Siamo scesi in soggiorno e ci siamo sistemati tutti e tre sul divano, con Antonella al centro: “Mi raccomando ragazzi, non una parola con nessuno, soprattutto con i tuoi fratelli Riccardo poi capirai il perchè; Gabri ti ricordi quando io e le tue sorelle siamo rimaste incinta praticamente insieme?” “Certo che me lo ricordo, avevo 17 anni, era fine estate; pareva che vi foste messe d’accordo, i bimbi poi sono nati con una settimana di differenza l’uno dall’altro; Andrea (il figlio di fiorella) per primo, poi Roberto e Rodolfo e infine Francesco (il figlio di Donatella)” “Infatti, ma sapevi che Andrea è nato con un paio di settimane d’anticipo?” “No non lo sapevo” “Lo immaginavo, Fiorella non è andata a raccontarlo in giro, ma è così, sarebbe dovuto nascere insieme al cugino; e questo non significherebbe niente, se non fosse che nel periodo del concepimento le nostre sorelle erano entrambe in vacanza al mare” “E quindi?” ho chiesto io: “E quindi, i tuoi zii stavano tutti e due a Roma a lavorare, Riccardo” “Me coioni” ho aggiunto; Gabriella non sembrava convinta: “Ma scusa Anto, io d’accordo non ho mai avuto figli e non ne capisco molto, ma non è che il calcolo dei giorni sia una scienza esatta, almeno a quanto ne so” “Si certo, se non fosse per il fatto che le nostre sorelle sono sempre andate in coppia su tutto, anche sul ciclo, potevano differire massimo un giorno l’una dall’altra; e io lo so bene Gabri, perchè quando gli veniva mi facevano due palle così a lamentarsi” “Quindi sospetti che i nostri nipoti non siano figli dei nostri cognati?” “E’ più che un sospetto sorellina; Andrea e Francesco si somigliano molto fra di loro, e abbiamo sempre dato per scontato che essendo figli di gemelle monozigote fosse una cosa normale; amore di mamma per favore mi prendi il cellulare nella borsa?” mi sono alzato e le ho portato il cellulare: “Da quanto tempo non vedete Andrea e Francesco?” “10 anni, il matrimonio di Roberto” ho risposto io: “Idem” ha confermato Gabriella: “Guarda Gabri, questa l’hanno fatta insieme a Roberto e Rodolfo sei mesi fa”; ho visto gli occhi di Gabriella spalancarsi insieme alla sua bocca: “Oh mio Dio, sono uguali a quello stronzo” “Capisci ora? Avevo ragione a sospettare? Le nostre sorelline si sono portate l’amichetto in vacanza e ci hanno scopato tutto il tempo; e per me lo hanno fatto apposta a farsi mettere incinta da lui; ricordi quando abbiamo battezzato tutti e quattro?” “Eccome se me lo ricordo, c’era anche lui e come se li spupazzava Andrea e Francesco; sfido io; tu ricordi Riccardo?” “Si ricordo che c’era un tizio che stava sempre a fare lo scemo con i miei cugini, e mi sono anche chiesto perchè solo a loro e non pure ai miei fratelli, ma poi ho pensato che probabilmente era un amico dei miei zii” “Amico un paio di palle figlio mio; era semplicemente il vero padre dei tuoi cugini” “Si va bene mamma, sono contento che ti sia sfogata, ma sinceremente di chi siano figli i miei cugini a me frega molto poco, come mi frega poco scoprire che le mie bigottissime zie in gioventù siano state un po’ mignotte; che dovremmo fare? Andare da loro e sbatterglielo in faccia? No, almeno io non ci penso nemmeno; poi voi fate come vi pare”; Gabriella mi ha preso la mano e me l’ha stretta forte: “Ascoltami amore mio; le tue zie mi danno della zoccola da quando stiamo insieme e venire a sapere che le vere zoccole sono loro, se permetti le palle me le fa girare eccome; non sto dicendo che voglio andare a sbatterglielo in faccia davanti a tutti, ma in qualche modo glielo voglio far capire, magari evitando di mettere in mezzo te Antonella” “Non vedo come potresti farlo sorellina” “Semplicissimo; basta dire che lo stronzo invece di incrociarlo te l’ho incrociato io, subito dopo che tu mi hai mostrato le foto di Andrea e Francesco, e ho fatto due più due” “Si così può andare, magari si danno una regolata”; a quel punto sono intervenuto con la voglia di chiudere il discorso: “Signore, che ne dite di cenare e poi riprendere un certo discorsetto?” “Hai ragione amore di mamma” “Certo topolone” ed entrambe mi hanno fatto dono di un lungo bacio alla francese.
