sono la dottoressa laura rossi sono una ricercatrice e mai avrei pensato che quello che avrei scoperto avrebbe cambiato radicalmente la mia vita e quelle degli altri…ma andiamo con ordine.
tutto cominciò il mattino del 6 luglio del 2011 ero nel mio laboratorio e finalmente dopo molti tentativi ero riuscita a sintetizzare un vaccino contro il cancro alle ovaie. immaginate la mia gioia non solo come ricercatrice ma anche come coinvolta personalmente in questo problema, infatti mia sorella ha una metastasi alle ovaie, ed è mio dovere come sorella e come ricercatrice fare qualcosa per curarla da questo male assurdo. ed ecco che finalmente i miei sforzi vengono ripagati. purtroppo però anche se ho trovato la cura che potrebbe salvarla non mi permettono di usarlo su un essere umano. pensate l’ironia…scoprire una cura che può curare tua sorella e vederla morire per la burocrazia! non potevo permetterlo! presi dei campioni del vaccino e lo portai a casa. aprì la porta della sua camera da letto, lei era là con una fasciatura alla testa segno evidente della cura alla chemio terapia e quel viso provato. mi accolse con il suo solito sorriso era ancora bellissima nonostante tutto. ” ciao sorellona! come procedono le tue ricerche? riuscirai a prenderlo il nobel per la medicina?” scherzava come sempre anche in questi momenti era allegra e a me mi si stringeva il cuore ” ci stò lavorando non avere fretta” risposi ” tranquilla non mi muovo da quì” e rise di gusto io risi insieme a lei. ” senti ora la tua sorellona ti farà una iniezione mi raccomando qualsiasi cosa tu avvertà me lo devi dire ok? anche se ti sembra la più innocua” ” daccordo sorellona…cos’è?” ” qualcosa che ti farà stare bene”. passarono i giorni la cura sembra procedere bene il viso torna alla normalità e le metastasi sono in regressione la cura sta funzionando finalmente sembrava funzionare tutto per il verso giusto non pensavo invece che sarebbe successo l’impensabile. ” sorellina come ti senti?” lei mi guardò tra un misto di felicità e preoccupazione ” bene solo che ho notato una cosa strana….mi vergogno però a parlarne…” “cosa? sai che sono come un medico non ti devi vergognarti a parlarne” “be vedi…prima mi toccavo si e no una volta alla settimana….ora non passa giorno che non mi tocchi…in più la clitoride mi si è ingrossata…se voglio posso masturbarla come un piccolo cazzetto di piccole dimensioni” rimasi sorpresa da quella dichiarazione era senz’altro una controindicazione del mio farmaco volli controllare “adesso vediamo” tirai su le lenzuola e le abbassai il pigiama e mutandine, non potevo credere a quel che vedevo…sopra labbra glabre e rosee di mia sorella spuntava la clitoride poteva misurare un 4 cm ” wow è proprio grossa…be dai potrai vantarti con le amiche che hai un mini pisello tra le gambe” scoppiammo a ridere ma non mi resi conto che quello non era che l’inizio. passarono diverse settimane da quel episodio lei era ritornata quella di un tempo sembrava che la malattia non l’avesse neanche toccata. ero felice avevo ottenuto con il mio lavoro quanto desideravo la salute di mia sorella. una notte mi svegliai volevo bere quando mi accorsi che la camera di mia sorella era accesa e dei gemiti provenivano da dentro, pensai tra me e me che questo non poteva essere che un bene aver ripreso vitalità sessuale è sempre una bella notizia e spinta da curiosità mi avvicinai alla sua porta per vederla godere…lo spettacolo che mi si parò davanti andò al dilà delle mie immaginazioni piu perverse. mia sorella si stava si masturbando ma li dove prima c’era un bottoncino ora svettava un cazzo di 24 cm e lei lo faceva andare su e giu toccandosi con l’altra anche la figa che grondava di umori. non sapevo che fare presi a toccarmi tra le gambe quel cazzo mi spaventava e mi attirava allo stesso tempo!! avevo voglia di baciarla così presi il coraggio a due mani ed entrai. lei appena mi vide non si preoccupò neanche di coprirsi come faceva sempre per pudore. anzi appena mi vide si passò la lingua tra le labbra e disse ” hai visto che bel cazzo che mi è cresciuto in mezzo alle gambe sorellona? vieni..vieni a toccarlo” non la riconoscevo più sembrava il linguaggio di un uomo non certo di mia sorella ma l’eccitazione ormai mi annebbiava i sensi non capivo piu niente, mi avvicinai e incominciai a masturbarlo e lei si lasciò andare con un siii così continua. poi avvicinai la bocca e lo leccai era bellissimo lo presi in bocca incominciai ad andare su e giù su quel asta e infilandone al contempo due dita dentro la sua bagnatissima fighetta. poi lei mi prese e ci baciammo come facevamo da ragazze appassionatamente con le lingue che si intrecciavano fra loro. mi prese e mi spogliò, capii subito cosa mirava. infatti lei mi disse ” o tesoro mio questo è stato un bellissimo dono, tanto ho sperato di poterti amare completamente e finalmente adesso posso farlo” così dicendo puntò la sua asta al entrata della mia fighetta ormai grondante di piacere. in un attimo di lucidità le dissi ” no fermati aspetta non farlo” ma lei non mi ascoltava ” ti voglio laura! tu sei mia e di nessun altro” così dicendo infilò il cazzo dentro di me facendo a brandelli l’ultima resistenza. godevamo di quel amplesso anormale i seni si schiacciavano tra di loro e ci baciavamo in bocca per tutto il tempo che mi montò in figa e poi ecco un’altra cosa che non avrei mai pensato che potesse succedere lei venne esattamente come poteva venire un uomo per giunta dentro di me. eiaculò dentro di me e gridammo scossi da violenti orgasmi come mai avevamo avuti. ” scusa sorellona non avrei mai creduto di poter venire…e adesso? che succederà?sarò fertile?”mille domande vennero a tutte e due ma le risposte potevano venire solo in seguito l’unica cosa di qui ero certa era che ero in giorni fertili e non prendevo pillole. ” non ti preoccupare sorellina ci penseremo dopo ora dormi riposati sei stata brava mi hai fatto godere come non accadeva da anni ti amo” dormimmo insieme abbracciati l’una al altra lei dormiva spossata da quel momento d’amore puro che ci aveva unito ma io restai sveglia mille domande mi tormentavano e delle risposte non ne riuscivo a dare.
