Leggi qui tutti i racconti erotici di: Abe_Cuckold

Era passato qualche giorno dalla nostra avventura in discoteca e mia madre sembrava essere ormai persa, mio padre nel frattempo era tornato e ripartito nel giro di un paio di giorni, nulla di importante, mia madre &egrave stata costretta a non poter scopare per casa, ma sono sicuro che abbia trovato qualcosa per intrattenersi in una delle “serate tra amiche” che ha organizzato.
Non mi ci portò mai ad una di queste misteriose serate, ma con la partenza di mio padre si presentò subito un occasione che colse.
Come al solito entrò sbottando in camera, mi guardò con sguardo severò e mi ordinò con voce altrettanto severa:”Preparati che usciamo, se fai il bravo forse ti tolgo la gabbia”.
Io farfugliai un flebile:”V-va bene mamma”.
Era quasi un mese che non mi masturbavo quindi ero pronto a qualsiasi cosa avrebbe fatto pur di potermi finalmente sfogare.
Come al solito quando uscì di camera trovai mia madre vestita in maniera incredibilmente provocante, un abito lungo, ma con spacco da entrambi i lati che lasciavano vedere le sue lunghissime gambe, la parte sopra scollatissima e i capelli raccolti a treccia.
Come se la sua figura alta e atletica non fosse già abbastanza appariscente si aggiungevano dei tacchi vertiginosi ed un trucco molto pesante che risaltava ancora di più le sue incredibili labbra e i suoi occhi azzurri.
Con sguardo schifato mi fece un cenno e disse:”andiamo che non voglio fare tardi per colpa tua” e partimmo in macchina.
Mi spiego quindi la situazione mentre viaggiavamo:”Oggi avvengono le premiazioni per la squadra vincintrice di un locale torneo di basket e ho notato una cosa interessante nella squadra vincitrice, quindi come potrai aspettarti mi congratulerò personalmente con loro, tu sai come, vero?”.
Io annuì ma non capì di cosa stesse parlando mia madre, finch&egrave non arrivammo al luogo della premiazione e 3 squadre erano sul podio alla consegna delle medaglia, i vincitori, la “NoRacism” erano facilmente riconoscibili, era l’unica squadra composta interamente da neri, fu subito chiaro che mia madre conoscesse già qualche ragazzo visto
che uno di loro si avvicino infatti a mia madre e le chiese:”Per dopo tutto confermato, il posto che abbiamo detto?” Mia madre annuì e confermò con voce eccitata:”Però porta tutti i tuoi amici, non fare l’avido che voglio premiare tutti” di tutta risposta l’africano, che devo dire era veramente una montagna, tranquillamente sopra il metro e novantacinque, fece un cenno col capo e rispose:”Stia tranquilla signora, vengono tutti, direi che possiamo già partire”.
Consegnati i premi io e mamma entrammo in macchina e i 12 africani si divisero in 3 macchine e ci seguirono finch&egrave non arrivammo al posto prestabilito.
Il posto era un vecchio magazzino, entrammo con la banda al seguito e mamma prese la parola:”Bene ragazzi, sappiamo già perch&egrave siamo qua complimenti per la vittoria, ma prima bisogna fare delle presentazioni, questo coglione, beh, &egrave mio figlio, lui sarà qui per guardare, spero non vi dia fastidio”.
Assorbito lo shock iniziale dell’allegra compagnia mia madre decise di rompere immediatamente il ghiaccio togliendo velocemente il vestito e spogliandosi interamente di fronte alla banda di neri.
Il suo corpo era uno speccatolo e da nuda distese un telo trasparente per terra in maniera da non sporcarsi, l’azione era ben illuminata dai fanali delle macchine che erano entrate nel magazzino.
Mia madre nuda esclamò allargando le braccia:”Non siate timidi ragazzi, che tutto questo ve lo siete meritato”.
