Nel buio della stanza si possono percepire solo i sospiri profondi di
due persone che stanno riprendendo fiato dopo un lungo sforzo; la mano
della donna si allunga verso il comodino per cercare il pulsante della
abat jour e subito dopo la luce illumina la scena di lei a cavalcioni
del figlio; Marco ha lo sguardo estasiato delle enormi mammelle di sua
madre, che gli ballano davanti, e dal sorriso dolcissimo che Maria gli sta
mostrando; il suo cazzo si e’ appena svuotato dentro la figona caldissima
ed e’ ancora dentro di lei; si sente felice, in cima al mondo, e quasi non
ricorda di aver passato un weekend di sesso con Livia, la madre del suo
migliore amico; anche la donna si sente in cima al mondo e il ricordo di
Riccardo, con cui ha scopato per tutto il weekend e che l’ha fatta morire
di piacere, sembra lontanissimo; adesso dentro di lei c’e’ il suo adorato
Marco che lei ama da impazzire e per il quale farebbe qualunque cosa, a
costo di andare contro le sue forti convinzioni religiose.
“Che abbiamo fatto, Mamma” “Abbiamo fatto l’amore, Marco; la cosa piu’
bella che c’e’ e la cosa piu’ naturale fra un uomo e una donna” “Si lo so,
ma tu sei mia madre, e vai a messa tutte le domeniche; non ti senti in
colpa, anche verso papa’?” “Si e no; aspetta fammi uscire mi metto un po’
piu’ comoda” “Perche’ non ti piace cosi'” sorride lui: “Da morire, ma per
parlare e’ meglio fianco a fianco”; la donna scavalca con la coscia le
gambe del figlio, mugolando quando la cappella le esce dalla figa, e
si sistema di fianco: “Vieni amore di mamma” dice tirando il figlio al
suo fianco; il ragazzo con la tetta destra della madre schiacciata su di
lui non resiste alla tentazione di carezzare l’altra: “Madonna mia Mamma,
che provoloni hai” “Ah ah, ti piacciono?” “Scherzi? Mi fanno impazzire,
starei le ore a toccarteli, sono enormi e stanno ancora su bene; e poi
mi pare che piu’ passa il tempo e piu’ ti si ingrossano; sara’ merito di
tutto il latte che bevi e di tutto il formaggio che mangi”.
La donna scoppia a ridere: “Ahahahahah ma che c’entra, ora perche’ ti ho
allattato da piccolo pensi che qui mi si depositi il latte e il formaggio?
Che tontolone che sei” dice baciandolo sulla bocca per poi proseguire:
“Pensa che a tuo padre non lo fanno impazzire e io spesso ho pensato di
ridurmeli; prima portavo la sesta, ora, dopo la menopausa, sono arrivata
addirittura all’ottava e pesano, anche se stanno ancora su bene come dici
tu; ma se ti piacciono tanto non me li tocco. Torniamo a noi. Sentirmi in
colpa dici? No amore di mamma, non mi ci sento; tu sei mio figlio, la cosa
piu’ bella che ho e per te farei qualsiasi cosa senza pensarci due volte.
Diciotto anni e mezzo fa, tu sei uscito da qua dentro” dice sfiorandosi la
figa “E sentirti rientrare e’ stato bellissimo amore mio, mamma ha goduto
da morire. Ma non solo perche’ eri tu, sei anche bravissimo, ero convinta
che tu fossi un po’ imbranato con le donne ma mi sbagliavo. Niente niente
ti sei dato da fare con Riccardo nel weekend, ti ha portato da qualche
ragazza?” sorride Maria con gran faccia tosta, evidentemente decisa a non
far sapere al figlio di quanto concordato con Livia.
“Macche’ ragazze mamma, figurati” si schernisce lui, con faccia tosta degna
di sua madre “Siamo stati tutto il tempo in giro per il paese con i cugini,
ragazze neanche l’ombra”.
Maria decide di cambiare discorso.
“Ok. Dimmi una cosa. E’ vero che quando mi faccio il bagno tu mi spii dal
buco della serratura?” “Si mamma e’ vero; quando siamo soli lo faccio quasi
sempre” “Me ne ero accorta sai? Ti sento sospirare da dietro la porta
quando sono in vasca; e poi quando esco, anche se tu ti ci infili subito
in bagno, lo vedo bene che ce l’hai duro e capisco benissimo che vai di
corsa in bagno per masturbarti e svuotarti. E sai cosa? Sono felice di
vedere che ti attiro cosi’; e visto che sei cosi’ bravo, sara’ ancora piu’
piacevole d’ora in poi” “Mamma, vuol dire che lo faremo altre volte?”
