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Ultimamente, sono sempre più numerose le coppie che cercano di dare nuova linfa alla propria vita sessuale, oggi si guarda con un pizzico di curiosità allo scambio di coppia, ai club privè, e se ne parla apertamente, argomenti che caratterizzano una tendenza dal sapore orgiastico, dalle facili perversioni.
Coppie che vogliono provare esperienze forti, diverse e rendere pepato il loro menage ma, non tutti la pensano allo stesso modo, vedono la trasgressione, come sinonimo di peccato, di tentazione, un vero e proprio vizio sessuale, uno stile di vita, guardato dai più bigotti con disprezzo e diffidenza.
Anch’io, in passato condannavo questo comportamento e non riuscivo a capire come delle persone innamorate potessero scambiarsi i partner o addirittura come potessero concedere ad un altro uomo la propria moglie, la fidanzata e scoparsela in due o vedere un estraneo montarla e godersela.
Oggi sono felice di vivere queste esperienze con la complicità di mia moglie e devo dire che se prima ci amavamo, ora siamo legati più che mai e ancora innamorati come se fosse il primo giorno.
Mi chiamo Giacomo e sono felicemente sposato con Sonia, siamo una coppia di 38 e 36 anni, forse perché gli voglio molto bene ma la vedo bellissima, le curve morbide del suo corpo, la burrosità dei suoi seni, dei glutei mi fanno impazzire.
La desidero follemente, però dopo dodici anni di matrimonio, la voglia è calata, forse colpa dell’abitudine, eppure Sonia sotto le lenzuola è una vera maialina ma, ci mancava la fantasia e i nostri rapporti sessuali, erano di una monotonia unica, montavo sul suo bellissimo corpo, due colpi e via, per poi rigirarmi subito dall’altra parte.
Non so se prima io o lei ma si è iniziato a parlare di trio durante i nostri rapporti sessuali, l’idea di avere con noi un’altra persona rendevano piccanti quei momenti di intimità e le fantasie si trasformavano in eccitazione, era come se nel nostro letto ci fosse un’altra donna, cosa che a me arrapava da matti mentre Sonia impazziva per due uomini contemporaneamente e lo simulavamo con l’aiuto di un vibro, ne avevamo uno tutto nero ed era fantastico sentirla urlare mentre raggiungeva l’orgasmo con il mio cazzo nella fica e quel fallo di lattice piantato profondamente nel culo,
Tutto finiva li anche perché se pur eccitato, le mie emozioni erano contrastanti, se da una parte volevo vederla presa da altri uomini che gli sbattevano il cazzo in ogni suo buco, dall’altra ero profondamente innamorato e la gelosia mi avrebbe fatto rodere e torcere le budella, non so come avrei reagito nel vederla disponibile e avida per un altro cazzo.
Tutte queste fantasie rendevano vivo e spumeggiante il nostro rapporto, non avrei avuto niente da ridire se con un’altra donna si fossero scambiate effusioni per il reciproco piacere, non sarei stato sicuramente geloso, forse egoisticamente ma, vederla lesbicare mi avrebbe fatto sborrare nelle mutande.
Una sera siamo stati invitati ad una festa a casa di amici, per un barbecue in giardino, tra i diversi invitati, in un angolo, un metro e ottanta di fascino, capelli corti, mossi, biondissimi, un visino d’angelo e due occhi penetranti da gatta selvatica, una ragazza di raffinata bellezza, sui 25, 27 anni, il suo corpo ben modellato, che parlava solo di sesso, un forte richiamo per maschi arrapati.
Indossava una gonnellina corta, aderente, la fasciava come una seconda pelle, due gambe lunghissime, armoniose, su due tacchi a spillo altissimi, sopra un top con una scollatura vertiginosa che metteva in risalto due tette da sballo, visibilmente senza reggiseno.
Vederla muovere era stupendo, su quei trampoli ancheggiava e dimenava il culetto divinamente, non potevo fare a meno di guardarla, un delizioso bocconcino tutto da mangiare, con due seni da brivido, una quinta, tondo, sodo e pur essendo senza reggiseno non gli si muoveva di un millimetro, i capezzoli, accarezzati da un fresco venticello, erano eccitati, sporgevano turgidi e sembravano voler bucare il leggero tessuto del top.
