Dopo aver svuotato i bicchieri, le signore si sono esibite in un lunghissimo bacio alla francese, abbracciate strette e portando entrambe una mano sulle chiappe dell’altra, per poi carezzarsi a vicenda le guance: “Senti Gabri, ho una gran voglia di pomiciarmi per bene il mio Riccardo, mi dai il permesso?” “Permesso? Questo weekend sei la festeggiata Anto, Riccardo è a nostra disposizione, tua e mia; vai e pomicia quanto vuoi”, Antonella non se l’è fatto ripetere ed è venuta sul lettone a sdraiarsi sopra di me, ci siamo abbracciati e subito le nostre bocche si sono cercate avidamente, con le lingue che sgusciavano di fuori; bocca a bocca abbiamo cominciato a rotolarci sul lettone, e con la coda dell’occhio ho visto Gabriella uscire dalla stanza: “Mmmmmmmmmmmmmmm sssssllllluuuuuuurrppppppp” mugolavamo senza staccare le nostre bocche l’una dall’altra; cazzo quant’era bello pomiciare con lei, che buon sapore aveva, non riuscivamo a staccarci; solo dopo qualche minuto, quando ho visto Gabriella rientrare in stanza ho leggermente scostato Antonella da me; mi ha guardato un po’ stupita, come se volesse continuare con la pomiciata; poi si è accorta di Gabriella, davanti a noi con un’insalatiera in mano e che masticava qualcosa: “Ehi pomicioni, non vi è venuta fame?” ci ha detto ridendo, poi ha abbassato l’insalatiera che aveva riempito con gli spicchi di caciocavallo silano; entrambi abbiamo preso uno spicchio e ce lo siamo divorato e tutti e tre abbiamo fatto il bis.
“Ok signore belle, adesso ve lo dico io cosa fare; come potete vedere, dopo tre sborrate la mazza non ne vuole sapere di alzarsi, ma ho idea che se voi due vi mettete a fare un bel sessantanove mi dareste una grossa mano: “WOOOW” hanno esclamato all’unisono le maialone, che hanno subito iniziato a pomiciare, prima sedute e poi sdraiate rotolandosi sul lettone; su cenno di Gabriella, Antonella si è sdraiata di schiena per stare più comoda, e Gabriella le si è messa a cavalcioni, con le chiappe davanti al suo viso, e si è chinata dando accesso alla sua figona gocciolante; Antonella a vedere le tettone della sorella che le dondolavano a portata di mano non ha resistito alla tentazione e li ha strizzati: “Mmmmmmmmm che meraviglia questi provoloni ….. oooooooooohhhhhhh” sorpresa dalla slinguata che Gabriella le aveva assestato alle grandi labbra; le due hanno cominciato a slinguazzarsi di buona lena, ed era un continuo di: “MMMMMMMMMMMMMMMMMmmmmmmmm” da parte di entrambe, mentre il sottoscritto si masturbava sentendo la mazza che lentamente dava segni di risveglio; dopo un po’ Antonella ha staccato la sua lingua dalla figa della sorella: “Aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh” ha urlato in preda all’orgasmo che la travolgeva, per poi rimettersi a lappare furiosamente, fino a che neanche un minuto dopo: “Ooooooooooaaaaaaaaaaahhhhhh” è stata Gabriella ad urlare a sua volta in preda ad un violento orgasmo; le due troione hanno continuato imperterrite, finchè non sono giunte insieme al terzo orgasmo “Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhh aaaaaaaaaaaaaaaahhhhhh uuuuuuuuuuuuuoooooooo siiiiiiiiiiiiiiiiii” e si sono separate, rimanendo sdraiate l’una accanto all’altra a gemere e contorcersi; nel frattempo la mia masturbazione aveva dato buoni risultati, aiutata anche da alcuni spicchi di silano: “Avete ripreso fiato signore?” “Si” mi hanno risposto, o meglio ansimato, entrambe: “Bene, adesso finitevi queste e poi le vostre bocche dedicatele al mio uccello” e nel mentre ho passato loro l’insalatiera “Su belle dai, non vedo l’ora di ravanare il culo a tutte e due”.
