Era l’estate dopo il diploma, avevo compiuto da poco i diciotto anni, per tutto l’anno scolastico avevo fantasticato come avrei passato l’estate, uscite con gli amici, giri in bicicletta per le campagne , forse la prima vacanza senza genitori, la patente. Tutti i miei sogni sfumarono la settimana dopo la fine degli esami, mio padre mi aveva trovato un lavoretto (così l’aveva definito lui), otto ore al giorno nella ditta di un amico di vecchia data a sbrigare piccoli lavori d’ufficio e logistici. Il primo giorno di lavoro mi presentai puntuale al cancello della ditta, davanti al quale mi aspettava Carlo l’amico di mio padre, un uomo alto poco meno di due metri, con una muscolatura imponente intuibile nonostante la camicia e la giacca. Appena fummo vicini e lui mi strinse la mano battendomi l’altra sulla spalla mi sentii ancora più piccolo, mi sovrastava di almeno venticinque centimetri, ero sempre stato il più piccolo della classe, in parte ai miei amici mi sentivo bassetto, in parte a lui praticamente scomparivo. I primi venti giorni di lavoro trascorsero lenti e noiosi, la svolta venne alla fine della terza settimana, Carlo che oltre quella ditta ne possedeva un’altra assieme ad un socio da cui voleva separarsi doveva recarsi in toscana un mesetto, un aiuto gli avrebbe fatto comodo, mi chiese se volevo andare con lui, risposi che se i miei genitori avrebbero consentito per me andava bene. Non ebbi nessun problema ad avere il permesso, lunedì mattina all’alba partimmo con direzione le colline toscane. Carlo a differenza di tutte le altre volte che l’avevo incontrato indossava un paio di bermuda e una maglietta che gli rimaneva aderente al corpo, mettendo in risalto i muscoli se non fosse stato per i capelli brizzolati non avrebbe mai dimostrato i suoi quarantatré anni. Arrivammo a destinazione abbastanza alla svelta, la casa era una bella villa vicino Siena, Carlo mi accompagnò nella stanza che mi aveva riservato, lasciai la borsa e continuammo il giro. A lasciarmi on la bocca aperta fu il giardino un parco enorme con tanto di piscina e jacuzzi annessa, accanto al bordo della quale sorgeva una struttura in legno di circa due metri per tre, spiando la porta a vetri fume capii che era una sauna. Passammo il pomeriggio a Siena , cenammo in un ristorante vicino a piazza del campo, e rientrammo a casa verso le ventidue. Io ero stanchissimo e dissi a Carlo che sarei andato a letto, lui mi disse che non c’era nessun problema poiché anche lui non aveva intenzione di rimanere alzato ancora molto. Salii in camera mi feci una doccia, mi affacciai alla finestra della camera da letto tenendo la luce spenta per non attirare le zanzare, la finestra si affacciava sul parco, il quale era illuminato dalle luci della piscina e da alcuni lampioncini posti qua e la. A bordo piscina comparve una figura, era Carlo in accappatoio, il quale si fermò difronte alla porta della sauna, si tolse l’accappatoio, era completamente nudo, il corpo era illuminato dalle luci e ogni muscolo era perfettamente delineato. Entrò in sauna e scomparve alla mia vista, una strana curiosità mi spinse a rimanere affacciato, non mi ero mai sentito attratto da un uomo, ma non ne avevo mai visto uno nudo con quel fisico, se non in qualche filmato in internet. Dopo una quindicina di minuti la porta della sauna si aprì, il corpo di Carlo imperlato di sudore risplendeva nella notte, nonostante una fitta peluria ricoprisse petto e pancia la linea dei muscoli e ben chiara. Tuffandosi in acqua, quel corpo statuario scomparve alla mia vista, per ricomparire pochi istanti dopo dirigersi verso l’accappatoio per poi rientrare in casa. Mi stesi sul letto e solo in quel momento mi accorsi di avere un’erezione. Cercai di mettermi a dormire, ogni movimento,ogni struscio sulle lenzuola aumentava l’eccitazione cosi mi segai, alcuni schizzi caldi mi arrivarono sul petto, andai in bagno mi pulii e tornai a letto riuscendo a prendere sonno. La mattina mi svegliai e scesi al pian terreno sul tavolo c’era di tutto, frutta fresca, marmellate vasetti di yogurt e un biglietto ‘oggi niente lavoro rilassati io tornerò per le tredici Carlo’. Passai la giornata immerso nell’acqua della piscina ogni tanto guardavo la porta della sauna ricordando la scena della sera precedente. Carlo rientrò prima