Leggi qui tutti i racconti erotici di: Master_E

Fantasie lasciando volare la mente su te’aspettandoti

Grazie a chi vorrà inviarmi commenti e giudizi o critiche

Grazie ai lettori che mi seguono nelle raccolte di iomilu scambiando opinioni ed intrecciando amicizie

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Aspettandoti

Aspettandoti amo lasciar volare la mente

Su te, su noi

Il piacere, il piacere di capirti, accettarti, accettare ciò che ora sai di essere, verso nuove emozioni.

l’emozione di dover nascondere all’esterno cio che provi con la consapevolezza che uno solo, il tuo Padrone, condivide con te ciò che agli altri &egrave ignoto

situazioni a volte banali

come il camminare tra la folla o il salire su un metrò senza indossare slip

guardandoti attorno, quasi che quella gente potesse vedere attraverso i tuoi abiti, accorgersi di cio che stai facendo, anche se razionalmente sai che &egrave impossibile

ed incontrare, accanto a te, lo sguardo del tuo Master, che ti sorride in modo complice

vederlo avvicinare il viso al tuo volto, scostando i capelli dal tuo collo

e sussurrandoti poche parole, con tono deciso e severo, sentendoti arrossire violentemente, per un attimo

quell’attimo in cui lui si &egrave gia scostato da te e, ostentatamente, ti ignora

sicuro che non lo deluderai, che obbedirai a cio che, in un sussurro fugace e deciso, ti ha chiesto

e tenendo gli occhi bassi, seduta in quell’affollato metrò, posi le mani, unite, sulla tua gonna, tra le tue gambe, le premi lentamente, sempre più

sentendo il tuo corpo reagire

non osando alzare gli occhi nel timore di incrociare quello di chi ti sta osservando, capendo

sentendo, senza guardarlo, lo sguardo del tuo Master su di te

che ti giudica

che ti guida quasi con il pensiero

che ti spinge a continuare

quel movimento ritmato dai sussulti del metrò

che fa fremere il tuo corpo

che imporpora il tuo viso

non solo di imbarazzo ora

ma anche di eccitazione

mentre senti il tuo sesso pulsare

mentre quasi hai l’illusione di sentirne l’umido desiderio attraverso la gonna leggera

mentre quasi ti sembra di cogliere il tuo odore di femmina eccitata spandersi intorno a te,circondarti.

il tuo bacino che sussulta ritmicamente sul sedile

ormai non ti importa se qualcuno ti guarda

capisce

sa

nn ti importa se dalle tue labbra sfugge un roco gemito

e la mente si annebbia

il piacere cresce

avvolgendoti

e improvvisa

la mano del tuo Master

accanto a te

afferra le tue

allontanandole da te

negandoti quel piacere che stava per inondarti

lo odi, per un istante

insulti cattivi si affollano nella tua mente, ribellione

per un istante

un solo piccolo istante

poi la sua mano, leggera, sfiora i tuoi capelli

e la sua voce, dolce ora, sussurra

non ancora piccolina

non ancora.

Mi piace aspettandoti

continuare ad immaginare

immaginarti accanto al tuo master, a me

il viso rosso ed accaldato

seduta su quel metrò

avendo appena obbedito al mio ordine

traendone piacere inatteso

anche…nella negazione imposta del piacere

mi piace immaginare

di lasciare la tua mano

alzarmi

certo che mi stai seguendo

scendendo

tra la gente

la folla intorno a noi

il silenzio tra noi

mentre senti il tuo sesso, umido da ciò che hai appena vissuto

muoversi suadente tra le tue gambe

i peli imperlati di desiderio che sfiorano la pelle

il clitoride ancora teso che sussulta ad ogni passo

risvegliando l’eccitazione

un bar davanti a noi

entriamo

in silenzio

seduti al tavolino

accavalli le gambe, stringendole in una furtiva carezza

non osi alzare lo sguardo

pur sentendo il mio su te

pur sapendo che SO che il tuo corpo reagisce

che i capezzoli premono il tessuto della camicetta

sensibili a quel contatto

ancora mi avvicino a te

ancora il mio volto accanto al tuo

il mio respiro sul tuo collo

la mia voce al tuo orecchio

“prendi il cellulare alessandra e vai in bagno”