da quella sera che mi prese, il suo carattere dolce e remissivo cambiò. qualsiasi scusa era buona per possedermi, sembrava ossessionata dal sesso, come se il cazzo/clitoride le ordinasse di fare sesso tutte le volte che poteva e quando non poteva farlo con me non era raro trovarla che si faceva una sega aveva persino imparato a farsi l’autopompino grazie alla misura del suo cazzo riusciva a succhiarselo e venire ingoiando avidamente il suo stesso seme . ma ce di più, scoprii di essere incinta. in qualche modo non sò come il mio farmaco aveva modificato geneticamente i suoi genitali femminili, in modo tale che un ovaia si trasformasse in testicolo e l’altra restasse adibita alla funzione di procreazione. in pratica era un individuo completo un ermafrodito ma con la differenza che poteva sia riprodurre che riprodursi. un brivido caldo mi percorse lungo la schiena, la consapevolezza che la mia cura fosse piu di una cura contro un male, forse la possibilità di evolvere l’uomo in qualcosa di diverso. la mia vita come dissi in precedenza cambiò drasticamente ero ossessionata da lei era come una droga non ne potevo fare a meno, in seguitò scoprì che il suo sudore era come un richiamo sessuale irresistibile produceva feromoni che mi inebriavano scatenando eccitandomi un odore dolce che mi eccitava al punto che già ero bagnata ogni volta che ne sentivo l’afrore. divenni la sua schiava ubbidiente e servizievole pronta a tutto pur di soddisfare le sue fantasie erotiche. decisi che dovevo allontanarmi mi presi delle ferie e andammo lontani dalla civiltà, il rischio che potesse andare fuori e ingravidare tutte le donne che incontrava era reale. un giorno mentre tornai a casa la trovai nel letto insieme la domestica, lei la sbatteva con la passione di un uomo la cameriera a quattro zampe che urlava ” siiiii cosiiiii spaccami rompimi la figaaaaa” e la bava alla bocca che le scendeva, gli occhi girati verso l’alto, sembrava in estasi e lei dietro che le sbatteva il suo cazzo con una furia che avrebbe fatto invidia al più arrapato degli uomini. so bene come si sentiva perche ogni volta era lo stesso per me, non era raro che svenivo dal troppo piacere che mi procuravano quelle sensazioni. e mentre la sbatteva mi guardava felice e appagata, mi sarei voluta arrabbiare, gridarle, tirarle di tutto e dirle qualsiasi offesa ma ero come soggiogata da quello che faceva, nella mia mente mi continuavo a ripetere che era giusto, e mentre la ingravidava (ma questo a lei non lo dissi che le pillole non servivano a niente solo i profilattici erano capaci di non ingravidare, povera stella chissà la sorpresa quando scoprirà di aspettare un bimbo) io ero seduta con le gambe oscenamente allargate le mutandine calate e un vibratore che facevo scorrere dentro e fuori di me mentre con l’altra mano massaggiavo furiosamente la mia clitoride.preparammo in bagagli e partimmo per la valle d’aosta destinazione parco del gran paradiso e il nome non era messo a caso quel angolo di cielo ti incantava con la sua bellezza quasi quanto incantava il suo viso.
arrivammo nello chalet situato vicino ad un lago immerso nei boschi l’elettricità era fornita da un generatore a diesel e la usavamo solo per poco per ogni nostra esigenza avevo istruito un uomo affinchè ci portasse tutto il necessario, i soldi non mi mancavano di certo. la cura mi aveva reso ricca oltremodo, una casa farmaceutica mi aveva leteralmente coperta d’oro per la mia scoperta, ed io avevo accettato forse incautamente di cedere loro la formula. ma a quel tempo i sintomi non si erano ancora manifestati e forse col senno di poi non avrei mai acconsentito sapendo quello che sò ora. infatti attraverso i giornali scoprì che le donne trattate allo stesso modo avevano subito la stessa sorte della mia sorellina trasformandosi e ingravidando altre donne… l’era del uomo era finita? me lo domandai spesso ormai cosa potesse servire un uomo che ama distruggere depredare e sterminare qualsiasi forma di vita di fronte ad una forma di vita completa in tutto e per tutto. non mi interessava. ormai quello che volevo era vivere per quella creatura meravigliosa, avrei fatto di tutto per lei se solo lo voleva mi sarei uccisa, ma mi amava anche lei in modo profondo e mi annullai nel suo amore. ecco ora sapete come nacque eva 2.0, il prototipo di una nuova generazione migliore e completa. di quello che successe nello chalet ve lo racconterò un altra volta non più da ricercatrice ma da donna quale divenni. per lei ero bramosa di nuove esperienze, mi trasformò in una lussuriosa perversa e la mia vita fù finalmente completa