del previsto trovandomi a mollo mi disse ‘ottima idea mi metto un costume e ti raggiungo’. Torno cinque minuti dopo con addosso solo uno slip da bagno nero, i muscoli che avevo visto la sera prima dalla finestra ora li potevo ammirare da vicino. Mi ero messo nella jacuzzi per nascondere l’erezione che mi era spuntata restammo li un po’ di tempo parlando dopodiché decidemmo di uscire e preparare il pranzo, lo consumammo in giardino sotto un gazebo. Trascorremmo il pomeriggio di nuovo a Siena, cenammo in un altro ristorante, nel viaggio di ritorno ripensai nuovamente a quello che avevo visto la sera prima e il desiderio di riaffacciarmi alla finestra nella speranza di rivedere Carlo nudo era enorme. E cosi feci appena entrati ci demmo la buonanotte e salii in camera, ero davanti alla finestra la mia attesa non durò molto, Carlo completamente nudo si avviò verso la sauna, entrò e rimase dentro meno di dieci minuti, si tuffò in piscina e una volta uscito non si diresse verso casa ma si sdraiò su un lettino a bordo piscina, era bastato quello per farmelo rizzare ma quello che vidi dopo mi fece eccitare come mai lo ero stato. Carlo disteso sul lettino iniziò ad accarezzarsi il petto la pancia, dopodiché si prese in mano l’uccello e si mise a masturbarsi, io venni senza il bisogno di toccarmi, ma durante la notte mi segai quattro volte pensando a quella scena. Il giorno seguente sembrò la copia esatta del primo, colazione pronta, biglietto di Carlo, mattinata in piscina, pranzo sotto il gazebo, pomeriggio e cena a Siena. Durante il viaggio di ritorno non parlammo, io sognavo di arrivare a casa nella speranza di assistere allo spettacolo delle sere precedenti, Carlo mi guardava di traverso e sorrideva, ebbi l’impressione che mi stesse leggendo nel pensiero e la cosa mi fece imbarazzare moltissimo, iniziai a pensare che potessi essere stato visto e decisi che quella sera non mi sarei affacciato. Entrammo in casa e Carlo mi diede immediatamente la buonanotte con un sorriso sulle labbra. A quel punto i miei sospetti divennero certezza, imbarazzatissimo decisi che per nulla ragione al mondo mi sarei affacciato alla finestra. Dovetti fare uno sforzo enorme per non andare a spiare nel momento che sentii i rumori nel giardino. Mi svegliai e come al solito Carlo era già uscito sul tavolo c’era il solito biglietto, lo stavo per buttare senza leggerlo quando notai che era più lungo del solito, sotto alla solita comunicazione era stato scritto ‘P.S. cucciolo mi sei mancato ieri sera’. Non avevo più dubbi ero stato visto, immaginai che quell’ultima frase fosse stata messa come scherno. Passai tutta la mattina al pensiero di come mi sarei dovuto scusare. Al rientro di Carlo ero davanti alla porta bordò in viso volevo dire qualcosa ma ero del tutto incapace di parlare, lui mi guardò mi sorrise ne suo sguardo non c’erano segni di scherno, solo uno sguardo dolcissimo, si avvicino, si abbassò al mio livello e mi disse non devi preoccuparti di nulla, non devi vergognarti, mi prese per mano e mi portò al piano di sopra mi fece entrare nella sua camera da letto e chiuse la porta.
(Se il racconto e il mio modo di scrivere vi piaceranno invierò la seconda parte del racconto ovvero cosa è accaduto nella camera da letto) Carlo mi stringeva la mano nella sua, il corpo fremeva, non avevo mai provato quella sensazione, non ero mai stato in intimità ne con un uomo ne con una donna. Salendo le scale pensai nuovamente al corpo nudo di Carlo imperlato di sudore dopo la sauna, subito il mio corpo rispose con un’erezione, arrivammo davanti alla porta della sua camera si girò a guardarmi e mi sorrise, apri la porta e mi fece entrare senza mollarmi la mano. La stanza era molto ampia il letto al centro era ricoperto da lenzuola nere, lucide sicuramente di seta, era molto più grande di qualsiasi letto matrimoniale che avessi mai visto, ovviamente era stato creato su misura, oltre ad essere molto più lungo era anche più largo, almeno mezza piazza se non una intera. La parete di destra era ricoperta di un bellissimo disegno astratto fatto direttamente sul muro. La parete sinistra era ricoperta di piccoli quadri senza cornice in ognuno dei quali era posizionata una foto in cui Carlo posava nudo. Capii che le foto erano state scattate qualche anno prima solo per il fatto