“Altre volte? Perche’ pensi che per questa sera finiamo cosi’? No bello, la
tua mamma vuole godere ancora e ancora. E da adesso in poi preparati, che
lo faremo pure tutti i giorni” “E come faremo con papa’?” “Ho detto i giorni
non le notti; quando torni da scuola lui mica c’e’, la mamma ti fa trovare
un bel pranzetto cosi’ ti tiri su e ce ne andiamo subito a letto; poi, se
dovra’ ricapitare che tuo padre sara’ fuori per lavoro, allora ci faremo
anche le notti bollenti, per non dire dei weekend”.
Marco rimane in silenzio per un po’ e poi risponde: “Fantastico Mamma, ma
ora come facciamo? E’ tardi e io domani ho la scuola” “No bello, tu domani
stai qui con me, a scuola non ci vai” “Ma come faccio, Riccardo domani
passera’ a prendermi” “No tranquillo, mentre ti spogliavi ho chiamato a
casa sua e ho detto a sua madre che domani non vai, quindi non passera'”.
Marco la guarda inebetito, non si aspettava una simile iniziativa da parte
di sua madre; e se sapesse che in realta’ le due donne si sono scambiate le
opinioni sul weekend di sesso ed hanno deciso di comune accordo che da quel
momento in poi ognuna avrebbe pensato al proprio figlio, sarebbe ancora piu’
inebetito.
“Adesso basta chiacchiere pero'” Maria tira il ragazzo a se e mette le labbra
a contatto con le sue e gli infila la lingua fra i denti; poi si china e prende
il cazzo fra le labbra: “Uuuuuooooooo” geme il ragazzo sentendo la lingua di
sua madre percorrere la cappella e l’asta fino alle palle; anche lei ha la
lingua che pizzica molto, come Livia, e Marco sente subito il suo pisello
dare cenni di risveglio; quando lo sente quasi duro, Maria si stacca e si alza
dal letto, fa sedere il figlio da un lato, gli si inginocchia davanti e prende
il cazzo fra le sue enormi zinnone: “Oooooooooohhhhhhhh” geme il ragazzo per
la goduria che prova: “Cazzo Mamma e’ bellissimooooooohhh”; dopo un paio di
minuti, Maria ferma la spagnola, non vuole che il figlio sborri sulle sue
tettone, lo vuole dentro di lei; si inginocchia a pecorina sul letto, con le
mani sulla testiera e le tettone che ballano libere: “Dai mettimelo tutto
dentro quel bel pisellone, amore di mamma tua”.
Marco non se lo fa ripetere ed e’ subito dietro di lei, punta la cappella sulle
grandi labbra e con un colpo secco impala il suo cazzo tutto dentro sua madre:
“Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh” geme la donna, accompagnando il
rumore delle sue zinnone che ballano per il contraccolpo.
Marco comincia a sbatterla, ed e’ talmente infoiato da non chiedersi come mai
la figa di sua madre sia cosi’ aperta e lubrificata, nonostante suo padre sia
fuori da due settimane; la vista delle zinnone che sobbalzano ad ogni colpo
e il concerto di “Ooooooooooooooohhhhhhhhhhhh …aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh …
Uuuuuuuooooooooaaaaaaaaahhhhh” che la donna emette ad ogni bordata lo fanno
impazzire talmente tanto che aumenta il ritmo fino a diventare come un trapano
a percussione dentro la figona tumefatta di sua madre; neanche un minuto dopo
la donna ulula “Vengooooooooooooooooo” ed e’ subito travolta da altri due orgasmi
consecutivi; dopo una decina di minuti, e dopo che il sesto orgasmo l’ha quasi
squassata, Maria dice al figlio di uscire; Marco obbedisce, e la donna lascia
la presa dalla testiera e si mette con le braccia conserte sul materasso,
appoggiandoci la testa e con le tettone schiacciate sul letto: “Lo voglio nel
culo ora” “Mamma ma che dici? Ti faccio male” “Ma a che cosa credi che serva
la vaselina dentro al mio cassetto? Con tuo padre lo faccio spesso, non sono
vergine tranquillo; dai sbrigatiiiiiiii”.