Le troie hanno svuotato l’insalatiera in neanche un minuto e si sono gettate avide sul mio cazzo; avevano ancora parecchia energia, nonostante avessero avuto su per giù una decina di orgasmi ciascuna, e il mio cazzo ha cominciato a drizzarsi sempre di più; dopo una decina di minuti ero prontissimo: “Dai belle, tutte e due a pecorina ai piedi del letto, come mi avete messo prima voi” ci si sono messe subito e senza perder tempo mi sono piazzato dietro a Gabriella e le ho impalato il culo con un colpo solo: “Oooooaaaaaaaaahhhhhhhhh siiiiiiiii cazzzoooooooo come sei durooooooooo” e ho cominciato a stantuffarla velocemente facendola sobbalzare e urlare ad ogni bordata; dopo un paio di minuti sono passato ad Antonella: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhh” ha urlato dopo che con un colpo secco l’ho impalata tutta, ed anche a lei l’ho sbattuta per un paio di minuti, facendola arrivare all’orgasmo; sono tornato a Gabriella che è venuta dopo appena due colpi e ho proseguito con lo stesso ritmo e la stessa durata dei cambi per quasi quaranta minuti, sbattendole quindi una decina di volte ciascuna; da buone sorelle si sono divise equamente anche il numero di orgasmi, sono venute entrambe cinque volte, e quando ho sentito che non resistevo più le ho fatte sdraiare di schiena una accanto all’altra e le ho innaffiate con una lunga sborrata, sinceramente sorpreso di come facessi ad averne ancora così tanta dopo aver sborrato altre tre volte; le due troie si sono slinguazzate i corpi a vicenda ripulendosi per benino e non lasciando neanche la più piccola traccia di sborra.
Si era fatta l’una e mezza e ci siamo sistemati per dormire; io mi sono sdraiato di schiena al centro del letto, e loro accoccolate ai miei lati e sdraiate di fianco con il viso verso di me; dopo pochi secondi nell’ordine Antonella: “ROOOOOOOOOOONF RRRRRRRRRRRRRRR” Gabriella: “VRUOOOOOOON KRRRRRRRRRRR” e io: “ROOOOOOOOOOOON FIIIIIIIIII”.
La prima cosa che hanno messo a fuoco i miei occhi è stato il gioco che la luce del giorno faceva con le persiane riflessa sul soffitto; sul mio petto stavano comodamente poggiati il provolone sinistro di Gabriella e il caciocavallo destro di Antonella, che continuavano a rintronare le mie povere orecchie russandoci direttamente dentro; per vedere l’ora mi sono girato verso il comodino alla mia destra e mi sono beccato dritto nel naso la zaffata del fiato di Antonella: “Madre mia puzzi da morire” ho pensato arricciando il naso “Sarà l’età forse” e dopo aver visto che erano le nove mi sono rimesso con il viso verso il soffitto: “Ahah meno male che alle sette e mezza tu scatti sempre in piedi; dopo una notte del genere sarà un miracolo se sarai sveglia fra un’ora; certo, spero che non voglia anche tu il bacio alla francese, rischio di vomitare; fammi rifare con il fiato dell’amore mio” e mi sono voltato lentamente verso la mia adorata Gabriella, per rimettermi subito come prima, non appena il suo fiato mi ha investito: “Cazzo amore mio, puzzi da morire anche tu, ma come è possibile non è mai successo, oggi il bacio alla francese rischia di uccidermi, ma come mai vi puzza così tanto il fiato? IL formaggio? Non credo, forse la mia sborra? Ma no, con mamma ho pomiciato dopo che l’aveva bevuta dal bicchiere e allora?” ho sollevato il collo fino ad avvicinare la bocca alla tettona di Gabriella e ci ho alitato; si sentiva il formaggio ma non puzzavo come loro, e allora? “I loro fluidi vaginali durante il sessantanove, possono essere solo quelli, strano però, a Gabriella la lecco in continuazione e l’ho fatta venire infinite volte con la lingua, ma non ha mai puzzato così; forse è stato un mix boh”; proprio in quel momento il russare di entrambe si è fatto irregolare e in un paio di minuti erano sveglie entrambe, si sono sollevate e si sono baciate in bocca alla francese, senza dare segni di fastidio per il loro fiato pesantissimo: “Sei la festeggiata ma il primo bacio è il mio” ha detto Gabriella, e per la prima volta in vita mia l’ho vista calare su di me con terrore, le sue labbra si sono poggiate sulle mie e la sua lingua me le ha aperte; incredibilmente il suo sapore era lo stesso di sempre o quasi e mi sono rilassato ricambiandole il bacio con passione; poi è stata la volta di Antonella e anche qui ho constatato che il suo sapore non aveva niente a che fare con il fetore che le avevo sentito nel fiato; è stato un bacio lunghissimo, con consistente scambio di saliva da parte di entrambi.