Durante la cena non abbiamo più toccato l’argomento, occupati come eravamo a far sparire due belle fette di provolone ciascuno, insieme a insalata e pomodori; del grosso pezzo che avevo tagliato ne rimaneva una fetta sufficiente per essere fatta a spicchi e riempire un’insalatiera; a letto abbiamo cominciato con un trenino, con me che ho chiavato Gabriella a missionario, mentre Antonella mi inculava con lo strapon grosso; Gabriella è venuta tre volte prima che mi svuotassi dentro di lei, e sono stato a godermi la vista di Antonella che leccava la figona della sorellina con la mia sborra che sgocciolava; dopo che me lo hanno rizzato, le due sorelle si sono scambiate le parti e mi sono chiavato Antonella nella stessa posizione mentre la mia adorata Gabriella mi trapanava il culo; prima di innaffiarla di sborra ho fatto venire Antonella per quattro volte e anche questa volta Gabriella si è tuffata sulla figona gocciolante della sorellona per leccarsela tutta; poi entrambe si sono tuffate sulla mia mazza e mi hanno spompinato a turno, finchè dopo un quarto d’ora sono riuscite a raddrizzarmelo: “Dai signore, adesso fate la conta a chi tocca per prima” “A fare cosa?” mi ha chiesto Gabriella: “Lo capirete subito, non vi preoccupate”; la conta ha visto uscire Antonella e l’ho portata con me in bagno, l’ho fatta mettere sul lavandino con lo specchio davanti e gliel’ho impalato nel culo con un colpo secco: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhh” ha urlato mentre io ho cominciato a sbatterla forte, e Gabriella seduta sul WC si masturbava per l’eccitazione: “Siiiiii daiiii spingiiiiii …. sfondamelo il culoooohhhhhh …. che bellooooooooo ….. come godooo ….. ooooooaaaaahhhhhh vengooooooo” urlava in continuazione, mentre io la sbattevo senza sosta strizzandole i due grossi caciocavalli e lo specchio rifletteva i suoi lineamenti stravolti dall’immane piacere che le facevo provare: “Siiiii siiiiiiiii oddiooooooo vengoooooooo” e le ho girato il viso per baciarla in bocca; dopo una quarantina di minuti ho sentito che ero al limite ed ho fatto cenno a Gabriella di posizionarsi sotto di noi, per poi dare una serie di colpi fortissimi: “Aaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhhh aaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhh oooooooooooooouuuuuuuuuuoooooohhhh vengooooo ancoraaaaaaaa” ha urlato a squarciagola contorcendosi tutta, mentre mi producevo in una megasborrata nel suo culone; non appena l’ho estratto Gabriella si è messa a bocca spalancata sotto il culo della sorella che ha iniziato a schizzare sborra come un idrante; è stata sotto per più di un minuto fino a che il culo di Antonella non ha smesso di colare, per poi alzarsi e sostenere la sorella che sembrava non reggersi in piedi: “Oddio che goduria sorellina, che bello stallone che ti ho fatto vero?” “Si sorellona è tutto merito tuo, e la sua sborra è squisita anche alla spina dal tuo culo; ma ora riprendi fiato e poi aiutami a ritirarlo su, me la merito anche io una bella inculata sul lavandino.