Anche questa volta il ragazzo esegue prontamente; la penetrazione non e’ facile
come in figa, ma neanche travagliata come la notte prima con Livia; in mezzo
minuto la cappella supera lo sfintere accompagnata da un “Aaaaaaaaaahhhhhhhh”
della donna e dopo neanche due minuti il cazzo scorre nello sfintere quasi
come prima scorreva nella figa: “Aaaaaaaaaaahhhhhhhh siiiiiiiiiiii che bello
mi fai morireeeeeeeeee godoooooooo vengooooooooooooooo” urla lei infoiatissima
dalla libidine e dall’immane goduria che prova; dopo un quarto d’ora Marco
sente di essere al limite: “Mamma sto per sborrare” “No amore mio ti prego,
resisti, sto per venire anche io, veniamo insieme”; lui stringe i denti e
cerca di pensare ad altro, ma sta quasi per cedere finche’ giunge il liberatorio
“Aaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh vengoooooooooooooo” della madre a cui lui
replica “Ti sborro tuttaaaaaaaaaaaaaahhhhhh” farcendole lo sfintere con una
calda sborrata.
I due sono ora troppo stanchi per proseguire; si mettono abbracciati stretti
sotto le coperte e la donna spegne la luce; bastano pochi secondi perche’ si
mettano entrambi a russare pesantemente, con le bocche a pochi centimetri l’una
dall’altra.
—————-
L’indomani Maria tiene fede a quanto promesso al figlio e gli fa passare una
giornata piena di sesso sfrenato.
Da quel giorno in poi, la verginita’ per Marco diventa un lontanissimo ricordo;
quando rientra a casa da scuola, capisce subito se sua madre ha voglia o meno,
anche perche’ lei per sfotterlo ha deciso di giocare sulla gaffe che il ragazzo
ha fatto quella notte a proposito dei seni e del formaggio. A tavola gli fa
sempre trovare un piatto di pasta o di minestra e solo quando ha svuotato il
piatto puo’ fare la domanda fatidica: “Che c’e’ per secondo?” Se la risposta e’
carne o pesce, vuol dire che non si fa nulla, se invece la donna risponde: “Il
formaggio” ci sono buone possibilita’; Maria imbottisce due grossi panini che i
due divorano in pochi minuti; poi lei ridendo si palpa gli enormi seni da sopra
la vestaglia e dopo averli soppesati per bene chiede invariabilmente al figlio:
“Che dici, mi si sono ingrossati abbastanza?” e se lo porta subito a letto, con
la variante di fermarsi qualche volta in bagno per farlo sul lavandino davanti
alla specchiera; in quei mesi, i due consumano formaggio per secondo di media 4
o 5 volte alla settimana; ma non e’ un sacrificio per loro che ne hanno sempre
fatto un forte consumo, come del resto era normale in quei tempi, quando la
carne si mangiava massimo 3 o 4 volte alla settimana ed il formaggio ne era
il sostituto naturale.
Inoltre, il padre di Marco si assenta un’altra volta per due settimane, e la
scopata pomeridiana si ripete dopo cena e a volte fino a tarda notte; i due
weekend in cui manca, madre e figlio li passano praticamente a letto.
Ma l’imprevisto e’ in agguato; il padre di Marco un brutto giorno ha un grave
incidente che li sconvolge entrambi; riesce a cavarsela e si riprende in modo
completo, ma Maria prende la cosa come un avvertimento divino e, complice
anche un voto fatto quando il marito era in pericolo di vita, decide che con
Marco deve limitarsi a fare la madre affettuosa e niente di piu’.
Il ragazzo comprende e non si permette piu’ neanche di pensare alla donna se
non come la sua dolce ed affettuosa mamma; purtroppo per lui pero’, il breve
periodo di sesso sfrenato non e’ stato sufficiente per sbloccarlo e torna presto
ad essere l’imbranato di sempre.
Ha scopato tanto si, ma con sua madre e con quella di Riccardo e non ha nessuna
esperienza con le ragazze della sua eta’; senza contare che di ragazze che con
lui andrebbero volentieri ce ne sarebbero, ma se non somigliano a sua madre il
ragazzo non le considera proprio; oltre che tettone, le vuole di carnagione
olivastra e con i capelli neri ed e’ invece circondato da ragazze bionde o rosse,
piatte o con seni piccoli e soprattutto di pelle chiara.
Finita la scuola e preso il diploma, il ragazzo si trova anche ad affrontare la
difficolta’ di avere pochi amici, visto che Riccardo non e’ piu’ disponibile come
una volta e si vedono raramente; Marco non lo sa, ma Riccardo continua a scopare
regolarmente con Livia, anche se non ai ritmi con cui lo facevano lui e Maria
in quei mesi indimenticabili.