Nudi come eravamo ormai dalla sera prima, siamo scesi per la colazione, e mentre Gabriella scaldava il latte io ho preparato tre tazze di caffè alla macchinetta; un po’ di fette di pane, marmellata e yogurt hanno completato il tutto e ci siamo messi a tavola: “Dormito bene mamma?” “Come un sasso amore; cazzo ho goduto più stanotte che negli ultimi dieci anni della mia vita, con tutto il rispetto per il mio adorato Renato” “Beh, penso che parecchie cose fatte stanotte non le avevi mai fatte” è intervenuta Gabriella: “Beh no, nel culo non ero vergine, anche se non lo prendevo da una vita, e il sessantanove l’ho fatto spesso con un paio di amiche; ma il trenino anale non lo avevo mai fatto, e neanche essere scopata insieme a un’altra donna lo avevo mai fatto; cazzo che spettacolo ragazzi miei, e chi se lo dimentica” “Non hai ancora visto niente mamma, vedrai oggi e anche domani” “Non mi viziate troppo, potrebbe venirmi voglia di rifarlo, magari quando faccio gli 80 ahahahah” “Dimmi una cosa mamma, ma avevi già pensato a una cosa del genere?” ho azzardato: “Beh si, da quel weekend con te ci ho pensato spesso, anzi l’ho desiderato parecchio, ma non speravo proprio che anche voi lo desideraste” “Domanda impegnativa, con i miei fratelli hai mai fatto qualcosa?” “No Riccardo, non ci ho mai neanche pensato, c’è troppa differenza di età con loro, li vedo ancora come ragazzi; e poi detto fra noi la tua dotazione se la sognano” e mi ha fissato passandosi la lingua fra le labbra: “Eh sorellona, dovrai avere pazienza però, perchè la mattina la dedichiamo alla cura del corpo” “Che intendi dire?” “Semplice, i nostri cari credono che noi due stiamo in una SPA in mezzo ai massaggiatori e alle prese con creme, saune e bagni; se domani torniamo dopo aver scopato ininterrottamente per 2 giorni, quelli non sono stupidi e capiscono tutto; perciò, oggi la mattina la dedichiamo alla cura del corpo, ho prenotato due massaggiatrici a domicilio che avranno cura di entrambe, mentre il nostro Riccardo si riposa per bene; poi dopo pranzo, oliate e profumate ce lo spupazziamo per bene, fino all’ora di cena e oltre; domani mattina continuiamo a scopare e dopo pranzo tornano le massaggiatrici per metterci a posto; ci teniamo il tempo per un’ultima scopata prima di rientrare, che ne pensi?” “Penso che sei una sorellina fantastica” ha risposto Antonella stringendola a se e baciandola sulle labbra.
“Si ma è il caso di farci una doccia, se quelle arrivano e ci trovano così o scappano o vogliono scopare con noi” ho suggerito, e così ci siamo fatti una bella doccia insieme, magari un po’ risicati, ma decisamente piacevole; ripuliti e profumati, ma sempre nudi abbiamo atteso le 10:20 quando Gabriella ha ricevuto un messaggio dalle massaggiatrici che sarebbero arrivate puntualissime entro dieci minuti; le signore si sono accomodate nelle stanze singole, Antonella ovviamente nella mia, e io indossata la vestaglia ho accolto le massaggiatrici, due belle signore ucraine entrambe sulla quarantina, e le ho accompagnate alle stanze; il trattamento era previsto sulle tre ore, e io ne ho approfittato per dare aria e una bella ripulita alla nostra stanza ed anche al salone e alla cucina, mentre dal piano di sopra mi arrivavano continui gemiti e lamenti delle signore per l’energia dei massaggi a cui venivano sottoposte; verso l’una sono sceso in cantina per provvedere a quanto necessario per il pranzo e la cena, e mi sono dedicato al trancio di provolone piccante che le signore volevano sia per il pranzo che per la cena; contando che a parte quello avremmo mangiato solo insalata, e che il trancio era sui tre chili, per non rischiare di dover scendere di nuovo ne ho tagliato la metà e sono risalito a preparare la tavola; precise come erano arrivate, alle 13 e 30 le massaggiatrici sono andate via, non mancando di augurarmi buon appetito con uno sguardo un po’ invidioso e un po’ incredulo dopo aver guardato la tavola; dopo neanche cinque minuti le mie signore sono scese, splendide nella loro nudità, profumatissime e con la pelle che rifletteva l’olio che la cospargeva: “Che te ne pare?” mi ha chiesto Gabriella: “Siete spettacolari, soprattutto le vostre tettone, sembrano più su del solito” “Infatti” ha confermato Antonella “Ci hanno messo una crema rassodante che sembra funzionare bene; peccato che non abbiano voluto dirci di che si tratta”; mi hanno abbracciato e baciato alla francese entrambe, ungendo anche me, e ci siamo messi a tavola.