Ben presto alcuni di loro cominciarono a spogliarsi e misero in bella mostra i loro fisici statuari che avrebbero fatto invidia a chiunque, ma quello che fu di certo la cosa più impressionante furono i peni, veramente delle bestie esagerate che penzolavano fino a metà della gamba dei ragazzi, il più piccolo sarà stato sui 20 centimetri, mentre il più grosso aveva le dimensioni di un piede spesso come il polso di un uomo, mia madre come suo solito si buttò in ginocchio e mentre si masturbava furiosamente prendeva in bocca con le sue leggendaria labbra i tronchi d’ebano che i giocatori le sbattevano addosso, facendo a gara per chi avrebbe avuto il suo turno a farsi succhiare, uno di loro allungò le dite lunghe verso la vagina di mamma e la toccò, per poi esclamare stupida:”Ragazzi sentite quanto &egrave bagnata la troia!”
Tutti cominciarono a toccare mamma con le loro mani nere e mia madre cominciò ad orgasmare rumorosamente a causa della situazione, non resistendo più semplicemente si sdraiò a pancia in su e pregò i ragazzi di fare a turni per scoparsela, qui la cosa prese una piega inaspettata, invece di scoparla ordinatamente come mia madre voleva, uno del gruppo la sollevò di forza si sdraiò e la posizionò sopra di se e cominciò a penetrarla nella vagina, di getto un altro le entrò nella vagina insieme al compagno di squadra scopandola da dietro causandole un dolore lancinante a causa dell’inserzione del secondo cazzo, come se ciò non bastasse un terzo nero,posizionandosi direttamente sopra mamma la penetrò in culo, aprendola letteralmente in due, facendola urlare e piangere mentre il trucco le colava dagli occhi.
Gli altri non restavano in disparte e a turno si inginocchiavano di fronte a mamma per scoparle violentemente la bocca, facendole colare dalla bocca sperma e saliva aumentando le lacrime e la scolatura del trucco.
Mia madre, nonostane la piega che avevano preso gli eventi non sembrava infastidita e nel giro di poco tempo le urla di dolore si trasformarono in mugolii e poi in orgasmi.
Dopo un po’ i ragazzi abbandonarono la figa di mamma per fare esperimenti col suo culo, il ragazzo col pene più grosso si avvicinòminacciosamente a mamma mentre altri 4 della squadra la tenevano ferma per mani e gambe.
Una volta arrivato prese il suo pene colossale, ci sputò sopra e le disse con tono minaccioso:”Preparati troia”.
Mia madre cominciò e urlare:”Tu no cazzo! Tu no! Mi uccidi tu!”
Ma senza ascoltare le prediche di mamma lui le infilò il suo attrezzo nel culo e le urla furono atroci, dopo alcune pompate si distingueva del sangue sul pene del ragazzo e mia madre, tenuta ferma da alcuni di loro provava a liberarsi inutilmente, ma come prima, dopo i primi momenti di dolore atroce cominciò a trarne piacere, al punto che ebbe un altro orgasmo, questa volta anale.
Dopo alcuni minuti in cui il gruppo era ormai in disparte mentre mia madre veniva devastata dal colosso d’ebano lei esclamò con le lacrime agli occhi:”Un altro, datemene un altro nel culo!” al che uno degli africani con il cazzo in mano si avvicinò e lo inserì dell’orifizio devastato di mamma, all’inizio ebbe delle difficoltà, ma ormai quel culo era capace di qualsiasi cosa.
La troia invece di urla di dolore cominciò a tremare ed ebbe il suo secondo orgasmo anale, dopo alcuni minuti di scopata i ragazzi estrassero i loro peni e tutto il gruppo al completo fece a turno a venire dentro e sopra mia madre riempendo ogni suo buco di sperma e ricoprendone interamente la sua faccia, mia madre era inguardabile in quello stato, il buco del culo di un diametro di circa 5-6 centimenti, la vagina aperto come dopo un parto e la bocca piena di sperma tanto da impedirle di parlare, senza che nemmeno me lo chiedesse cominciai a ripulire il suo ano con la lingua che poteva entrare facilmente a fondo a causa del suo stato devastato. Dopo aver salutato i ragazzi tornammo a casa e come alla discoteca guidai io a causa delle condizioni della troia.

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