Gabriella è uscita dal bagno e dopo un paio di minuti è rientrata con l’insalatiera piena di spicchi di provolone piccante; l’abbiamo svuotata voracemente in pochi minuti e subito dopo Antonella si è inginocchiata per imboccarmi il cazzone floscio; si sono alternate a spompinarmi e nonostante avessero entrambe la lingua molto piccante ci hanno messo quasi mezz’ora a rimettermelo su: “Uuuuuoooooaaaaaahhhhh” ha urlato Gabriella quando l’ho impalata, e non ha mai smesso di ululare quando ho preso a trapanarle il culo con ritmo sempre più veloce; dopo un paio di minuti ha urlato il suo primo orgasmo mentre io le strizzavo i provoloni senza sosta; dopo tre sborrate sentivo la mia cappella quasi insensibile e la sbattevo senza sosta sentendo che la cosa sarebbe durata tantissimo; non c’è niente di meglio che sbattere la donna che si ama e sentirla godere a tutto spiano, e l’amore mio godeva, ah se godeva nonostante fosse anche lei venuta tantissime volte; il vedere poi mia madre su WC a masturbarsi con gli occhi di fuori mi infoiava ancora di più: “Daiii amore mioooooo mi piace da morireeee non ti fermare rompimelo tuttoooooo ti amoooooooooohhhhhh”; la cavalcata è durata quasi un’ora e al termine, come prima, ho invitato Antonella a posizionarsi sotto di noi e anche lei si è fatta una bella bevuta di sborra calda dal culo della mia amata; quel weekend ho sborrato in quantità industriali e ancora mi chiedo dove abbia preso tutto quel seme; usciti dal bagno abbiamo fatto appena in tempo a sistemarci sul lettone e neanche dopo pochi secondi era partito il concerto “Rooooooonf Vruooooooon Rooooon rrrrrrrrrr krrrrrrrrrr fiiiiiiiiii”.
L’indomani ci siamo entrambi dedicati ad Antonella; per tutta la mattinata, dopo la colazione, ci siamo alternati io e Gabriella a chiavarla e incularla in tutte le posizioni possibili, sul lettone e anche in bagno come la notte prima: “Aaaaaaaaaaaaahhhhhh oddiooooooo vengoooooooo” è stato un urlo che ha ripetuto non so dirvi quante volte; ho cominciato io, chiavandola sul lettone a pecorina, poi dopo che ho sborrato Gabriella l’ha fatta sdraiare di fianco e le si è messa dietro trapanandole il culo, dopo mezz’ora che la sbatteva me lo ha preso in bocca per drizzarmelo e una volta fatto mi sono sostituito a lei nella stessa posizione, mettendola poi a pecorina quando è stato il momento di sborrare, con Gabriella che si è bevuta tutto il nettare dal culo della sorella; mentre mi riposavo, l’amore mio ha preso Antonella in figa a missionario, baciandola in bocca in continuazione, ed entrambe dopo un po’ mi hanno spompinato a turno per drizzarmelo; ho portato Antonella in bagno e l’ho messa di nuovo sul lavandino, prendendola però in figa e l’ho chiavata duro per quasi un’ora prima di riempirle la figa di sborra calda; Gabriella l’ha fatta rimanere in posizione e le ha impalato il culo con lo strapon grosso sbattendola con vigore e facendola venire in continuazione; nonostante avessi sborrato tre volte, la scena mi faceva arrapare da morire e ho cominciato a masturbarmi, anche perchè in quella posizione in bocca non poteva prendermelo nessuna delle due; mi sono talmente masturbato che alla fine il cazzo mi è diventato durissimo e teso allo spasimo, con la cappella violacea che pulsava, ma le vedevo godere troppo per aver voglia di sostituirmi all’amore mio; quando ho sentito che stavo per venire ho urlato a Gabriella di uscire e ad Antonella di inginocchiarsi e le sono subito andato davanti e con un solo paio di colpi di mano le ho inondato faccia, bocca e caciocavalli con una sborratona; stravolta dal piacere, Antonella ha ingoiato lo sperma che aveva in bocca ed ha invitato la sorella a ripulirle il viso e le tette; le due si sono poi infilate in doccia e io sono sceso in cantina per tagliare un pezzo di caciotta per il pranzo; abbiamo mangiato in fretta, si era fatto tardi ed avevamo appena finito quando è arrivato il messaggio delle massaggiatrici che stavano arrivando.
