Avevo 18 anni, i miei erano divorziati da quando ne avevo due ed io vivevo con la mamma che si era anche risposata. Mio padre viveva da solo, non aveva una compagna fissa ed io ne ero fortemente attratta: in pratica ne ero innamorata pazzamente, lo sognavo e desideravo le sue carezze, evocavo di continuo le sue mani forti e delicate. A volte mi veniva nella mente quel poderoso membro che da piccola avevo intravisto ‘ allora non ne capivo di certo l’utilità – ma ora, più grande, sapevo ormai della sua importanza: era uno strumento “di piacere”.
L’avevo scoperto così, parlando con delle amiche un po’ più grandi di me, che sospiravano sulla descrizione del membro maschile, e dicevano di adorare e di sognare di vederselo strofinare sul corpo, fra le cosce e le tette. Raccontavano di avventure erotiche, probabilmente non vere, ma comunque eccitanti, per me che rimasta sola nella mia stanza, cominciavo a strofinarmi la figa fino a farmi male, immaginando membri duri che mi sfondassero e mi facessero godere…Ma la mia fissazione e ossessione erotica, restava sempre e comunque mio padre.
Lui era istruttore di nuoto, ed io una delle sue allieve. Durante una lezione feci in modo di strusciare “accidentalmente” sul suo membro e lo vidi sorridere con piacere..
Dopo la doccia decisi di aspettarlo e di chiedergli di portarmi a casa sua. A volte accadeva, se la mamma e suo marito erano fuori. Io dormivo nella mia stanzetta e pensavo a mio padre da solo nell’altra stanza: quante volte avrei voluto sdraiarmi al suo fianco’.
Arrivammo a casa, e dopo cena, accesi la Tv, ci sedemmo come al solito sul divano ed io appoggiai la testa sulla sua spalla. Non era la prima volta che accadeva, ma certo era la prima che -io- mi ero avvicinata a lui, con intenzioni non propriamente filiali.
Lui lo capì istintivamente e continuò a fissare lo schermo, ma non vedeva nulla, quasi tremava. Presi la sua mano nella mia e la guidai sulla mia coscia, chiusi gli occhi e feci altrettanto con lui. Aspettai un poco, per vedere quali sarebbero state le sue reazioni. Quando vidi che non si muoveva, quasi che fosse in attesa, lo guidai più su, verso le tette. Poi costrinsi quella sua mano a spostarsi sulla pancia, sull’ombelico e sull’inguine e poi sotto le mutandine; presi l’altra e la posai sul mio seno. Avevo i capezzoli durissimi, ero tesissima e tremante. Mi strinsi a lui: cominciò a baciarmi piano, prima sui capelli, poi sul viso. Sentivo le sue labbra sugli occhi e poi sulle guance ed, ancora, sulle orecchie. Mentre percepivo il suo coinvolgimento crescente, privo di qualsiasi rifiuto, sentivo crescere irresistibilmente la mia eccitazione. Quelle labbra tanto amate giunsero all’angolo della mia bocca, vi si soffermarono un attimo e poi se ne impossessarono, leccandola piano, con la punta della lingua, per poi forzarla dolcemente con un’esplicita richiesta d’ingresso. Non ci furono esitazioni: mio padre si alzò e si spogliò. Era eccitatissimo, e potei vedere finalmente il suo fallo, gonfio e del tutto eretto. Poi mi distese e mi spogliò, le sue mani erano avide, mi toccava, mi baciava, mi leccava mentre io non sapevo bene che fare. Ero eccitatissima, la figa mi pulsava e mi feci guidare dall’istinto: presi, ancora un po’ incerta, il suo cazzo tra le mani, gli carezzai le palle e poi lo tirai verso di me, costringendolo a porsi davanti all’ingresso della mia figa. Lo strinsi con decisione e cominciai a spingerlo dentro la figa..Ad un certo punto, mio padre si bloccò:
“Cosa stiamo facendo, Silvia…’ mi disse spaventato, ‘sei una bimba, ed io sono il tuo papà… cosa sto facendo?”….”quello che desideriamo …..voglio che sia tu il primo, papà’.ti voglio con tutta me stessa, e del resto non me ne importa nulla’.”
Mio padre mi strinse a sé, era quasi disperato, combattuto tra un pazzo desiderio di me e la voglia di scappare. Lo sentivo tremare, lo baciai; lui rispose con trasporto e dopo aver ricambiato il mio bacio con passione, cominciò a toccarmi nuovamente. Mi leccava i l collo, i seni, i capezzoli rigidi. Scese con la punta della lingua lungo il mio stomaco ed il ventre. La sentii frugare tra i peli del mio boschetto da adolescente e quel tocco, prima solo deciso, poi quasi violento, mi scatenò un vulcano di piacere nella vagina non ancora toccata. Poi quella lingua scese ancora, sino alla figa: entrò tra le grandi labbra alla ricerca del clitoride, sul quale si soffermò, leccandolo dolcemente sino a che sentì il mio corpo in preda ad un’agitazione incontenibile che mi faceva somigliare ad una piccola anguilla vogliosa. A quel punto lo sentii prendere un cuscino, piegarlo in due e infilarlo tra il lenzuolo e le mie reni. Il mio bacino si sollevò. Lui prese le mie gambe, se le appoggiò sulle spalle e stando in ginocchio tra di esse, introdusse il suo cazzo nel mio piccolo buchetto.