non esiti un istante

obbedendo

pochi istanti e chiudi alle tue spalle la porta di quel bagno anonimo

il cellulare squilla

la mia voce nella tua mente

ti guida

lentamente

guida i tuoi gesti

tu

la schiena appoggiata alla porta

le gambe leggermente piegate

dischiuse

la gonna sollevata in vita, come ti ho chiesto

le tue dita

che sfiorano leggere l’interno delle tue cosce

lente

guidate da me

frenando la tua impulsività

“piano piccolina, senza fretta”

i tuoi ansimi attraverso il microfono

e finalmente il permesso

di posare le tue dita li

tra le tue gambe

sentire le labbra gonfie fradice di te

premendo sul clitoride

ritmicamente

seguendo il ritmo che ti impongo

sentendo il piacere annebbiarti la mente

senza parlare

le parole che muoiono in gola

esalando solo gemiti soffocati

la tensione che qualcuno entri

ti senta

capisca

giudichi

e scoprire

che tutto cio aumenta il tuo perverso desiderio

le tue dita sempre piu pregne di te

impazienti su te

desiderose di premere con forza, prendendoti

sentire il tuo sesso pulsare sotto i polpastrelli

ma… aspettando il mio permesso

le gambe che sembrano cedere sotto il peso del desiderio

e improvviso ….l’inatteso

“APRI LA PORTA DEL BAGNO ALESSANDRA”

ti fermi smarrita

il cuore in gola

la mente che cerca di snebbiarsi dalle nebbie del desiderio

macchinalmente lasci che la gonna si abbassi coprendoti

fai scorrere il chiavistello

apri la porta

e…

LI DAVAANTI A TE

mi vedi

chiudo il cellulare

spingendoti ancora in quel bagno

la mia mano sui tuoi capelli

decisa e severa

piegando il tuo capo

spingendoti contro la parete di fondo

‘VOGLIO CHE MI GUARDI NEGLI OCCHI ALE, ORA’

sollevi piano lo sguardo

il viso acceso

il respiro roco, ansimante

mentre, con un lieve sorriso

ti spingo a terra

in ginocchio

davanti a me

mi segui

incurante di tutto

del pavimento non troppo pulito

degli odori di quel luogo

di altre persone che potrebbero entrare

la mia mano sempre piu dura e decisa sul tuo capo

mentre slaccio i pantaloni

mentre il mio sesso si mostra a te

turgido e pulsante

davanti al tuo viso

sporgi le labbra

cercandolo

gli occhi velati fissi nei miei

il mio odore nel cervello

esplode in desiderio folle

il mio sapore finalmente sulle tue labbra

mentre scivolo piano in te

gonfiandomi sul tuo palato

mentre spingo nella tua gola

quasi a soffocarti

la tua saliva che cola dalle labbra

i tuoi umori che bagnano indecentemente le cosce

voglia

folle voglia

ma inaspettatamente

esco da te

sollevandoti

e senza una parola

mi ricompongo uscendo

lasciandoti ansante di desiderio inappagato

sempre piu violento

il corpo scosso da sussulti incontrollabili

ancora il tuo cellulare

squilla insistente

la mia voce

‘non ancora piccolina

non ancora

ti aspetto

torna qui.’

esci dal bagno

per un attimo lo specchio riflette l’immagine del tuo viso

sconvolto dal desiderio

la bocca umida di saliva

i capelli scomposti

le gote rosse

non pensi a sistemarti

sai inconsciamente che non vorrei

mi raggiungi al tavolo

ti siedi

gli occhi bassi

in attesa

questo devi imparare

l’arte perversa ed eccitante dell’attesa

e l’appartenenza

Mi piace continuare ad immaginarci

in quel bar

seduta davanti a me

ancora ansante per ciò che hai vissuto

la mente che urla la sua rabbia per il piacere negato

le tue gambe accavallate che contraggono i muscoli delle cosce

per poi rilassarli

in una nascosta carezza

ed il mio sguardo su te

che non ti abbandona un istante

in silenzio.

