
lo guarda uscire dalla cucina; finisce la fetta di formaggio e se ne concede
un altro spicchio; poi si alza e in punta di piedi si avvicina alla porta della
stanza di Marco; il rumore di sottofondo che sente e’ fin troppo chiaro; apre
leggermente la porta e la lama di luce illumina il figlio, sdraiato sotto le
coperte che sta russando fragorosamente con la bocca aperta; Maria sorride e
socchiude la porta per poi andare verso il bagno; si mette davanti allo specchio
e si slaccia la vestaglia, guardando il suo corpo completamente nudo riflesso;
toccandosi il taglio della figa sussurra: “Bella mia era una vita che non
lavoravi cosi’ tanto vero?” e poi palpandosi gli enormi seni, molto piu’ grossi di
quelli di Livia: “Mi avete fatto fare una bella figura, non si voleva proprio
staccare da voi”; si richiude la vestaglia e torna verso la cucina, non prima di
affacciarsi nuovamente in stanza di Marco per vederlo di nuovo russare a bocca
aperta: “Mamma farebbe qualunque cosa per te, amore mio; ma devo stare attenta,
stavo quasi per tradirmi. Speriamo che anche Livia stia attenta con Riccardo,
sarebbe un gran casino se venissero a sapere l’uno dell’altro”.
Le ci vuole un quarto d’ora per pulire la cucina e le stoviglie; quando ha finito
se ne va diretta nella sua camera da letto e non degna di uno sguardo la TV; si
sdraia dalla sua parte del lettone, si avvolge nelle calde coperte e spegne la
luce sul comodino; nel buio della stanza, rotto solo dalle lame di luce tra i
buchi della serranda, si sente per un po’ il movimento del suo corpo nel letto
per trovare la posizione migliore; poi un minuto o due di silenzio, subito dopo
interrotti da un sonoro russare; come suo figlio, anche Maria e’ distrutta; su
quello stesso letto, nel pomeriggio, e’ arrivata a contare una decina di orgasmi,
mentre Riccardo si e’ svuotato cinque volte dentro di lei.