MIA MOGLIE LAURA – CAPITOLO 8
Terminata l’esibizione, Daniela assicurò all’occhiello del collare stretto attorno al collo di Laura la catenella che Andrea le aveva precedentemente tolto, poi, tendendo il guinzaglio si fece seguire da mia moglie giù dal palco, in mezzo agli ospiti accomodati sulle poltroncine, mentre una musica di sottofondo dolce e ritmata si diffondeva nell’ambiente.
In piedi, ai bordi della sala, potevo vedere mia moglie mentre camminava tra gli spettatori indossando solamente i tacchi e le calze nere con il reggicalze in pizzo.
Il corpo nudo lucido sotto i riflettori, il passo incerto su quelle decolté nere con il tacco a spillo che le slanciavano meravigliosamente le gambe e il sedere. Era uno spettacolo eccitante e incredibilmente sensuale, ma le sensazioni che stavo provando mi lasciarono turbato.
Vidi Daniela con un sorriso smagliante mentre portava per il guinzaglio Laura. Sembrava esibirla orgogliosa, come una preda di guerra.
Ogni tanto si fermava tra le poltroncine, scambiando qualche parola con i suoi ospiti.
Osservavo uomini maturi che in silenzio fissavano mia moglie, ma non mancavano alcune coppie con signore vistose ed eleganti che sorridevano e scambiavano qualche commento con Daniela.
Dopo il giro della sala, Laura venne condotta davanti al vecchio signore che l’aveva presa in consegna e accompagnata qui dentro.
Questi continuava ad osservare con avidità il corpo di Laura mentre Daniela, tendendo verso il basso il guinzaglio, la fece inginocchiare davanti a lui.
L’uomo, sporgendosi dalla poltroncina, le appoggiò una mano sulla spalla, poi accarezzandola scese sino al seno, stringendo con la mano la tetta alta e piena di mia moglie.
Era una situazione davvero al limite e avrei dovuto intervenire già da tempo.
Avevo sempre provato una sorda gelosia per mia moglie ed un fastidio verso chiunque l’avesse anche solo guardata. Ma adesso, non riuscivo a muovermi, bloccato da una eccitazione silente che quasi mi toglieva il respiro.
L’unica cosa che riuscii a fare fu quella di avvicinarmi di più, per osservare meglio la scena.
L’uomo stuzzicava tra l’indice e il pollice i capezzoli di Laura, che si inturgidirono, poi, dopo un cenno di intesa con Daniela, il vecchio si sollevò in piedi e si slacciò calandosi i pantaloni.
Con la mano fece uscire il suo pene semi rigido.
Potei notare che sotto la pancia prominente, aveva un pene piuttosto grosso in circonferenza anche se non particolarmente lungo.
Alla vista della sua erezione, mia moglie distolse lo sguardo disturbata, ma Daniela, con un sorriso perfido, la tirò per il guinzaglio fino a quando il viso di Laura fu a pochi millimetri dal pene scappellato dell’uomo.
“Prendilo in bocca”, la esortò Daniela in maniera perentoria, ma mia moglie schifata voltò la testa.
La cappella rossa e turgida del vecchio le sfiorò la guancia e Daniela con un ultimo strattone la fece voltare.
L’uomo appoggiò il suo cazzo scappellato sulle labbra di Laura e accompagnandola con una mano dietro la sua nuca se lo fece prendere in bocca.
Le labbra di mia moglie si chiusero sulla grossa cappella del vecchio, il quale, con sapienza, guidandola con la mano sulla nuca, spinse il suo arnese nella bocca di mia moglie.
“Succhialo, adesso”, la invitò Daniela.
Rimasi senza fiato mentre vedevo mia moglie intenta, suo malgrado, a fare un pompino ad uno sconosciuto.
Quando il pene del vecchio fu bene assestato nella bocca di Laura, le labbra di mia moglie cominciarono a scivolare su e giù per l’asta insalivata.
La testa di Laura si muoveva ritmicamente, accompagnata dalla mano che il vecchio spingeva sulla sua nuca, ed io vedevo il cazzo dell’uomo scomparire e ricomparire per tutta la sua lunghezza dalla bocca di mia moglie.
La scena era diventata per me quasi surreale: vedevo mia moglie, donna seria e irreprensibile, nuda, inginocchiata, con le mani legate dietro la schiena, intenta a fare un pompino ad un uomo.
Accanto a lei un’altra donna, Daniela, che la guidava.
Attorno a loro, altri uomini e donne che osservavano compiaciuti la scena.
Notai i capezzoli eretti di Laura e mi domandai se stesse provando piacere suo malgrado.
La scena durò diversi minuti fino a quando il vecchio, spingendo ancora più in profondità il suo pene nella bocca di Laura, inarcò la schiena ed emise un grido strozzato di piacere.
Rivoli abbondanti di seme bianco uscirono dalle labbra di mia moglie spargendosi sul suo mento fino a gocciolare sul suo petto e per terra, mentre l’uomo, estratto il cazzo, fece in tempo a indirizzare un ultimo schizzo di orgasmo sul viso di Laura.
“E’ stato un vero piacere…”, disse infine guardando Laura, mentre si tirava su i pantaloni.
Era davvero troppo.
Stavo per avvicinami e porre fine a questo spettacolo, ma un altro signore mi precedette.
Mia moglie non fece nemmeno in tempo a riprendere fiato che subito questi, che si era levato poco prima dalla sua poltroncina e si era portato vicino a Laura, le infilò il cazzo in bocca in maniera lesta.
Vidi l’uomo spingere in maniera irruenta il pene in bocca a mia moglie.
Con una mano le spingeva la nuca, mentre con l’altra stringeva una tetta di Laura.
Dopo una lunga serie di movimenti rapidi e nervosi, l’uomo estrasse il suo pene rigido dalla bocca di mia moglie, e riversò fiotti di liquido seminale sul suo viso e sul suo seno.
Poi, come era arrivato, si allontanò altrettanto rapidamente.
A questo punto Andrea bloccò un altro paio di spettatori che avrebbero senza indugio usufruito volentieri della bocca di mia moglie.
Io rimasi impotente, e attonito osservai Laura che fu fatta sollevare e portata via dalla saletta da Andrea e Daniela.
“Una vera goduria. Succhiava con passione, la troia ci sa fare!”.
Le parole del vecchio che commentava con altri signori quanto era accaduto, mi scossero e mi fecero ritornare alla realtà.
Note finali:
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