“Ma siete pazzi? Tutto questo formaggio?” Antonella aveva gli occhi di fuori: “Ahahahahah no sorellona, è anche per cena, e magari per uno spuntino dopo come abbiamo fatto ieri” ha risposto ridendo Gabriella, mentre prendeva il coltello grosso per tagliare le fette; ne ha tagliate tre grosse e le ha messe nei piatti: “Non ce la farò mai” ha detto Antonella e io ho risposto: “Vogliamo scommettere mamma che ce la fai e poi vuoi pure il bis?” e i fatti mi hanno dato ragione, tutti e tre abbiamo ripulito i nostri piatti e ci siamo concessi una fetta più piccola ciascuno come bis; anche l’insalata è finita rapidamente e io mi sono assunto l’incarico di portare il tutto nella lavastoviglie e quando sono rientrato al salone, non ho avuto neanche modo di rendermene conto e me le sono viste saltare addosso; Antonella mi ha abbracciato e tirato a se e mi sono subito sentito la sua lingua nella gola, mentre sotto ho sentito la bocca di Gabriella che mi fagocitava la mazza: “Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm” mugolavamo di continuo mentre le nostre lingue si incrociavano avidamente, poi ho sentito distintamente la voce di Gabriella che diceva: “Cambio” e in pochi secondi mi sono ritrovato la sua lingua in gola, mentre Antonella si dedicava alla mia mazza; le loro lingue piccantissime hanno fatto si che il mio cazzo diventasse di marmo dopo neanche cinque minuti e abbiamo guadagnato le scale rapidamente, con loro davanti che mi tiravano per l’uccello; appena arrivati, Gabriella si è legata alla vita lo strapon medio; mi sono sdraiato sul lettone e ho invitato Antonella a venirmi sopra: “Dai mamma, voglio guardarti negli occhi mentre mi cavalchi” le ho detto, e lei non si è fatta pregare e così dopo neanche trenta secondi mi ha alitato in faccia il suo : “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhh” non appena le sue grandi labbra si sono incontrate con i miei testicoli; l’ho fatta piegare verso di me ed ho cominciato a sbatterla: “Oddioooo che cazzo che hai amore di mammmaaaaaaaahhhhh …. mi fai morireeeeee”, mentre Gabriella dal canto suo si posizionava dietro a lei; quando l’ho vista pronta, mi sono fermato tenendo dentro solo la cappella: “Che fai perchè ti sei fermato? Aaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh” ha urlato sentendo lo strapon che la penetrava nel canale anale con un solo colpo: “Vai ho detto a Gabriella che ha tirato indietro lo strapon mentre io rientravo tutto dentro: “Vai” mi ha detto lei ripiantandoglielo tutto dentro; i vai si sono succeduti sempre più rapidamente finchè dopo neanche un minuto non sono stati più necessari, avevamo raggiunto l’affiatamento perfetto: “Oddioooooo mi fate morireeeee ….. tutti e due dentro che belloooooooo aaaaaaaahhhhhh non resisto come godoooooooo …… vengooooooooaaaaahhhhhhh” e dopo il lungo gemito si è schiacciata su di me e le sue labbra hanno cercato avidamente le mie per un bacio alla francese che sembrava non finire più: “MMMMMMMMMMMMMMM MMMMMMMMMMMM” mugolava baciandomi mentre da dietro Gabriella continuava a trapanarle il culo; come ci siamo staccati ho ricominciato a sbatterla da sotto più forte di prima: “AAAaaaaaaaaaaahhhhhh rivengooooo stravengooooooo” ormai Antonella era completamente fuori controllo e veniva travolta da un orgasmo dietro l’altro, i suoi lineamenti erano stravolti da un piacere irrefrenabile e incontrollabile; quando finalmente ho cominciato a svuotarle dentro lo sperma che mi riempiva le palle, lei è stata travolta dell’ennesimo orgasmo e si è abbattuta pesantemente su di me, svuotata di ogni energia: “Oooohhh” ha mugolato debolmente quando Gabriella le ha estratto lo strapon dal culo e subito dopo io l’ho stretta a me e con un colpo di reni l’ho girata di schiena; con lei che ansimava le ho estratto lentamente l’uccello dalla figona fradicia e tumefatta: “Aaaaahhh” ha mugolato lei quando sono uscito.