Si è seduta su una poltrona ed ha accavallato le gambe maliziosamente, mi sembrava di rivivere la scena di un noto film, le sue gambe dritte, chilometriche, potevo ammirarle sino alla curva delle natiche, era bellissima.
Mi stava fissando, gli sguardi si sono incrociati e nessuno dei due lo buttava giù, il cuore mi è salito in gola, accettava le mie avance e corrispondeva con sorrisi ed espressioni che mi facevano sognare ad occhi aperti, l’ho spogliata con gli occhi.
Sonia nel vedermi fare il cascamorto con quella femmina fatale, si era indispettita, stizzita come non mai, se avesse potuto mi avrebbe fulminato con lo sguardo.
Ho dovuto chiedere a Luciano, il padrone di casa di presentarcela, non solo era molto bella ma, la sua voce sensuale, il suo profumo, che ti fa girare la testa, mi avevano stregato.
Tra loro due, lentamente il disgelo, Ursula, sembrava corteggiare la mia Sonia in un gioco fatto di soli sguardi, la mia bella mogliettina, gli sorrideva, si guardavano da vere maialone, ne era attratta.
Luciano visto il mio entusiasmo, sottovoce in un orecchio ‘Attento al culo’
Non capivo, cosa voleva dire? Solo poco più tardi la verità, è un ermafrodita, in lui, in lei, gli organi sessuali maschili e femminili, è bellissima e misteriosa, ma come la dovevo considerare, non era un travestito, non era un frocio, l’aspetto è di una donna, una vera donna ma con un piccolo difettuccio, il cazzo tra le gambe.
Sono eccitato, lascio cadere ogni pregiudizio e già mi immagino Sonia, con la faccia da troia, mentre piglia il cazzo di Ursula.
Ho sempre amato le donne ma, in quel momento ero curioso, ed ero molto attratto da lei, mi sono lasciato catturare dalla sua femminilità, dal suo fascino, dalla carica erotica, dalla sensualità, che mi sconvolgevano e sentivo l’erezione esplodere nei pantaloni.
Ritornati a casa ero talmente ingrifato, che per poco non mi scopavo Sonia nell’ascensore.
Varcata la soglia di casa, era già senza le mutande, con le mammelle fuori dal reggiseno, come era suo solito fare si è buttata sul divano con la mano sulla fica, gli piaceva masturbarsi davanti a me fantasticando a voce alta e questa volta Ursula era nei suoi pensieri nei nostri giochi erotici, stavamo godendo delle stesse fantasie.
Si sgrillettava velocemente con le dita che vorticavano sul clitoride e per la prima volta, ho visto schizzare una figa, una vera fontana zampillante, tre spruzzi potenti si sono riversati grondando, sul telo che copriva il divano, tra urla e gemiti che mi facevano capire quanto fosse forte il desiderio per quella femmina, di quanto l’avesse turbata e sapere che sotto c’era un cazzo palpitante l’aveva eccitata straordinariamente.
Ci siamo scambiati il numero di telefono, ci siamo risentiti, rivisti, tra di noi si era creata una bella amicizia e la curiosità per me e Sonia ci ha portato spesso a parlare con lei di sesso.
Certo per Ursula non era un problema, scafata e disinibita, era stata lei a confessarci esperienze con altre coppie e di gradire sia l’uomo che la donna, forse gli piacevamo e si stava proponendo, sembrava fatta apposta per noi, per soddisfare le nostre fantasie e non mi sarei ingelosito di uno, di una che mi spompinava mentre si faceva ciucciare da mia moglie, era perfetta, completamente attivo con Sonia, e totalmente passivo con me.
La presenza di Ursula nelle nostre fantasie, rapiti dal suo fascino era continua, si era trasformata, nell’oggetto bizzarro dei nostri desideri, più volte è venuta a trovarci ma, una sera, sono bastati un paio di bicchierini di cognac e i nostri freni inibitori sono caduti, istintivamente, ho trovato naturale sfiorare i glutei di Ursula e dargli qualche pacca con la mano che si fermava a palpeggiarla, come per lei accarezzare i seni a Sonia che per niente imbarazzata gli sorrideva con un aria da gran porca, sapendo che in lei avrebbe trovato la donna e l’uomo.