che la chioma brizzolata che sfoggiava con tanta eleganza era corvina, per il resto nulla era cambiato. Notai che in nessuna foto apparivano i genitali di Carlo erano tutte fatte di lato con gambe semi sollevate a nasconderli, immagini di schiena o frontali ma con oggetti che celavano la parte più virile di un uomo, le trovai molto artistiche, in quel momento ripensai alle scene di nudo reale viste le sere prima, anche se mi sforzavo non avevo nessun ricordo del pene o dei testicoli di Carlo nonostante l’avessi visto masturbarsi. A quel punto sentii due grandi mani cingermi le spalle erano decise e al tempo stesso dolci, un brivido freddo mi scosse la spina dorsale, mi girai Carlo era dietro a me mi sorrideva, in quel momento dovendo sollevare parecchio il mento per poterlo guardare negli occhi mi sentii immensamente piccolo, mi guardava come mai nessun’altra persona aveva mai fatto prima, un mix di dolcezza e seduzione. Le mie mani di mossero come spinte da una volontà propria si appoggiarono al petto di quell’uomo immenso di fronte a me, sentivo il mio cuore battere all’impazzata nel petto, e allo stesso tempo sentivo quello di Carlo battere sotto quello spesso strato di muscoli. Le mie mani si mossero nuovamente come se fossero appartenute a qualcun altro iniziarono a slacciare piano i bottoni della camicia, poco alla volta iniziò a comparire il fitto strato di peli corti che ricopriva il petto e pancia, in breve arrivai a slacciare l’ultimo bottone, presi i lati della camicia e la aprii facendola cadere dietro le spalle, Carlo a torso nudo era di fronte a me, era bellissimo il fitto strato di peli non celava due pettorali gonfi e larghi e una tartaruga da far invidia a un modello di biancheria intima. In quel momento furono le sue mani a muoversi, mi prese il lato inferiore della maglietta e me la sollevò sopra la testa mettendo in mostra il mio petto da ragazzino del tutto privo di forme se non quelle delle costole affioranti. Quello che stava per succedere era ovvio, o almeno era la mia speranza, abbassando la testa con un filo di voce sussurrai ‘per me è la prima volta’ ‘non ho mai fatto sesso ne con un uomo ne con una donna’. Carlo si accovaccio davanti a me per potermi guardare in viso e con una voce dolcissima mi disse ‘anche per me è la prima volta’ lo guardai con un viso su cui si poteva leggere chiaramente ‘per favore non prendermi in giro’. Lui mettendomi le mani sulle spalle mi disse ‘ho fatto sesso con moltissime donne ma mai con un ragazzo’ dopodiché mi sollevò e mi pose sul letto e si sdraiò accanto a me. Ci guardammo per un attimo poi lui avvicinò il suo viso al mio sfiorandomi le labbra con le sue, si allontanò per un momento mi guardò negli occhi e riavvicinò il viso al mio, le labbra non si sfiorarono appena ma si stamparono le une sulle altre, stavo dando il primo bacio, non avrei mai aspettato di darlo ad un uomo e più grande di venticinque anni, io scimmiottavo i personaggi visti in TV seguendo i movimenti di quella bocca esperta, ad un certo punto la bocca si schiuse un poco la punta della lingua mi sfiorò le labbra, istintivamente anche la mia bocca si schiuse e le due lingue si sfiorarono, all’inizio leggere poi con passione sempre più intensa. Non so per quanto ci baciammo il tempo sembrava essersi fermato era come essere in un sogno. Carlo iniziò a baciarmi il viso, il collo, il petto, iniziò a succhiarmi un capezzolo e a far girare l’altro tra pollice e indice con estrema delicatezza, proseguì baciandomi la linea laterale dell’addome per tornare al centro e giocare con la punta della lingua sul mio ombelico. Una mano iniziò a muoversi dove avevo la cintura slacciandola e slacciando i pantaloni, entrambe le mani afferrarono pantaloni e slip, in un attimo rimasi completamente nudo, avevo gli occhi occhi chiusi poiché ero in una forma di estasi. Inutile dire come ero messo alle parti intime, ad un certo punto provai un piacere mai assaporato prima, qualcosa di caldo iniziò a circondarmi la punta del pene, scivolò con un gesto sinuoso verso la base per poi risalire, un fremito scosse il mio corpo non feci in tempo a dire quello che stava per succedere che che iniziai a godere come mai fatto prima, e lo stavo facendo nella bocca di Carlo il quale aveva accelerato il ritmo e mugolava dal