Abbiamo conosciuto Francesco ed Erica in un privée. Erica piace molto ad Elena. Il suo corpo magro e flessuoso contrasta con un seno pesante e le labbra tumide, da baciare. Francesco non è bello: è alto, massiccio, peloso, un po’ stempiato. Un vero orso.
Parla poco. E’ stata Erica ad avvicinarsi ad Elena, alla fine ci siamo seduti al tavolo a parlare.
Erica ci dice di essere molto bisex. Anche Francesco in certi casi, aggiunge.
Ad entrambi piacciono i giochi di dominazione/sottomissione psicologica.
Francesco parla poco, annuisce alle parole della moglie.
Guarda intensamente Elena.
In un momento da soli chiedo ad Elena: “Ti piacciono?”
“Lei si, moltissimo…” mi risponde con un sussurro “lui non so, è strano… parla poco… ma non è sgradevole…”.
Ci invitano a continuare la serata a casa loro. Accettiamo. Ci dicono di seguire la loro macchina, ma per precauzione ci danno l’indirizzo: una zona molto signorile di Roma.
Li seguiamo agevolmente, nello scarso traffico fuori città.
In macchina parliamo e ci eccitiamo a vicenda.
Elena vuole soprattutto Erica.
Io invece penso che Erica trovi le donne per il suo uomo. Glielo dico: “mi sa che dovrai farti scopare dall’orso…”
Elena troieggia: “beh speriamo che abbia il cazzo come un orso… ce l’hanno grosso no? ”
“Allora tu pensa al’orso e io mi scopo la bocca di Erica…”
“Ci puoi giurare tesoro… te la servo su un piatto d’argento, bella bagnata … vedrai…”
Arriviamo.
Viale alberato scuro, garage privato che si apre con telecomando.
Saliamo in casa: uno splendido appartamento con una bella vista su Roma. Parquet, tappeti, salotto accogliente.
Ci sediamo a bere qualcosa.
Erica propone un gioco per rompere il ghiaccio.
Uno strip poker, partendo tutti con lo stesso numero di indumenti. Prima si giocano quelli, poi se si vuole, possono essere messi in posta delle pratiche erotiche.
Non è molto chiaro, le chiedo di spiegarsi meglio.
“Se hai finito tutti gli indumenti, puoi mettere come posta qualcosa che puoi fare… ad esempio… ” e mentre lo dice guarda intensamente Elena… “Elena potrebbe offrirsi di leccarmi la fica, cercando di riguadagnare le sue mutandine… io potrei rilanciare chiedendole di leccarmi fino all’orgasmo… se perde…”
“Se volete potete mettere dei limiti alle poste che si possono chiedere” dice Francesco.
I nostri limit ve li abbiamo detti, dico io. Niente dolore fisico. Per il resto ci piace tutto.
“Anche pioggia dorata. anche clisteri. ” dice Elena. La guardo, annuisco.
Non ci piacciono giochi con escrementi … dico di sfuggita…
“Neanche a noi, tranquilli…” risponde Erica.
La situazione è emozionante.
Abbiamo fissato i limiti, decidiamo di iniziare con pantaloni/gonna calze/calzini mutandine maglietta/reggiseno camicia. Insomma cinque indumenti a testa.
Si arriverà presto alle poste sessuali.
Delle fiches simboleggiano i pezzi giocati. L’apertura è obbligatoria. Si cambiano le carte e si gioca per forza.
La prima mano la vinco io.
Va via la camicia di quello che ha il punto più basso. Io prendo una fiche.
La seconda mano la vince Erica. Io ho il punto più basso e perdo la fiche.
Continuiamo così. Il gioco è veloce. La prima a rimanere nuda e a prendere delle fiches come poste sessuali è Erica.
Io ho ancora calzini, pantaloni e mutande. Elena ha solo le mutandine. Francesco sta vincendo a mani basse.
Erica si gioca “una lunga leccata dove il vincitore preferisce”.
Il piatto inizia a farsi veramente interessante.
Vince ancora Francesco, Elena rimane nuda, io tolgo i calzini.
Ci gustiamo lo spettacolo di Erica nuda in ginocchio davanti a Francesco che ha scelto di farsi leccare i… piedi.
Francesco la fa mettere rivolta con le terga verso di noi, vediamo la sua fica rosea e lucida di umori aprirsi mentre si china e con devozione passa la lingua in ogni angolo di quei piedi, fra le dita specialmente.
La posta successiva Elena mette in palio la stessa cosa di Erica: una lunga leccata dove il vincitore preferisce.
Erica mette ancora in palio la sua bocca, per l’uso che si desidera farne.
Vince Elena stavola. Guadagna una fiche da Francesco. Insomma nulla di fatto.
Il gioco prosegue.
Altre mani, poi tocca ad Elena inginocchiarsi davanti Francesco.
Elena aveva offerto la sua bocca al vincitore, ma senza orgasmo. Francesco aveva rilanciato: voglio una bocca che mi lecchi i coglioni, il pene e anche il culo.
Avevamo accettato ed Elena aveva perso.
E’ bello vederla in ginocchio slacciare la cintura dell’uomo, far scendere pantaloni e mutande e liberare un pene che appare degno del maschio massiccio di cui è appendice. Un serpente bruno che prende vita lentamente mentre Elena ne lambisce la punta con la lingua.