Sicuramente ero nervoso, avevo capito che la tentazione, i desideri si stavano trasformando in trasgressione, era sconvolgente ma, lo desideravamo tutti e tre.
Ursula con le dita sui bottoni gli apriva lentamente la camicetta, scoprendogli i seni si è trovata i capezzoli già eccitati, turgidi, dritti, che puntavano verso l’alto.
Con la lingua le accarezzava le tettte, i capezzoli irti come due chiodi, li trastullava con foga, li mordicchiava e li succhiava golosamente.
Sonia, con gli occhi socchiusi, ha lasciato che Ursula l’accarezzasse, le loro labbra come calamite si sono attratte, si sono unite, in un bacio interminabile, le loro lingue si cercavano si esploravano, mentre le mani di entrambe si palpavano e si strizzavano gustosamente le magnifiche tette.
Le bellissime mani di Ursula, dalle unghie lunghe, laccate di rosso, si spostavano delicatamente sul suo corpo, le sfioravano il pube, l’accarezzavano, a Sonia è scappato un gemito, spingendo il bacino in avanti offrendosi alle sue carezze.
Mi sono spogliato, rimanendo con i boxer ed i calzini, non sarò stato molto sexy ma la morbosità di vedere come madre natura aveva modellato quel corpo, la voglia di impossessarmene, lo splendido spettacolo che mi stavano offrendo, non mi facevano ragionare, in me, prevaleva soltanto l’istinto animale.
Volevo conoscere il suo corpo, gli ho scostato le spalline facendogli scivolare l’abitino sui piedi, oltre le scarpe e gli slippini, era vestita solo delle sue mani nei suoi seni.
L’ho osservata era fantastica e quando gli ho tolto le mani che le nascondevano i seni, sono esplosi in tutta la loro generosa bellezza.
Il suo piccolo perizoma con un filo che scompariva tra le sue natiche, evidenziava il suo bel culo, è perfetto, tondo, ben fatto, un capolavoro, il suo seno molto grande e ben modellato, è una delizia ammirarle il corpo e il cazzo ha avuto un impennata, davanti a quella femmina stupenda.
Le mie mani da dietro, si sono appoggiate dolcemente sui suoi seni, sodi, pieni, morbidi, non erano siliconati come pensavo, le stringevo i capezzoli, stringevo i suoi seni, gli ho fatto sentire l’erezione schiacciandoglielo tra i glutei, mentre Sonia gli sfilava gli slippini e anch’io come lei, ero curioso di vedere cosa nascondeva.
Il cazzo gli penzolava sino a metà coscia, non potevo immaginare che da moscio lo avesse più grosso e lungo del mio in erezione, già immaginavo come sarebbe diventato una volta che Sonia fosse riuscita a metterlo in tiro.
Sonia lo guardava stupita, ammirata, si è buttata in ginocchio per succhiarglielo, era lungo più di 20 centimetri e con la bocca spalancata ingoiava quanto più cazzo possibile anche se floscio, gli lappava la cappella e ci faceva scorrere la mano masturbandolo.
Ursula si è girata con il viso verso di me, con quella bocca morbida, carnosa a pochi millimetri dalla mia, ci ho affondato la lingua andando a cercare la sua.
Le sue labbra si sono unite alle mie, due lingue impazzite che si cercano, si gustano profondamente, si esploravano uno nella bocca dell’altra.
Ho visto crescere il suo cazzo nella bocca di Sonia, ad ogni slinguata cresceva sempre di più, gliel’ha leccato e succhiato sino a metterglielo completamente in tiro, era duro e grosso, un bel pisellone, Ursula non solo era una gran bella gnocca ma, come uomo era molto ben dotato.
Mi ha infilato la sua mano nei boxer, mi stringe il cazzo, ho un fremito, provo piacere, ho un erezione portentosa, mi tirava in maniera incredibile, che eccitazione, ho buttato Ursula sul divano che ha capito subito cosa volevo da lei e preso il mio cazzo reggendolo ben stretto nella mano se l’è messo in bocca, lo ha baciato, leccato, succhiato, menandolo e palpandomi le palle gonfie, dure, piene di sborra, mentre Sonia continuava a mordicchiarglielo, torturandolo con la lingua, per poi farlo scivolare completamente dentro, tra le sue labbra, sino a farselo poggiare sull’ugola, per poi farlo guizzare fuori lentamente e riniziare da capo.
