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UN POMERIGGIO, DUE SORELLE ED UN FETICISTA

Quando ebbi completato tutti i compiti di Giulia, tranne ovviamente quelli da studiare, mi voltai trovandola addormentata.
Era davvero carina pensai alzandomi e stendendomi sul letto al suo fianco cercando di non fare troppo baccano.

Si mosse leggermente alzando ed abbassando il capo sul cuscino, poi le carezzai il viso, passando le dita sulle labbra e fu allora che mi fermai.
Forse, la piega che stavo prendendo era molto più che un semplice gioco; mia sorella si voltò delicatamente aprendo gli occhi.

‘ho dormito tanto?’

‘no… non sono neppure le quattro’

‘facevi la guardia?’

Sorrisi imbarazzata vedendola sbadigliare.

‘tra poco arriva Andrea, tu fa finta di fare qualcosa in camera e poi ti verrò a chiedere di usare il tuo televisore, così sembrerà una cosa non preparata, che dici?’

‘va bene…’

Si alzò in piedi goffamente andando al bagno, poi tornò e guardammo la TV finché il citofono non avvertì dell’arrivo dell’ospite.
Giulia sorrise eccitata, io invece un po’ più preoccupata tornai alla scrivania non sapendo cosa fare, scegliendo di aprire una pagina internet a caso.
Ascoltai le loro voci senza distinguere altro che un confuso ridere e scherzare, poi dopo una decina di minuti li sentii salire.
Quando giunsero alla mia porta socchiusa bussarono e con voce un po’ tremolante indicai d’entrare.

Avevo già visto altre volte Andrea, era un ragazzo a mio modo di vedere carino, non proprio il mio tipo però ugualmente attraente; era alto come mia sorella, con un fisico asciutto di chi non ha l’idea della palestra come unica ragione di vita.
Possedeva delle belle mani, affusolate e molto ben fatte, come anche il suo viso, leggermente allungato e con lineamenti forti ma aggraziati, il tutto si concludeva con dei capelli mossi e corvini lasciati lunghi ad altezza delle spalle un po’ in disordine.
Vestiva assolutamente normale, più come un uomo che come un ragazzo, infatti quel pomeriggio si presentò con dei jeans classici ed una camicia con gli ultimi due bottoni aperti, lasciando intravedere un ciondolo di qualche tipo.

‘ciao Nadia puoi aiutarci? Volevamo vedere un film e tu hai il televisore più bello. Lui è Andrea, ma già vi conoscete no?’

Il ragazzo mi sorrise pacato confermando la precedente conoscenza.

‘d’accordo… lo spazio non è molto ma ve lo farete bastare immagino’

‘vuoi vederlo anche tu?’

Mi alzai dalla sedia prestando attenzione ad Andrea che mi aveva gentilmente chiesto di unirmi.

‘non so, che cosa vedete?’

‘ancora dobbiamo deciderlo veramente… Giulia continua a cambiare idea’

Sorrisi assieme a mia sorella che si sedette sul letto facendo una linguaccia.

‘allora, io propongo e voi scegliete, in tre è più semplice; mmm… vediamo, ESP, 300 oppure V per vendetta’

‘che cosa sarebbe ESP?’

‘è un film di paura, l ho comprato alla bancarella ma ancora non l’ho visto’

Guardai Andrea sorridere ed annuire e compresi che probabilmente sapeva di cosa trattava.

‘tu l’hai visto?’

‘no, però ho seguito i trailer al cinema l’ultima volta che ci sono andato’

‘e com’è?’

‘non lo so… ti spaventi facilmente?’

Sorrisi di nuovo perché in effetti era proprio così, non amavo i film di paura perchè ci entravo praticamente dentro quando li vedevo.

‘allora? Andata per ESP?’

Chiese Giulia stanca di aspettare e tutti acconsentimmo a vedere il DVD.
Mia sorella tornò poco dopo essere uscita con il disco, mentre intanto avevo iniziato ad accendere il lettore e sintonizzare HDM1 dove era collegato.
Andrea chiese di potersi sedere sul letto, un comportamento molto educato che aggiunse punti alla sua persona, poi una volta inserito il CD premetti il tasto di avvio girandomi verso i compagni di stanza.

‘allora, facciamo un attimo mente locale perchè lo spazio è poco, come ci sistemiamo?’

‘oh beh, non preoccupatevi perché a me piace seguire i film per terra se non è un problema…’

Io e Giulia ci scambiammo un occhiata perché il suo astutissimo piano era appena saltato e non potevamo certo dirgli di no.

‘per terra? Ma che sei un cane?’