Poi, d’improvviso, mi alzo, non serve che dica nulla

Sai che devi alzarti, seguirmi

Cammini accanto a me, la mente piena di mille pensieri

Su ciò che accadrà, su ciò che ti chiederò, su ciò che vuoi, disperatamente.

Passi rapidi tra la folla, il tuo sesso pulsante che risveglia voglie mai sopite

Sfregarsi di pelle su pelle che accende il tuo desiderio

Passi, involontariamente, la lingua sulle labbra, cogliendo ancora il mio sapore

E sentendo il tuo corpo reagire con spasmi improvvisi nel ventre.

Mi fermo, sollevi timidamente lo sguardo, un hotel

Ti guardo, un sorriso lieve sul mio volto, una carezza delicata sul tuo volto, premi il capo contro la mia mano, rubandone il calore, dicendomi, in silenzio, la tua appartenenza.

Entriamo

Il portiere ci da un distratto buongiorno

Tieni il capo chino mentre chiedo una camera, un delizioso rossore sul volto

Puoi quasi sentire i pensieri indecenti del portiere

Pensieri lubrichi, che stranamente ti eccitano ancor più.

Entriamo nell’ascensore

Soli

La tua mente torna ad uno dei miei racconti, al mio vissuto, una situazione analoga, aspetti, il respiro ansante

Timorosa ed eccitata

Ma resto immobile

Il corridoio

La camera

Entriamo.

Sei immobile, in attesa

Un gesto rapido e poso una benda sui tuoi occhi

Finalmente

Quanto l’hai desiderato

Senti sussulti spasmodici nel ventre

Senti il tuo sesso sussultare incontrollato, schiudendosi in attesa, mentre le mie dita leggere ti spogliano

La camicetta scivola sulla tua pelle

Il tuo seno si mostra, urlando la sua voglia

La gonna ora, che cade ai tuoi piedi

E le mie mani che accarezzano le tue natiche

Scivolano tra le tue gambe

Sicure

Decise

impudiche

Le senti aprirti

Penetrare in te

Gemi, senza pudore, danzando oscenamente sulle mie dita

I capezzoli quasi dolenti dal desiderio

Turgidi

Duri

Le tue labbra dischiuse che esalano sospiri sempre più rapidi

La mia bocca al tuo orecchio

‘questo volevi alessandra vero?’

sentirti femmina, senza limiti, guidata, plasmata

sentirti una cagnetta pronta ad obbedire, pronta al piacere, vero?’

sussurri un ‘..sssi’ tra i gemiti, quasi stupita dall’ondata di eccitazione che quel ‘cagnetta’ ha suscitato in te

mentre la mia mano si fa dura sui tuoi capelli

decisa

guidandoti nella stanza attraverso il buio della benda

senti il bordo di una scrivania urtare il tuo corpo

le mie mani ti fanno voltare

una poltroncina smossa

e

mi allontano da te

urli un ‘no’

che subito ti muore in gola

e mi ritrovi accanto a te

‘NO CAGNETTA? TU DICI NO?’

non parli, aspetti, mentre stringendo i tuoi capelli ti faccio piegare il capo, verso il mio viso

‘tu decidi ora piccola cagna?’

vorresti rispondere, negare, ma le parole ti muoiono in gola

e una folle eccitazione ti prende

ti faccio voltare, le natiche verso me ora

tendi i muscoli, tesa

obbediente cercando di compensare con ciò l’errore di poco prima

piccoli schiaffetti all’interno delle cosce ti fanno aprire le gambe

mostrandomi il succo del tuo desiderio che ti bagna

carezze leggere sulle natiche

e, d’improvviso, un bruciore violento, una sculacciata inattesa, forse, temuta, desiderata assurdamente

sai di meritare ciò vero alessandra?

riesci ad articolare un ‘si’ e, inaspettatamente, involontariamente, senti la tua voce aggiungere ‘Padrone’

‘ritieni che cinque sculacciate siano una giusta punizione?’