Tutte e due si trastullavano con foga, ingoiandolo profondamente, Ursula sul mio e Sonia sul suo, avide e ingorde, si stavano sfamando di cazzo.
Ursula mi stava mungendo, la sua bocca mi risucchiava facendomi provare sensazioni celestiali e vedevo la testa di Sonia, andare avanti indietro con la bocca spalancata sul suo palo.
Mi sentivo scomodo, la posizione per tenergli il cazzo in bocca, mi faceva fare delle strane contorsioni, così le ho portate in camera da letto, dove sul letto, saremo stati più naturali e a nostro agio.
Sonia si è coricata con le gambe oscenamente aperte, irresistibile visione, anche per Ursula che con la faccia tra le cosce di mia moglie, ha cominciato a leccarle la figa fradicia, la lingua cominciò ad esplorarla, s’intrufolò tra le labbra, sapeva dove e come stimolarla, Sonia saltava, gemeva avvolta nel tremore, percorsa da brividi di piacere.
Cominciò a masturbarla con delicatezza, con le dita, con lunghe leccate alla patatina, con colpetti di lingua sempre più veloci, ne assaggiava gli umori, ne stimolava il clitoride, lo succhiava.
Le grosse tette di Ursula massaggiavano lentamente la fica di Sonia, cercando di stimolare il clitoride con il suo fantastico capezzolo, ingrillito, lungo e grosso come un filtro di sigaretta gli entrava tra le labbra, avanti indietro, lo tirava fuori imperlato del suo miele.
Delizia per la mia eccitazione, che cresceva nell’ammirargli il suo fantastico culo appetitoso, lo desideravo e non mi è sembrato vero quando mi ha sussurrato, ‘Giacomo chiavami, prendimi, fammi tua, fammi godere’
Non potevo più resistere, volevo il suo culo, le sue fantastiche natiche, i suoi bei chiapponi, gli sono andato dietro puntandolo sul buco del culo, entrava con tale facilità che mi sono meravigliato di come mi risucchiava la grossa cappella che gliel’ho sbattuto dentro in un sol colpo, giù fino ai coglioni.
Un attimo di pausa per farla abituare e l’ho attanagliata per i fianchi iniziando a muovermi dentro di lei, scivolava meravigliosamente, sentivo le contrazioni del suo culo che mi avvolgevano il cazzo, lo strizzavano, dandomi un piacere sconosciuto.
Sonia gli si è messa sotto e ha iniziato a succhiarlo come sa fare solo lei e per Ursula era difficile continuare a leccargliela, presa da ondate di piacere, mentre veniva sodomizzata con furia e contemporaneamente sbocchinata dalla abile bocca di mia moglie.
Colpi di bacino decisi per fagli sentire profondamente tutto il piacere che provavo, la zompavo con forza, piantandoglielo completamente dentro, mi sembrava di farglielo arrivare in gola.
Ursula era fuori di se, sembrava un’indemoniata, godeva da pazzi, la sua voce ora stridula, ora roca, tra urla e gemiti mi incitava a cavalcarla violentemente, sino a che gli sono esploso nel culo, svuotandomi completamente i coglioni dentro il suo budello, innaffiandola profondamente, con un torrente di sborra calda.
Esausta, priva di forze, si è accasciata sul letto con il culo grondante di sperma e il pisellone ben insalivato dall’ingorda bocca di Sonia.
L’unica insoddisfatta era proprio lei sdraiata affianco ad Ursula, si masturbava ferocemente chiedendo di ricevere il pieno di cazzi.
Voleva godere e non si sarebbe accontentata di una zompatina, era incontenibile, moriva dal desiderio e visto che Ursula era ancora in tiro, gli è montata sopra a cavalcioni cercandogli il cazzo con la figa aperta.