Spalancai gli occhi per l’offesa che Giulia gli aveva appena rivolto, ma Andrea non sembrò prendersela e replicò un semplice sorriso mettendosi in piedi.

‘Giulia sei pessima… comunque non c’è problema, però aiutami ad inclinare un poco il letto così ci puoi poggiare la schiena ed anche noi saremo più comode’.

Ben felice di aiutare, il ragazzo fece quasi tutto il lavoro, mentre dietro di noi le pubblicità nel disco continuavano fino a giungere al menù di inizio.
Quando fummo finalmente in posizione, Giulia si sedette per prima verso destra, Andrea inconsciamente scelse al centro ed a me non restò che sedermi alla sinistra vicino la porta.

‘tutto sommato non è cambiato niente anzi forse è anche meglio…’

Per quel commento detto a ciel sereno e a voce alta restai interdetta, ma Andrea non colse la sfumatura ribadendo che invece così era perfetto.

‘infatti è perfetto hai detto bene, forza mettiamo play, però prima chiudiamo la porta’.

L’onere toccò a me e quando fummo separati dal mondo, alla luce della TV prima uno poi l’altro, gli anfibi di Giulia vennero lasciati cadere in terra vicino all’ospite.
Un po’ in imbarazzo, tolsi anche io le Convers e le misi compostamente lontano da Andrea notando per la prima volta la sua espressione.
Rimasi un attimo con i piedi sul pavimento senza neanche farlo apposta e lo stesso mia sorella (penso che lei ci mise parecchia malizia), e mi scappò un sorriso involontario nel vedere il suo sguardo farsi d’un tratto serio, quasi intimorito, mentre l’aria diventava sempre più pregna dell’odore dei nostri piedi, specialmente quelli di Giulia che erano davvero violenti.

‘se vuoi toglierti le scarpe anche tu non fare complimenti…’

Dissi facendolo voltare ed i suoi occhi cercarono di sorridere fermandosi un po’ troppo in basso, per poi dirmi che andava bene così.
Quando tornai su trovai ad attendermi Giulia già poggiata con la schiena al cuscino sul muro che mi faceva un segno di OK con la mano ridendo, poi tentammo di seguire.

Ammetto che la prima parte del film faceva davvero piangere dalla noia.
Non farò una recensione su questo racconto, ma sottolineo che fino a quasi metà del DVD non ebbi altro che qualche sussulto.
Giulia era molto più intenta a dare fastidio ad Andrea in ogni modo, poggiando ad esempio i suoi piedi in avanti proprio al fianco della sua faccia, oppure si alzava un attimo per abbassare di più la serranda passandogli praticamente sopra e contando quello che lui le aveva raccontato di se, era davvero una gran bastarda.

Mi fece cenno di fare qualcosa anche io, ma fui lesta nel dirle di no silenziosamente restando con i piedi sul materasso in una posizione neutra, poi la cosa prese una piega diversa.
Al mio simpatico rifiuto di tormentare ulteriormente il povero Andrea, Giulia altrettanto simpaticamente strinse la sua mano come per tenere qualcosa e prese ad andare su e giù aggiungendo con il labiale che mi avrebbe toccato all’istante.

Basita le feci cenno di stare zitta, poi un movimento del ragazzo ci colpì entrambe, guardandolo portarsi le mani sul cavallo in maniera anonima schiarendosi la gola in evidente agitazione.
Lasciammo stare i nostri battibecchi e gliela diedi vinta ancora, allungando le gambe in avanti facendo specchio a mia sorella.

Praticamente quel poveretto era circondato dai nostri piedi e dopo qualche minuto si alzò chiedendo di mettere un attimo pausa perchè doveva andare in bagno.
Conoscendo la strada si fiondò fuori dalla stanza e ci lasciò da sole.

‘hai visto?! Sta funzionando anche con i tuoi!’

‘che divertimento stupido, poveretto chissà che sta passando…’

‘sembra che sia tu seduta qui sotto il letto… che ti importa?’

‘ma poi lo fai contento?’

‘mmm… e come? Il film finirà tra un bel po’ e poi tornerà mamma’

‘sei davvero cattiva Giulia, non mi piace che gli fai così’

Si fermò avvicinandosi un poco tirandomi per gioco un orecchio.

‘Adesso, quando ritorna gli diamo il colpo di grazia e prima tu e poi i ci togliamo i calzini ok?’

‘va bene… basta che poi la finiamo’

Tornò poco dopo ed un occhio attento, senza difficoltà avrebbe scorto una probabile erezione nei jeans.

‘allora continuiamo?’