Ero vergine, e quando lui, che ormai non riusciva più a controllarsi, spinse con violenza dentro di me,, infrangendo il mio imene, provai un dolore acuto misto a sensazioni straordinarie. Non durò molto: dopo poco il dolore scomparve per dar posto ad un piacere sempre più crescente, del mio corpo ma anche della mia mente: ero sdraiata sotto il mio dolcissimo papà che mi stava chiavando lentamente, spingendo sempre più nel mio piccolo buchino con il suo enorme cazzone, che ad ogni colpo sembrava sempre più grosso e caldo dentro la figa. Andava su e giù, sempre più in profondità, e poi sempre più velocemente… Gemevo e sussultavo. Ad un certo punto provai una specie di dolore intenso che mi induceva a serrare le cosce. Non capivo bene cosa stesse accadendo….
Fu solo dopo qualche attimo, che ne capii la vera natura: quello era stato il mio primo violento orgasmo. Mio padre continuava a scoparmi mentre dalla sua bocca uscivano gemiti misti a parole: “Bimba mia, sei mia, il mio cazzo è dentro te e papà ti scopa… ti piace il mio cazzo?…Prendilo bimba mia e godi di me, ti faccio godere ancora…godi..”…raggiunsi ancora una volta l’orgasmo, mentre venivo invasa dal suo caldo sperma.
Da quel giorno vivo con mio padre, dividiamo il letto e la nostra vita continua in modo stupendo: ogni momento è adatto per scopare, cucino per lui. Mentre sono davanti ai fornelli lui mi tiene per i fianchi e mi lecca sul collo, scendendo poi sui seni che succhia fino a che i capezzoli diventano turgidi. Si china ancora ed insinua la sua testa sotto la gonna scendendo lentamente sul ventre, sfiorandomi con la lingua la vita fino a raggiungere il pube; lambisce le grandi labbra, percorre con la lingua l’interno gustando il mio mieloso sapore e prende a leccarmi il sederino ancora vergine ed ancora la fighetta profumata: papà ama addolcirsi la bocca con i miei eccitanti umori.. Poi si adagia sopra di me che prendo il suo cazzo in bocca mentre lui mi lecca la figa in profondità. Inizia così uno stupendo sessantanove. Mentre mi lecca sul clitoride introduce due dita nella fighetta: la mia reazione non si fa attendere e subito una sequenza di orgasmi mi scuotono in attesa di quello più intenso e piacevole che quando sto per raggiungere mi costringe a lambirgli il cazzo in un modo così intenso che riusciamo sempre a venire contemporaneamente. In quell’attimo lo sento fremere e la sua bocca succhiarmi la figa ed il clitoride come se volesse aspirarmi il cervello. Inarco il bacino e finalmente mio padre riempie la mia bocca di sperma mentre, a mia volta, faccio altrettanto, con i miei umori, nella sua.
A volte invece mentre continuo a cucinare mi viene dietro mi fa abbassare un pochino ed entra tutto nella mia calda fighetta….non ci muoviamo, restiamo così, immobili, in modo che lui non raggiunga subito un orgasmo. Faccio sempre in modo che questi siano solo i preliminari di quella che sarà una intensa notte d’amore sfrenato e senza limiti.
Stasera papà è arrivato a casa con un pacco regalo e mi ha detto di aprirlo dopo cena:
“Vedrai, è speciale” ha detto. Sono curiosissima, non resisto…finita la cena corro subito a scartare il pacchetto e dentro c’ è un fallo fatto in materiale speciale che lo fa sembrare quasi reale, e che vibra “Vuoi provarlo tesoro mio?”…
Avevo un po’ di paura, perché era la prima volta che vedevo un dildo. Mi sembrava enorme e non riuscivo ad immaginare come sarebbe potuto entrare dentro la mia piccola vagina. Ma non avrei mai deluso il mio amatissimo papà. Ho annuito lentamente e lui mi ha portato nella nostra camera e mi ha fatto sdraiare sul letto. Poi mi ha fatto girare e mi ha penetrato alla pecorina. Ho avuto alcuni orgasmi che hanno lubrificato il suo cazzo Lui, allora, lo ha tolto dalla fighetta e mi ha detto che me l’avrebbe infilato nel culetto:
“Papà, fallo con delicatezza, lo sai che li non siamo mia arrivati fino in fondo”.
Lo sento aprire un cassetto. Prende un tubetto di crema e con un dito me la spalma nel buchetto. Il contatto del suo dito che si muove dentro il miocorpo mi procura un piacere sconosciuto,che è aumentato enormemente quando lui ha cominciato a spingere lievemente e delicatamente il cazzo nel mio ano. Ho avuto la sensazione di essere sfondata, e papà, contemporaneamente, ha preso il cazzo finto e me lo ha infilato nella fighetta facendolo vibrare. Il suo membro, intanto, continua a spingere più in fondo alle viscere: lo sento scivolare dentro di me, provo una sensazione incredibilmente piacevole, nel sentirmi completamente piena sia nella figa che nel culetto, al punto che lo incito a spingere più forte fino a farlo entrare tutto. Mi piace tantissimo, mai provato un piacere così diverso, intenso e che mi fa scuotere e ansimare senza controllo. E’ tutto bellissimo, ed io godo come una pazza.
Grazie Tesò ;-)