Leggi qui tutti i racconti erotici di: bruno55

Nel buio della stanza si possono percepire solo i sospiri profondi di

due persone che stanno riprendendo fiato dopo un lungo sforzo; la mano

della donna si allunga verso il comodino per cercare il pulsante della

abat jour e subito dopo la luce illumina la scena di lei a cavalcioni

del figlio; Marco ha lo sguardo estasiato delle enormi mammelle di sua

madre, che gli ballano davanti, e dal sorriso dolcissimo che Maria gli sta

mostrando; il suo cazzo si e’ appena svuotato dentro la figona caldissima

ed e’ ancora dentro di lei; si sente felice, in cima al mondo, e quasi non

ricorda di aver passato un weekend di sesso con Livia, la madre del suo

migliore amico; anche la donna si sente in cima al mondo e il ricordo di

Riccardo, con cui ha scopato per tutto il weekend e che l’ha fatta morire

di piacere, sembra lontanissimo; adesso dentro di lei c’e’ il suo adorato

Marco che lei ama da impazzire e per il quale farebbe qualunque cosa, a

costo di andare contro le sue forti convinzioni religiose.

“Che abbiamo fatto, Mamma” “Abbiamo fatto l’amore, Marco; la cosa piu’

bella che c’e’ e la cosa piu’ naturale fra un uomo e una donna” “Si lo so,

ma tu sei mia madre, e vai a messa tutte le domeniche; non ti senti in

colpa, anche verso papa’?” “Si e no; aspetta fammi uscire mi metto un po’

piu’ comoda” “Perche’ non ti piace cosi'” sorride lui: “Da morire, ma per

parlare e’ meglio fianco a fianco”; la donna scavalca con la coscia le

gambe del figlio, mugolando quando la cappella le esce dalla figa, e

si sistema di fianco: “Vieni amore di mamma” dice tirando il figlio al

suo fianco; il ragazzo con la tetta destra della madre schiacciata su di

lui non resiste alla tentazione di carezzare l’altra: “Madonna mia Mamma,

che provoloni hai” “Ah ah, ti piacciono?” “Scherzi? Mi fanno impazzire,

starei le ore a toccarteli, sono enormi e stanno ancora su bene; e poi

mi pare che piu’ passa il tempo e piu’ ti si ingrossano; sara’ merito di

tutto il latte che bevi e di tutto il formaggio che mangi”.

La donna scoppia a ridere: “Ahahahahah ma che c’entra, ora perche’ ti ho

allattato da piccolo pensi che qui mi si depositi il latte e il formaggio?

Che tontolone che sei” dice baciandolo sulla bocca per poi proseguire:

“Pensa che a tuo padre non lo fanno impazzire e io spesso ho pensato di

ridurmeli; prima portavo la sesta, ora, dopo la menopausa, sono arrivata

addirittura all’ottava e pesano, anche se stanno ancora su bene come dici

tu; ma se ti piacciono tanto non me li tocco. Torniamo a noi. Sentirmi in

colpa dici? No amore di mamma, non mi ci sento; tu sei mio figlio, la cosa

piu’ bella che ho e per te farei qualsiasi cosa senza pensarci due volte.

Diciotto anni e mezzo fa, tu sei uscito da qua dentro” dice sfiorandosi la

figa “E sentirti rientrare e’ stato bellissimo amore mio, mamma ha goduto

da morire. Ma non solo perche’ eri tu, sei anche bravissimo, ero convinta

che tu fossi un po’ imbranato con le donne ma mi sbagliavo. Niente niente

ti sei dato da fare con Riccardo nel weekend, ti ha portato da qualche

ragazza?” sorride Maria con gran faccia tosta, evidentemente decisa a non

far sapere al figlio di quanto concordato con Livia.

“Macche’ ragazze mamma, figurati” si schernisce lui, con faccia tosta degna

di sua madre “Siamo stati tutto il tempo in giro per il paese con i cugini,

ragazze neanche l’ombra”.

Maria decide di cambiare discorso.

“Ok. Dimmi una cosa. E’ vero che quando mi faccio il bagno tu mi spii dal

buco della serratura?” “Si mamma e’ vero; quando siamo soli lo faccio quasi

sempre” “Me ne ero accorta sai? Ti sento sospirare da dietro la porta

quando sono in vasca; e poi quando esco, anche se tu ti ci infili subito

in bagno, lo vedo bene che ce l’hai duro e capisco benissimo che vai di

corsa in bagno per masturbarti e svuotarti. E sai cosa? Sono felice di

vedere che ti attiro cosi’; e visto che sei cosi’ bravo, sara’ ancora piu’

piacevole d’ora in poi” “Mamma, vuol dire che lo faremo altre volte?”