Per tutto il pomeriggio sono stato sul divano a godermi i mugolii e i gemiti delle signore sottoposte agli energici massaggi; dopo tre ore e mezza le due signore sono scese e le ho accompagnate alla macchina: “Complimenti signore” mi ha detto una delle due: “Complimenti di cosa?” “Non faccia il modesto su, entrambe le signore avevano ben visibili i segni del sesso che avete fatto, sia addosso che sulle parti intime; li abbiamo coperti con le nostre creme e oli e adesso non si vedono più, ma si vede ancora che sono entrambe molto soddisfatte; non le piacerebbe provare con due donne più giovani, come noi due?” e così dicendo si è messa due dita sulla maglietta per mostrare la scollatura di un generoso seno “Sappiamo come far godere un uomo, specie se dimostra di far godere tanto anche noi”; le ho guardate senza cambiare espressione: “Vi ringrazio per il lavoro che avete fatto, vi auguro buona serata” e ho azionato il telecomando per aprire il cancello: “E’ un vero peccato mi creda, mi ha detto l’altra massaggiatrice passandosi la lingua fra le labbra; mi piacerebbe vedere com’è il cazzo che ha fatto godere tanto quelle due signore” “Buonasera signore, non vi trattengo oltre” ho alzato il tono della voce indicando chiaramente il cancello; con un gesto di stizza le due sono rientrate in macchina e sono partite; ho chiuso subito il cancello e sono rimasto a guardare finchè non è sparito anche il riflesso delle luci della macchina; sono risalito e ho trovato le mie signore sedute in salone nude, profumate e oliate a dovere: “Signore mie siete uno spettacolo, a casa non sospetteranno di niente ne sono sicuro” “Che avevano da dirti quelle due?” mi ha chiesto Gabriella: “Volevano sapere se mi interessava fare con loro quello che abbiamo fatto noi, ovviamente” “Davvero? E tu?” “Gli ho detto buonasera e grazie, e gli ho aperto il cancello” “Davvero non ti interessavano? Sono belle signore” “Ce l’ho qui il meglio del meglio” le ho risposto e lei mi ha lanciato un bacio; poi è intervenuta Antonella: “Ragazzi io non potrò mai ringraziarvi abbastanza per questo splendido regalo; vi assicuro che mi sono goduta ogni attimo di questo weekend e che non me lo scorderò mai, e quasi mi dispiace di non poterlo raccontare in giro; cazzo ragazzi vi voglio bene, bene da morire” “Sbaglio o stai intendendo che non vuoi fare altro?” “Proprio così sorellina; siamo improfumate e oliate alla perfezione, proprio come si aspettano di rivederci a casa; sono felicissima e mi sento appagata come non sono mai stata in vita mia e questo appagamento mi durerà per tanto tempo, sicuramente fino a quando il sesso sarà una cosa di cui non avrò più bisogno; e del resto, dopo un weekend così qualsiasi altra cosa potessi fare mi sembrerebbe niente a confronto, e anzi mi darebbe anche fastidio; Gabriella, Riccardo siete una cosa fantastica, vi amo da morire”; io ero commosso di quelle splendide parole e avevo una gran voglia di abbracciarla: “Mamma, adesso non lo posso fare, ma quando ci rivedremo ti avanzo un abbraccio fortissimo; sono proprio felice di averti ritrovata, sei una donna straordinaria, ti voglio bene” e le ho lanciato un bacio con le lacrime che mi cadevano dagli occhi; anche Gabriella aveva gli occhi lucidi: “Dai sorellona, prepariamoci e ti riporto a casa, sennò finisce che le lacrime ci rovinano la crema che abbiamo sul viso ahahah” e abbiamo riso tutti insieme.