‘si certo… scusate ma dovevo andare per forza’

‘si si, ora però torna seduto e zitto che rovini l’atmosfera’

Lanciai un occhiataccia a Giulia per i suoi modi a quanto pare graditi dal ragazzo, che sorrise mettendosi di nuovo al centro sotto di noi.
Dopo una decina di minuti mia sorella diede il segnale di togliere i calzini e con un sospiro di nervosismo lo feci, portando una mano avanti per toglierli.

‘scusa Andrea sento caldo, magari vieni su se ti da fastidio…’

Lo dissi pensando davvero e non credendo di agevolare in alcun modo la sua fantasia, tuttavia entrambe lo guardammo irrigidirsi.

‘n-no, grazie sto bene qui non è un problema… fa caldo infatti’

Sorrisi senza un vero motivo per quanto era in effetti carino nel cercare quello che voleva, cioè i nostri piedi, quindi lasciai cadere in terra vicino a lui i calzini e restai con le gambe allungate.
Giulia mi emulò dopo altri dieci minuti senza aggiungere nulla; ancora una volta Andrea sembrò affannarsi e stavolta tirò a se le gambe e ci poggiò la testa sopra quasi per non vedere.

Passammo in quel modo l’ultima mezzora scrutando i suoi movimenti; l’aria era quasi irrespirabile per chiunque fosse entrato, ma la cosa non sembrava disturbarlo affatto e persino su di me a stento riuscivo a trattenere una certa eccitazione per la cosa.
Quando il film terminò, lasciammo scorrere i titoli a lungo.

Fu un film tutto sommato discreto per gli amanti del genere, io invece mi spaventai davvero e se non ci fosse stato il piano di mia sorella di certo stanotte avrei avuto incubi su incubi.

Ritirai le gambe, Giulia no, ed Andrea si voltò mostrando un volto davvero provato e quasi affaticato.

‘tutto bene? Sembra che il film ti abbia sconvolto’

‘n-no… tutto ok, devo solo riprendermi un attimo tra poco passa’

Sorridemmo, finché mia sorella non aprì bocca a sproposito.

‘non è che tu stavi pensando ad altro mentre guardavamo il film vero?’

Lo vidi trasalire.

‘n-no, perchè?’

‘così per chiedere… mi passi di nuovo i calzini?’

Con una lentezza innaturale, Andrea si volse a terra afferrando entrambi gli indumenti, tenendoli in mano decisamente più del dovuto.

‘me li passi o te li vuoi portare a casa?’

Li lasciò subito sul letto dopo quella frase infelice e quasi a cancellare l’imbarazzo che stava provando afferrò anche i miei e me li porse con un sorriso sofferto.

‘grazie, non c’era bisogno. Insomma che mi racconti? A te piace molto questo genere di film?’

Tentai di fare un po’ di conversazione gettando uno sguardo anche io ai piedi di Giulia che effettivamente avrei voluto baciare non poco, ma dopo qualche battuta, intervenne di nuovo mia sorella.

‘senti ma è vero quello che mi hai detto l’altro giorno? Che voi maschi quando sapete di due sorelle immaginate cose su cose’.

Se prima mi era sembrato sorpreso, adesso i suoi occhi gridavano vendetta contro quell’informazione fatta a Giulia in confidenza.

‘c-cosa?! No, io non ho detto questo… ho detto che spesso qualcuno può pensarlo’

‘e che cambia da quello che ho detto io?’

‘mhm… nulla credo, però…’

Risi per la comicità della cosa ed anche mia sorella rilassò l’atmosfera.

‘tanto si sa che voi maschi siete tutti dei pervertiti… e mia sorella? Nadia è una bella ragazza?’

Stavolta fui io a fargli un segno, sul braccio però. Infatti le diedi per gioco uno schiaffo facendola ritirare più lontano.

‘ma che domanda è? Dai forse dovremo togliere il DVD’

‘che fai non rispondi?’

incalzò mia sorella smesso di ridere e lo vidi in difficoltà cercando aiuto attorno a lui con gli occhi.

‘s-si è una bella ragazza… molto bella’

Alzai un sopracciglio per quella sincerità che effettivamente mi fece davvero bene e con nuovi punti di ego, allungai una mano carezzandolo sui capelli.

‘grazie. Adesso togliamo il film sennò Giulia ti fa fare qualche altra figuraccia…’

Tentai di troncare la cosa, ed ebbi successo, camminando scalza fino alla TV estraendo il CD e tornando ad alzare un poco la serranda per far cambiare aria.
Scambiammo ancora qualche battuta e poi sistemammo nuovamente il letto nella posizione originale, mettendo fine a quel pomeriggio di cattivo gusto, nei confronti di quella povera vittima; finché non restai sola.

Autore Pubblicato il: 29 Aprile 2013Categorie: Racconti di Dominazione, Trio0 Commenti

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