“Altre volte? Perche’ pensi che per questa sera finiamo cosi’? No bello, la

tua mamma vuole godere ancora e ancora. E da adesso in poi preparati, che

lo faremo pure tutti i giorni” “E come faremo con papa’?” “Ho detto i giorni

non le notti; quando torni da scuola lui mica c’e’, la mamma ti fa trovare

un bel pranzetto cosi’ ti tiri su e ce ne andiamo subito a letto; poi, se

dovra’ ricapitare che tuo padre sara’ fuori per lavoro, allora ci faremo

anche le notti bollenti, per non dire dei weekend”.

Marco rimane in silenzio per un po’ e poi risponde: “Fantastico Mamma, ma

ora come facciamo? E’ tardi e io domani ho la scuola” “No bello, tu domani

stai qui con me, a scuola non ci vai” “Ma come faccio, Riccardo domani

passera’ a prendermi” “No tranquillo, mentre ti spogliavi ho chiamato a

casa sua e ho detto a sua madre che domani non vai, quindi non passera'”.

Marco la guarda inebetito, non si aspettava una simile iniziativa da parte

di sua madre; e se sapesse che in realta’ le due donne si sono scambiate le

opinioni sul weekend di sesso ed hanno deciso di comune accordo che da quel

momento in poi ognuna avrebbe pensato al proprio figlio, sarebbe ancora piu’

inebetito.

“Adesso basta chiacchiere pero'” Maria tira il ragazzo a se e mette le labbra

a contatto con le sue e gli infila la lingua fra i denti; poi si china e prende

il cazzo fra le labbra: “Uuuuuooooooo” geme il ragazzo sentendo la lingua di

sua madre percorrere la cappella e l’asta fino alle palle; anche lei ha la

lingua che pizzica molto, come Livia, e Marco sente subito il suo pisello

dare cenni di risveglio; quando lo sente quasi duro, Maria si stacca e si alza

dal letto, fa sedere il figlio da un lato, gli si inginocchia davanti e prende

il cazzo fra le sue enormi zinnone: “Oooooooooohhhhhhhh” geme il ragazzo per

la goduria che prova: “Cazzo Mamma e’ bellissimooooooohhh”; dopo un paio di

minuti, Maria ferma la spagnola, non vuole che il figlio sborri sulle sue

tettone, lo vuole dentro di lei; si inginocchia a pecorina sul letto, con le

mani sulla testiera e le tettone che ballano libere: “Dai mettimelo tutto

dentro quel bel pisellone, amore di mamma tua”.

Marco non se lo fa ripetere ed e’ subito dietro di lei, punta la cappella sulle

grandi labbra e con un colpo secco impala il suo cazzo tutto dentro sua madre:

“Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” geme la donna, accompagnando il

rumore delle sue zinnone che ballano per il contraccolpo.

Marco comincia a sbatterla, ed e’ talmente infoiato da non chiedersi come mai

la figa di sua madre sia cosi’ aperta e lubrificata, nonostante suo padre sia

fuori da due settimane; la vista delle zinnone che sobbalzano ad ogni colpo

e il concerto di “Ooooooooooooooohhhhhhhhhhhh …aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh …

Uuuuuuuooooooooaaaaaaaaahhhhh” che la donna emette ad ogni bordata lo fanno

impazzire talmente tanto che aumenta il ritmo fino a diventare come un trapano

a percussione dentro la figona tumefatta di sua madre; neanche un minuto dopo

la donna ulula “Vengooooooooooooooooo” ed e’ subito travolta da altri due orgasmi

consecutivi; dopo una decina di minuti, e dopo che il sesto orgasmo l’ha quasi

squassata, Maria dice al figlio di uscire; Marco obbedisce, e la donna lascia

la presa dalla testiera e si mette con le braccia conserte sul materasso,

appoggiandoci la testa e con le tettone schiacciate sul letto: “Lo voglio nel

culo ora” “Mamma ma che dici? Ti faccio male” “Ma a che cosa credi che serva

la vaselina dentro al mio cassetto? Con tuo padre lo faccio spesso, non sono

vergine tranquillo; dai sbrigatiiiiiiii”.

