Innanzitutto un grazie per i complimenti ricevuti. Sono quasi commosso e non scherzo. Ma bando alle ciance e leggetevi il secondo capitolo
Sono le 16:30 quando Giulia e le sue amiche sono sedute su una panchina vicino al lungomare a chiacchierare del più e del meno, ogni tanto il discorso cade
sul prossimo esame. Come al solito le altre non hanno nemmeno aperto una sola volta il libro di Russo e si appellano al buon cuore di Giulia, ma lei è
come assente. Lei ha un altro esame a cui pensare, un esame strano, un esame di ammissione…la famosa application form. Ricorda molto bene le domande che
erano scritte in quel questionario, alcune semplici come specificare l’età, forse perchè il tizio (così ormai lei lo chiama nella sua immaginazione) vuole
essere sicuro di parlare solo con ragazze maggiorenni. Ma altre erano decisamente meno “normali”, tra cui la numero 2 che le chiede se è mai stata
sculacciata da piccola e se in quel caso le fosse piaciuto. Oppure la domanda 7, che le chiede se abbia mai indossato un collare o se abbia mai desiredato
farlo. Oppure ancora la domanda numero 10 che le chiede se si sia bagnata nel compilare le altre domande. “Possobile mai che mi possa bagnare mentre le
compilo?” pensa…ma poi, con suo grande stupore si accorge di essere bagnata già adesso, bagnata al solo pensiero. “Ma perchè mi sta succedendo, perchè
proprio io che non ho mai nemmeno pensato ad un rapporto sessuale anale, ed ora mi bagno pensando a compilare un questionario sul sesso SADOMASO”.
Si sente stupida, umiliata dal suo stesso corpo che la tradisce, mentre si alza di sbuffo, dicendo alle amiche di avere un pò di mal di testa e di voler
tornare a casa. Maria, una di loro, le chiede se è successo qualcosa visto che si era accorta che Giulia si comportava in modo strano sin da quando sono
uscite. “No non preoccupatevi, ho solo un pò di mal di testa, forse ho studiato troppo vicino al PC” rassicura le amiche mentre si avvia alla fermata
dell’autobus.
“Adesso lo concio per le feste il tizio” pensa arrabbiata con se stessa per essersi bagnata “vuole che io compili l’application form? Ed io la compilo
con onestà e poi gli scrivo quanto mi fa schifo un uomo del genere, che pensa che la donna è solo un oggetto.”
Mentre è in autobus si collega col cellulare per controllare la posta elettronica e, non essendo capace di aspettare oltre, compila il questionario,
con onestà, negando per esempio di essere stata sculacciata visto che in famiglia non hanno mai usato punizioni corporali. Stesso discorso per il collare
visto che non si era mai avvicinata al sadomaso. Poi arriva la domanda fatidica, quella sul fatto di essersi bagnata mentre compilava l’application form.
Si guarda intorno mentre si accorge di essere arrivata e scende dall’autobus, quasi imbarazzata, arrossita in volto, come se tutti avessero potuto leggere
quello che stava scrivendo, cosa che era ovviamente impossibile. “Che scema” si dice tra se e se mentre apre la porta di casa, il cellulare ancora collegato
e l’application form ancora in attesa di essere completato. Appoggia il cellulare al tavolo della cugina e si prende un pò di latte dal frigo per prepararsi
un tropical, un cocktail a base di latte e sciroppo di menta, ma senza gin visto che a lei non piacciono gli alcolici. Si siede al tavolo, accende la tv
e comincia a fare zapping mentre riprende il cellulare ed con l’altra mano ogni tanto sorseggia il tropical.
Alla fine decide di dire solo parte della verità scrivendo “si, mi sono bagnata ma solo perchè pensavo al mio ragazzo con cui mi devo vedere stasera”.
In pratica si era inventata un ragazzo inesistente, un ragazzo che la facesse eccitare al solo pensiero del prossimo incontro. Sapeva di mentire, ma
ancora una volta cercava di mentire a se stessa. Alla fine, insieme al file allega un piccolo post scriptum. “Penso che tu sia uno uomo che ha bisogno
dello psicologo, un pervertito che non sa avere rapporti normali con le donne e si approfitta di quelle che hanno un carattere debole e le sfrutta
sessualemte, mi fai pena.”
Adesso si sente meglio, come se avesse riguadagnato il suo orgoglio, guarda la mail quasi come un trofeo, ma poi succede qualcosa che non si aspettava…
Mentre la manda, sente come un senso di colpa, come se sentisse di aver fatto qualcosa di sbagliato, come se non si fosse comportata bene.
“E menomale che non ho aggiunto il gin al tropical” dice mentre scoppia in una risata pensando di poter nascondere questo senso di colpa.