Ma vuoi o non vuoi, in qualche modo bisogna sfogarsi e allora via con l’acquisto
di riviste pornografiche, rigorosamente dalle rivendite dell’usato, su cui poi
spararsi lunghe seghe sulle immagini piu’ arrapanti; le nasconde in posti dove
nessuno andrebbe mai a vedere e la cosa funziona visto che i genitori non si
accorgono di nulla; il ragazzo ha persino preso un cuscino di riserva che sta
dentro l’armadio a muro, lo ha forato sulla cucitura, e quando e’ da solo lo usa
come surrogato di donna, ci infila dentro il cazzo e simula l’atto sessuale
sdraiandocisi sopra e sborrando nella lana che regolarmente gli si appiccica
alla cappella.
Ma le seghe anche se fantasiose non possono sostituire una donna; le immagini
delle riviste che mostrano invariabilmente donne che urlano o hanno le facce
estasiate mentre vengono cavalcate, lo portano a provare un’istintiva simpatia
per loro e ad immedesimarsi nel loro piacere; vuoi il ricordo di quando Riccardo
lo aveva penetrato anni prima, vuoi il ricordo di come godevano Livia e Maria
quando le scopava, il desiderio di sentire cosa prova una donna diventa sempre
piu’ forte; inizia con una candela, che con un coltello smussa alla base; prende
il solito cuscino, sfoglia una rivista per farselo diventare duro, si mette un
po’ di vaselina nel buco del culo e poi mette il cazzo nel cuscino e comincia
a “scoparselo”; dopo un po’ prende la candela e se la infila nel culo e inizia
lentamente a mandarla avanti e indietro; l’effetto e’ spettacolare e dopo pochi
minuti si produce in una lunga sborrata come non ne faceva dai tempi in cui
scopava con la madre; poi passa a un righello di bachelite di sezione quadrata,
che suo padre ha portato tempo prima in casa; il ragazzo si mette sul divano o
sulla poltrona a cosce larghe e se lo penetra fino a sentirlo arrivare in fondo.
Vede che e’ entrato per 15 cm e gli sembra poco; allora lo ripenetra e sul fondo
lo agita fino a sentirlo superare il blocco e ad entrargli quasi nell’intestino.
Quando lo estrae e legge 28 cm e’ talmente eccitato che il cazzo gli pulsa da
morire; corre in bagno e davanti al lavandino si penetra nuovamente finche’ non
finisce per sborrare senza neanche toccarsi.
Oltre a tutto questo, Marco ha scoperto che per raggiungere il massimo della
goduria deve aggiungere un’ultima cosa; tutte le scopate fatte, con Riccardo,
Livia e Maria avevano un denominatore comune; lui e l’altra/o avevano sempre
mangiato formaggio, prima e dopo; quindi prima di masturbarsi, attivo o passivo,
si prende sempre un pezzo di formaggio dal frigo e se lo divora mentre si sega.
Ovviamente tutto questo il ragazzo puo’ farlo solo quando e’ da solo in casa; per
cui e’ sempre felice quando i genitori escono, oppure quando la madre esce per
andare dalla parrucchiera mentre il padre e’ al lavoro.
Nel frattempo accadono quasi in contemporanea due fatti; Marco trova un lavoro
e Riccardo una ragazza; la cosa allontana i due ancora di piu’, e finiranno per
non vedersi per quasi due anni; il lavoro e la conoscenza di nuovi colleghi e
colleghe non distrae pero’ Marco dalle sue complicate pratiche di masturbazione.
Approfitta di ogni momento di solitudine per darsi da fare ed ora che con il
lavoro dispone anche di qualche soldo, compra il videoregistratore ed ovviamente
videocassette pornografiche con le quali si ammazza di seghe sia attive che
passive. Per colmo di fortuna, i genitori cominciano a prendere l’abitudine di
andare fuori qualche giorno per diletto, all’estero o in Italia e lui cogliendo
la palla al balzo ne approfitta per organizzarsi serate a base di film porno,
strumenti di penetrazione ed ovviamente abbuffate di formaggio.
Finche’ una sera, tornando dal lavoro in macchina, vede una scena che non vedeva
da quando era piccolo; sul bordo di una strada c’e’ una fila di signore, quasi
tutte molto giovani, chiaramente impegnate nell’attivita’ di puttane……