Anche questa volta il ragazzo esegue prontamente; la penetrazione non e’ facile

come in figa, ma neanche travagliata come la notte prima con Livia; in mezzo

minuto la cappella supera lo sfintere accompagnata da un “Aaaaaaaaaahhhhhhhh”

della donna e dopo neanche due minuti il cazzo scorre nello sfintere quasi

come prima scorreva nella figa: “Aaaaaaaaaaahhhhhhhh siiiiiiiiiiii che bello

mi fai morireeeeeeeeee godoooooooo vengooooooooooooooo” urla lei infoiatissima

dalla libidine e dall’immane goduria che prova; dopo un quarto d’ora Marco

sente di essere al limite: “Mamma sto per sborrare” “No amore mio ti prego,

resisti, sto per venire anche io, veniamo insieme”; lui stringe i denti e

cerca di pensare ad altro, ma sta quasi per cedere finche’ giunge il liberatorio

“Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh vengoooooooooooooo” della madre a cui lui

replica “Ti sborro tuttaaaaaaaaaaaaaahhhhhh” farcendole lo sfintere con una

calda sborrata.

I due sono ora troppo stanchi per proseguire; si mettono abbracciati stretti

sotto le coperte e la donna spegne la luce; bastano pochi secondi perche’ si

mettano entrambi a russare pesantemente, con le bocche a pochi centimetri l’una

dall’altra.

—————-

L’indomani Maria tiene fede a quanto promesso al figlio e gli fa passare una

giornata piena di sesso sfrenato.

Da quel giorno in poi, la verginita’ per Marco diventa un lontanissimo ricordo;

quando rientra a casa da scuola, capisce subito se sua madre ha voglia o meno,

anche perche’ lei per sfotterlo ha deciso di giocare sulla gaffe che il ragazzo

ha fatto quella notte a proposito dei seni e del formaggio. A tavola gli fa

sempre trovare un piatto di pasta o di minestra e solo quando ha svuotato il

piatto puo’ fare la domanda fatidica: “Che c’e’ per secondo?” Se la risposta e’

carne o pesce, vuol dire che non si fa nulla, se invece la donna risponde: “Il

formaggio” ci sono buone possibilita’; Maria imbottisce due grossi panini che i

due divorano in pochi minuti; poi lei ridendo si palpa gli enormi seni da sopra

la vestaglia e dopo averli soppesati per bene chiede invariabilmente al figlio:

“Che dici, mi si sono ingrossati abbastanza?” e se lo porta subito a letto, con

la variante di fermarsi qualche volta in bagno per farlo sul lavandino davanti

alla specchiera; in quei mesi, i due consumano formaggio per secondo di media 4

o 5 volte alla settimana; ma non e’ un sacrificio per loro che ne hanno sempre

fatto un forte consumo, come del resto era normale in quei tempi, quando la

carne si mangiava massimo 3 o 4 volte alla settimana ed il formaggio ne era

il sostituto naturale.

Inoltre, il padre di Marco si assenta un’altra volta per due settimane, e la

scopata pomeridiana si ripete dopo cena e a volte fino a tarda notte; i due

weekend in cui manca, madre e figlio li passano praticamente a letto.

Ma l’imprevisto e’ in agguato; il padre di Marco un brutto giorno ha un grave

incidente che li sconvolge entrambi; riesce a cavarsela e si riprende in modo

completo, ma Maria prende la cosa come un avvertimento divino e, complice

anche un voto fatto quando il marito era in pericolo di vita, decide che con

Marco deve limitarsi a fare la madre affettuosa e niente di piu’.

Il ragazzo comprende e non si permette piu’ neanche di pensare alla donna se

non come la sua dolce ed affettuosa mamma; purtroppo per lui pero’, il breve

periodo di sesso sfrenato non e’ stato sufficiente per sbloccarlo e torna presto

ad essere l’imbranato di sempre.

Ha scopato tanto si, ma con sua madre e con quella di Riccardo e non ha nessuna

esperienza con le ragazze della sua eta’; senza contare che di ragazze che con

lui andrebbero volentieri ce ne sarebbero, ma se non somigliano a sua madre il

ragazzo non le considera proprio; oltre che tettone, le vuole di carnagione

olivastra e con i capelli neri ed e’ invece circondato da ragazze bionde o rosse,

piatte o con seni piccoli e soprattutto di pelle chiara.

Finita la scuola e preso il diploma, il ragazzo si trova anche ad affrontare la

difficolta’ di avere pochi amici, visto che Riccardo non e’ piu’ disponibile come

una volta e si vedono raramente; Marco non lo sa, ma Riccardo continua a scopare

regolarmente con Livia, anche se non ai ritmi con cui lo facevano lui e Maria

in quei mesi indimenticabili.