Sono stato io che gliel’ho preso in mano, era la prima volta che sentivo la consistenza di un cazzo che non fosse il mio, gli ho dato due colpetti in su e giù, ha reagito con un gemito alla mia carezza, era palpitante ma, non ero ancora pronto per la sua parte mascolina, l’ho solo accompagnato sino ad appoggiarlo alla figa vogliosa di mia moglie, con le dita dell’altra mano gli ho scostato le labbra e ho aspettato che lo risucchiasse dentro di lei.
Sonia scendeva lentamente, calandosi su quel bestione stupendamente in tiro e grosso, lasciando che si facesse strada dentro di lei, gemeva, la sua voce sembrava il canto di una sirena, era visibilmente eccitata da quello che si stava infilando nella bernarda.
Il bacino andava avanti indietro, con il cazzo che vedevo entrare ed uscire dalla brodosa figa di mia moglie, gli entrava profondamente, strappandogli sospiri di vero piacere.
Con le mani strapazzavo i grossi capezzoli di Ursula, erano pronti per essere succhiati, scuri, larghi e lunghi, come ho sempre sognato, ho incominciato a leccarli, succhiandoli avidamente, prima a Ursula per poi passare a quelli di Sonia.
L’eccitazione era alle stelle, si è chinata a baciarla, si strusciava, tette contro tette, capezzoli a solleticare i capezzoli di Ursula e mi sono ritrovato con il cazzo in mano, escluso dai loro giochi.
Il suo culetto scodinzolante, un invito a nozze e mi sono ricordato dei suoi desideri, era giunto il momento di regalare a Sonia un indimenticabile nottata di sesso e fargli fare una bella scorpacciata di cazzo, volevo che provasse una doppia penetrazione come nelle sue fantasie espresse più di una volta e mi sono appoggiato alla rosellina, lubrificata dai suoi stessi umori, le grinze anali si sono aperte risucchiandomi la cappella, lentamente sono entrato in lei e attraverso la sottile membrana che separa la figa dal culo, sentivo il nodoso bastone di Ursula andare su e giù.
Iniziammo a scoparla e incularla contemporaneamente, quando lei usciva io spingevo, facendo esplodere la nostra libido.
Era in preda ad ondate di piacere che gli facevano provare orgasmi multipli e da come si contorceva e urlava doveva essere di un intensità estrema.
Non resistevo più sentivo avvicinarmi al massimo piacere ma, Sonia si è divincolata, voleva che le venissimo in bocca, che riempissimo di sborra il suo bel visetto, voleva berci, oramai li stringeva tra le mani, tenendoli vicino alla bocca, saltava da una cappella all’altra, ciucciandole avidamente.
Iniziò a succhiarli cercando di dare lo stesso piacere ad entrambi, siamo nudi, con i cazzi dritti era assatanata, avida come non l’avevo mai vista.
Eccitata più che mai, con le mani stringeva il mio e ciucciva l’altro, non ci dava un attimo di tregua, era una pompinara favolosa.
Li ingoiava completamente, li ciucciava, con la lingua percorreva per lungo i due randelli, ma era per la bella nerchia di Ursula che Sonia si dava un gran daffare e io incantato guardavo con che ingordigia lo spingeva per farlo scomparire in fondo alla sua gola.
Ursula, è stata la prima a venire, sono state sufficienti poche succhiate per farsi riempire la bocca di sborra calda che immediatamente ingoiava e beveva da quel sesso con il corpo di una donna e lo ripuliva leccandolo come un gelato.
La scena mi ha fatto impazzire, le era venuto sul viso e vedere i rivoli di sborra che le colavano sul collo, sui seni mi ha eccitato a tal punto di provare il desiderio di venirle addosso.
Con il cazzo teso davanti alla sua bocca, lo ha imboccato iniziando a succhiarlo forte, dopo poco vengo anch’io, con la lingua sulla cappella aspetta che mi svuoti i coglioni, ora è davvero piena, mi sorride e lo riprende in bocca per ripulirlo in una maschera di sborra.
Lo scandaloso, menage a trois continua ancora a due anni dal primo incontro, è sempre un piacere invitare Ursula nel nostro letto e ora godo anche della sua parte mascolina, ma questa è un’altra storia.

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Autore Pubblicato il: 10 Maggio 2006Categorie: Trio0 Commenti

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