Dopo mezz’ora se ne sono andate con l’auto di Gabriella per tornare a casa di mamma; me ne sono stato li alla finestra a guardare le luci di posizione che si riflettevano sul cancello fino a che non sono sparite in lontananza; sarei rimasto li ad aspettare di rivedere le luci anteriori illuminare il cancello al ritorno di Gabriella ma dovevo pensare alla cena, in quanto il grosso pezzo di caciotta era stato mangiato tutto a pranzo; in cantina ho tagliato un po’ di prosciutto, di salame e un pezzo di pecorino di fossa e stavo per risalire quando ho sentito il cancello che si apriva, e ho deciso di aspettare il rientro di Gabriella; come pensavo, vedendo che ero in cantina è scesa da me: “Abbiamo fatto un successone io e tua madre; Amanda e Barbara hanno insistito perchè ci porti anche loro un weekend” “Glielo hai detto che se lo possono scordare?” “Ci ha pensato tua madre; voi andateci con i vostri mariti e mi lasciate con i miei adorati nipotini; e allora Marcella ha aggiunto che voleva anche zia Gabriella a fargli compagnia quel giorno; e ovviamente sono andata in brodo di giuggiole” “Ovviamente amore mio; insomma ha funzionato, peccato che se quando ci andranno e diranno che le hai consigliate quando ci sei andata con tua sorella, quelli le prenderanno per sceme” “Ma neanche per sogno topolone mio, e sai perchè?” “Dai non vedo l’ora di saperlo” “Perchè il prossimo weekend ci andrò veramente in quella SPA vicino Siena, insieme al mio topolone adorato. Vero che ti va?” “Lo sai che con te mi va tutto amore mio” “Fantastico, dai tu prendi il prosciutto e il salame, al formaggio penso io, poi appena su prenotiamo subito; ti amo”.
E così è stato; siamo risaliti e abbiamo prenotato per il weekend successivo nella SPA, poi Gabriella si è andata a spogliare e ci siamo messi a tavola, facendo sparire salame, prosciutto e pecorino di grotta; appena svuotati i piatti, Gabriella si è alzata e mi si è piazzata davanti facendosi cadere la vestaglia in terra e slacciando la mia: “Ti va di scoparti una donna ben lubrificata su tutto il corpo?” “C’è bisogno di chiedermelo topolona?” e lei si è chinata per prendermi l’uccello fra le sue labbra avide, mettendoci pochissimi minuti a drizzarmelo, poi senza farmi muovere dalla sedia mi si è calata sopra di faccia, impalandosi sulla mia mazza durissima: “Aaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhh cazzoooooooooo che meravigliaaaaaaaaa” e mettendomi le mani sulle spalle ha iniziato a sollevarsi ed abbassarsi, aiutata anche dalle mie mani sotto le sue chiappe: “Dio come godo amore mio, sei uno stallone di razza ha ragione tua madre, cazzoooooo vengoooo” ha urlato dopo neanche un minuto, per poi infilarmi la lingua fra le labbra: “Dio mio ti amo, ti amooooooo è bellissimooooo mi fai impazzireeee amore miooooooohhhhhhh” ha urlato travolta dal secondo orgasmo: “E’ meraviglioso, ti sento tutto dentro di me, ti voglio dentro per tutta la sera e tutta la notte, mi piace troppooooo siiiiiii oddiooooooo vengo ancoraaaaahhhhhhhhhh” “Cazzoooooo ti sborro tuttaaaaahhhhhhh” ho urlato io sentendo le palle che mi si vuotavano nella sua figona bollente; lei mi si è abbattuta sopra, inondandomi la faccia di baci e slinguazzate: “Voglio rimanere così amore mio, non mi voglio muovere, voglio essere un corpo solo con te, ti amo, ti voglio, sono tua solo tua, dimmi che anche tu sei solo mio” “Si amore mio sono solo tuo, per sempre, e ti amo ti amo da morire” siamo rimasti così per più di mezz’ora, con l’uccello che mi si è afflosciato dentro la sua vagina che non smetteva di colare liquido; alla fine, con