Io e Gabriella ci siamo abbracciati e sbaciucchiati lasciando che Antonella riprendesse fiato: “Allora sorellona ti è piaciuto?” “Cazzo ragazzi ma dove lo avete imparato a scopare così? Lo avete già fatto in tre, non posso credere che fosse la prima volta” “E invece si mamma, sei la prima in assoluto che scopa insieme a noi, la prima e l’ultima” “Si sorellona, tu per noi sei speciale e abbiamo voluto condividere il nostro letto con te in questa occasione, ma noi due siamo fatti per essere esclusivi l’uno per l’altra; adesso lo hai compreso del tutto vero?” “Si l’ho compreso ragazzi; il modo in cui fate l’amore, il modo in cui scopate non è altro che la conseguenza naturale di quello che provate l’uno per l’altra; mi azzardo a dire che forse è stata una fortuna che abbiate aspettato tutti quegli anni per aprirvi l’un l’altra, e forse anche mamma sbagliava in questo, che ne pensate voi?” “Non lo so Anto, non penso che potremo mai avere la controprova, è andata così; una cosa è certa, ci amiamo da morire e siamo entrambi felicissimi di condividere questo nostro amore con te; ci sei mancata da morire in quegli anni sorellona” e ci siamo entrambi tuffati sulle sue braccia aperte per un lunghissimo abbraccio a tre: “Vi amo da morire ragazzi e ve lo voglio dimostrare subito; sorellina dammi una mano a rimettere in forma il nostro stallone dai”.
Un pompino in coppia delle due sorelle lo tirerebbe su a un centenario operato alla prostata; ci si sono messe a turno e in una decina di minuti il mio cazzo era di nuovo abile e arruolato: “Cosa hai in mente mamma?” “Semplice, voglio che la mia sorellina goda come una troia come ho fatto io; ma non nella stessa posizione, scusate ragazzi, ma ho bisogno di stare sdraiata” “Non c’è problema sorellona, ti cavalco a smorzacandela e Riccardo mi incula da dietro; però tu metti lo strapon grosso” “Che maialona che sei sorellina”; Antonella ha indossato lo strapon e si è sdraiata di schiena: “Uuuuuuuuuoooooooohhh” ha ululato Gabriella impalandocisi sopra, ma è stato nulla rispetto al: “Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhhhhhh” che ha cacciato quando le ho trapanato il culo con una bordata secca; prendere il ritmo con Antonella è stato un po’ più difficile, ma alla fine ci siamo riusciti ed abbiamo cominciato a ravanare la figa e il culo di Gabriella con un buon ritmo: “Aaaaaahhhhh ooooohhhhhh oddiooooo mi fate impazzireeeeehh aaaahhhhhh godooooo vengooooooo cazzoooooo” e si è tuffata sulla sorella per scambiare una lunga slinguazzata: “Che meraviglia con due cazziiiiiiii godooooooooo” urlava a squarciagola godendo come una troiona; la cavalcata è durata quaranta minuti e al termine le ho farcito il culo con una flebo di sborra caldissima: “Siiii amore mio innaffiamelo tutto …. che meraviglia è meglio di un clistere lo sento fino allo stomaco …. cazzo ti amooooooooo” “Aspetta ad uscire Riccardo” “Che vuoi fare?” Sollevatevi tutti e due lentamente” abbiamo obbedito finchè Antonella non è riuscita ad estrarre lo strapon dalla figona di Gabriella, si è girata ed ha infilato la testa in mezzo alle nostre gambe, con la bocca sotto al culo della sorella: “Adesso esci amore di mamma” le ho obbedito prontamente e mi sono goduto la scena della colata di sperma che dal culo della mia amata finiva nella bocca avida della mia mamma, che a sua volta incitava la sorella a contrarsi per farlo uscire tutto; alla fine le due sorelle si sono abbattute di schiena sul letto ansimando dalla fatica e dal piacere reciproco provato: “E’ buona la sborra di tuo figlio direttamente dal culo della tua sorellina vero?” “E’ squisita sorellina mia, e pensare che finora avevo bevuto solo una volta tanti anni fa; ma anche per te era la prima volte con due cazzi dentro?” “Assolutamente si Antonella, non l’ho mai fatto con due uomini insieme, meno che mai da quando sto con Riccardo”; io nel frattempo stavo regolando la sveglia per un’ora e mezza dopo: “Signore io ho assolutamente bisogno di riposare per un po’ se volete pure voi potete accoccolarvi al mio fianco come stanotte; non ho avuto bisogno di ripeterlo e dopo neanche due minuti russavamo tutti e tre.