Francesco si sporge oltre il piano della sedia, alza le gambe poggiandole sul tavolo in una posizione ginecologica. Appare il solco scuro e peloso delle natiche, i coglioni penzolanti. Prende Elena per la nuca e le spinge la bocca dove deve trovarsi il suo buco di culo.
Elena ha il naso schiacciato sui coglioni di lui, è rossa in viso, la sentiamo leccare. Tenendola per i capelli porta la sua bocca sulle palle e le ordina di leccarle tutte, poi la fa ancora salire fino alla cappella ormai bella gonfia e glielo infila in bocca.
Alcune pompate poi di nuovo sul culo, di nuovo i coglioni, di nuovo il cazzo in gola.
Elena ha il viso lucido di saliva, lui tutte le sue parti intime bagnate.
Sono eccitato, anche Erica lo è.
Elena ha quello sguardo perso che vuol dire che ormai le si può far fare tutto. Ma proprio tutto.
Continuiamo a giocare. Elena vince una leccata di fica da Erica.
“Finalmente … “mugola.
Ora ogni giro c’è una posta sessuale.
Solo Francesco possiede molte fiches e può permettersi di condurre il gioco.
Decidiamo di giocare le ultime quattro mani. Raddoppiando le poste.
Chi vince ha pieno potere su chi perde.
Perdiamo io ed Elena, vince ancora Francesco. In pratica siamo suoi schiavi.
Mi viene il sospetto che il gmazzo di carte sia truccato, ma in fondo chi se ne importa, siamo qui per divertirci e fino ad adesso il gioco è stato terribilmente eccitante.
Francesco fino ad adesso non ha mostrato il minimo interesse per me e mi sorprende quando mi dice di inginocchiarmi davanti a lui e iniziare a leccargli i piedi.
Lo faccio. Inizio a lambire il dorso del piede con la lingua ma lo alza e mi infila parte delle dita in bocca ordinando di succhiare. Con l’altro piede mi spinge la nuca.
Mi eccito in questo ruolo, sporgo il culo, mi sento troia.
Mi fa salire e si fa leccare il culo, le palle e l’asta.
Poi chiama mia moglie e se la fa sedere sopra, impalandole la fica col suo grosso cazzo. Mi ordina di succhiare i suoi coglioni mentre la mia puttana si becca il suo cazzone nella pancia.
Erica nel frattempo si masturba assistendo alla scena.
Lui la chiama e le dice di incularmi con le dita.
Sento le dita rapaci farsi strada violando il mio stretto buchetto. Le unghie mi fanno male, lei spinge e tira senza complimenti.
Ci sputa sopra, apre con entrambe le mani.
Francesco fa alzare Elena e quindi la cala sul suo cazzo questa volta puntando il suo culo. Entra facilmente e inizia a guidarla su e giù tenendola per le natiche.
Io devo continuare a leccargli le palle.
Quindi fa alzare Elena fino a che il cazzo lucido non fuoriesca dall’ano e dice ad Elena di mettermelo in bocca.
“Faglielo pulire bene a quel cornuto di tuo marito… avanti”
Elena lo prende con una mano, l’altra mi afferra la nuca e mi porta a imboccare quel pisello appena uscito dal suo intestino.
Intravedo che è sporco di liquidi anali, ma non oso dir nulla, apro la bocca e ingoio la grossa cappella, sperando che dietro non sia ancora più sporca.
Un leggero odore ma niente di più. Nessun sapore particolare. Lecco e succhio per pulire. Me lo toglie di bocca e lo reinfila nel culo della mia signora.
Cerco di odorare il mio alito, spero che non sappia di merda. Sembra di no.
Una mano mi spinge di nuovo sui coglioni che ballano daanti a me, il culo me lo sento allargato al massimo. Erica sta cercando di infilarmi la sua mano dentro.
Francesco con un ruggito soffocato viene. Col palo profondamente infisso nell’intestino di Elena, percepisco sotto la lingua i fiotti di sperma che passano nella radice del pene.
La fa alzare fino ad estrare la cappella dall’ano dilatato ma resta lì, in modo che lo sperma coli su tutto il pene.
Quindi me lo fa leccare a me, per ripulirlo.
Erica è nel frattempo riuscita nel suo intento e mi sta scopando il culo con la sua mano.
Imbocco il cazzo pieno di sborra e ingoio. lecco e ingoio.
Il pene si ammorbidisce nella mia bocca e senza preavviso parte uno schizzo.
Penso stia sborrando di nuovo, ingoio, ma è tanta… troppa.
Capisco che mi sta pisciando in bocca. Una lunga pisciata che fuoriesce dalle mie labbra aperte sul suo pene. Lo scosta e i getti di urina bollente mi colpiscono in volto, mi bruciano gli occhi, entrano nel naso mi bagnano i capelli.
Vengo anche io. Sborro a fontanella sul pavimento, grazie alla mano di Erica.
Mi accascio esausto sul pavimento mentre la pozza di urina si allarga. Sento il culo slabbrato, aperto.
Francesco si alza e va in cucina a prepararsi da bere.
Erica ed Elena di avvinghiano in un sessantanove fuorioso.
Le guardo affascinato e l’eccitazione torna.
Sono nudo, sdraiato nel mio sperma, bagnato di urina, mi sento il culo aperto e bagnato.
Non mi aspettavo che la serata andasse in questo modo.
Le carte?
Si, erano truccate.
Francesco me lo ha confessato.
“Perchè, non ti sei divertito?”