piacere. Se io avevo finito di godere Carlo non aveva finito la voglia di succhiarmi l’uccello, continuò alternando movimenti leggeri a succhiate veloci e decise, spostandosi dalla punta alla base, continuo a leccare l’asta o infilarsi in bocca le palle, il risultato fu che sborrai tre volte nella sua bocca. Si sdraiò nuovamente accanto a me supino guardandomi in viso e mi disse ‘hai una sborra dolcissima’ gli misi una mano sul petto e iniziai ad accarezzarglielo sentire la sensazione di tutti quei peli sotto le mani era bellissimo, erano morbidi e si poteva sentire il muscolo gonfio sottostante, mi venne una voglia incredibile di baciarlo e cosi feci appoggiai la bocca e iniziai a baciare quel petto tonico ovunque soffermandomi sui capezzoli turgidi e succhiandoli leggermente, il sapore della pelle di Carlo era ottimo e dai mugolii che emetteva si capiva che anche lui apprezzava i miei baci e le mie leccate. Mi spostai verso la pancia e prendendo esempio da quello che mi era stato fatto prima slacciai cintura e i pantaloni mi sollevai, infilai le mani prendendo i boxer e aiutato da un’alzata di bacino sfilai tutto. In quel momento vidi per la prima volta l’uccello di quell’uomo che mi aveva fatto scoprire piaceri mai provati prima. Pur non essendo in erezione rispecchiava il resto del corpo lungo e grosso, lo osservai per un po’ dopodiché mi chinai e inizia a baciarlo, leccarlo con la punta della lingua, me lo infilai in bocca e iniziai a succhiarlo come avevo visto fare da avvenenti ragazze in alcuni film porno, più succhiavo e più diventava duro, fino ad arrivare al punto in cui era duro come il marmo e caldo come un calorifero, riuscivo a prenderne solo metà prima che mi toccasse il fondo della bocca e stimolasse il vomito, ma a sentire quando godeva Carlo era più che sufficiente. Pompai e leccai fino al punto che lo sentii pulsare, i gemiti di Carlo si fecero ancora più intensi capii cosa stava per succedere e mi preparai a prendere la sborra in bocca come era stato fatto a me per tre volte, il primo schizzo arrivò direttamente in gola e non ebbi alternativa che ingoiare, i successivi mi riempirono la bocca di un sapore forte e deciso me ne usci parecchia dai lati e il resto lo mandai giù. Non potei contraccambiare quello che era stato fatto a me ovvero tre pompini consecutivi, la bocca mi faceva male da quanto era grosso quel palo che ci avevo infilato. Mi ridistesi faccia a faccia con Carlo il quale mi baciò sulla bocca e mi ringraziò dicendomi che ero stato bravissimo. Li distesi uno a fianco dell’altro ci accarezzavamo e baciavamo in breve fui nuovamente in erezione, Carlo mi guardò in viso e mi disse ‘ora ti rifaccio godere ma in un modo diverso’ si sollevò sputò un po’ di saliva sulle dita di una mano e le portò dietro la schiena in basso, si mise a cavalcioni sopra di me si puntò il mio uccello duro sul culo e iniziò a scendere piccole smorfie di dolore comparvero su suo viso, si abbassava un po’ e poi si rialzava, emettendo un piccolo gemito di dolore e con una smorfia prolungata arrivò a toccarmi il bacino con le natiche, aveva tutto il mio uccello nel culo sembrava soffrire leggermente, dopo un momento di staticità iniziò ad ondeggiare avanti e indietro sollevandosi e riabbassandosi sopra di me, il piacere era immenso e nel giro di pochi minuti schizzai nuovamente nel corpo di quel magnifico uomo con un corpo perfetto questa volta in un orifizio diverso. Eravamo di nuovo stesi uno a fianco dell’altro io avevo un sguardo un po’ preoccupato e Carlo mi chiese cosa avessi risposi che mi aspettavo che lui volesse che ricambiassi il favore e mi facessi inculare da lui e visto il palo allucinante che si trovava in mezzo alle gambe avevo paura, lui sorrise e mi disse che non c’era nessun problema che ero stato bravissimo con la bocca e gli bastava. Quella notte dormimmo insieme come poi successe per il resto del periodo che passammo insieme. Quella che era partita come un’estate pessima aveva avuto un riscontro inaspettato e bellissimo, ogni volta che potevamo facevamo sesso io facevo godere Carlo con la bocca e lui alternava la bocca al culo, quando tornammo a casa io cercavo sempre qualche scusa per andare a trovarlo per fargli un pompino e per farmi lui, quell’uomo con un corpo perfetto mi cambiò la vita per sempre.