Il suono della sveglia mi ha distolto da un bel sogno che stavo facendo e che ovviamente poi non ricordavo più; ma dopo poco non ci pensavo più visto che le mie signore avevano subito preso in cura il mio uccello con sapienti slinguate alternandosi fra di loro; il riposo mi aveva fatto bene, e le loro lingue conservavano ancora il sapore piccante del pranzo e così in una decina di minuti ero di nuovo pronto all’azione, e le mie donne si sono messe sdraiate di schiena con il culo in pizzo al letto, incitandomi a chiavarle a turno stando in piedi davanti a loro; non me lo sono fatto ripetere e seguendo lo schema della notte precedente le ho cavalcate alternativamente in turni di due minuti, facendole venire entrambe per quattro volte ed innaffiandole, dopo più di mezz’ora di sperma sulle tette e sulle pance, che le due maialone si sono ripulite reciprocamente; erano le sette di sera e di comune accordo abbiamo deciso di fermarci e di riprendere dopo la cena; ad un certo punto Antonella si è rivolta alla sorella: “Ah Gabry, sai chi ho incrociato al paese un paio di settimane fa? Il nostro caro Leonardo” “Oddio” ha risposto Gabriella con un moto di disgusto: “Ahah vedo che gli vuoi sempre lo stesso bene” “E’ un essere disgustoso Antonella, non capisco come abbia fatto a piacere tanto alle nostre sorelle” “Scusate” mi sono intromesso” posso sapere di chi state parlando?”; Antonella ha iniziato a parlare: “Vedi amore di mamma, fra i tanti ragazzi del paese ce n’era uno che si riteneva il più bello di tutti e devo dire che in effetti lo era; il problema è che era anche un grandissimo stronzo e cafone, molto pesante nei suoi apprezzamenti e soprattutto con le mani molto lunghe; con me ha smesso di provarci solo dopo che gli ho mollato una sberla davanti ai suoi amici e a suo padre che aveva il negozio al centro del paese; alle tue zie invece piaceva molto, loro guardavano soltanto la sua bellezza e gli si sono di certo concesse entrambe, non so se ci ha mai provato anche con te Gabriella” “Altro che, Riccardo ricordi quando ti ho raccontato di quel tizio che si è preso una ginocchiata nei coglioni? Era proprio quel simpaticone” “Grande sorellina mia” ha riso Antonella, poi io ho chiesto: “Ma scusate, questo tizio quanti anni aveva? ” “La mia età, Riccardo” “E quindi quando ci ha provato con te Gabriella era già un uomo” “Un uomo? Quello un uomo non lo è mai stato è rimasto un ragazzino viziato dai genitori e convinto di essere bello e infallibile” “Infatti, giusto alle tue zie poteva piacere” ha aggiunto Antonella “Senti mamma, evita di nominarmele se puoi, già non mi erano simpatiche prima, poi dopo la litigata peggio che mai, se mi dici pure questo le disconosco proprio come parenti” “Amore di mamma, c’è una cosa che non ho mai avuto il coraggio di dire a nessuno sulle tue zie; ma si tratta solo di un sospetto sia chiaro” “Eh no sorellona adesso ci hai incuriosito, devi dircelo” “Si hai ragione Gabry, specie dopo quello che abbiamo appena fatto sono certa di potermi fidare di voi; e poi ho un maledetto bisogno di dirlo a qualcuno, me lo tengo dentro da più di 30 anni”.