Un brivido nel tuo corpo

Ma riesci, sentendo lacrime riempirti gli occhi, a mormorare ‘si Signore’

‘CONTALE’

a queste parole segue una seconda sculacciata

mormori ‘due’, ingoiando un gemito

‘tre, quattro’

senti la natica bruciare

ma non &egrave un dolore vuoto

ma qualcosa di strano

che’ ti piace

si, devi ammetterlo a te stessa, ti piace e ti eccita

la mia mano ora accarezza la tua natica arrossata

la senti sensibile sotto le mie dita

il corpo si rilassa

felice di avere superato anche questo, di averlo accettato

ma, inaspettata, la mia mano ancora si abbatte su te

urli per il brusco trapasso dal rilassato piacere alla realtà

ma riesci, in un sussulto, a mormorare ‘cinque Signore’

silenzio

movimenti leggeri

le mie labbra sulla tua natica dolente

sfiorandola con la bocca, la lingua

mentre ti muovi, offrendomi il tuo sesso

chiedendomi in silenzio di assaggiarti

ma’.non ancora

mi alzo

ancora ti faccio voltare verso me

ancora mi allontano

resti in silenzio ora

appoggiata a quella scrivania, le gambe leggermente flesse, aperte

il bacino un pò sollevato verso me

in attesa

‘ORA cagnetta

Ora le tue mani possono mostrarmi come sai darti il piacere’

Il tuo corpo si piega in un sussulto

Le tue dita ansiose sfiorano i tuoi peli

Senti il clitoride gonfio, sensibile come mai

le tue dita lo premono piano

lo solleticano leggere

schiudono le grandi labbra

senti il mio sguardo su te

scopri quanto sia eccitante mostrarti

i tuoi umori bagnano le tue dita

sempre più frenetiche

senti il desiderio, troppo a lungo represso, montare in te

la gola tesa in un gorgoglio eccitato

le dita, strette, scivolano tra le labbra gonfie di voglia, tornano sul clitoride

premendolo con forza ora

muovendosi rapide attorno

tornando giù

verso la pulsante apertura che ti chiama

non sai

non sai se puoi osare

quasi leggessi in te

mi senti sussurrare

‘si cagnetta, si, ora puoi’

un gesto deciso, lasci scivolare in te due dita unite, piegandoti un poco in avanti

muovendole furiosamente in te

sentendole uscire sempre più viscide di umori

e spingendole ancora in te

sfiorando l’utero

la nebbia del piacere ti avvolge

vuoti la mente

il nulla dell’orgasmo ti afferra

trascinandoti lontano

mentre senti suoni che stenti a riconoscer come tuoi

uscire dalla tua gola

mentre il piacere cola copioso tra le tue gambe

bagnandoti le cosce

scivolando tra le tue dita

copioso come non mai

sussulti infiniti inarrestabile

mentre mi senti avvicinare a te

stringerti a me

dolcemente

aspettando, insieme, che il tuo corpo si acquieti

togliendoti la benda

e

sollevando la tua mano

portandola al tuo viso

il tuo odore ti esplode nella mente

poso la tua mano tra le tue labbra

ti assaggi golosamente

mentre la mia bocca si unisce alla tua, gustandoti assieme a te

Aspetto’.

Aspetto’ te

Autore Pubblicato il: 15 Febbraio 2004Categorie: Racconti di Dominazione0 Commenti

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