Si dirige poi in camera e, preso il portatile, si sdraia sul letto, iniziando a sentire un pò di musica, ma in realtà quasi d’istinto accede ad internet
per controllare se ha ricevuto una risposta dal “tizio”.
Niente, nessuna rispose, ed ancora una volta mente a se stessa dicendo “se lo è meritato, starà arrossendo dalla vergogna lo scemo” ma poi mentre lo
chiama scemo, si sorprende a correggersi e dice di nuovo “il tizio” come se in una parte nascosta del suo cuore non vuole più offenderlo. Anzi, in questo
angolino recognito del cuore vorrebbe essere perdonata per le parole che ha scritto.
Arrivati al lunedì successivo, Giulia non è usciata per il resto del week end, passato a perdere tempo guardando la tv, ma col portatile sempre acceso
a controllare le mail, sempre a mentire, sempre a dirsi “non si sa mai che il prof di russo ci contatta per cambiare la data dell’esame”.
Sta rientrando a casa dopo l’università e di nuovo accende il portatile con la scusa di controllare le mail, anche se ha avuto un colloqui col professore
proprio in mattinata; colloquio tra l’altro andato pure un tantino male visto che è stata rimproverata di essere un tantino assente quel giorno a lezione.
Ancora niente, non c’è traccia di mail da parte del tizio.
Giulia comincia a preparare la pasta, e porta il portatile in cucina, poi si dice “beh, quasi quasi riprovo la chat, mi faccio due risate” quando invece sa
di sperare di rivedere quel messaggio lasciato sul muro dal tizio, sperando che questa volta se lo contatta non verrà ingorata. Ma mentre prepara la pasta
contina a beccare solo i classici sfigati che si masturbano davanti alla webcam. Si confisce la pasta con una salsina preparata il giorno prima ed inizia a
mangiare ed ancora niente. Solo sfigati o comunque ragazzi che a lei non interessano.
Tutto ad un tratto comincia a balenarle in mente un pensiero. “E se fosse arrabbiato con me? Se mi stesse evitando? O forse ha trovato una ragazza che vuole
farli da schiava!!!”
Incredibilmente è proprio questo ultimo pensiero che la fa sentire più a disagio, e per l’ennesima volta prova ad ingannare se stessa dicendosi che si
sentiva a disagio perchè era preoccupapa per l’eventuale ragazza che avrebbe fatto la schiava.
Si alza e una volta arrivata in camera, si tolglie la camicietta e la gonna, nonostante sia uno scricciolo, ha un corpo davvero ben formato, le sue gambe
sembrano più lunghe di quanto siano, e stranamente, quelle pochissime volte che indossa i tacchi (tra l’altro mai troppo lunghi perchè odia sembrare volgare)
riesce a non far fare ai polpacci quella forma da giocatore di calcio che si ritrovano molte donne che non sanno vivere senza tacco. Poi il suo piede piccolo
è davvero bello, le unghie sempre curate, tagliate corte. Sa che è volgare avere le unghie dei piedi lunghe e mai penserebbe di dipingerle con lo smalto.
Si toglie il reggiseno e si mette una maglietta comoda, mentre si risdraia sul letto nella speranza che nella chat avesse ribeccato quel messaggio, ma ancora
niente.
Ormai in preda ad uno strano panico, non riuscendo nemmeno a capire che chatroulet connette persone a random e che forse semplicemente non capita mai di
beccare la stessa persona, riapre la sua mail e comincia a scrivere al tizio. “Scusa, non volevo offenderti, ho avuto solo una brutta giornata, me la sono
presa col primo che mi è capitato” pensando che una piccola bugia non avrebbe fatto male. Poi continua “Oggi vedo che non sei apparso in chat, forse hai
trovato una ragazza interessata. Beh, io non capisco ancora cosa possa essere interessante in quello che farete…ma…insomma, vi auguro che vi divertiate.”
Guarda il messaggio, quasi a vedere se ci siano errori, o parole che possano di nuovo offendere il tizio. Pensa e repensa, legge e rilegge. Poi alla fine
decide di aggiungere “mi piacerebbe farti qualche domanda, ovviamente se per te va bene.”
Alla fine decide di cambiare il modo di porsi, pensa che forse il tizio è un uomo anziano, o comunque di sicuro non un ragazzino, quindi riscrive tutto da
capo, con le stesse parole, ma questa volta dando del “lei” al tizio.
Alla fine chiude la mail dicendo “spero di ricevere presto una sua risposta per chiarirci, le auguro un buon proseguimento di giornata. ArrivererLa”
Ancora una volta per critiche, lusinghe o qualsiasi cosa mi vogliate dire, la mia mail è empire50@live.it