mille cautele, Gabriella ha iniziato a sollevarsi per staccarsi da me, ma come la cappella è uscita dalla sua figa si è di nuovo abbattuta con le chiappe sulle mie cosce: “Riccardo non ci riesco a staccarmi, voglio stare così ancora, ti da fastidio?” “No che non mi da fastidio amore mio, come potrebbe” “Ti devo confessare una cosa” “Dimmi” “Vedere tua madre così felice mi ha riempito di gioia, è andata proprio come pensavo; però non avevo previsto una cosa” “Cioè?” “Che sarei impazzita di gelosia vedendoti con lei” “Veramente Gabriella? Ti giuro che non me ne sono accorto per niente” “E invece si amore mio, il bello è che ero gelosa di entrambi, di te e di lei” “Cazzo pure di lei?” “Si amore mio, da morire; mi rodevo a vedervi godere senza di me” “E’ qui che ti sbagli amore mio; io godevo anche perchè c’eri tu, anzi soprattutto per questo, ho sempre sentito la tua presenza in ogni momento e sentivo che godevi quando godevamo io e mamma, quasi quanto noi; Gabriella, io di mia iniziativa non avrei mai fatto niente del genere”.
Siamo rimasti abbracciati per un’altra ora, finchè finalmente Gabriella si è alzata ed abbiamo sparecchiato e messo i piatti in lavastoviglie; ci siamo messi poi sul divano a guardare la TV rimanendo abbracciati strettissimi e verso le 23 siamo andati a letto, per fare di nuovo l’amore a missionario: “Ooooohhhhhh …… Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh”; quando l’ho riempita dopo averle fatto avere tre orgasmi, lei mi ha chiesto se mi andava di dormire così: “Proviamoci dai” e le ho fatto mettere le cosce sul mio culo e mi sono girato di fianco, con lei che mi è venuta appresso, con le sue cosce bloccate su di me sono riuscito a tenere l’uccello, pure se moscio, dentro la sua figa e ci siamo addormentati così, un corpo unico, abbracciati strettissimi e felici di essere al mondo.
Il risveglio la mattina dopo è stato ancora più bello, con il rituale lungo bacio alla francese che ci siamo scambiati sempre con me dentro di lei; nonostante l’olio si fosse assorbito del tutto durante la notte, ci siamo fatti una lunga doccia insieme e ci siamo concessi un’abbondante colazione, per poi separarci, molto a malincuore, per andare al lavoro; durante tutta la giornata non abbiamo fatto altro che mandarci messaggini amorosi, come due fidanzatini; non vedevo l’ora di uscire e correre di nuovo da lei, il weekend non aveva fatto bene solo a mia madre, ma anche a me, mi sentivo eccitato come i primi tempi che eravamo insieme; contrariamente al solito, appena rientrato abbiamo subito fatto l’amore sulla poltrona, per poi rifarlo altre due volte a letto dopo cena e per tutta la settimana abbiamo mantenuto questo ritmo, nonostante non fossimo più ragazzini; avevamo bisogno di stare insieme a contatto stretto, ci volevamo, ci desideravamo, una voglia continua di amplesso; penso che se fossimo andati al lavoro insieme, in caso di traffico bloccato saremmo stati capaci di scopare in macchina davanti a tutti. Mi sentivo una carica dentro da paura non ero mai stanco, ci avrei fatto sesso di continuo per ore e ore e le ho anche proposto di prenderci qualche giorno di ferie per stare insieme a letto tutto il giorno: “Mi piacerebbe da morire amore mio, ma purtroppo sono giorni di budget e già hanno notato che contrariamente al solito non mi trattengo in ufficio oltre l’orario; cazzo però quanto lo vorrei starmene a casa con te”.
Il weekend alla fine è arrivato e ce ne siamo andati alla SPA come stabilito; ma per sapere cosa è avvenuto e soprattutto come è andata a finire con le ziette bigotte e mignotte dovrete attendere.