Ma vuoi o non vuoi, in qualche modo bisogna sfogarsi e allora via con l’acquisto

di riviste pornografiche, rigorosamente dalle rivendite dell’usato, su cui poi

spararsi lunghe seghe sulle immagini piu’ arrapanti; le nasconde in posti dove

nessuno andrebbe mai a vedere e la cosa funziona visto che i genitori non si

accorgono di nulla; il ragazzo ha persino preso un cuscino di riserva che sta

dentro l’armadio a muro, lo ha forato sulla cucitura, e quando e’ da solo lo usa

come surrogato di donna, ci infila dentro il cazzo e simula l’atto sessuale

sdraiandocisi sopra e sborrando nella lana che regolarmente gli si appiccica

alla cappella.

Ma le seghe anche se fantasiose non possono sostituire una donna; le immagini

delle riviste che mostrano invariabilmente donne che urlano o hanno le facce

estasiate mentre vengono cavalcate, lo portano a provare un’istintiva simpatia

per loro e ad immedesimarsi nel loro piacere; vuoi il ricordo di quando Riccardo

lo aveva penetrato anni prima, vuoi il ricordo di come godevano Livia e Maria

quando le scopava, il desiderio di sentire cosa prova una donna diventa sempre

piu’ forte; inizia con una candela, che con un coltello smussa alla base; prende

il solito cuscino, sfoglia una rivista per farselo diventare duro, si mette un

po’ di vaselina nel buco del culo e poi mette il cazzo nel cuscino e comincia

a “scoparselo”; dopo un po’ prende la candela e se la infila nel culo e inizia

lentamente a mandarla avanti e indietro; l’effetto e’ spettacolare e dopo pochi

minuti si produce in una lunga sborrata come non ne faceva dai tempi in cui

scopava con la madre; poi passa a un righello di bachelite di sezione quadrata,

che suo padre ha portato tempo prima in casa; il ragazzo si mette sul divano o

sulla poltrona a cosce larghe e se lo penetra fino a sentirlo arrivare in fondo.

Vede che e’ entrato per 15 cm e gli sembra poco; allora lo ripenetra e sul fondo

lo agita fino a sentirlo superare il blocco e ad entrargli quasi nell’intestino.

Quando lo estrae e legge 28 cm e’ talmente eccitato che il cazzo gli pulsa da

morire; corre in bagno e davanti al lavandino si penetra nuovamente finche’ non

finisce per sborrare senza neanche toccarsi.

Oltre a tutto questo, Marco ha scoperto che per raggiungere il massimo della

goduria deve aggiungere un’ultima cosa; tutte le scopate fatte, con Riccardo,

Livia e Maria avevano un denominatore comune; lui e l’altra/o avevano sempre

mangiato formaggio, prima e dopo; quindi prima di masturbarsi, attivo o passivo,

si prende sempre un pezzo di formaggio dal frigo e se lo divora mentre si sega.

Ovviamente tutto questo il ragazzo puo’ farlo solo quando e’ da solo in casa; per

cui e’ sempre felice quando i genitori escono, oppure quando la madre esce per

andare dalla parrucchiera mentre il padre e’ al lavoro.

Nel frattempo accadono quasi in contemporanea due fatti; Marco trova un lavoro

e Riccardo una ragazza; la cosa allontana i due ancora di piu’, e finiranno per

non vedersi per quasi due anni; il lavoro e la conoscenza di nuovi colleghi e

colleghe non distrae pero’ Marco dalle sue complicate pratiche di masturbazione.

Approfitta di ogni momento di solitudine per darsi da fare ed ora che con il

lavoro dispone anche di qualche soldo, compra il videoregistratore ed ovviamente

videocassette pornografiche con le quali si ammazza di seghe sia attive che

passive. Per colmo di fortuna, i genitori cominciano a prendere l’abitudine di

andare fuori qualche giorno per diletto, all’estero o in Italia e lui cogliendo

la palla al balzo ne approfitta per organizzarsi serate a base di film porno,

strumenti di penetrazione ed ovviamente abbuffate di formaggio.

Finche’ una sera, tornando dal lavoro in macchina, vede una scena che non vedeva

da quando era piccolo; sul bordo di una strada c’e’ una fila di signore, quasi

tutte molto giovani, chiaramente impegnate nell’attivita’ di puttane……

 

Autore Pubblicato il: 17 Settembre 2019Categorie: Racconti Cuckold, Racconti erotici sull'Incesto, Racconti Gay0 Commenti

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